Zombie World è un gioco di Pendragon Game Studio uscito da poco, grazie a loro, sul mercato italiano.
Sapete che i giochi di ruolo sono poco giocati, se non per niente, in Redazione.
Tuttavia il Redattore già in altre occasioni, ha dato spazio a questa sua passione giovanile su queste pagine.
Questa volta tocca a Zombie World, titolo nel catalogo di Pendragon.
Per chi conosce questo editore, potrebbe stupire un gioco di ruolo nel loro magazzino.
Capirete nel corso dell’articolo perché lo stupore non è così motivato.
Come altre volte cercheremo di sottolineare le novità che secondo noi questo gioco introduce.
Non avendo “spazio” per giocarlo, ci basiamo sulle informazioni raccolte attraverso l’editore e su qualche partita demo che abbiamo visto.
Chi è pronto per l’apocalisse Zombie, corra alle conclusioni.
Zombie World
Pendragon Game Studio
Da 3 -9 giocatori. Età 17+
Durata: fino a 4 ore
Costo: 25 eur circa
Ora, il gioco effettivamente strizza l’occhio ai b-movie e potrebbe prendere la piega de L’armata delle tenebre con spargimenti di sangue gratuiti (splatter).
Ora però Amazon indica questo film come adatto a tutti e quindi anche per Zombie World un’età minima di 17 anni ci sembra anacronistica.
Immaginiamo che l’editore abbia dovuto porre questo limite per motivi legali, ma secondo noi dai 12-14 anni è fruibile.
Magari il Game Master saprà limare certi aspetti, come l’introduzione di alcool e droghe, ma comunque non c’è niente di così scioccante.
Materiali inusuali per un gioco di ruolo
Un gioco di ruolo, soprattutto come il classico D&D, si basa su libroni di regole e regolette.
Un pallino tutto anglosassone per le statistiche regola questi giochi. Dadi a diverso numero di facce confermano questo attaccamento ai numeri.
Per questo Zombie World è sui generis.
Nella confezione troviamo infatti mazzi di carte. Questo tipo di materiale ce lo si attende in genere per un gioco da tavolo.
Lo stesso per le varie plance, 18, e un pennarello cancellabile, che confermano il sospetto.
Gestire la casualità
I giochi di ruolo hanno quasi sempre un dado che, lanciandolo e sommandolo a vari bonus, deve essere confrontato con un punteggio minimo affinché l’azione scelta dal giocatore vada a buon fine.
Gli autori di Zombie World hanno affidato questo compito al Mazzo Superstiti, mentre il Mazzo Fato regola gli eventi totalmente casuali.
E’ qui che incontriamo la prima novità di questo gioco, almeno per noi fossili.
Non può mancare una pseudo-scheda del personaggio
Qui forse Zombie World si riallinea alla natura classica dei giochi da tavolo, con una scheda per tenere traccia delle caratteristiche del personaggio.
Solo che generalmente queste schede sono di carta, mentre qua esistono 8 plance Personaggio, da affiancare alle Mosse Basse che riassumono cosa possono fare i personaggi.
Anche il Game Master, diciamo il narratore e il “burattinaio dei mostri” per il Giocatore Inesperto, ha una sua plancia.
Infine questi giocatori si muovono in quella che Zombie World chiama Enclave. Pendetela come lo spazio dove i personaggi vivono e interagiscono.
L’ambientazione horror
Il nome Zombie World riassume tutto. E’ una tematica che ha avuto molta fortuna, forse anche grazie alla serie televisiva The Walking Dead.
Fatto sta che zombie sbucano un po’ ovunque nel panorama ludico.
I personaggi vivono, come abbiamo visto nel descrivere il materiale, nell’Enclave, una zona sicura.
Il mondo è infatti è stato devastato da un’apocalisse zombie che i giocatori dovranno affrontare.
Forse non sarà da Oscar per la sceneggiatura, ma, come dicevamo, funziona sempre.
Facilità nel creare un personaggio anche per i meno esperti e creativi
Un buon giocatore di ruolo saprà sicuramente caratterizzare il personaggio.
Il pessimo giocatore invece diventerà schiavo delle statistiche, bonus, equipaggiamenti e via discorrendo.
Accade così che una partita diventi quasi un problema di algebra.
Zombie World evita di cadere in questo tranello con una meccanica che toglierà dall’impaccio il Giocatore Inesperto e lo aiuterà nella creazione dei personaggi.
Tornano in gioco le carte, che tramite Passato, Presente e Trauma delineeranno il carattere e la storia (background) del personaggio.
Una chicca: Passato e Trauma rimarranno ignoti agli altri giocatori, almeno all’inizio.
Altro aspetto interessante, la gestione dei Rapporti.
Anche qui, si ricorre alle carte, dove sostanzialmente ogni giocatore crea due legami distinti, uno con quello alla sua destra e uno con quello alla sua sinistra.
Anche le Alleanze con personaggi gestiti dal Game Master sono assegnate tramite le carte.
Tuttavia non mancano anche le caratteristiche numeriche. Sono 4 e possono andare da 1 a 3.
L’Enclave è costruito tramite un sistema simile al draft
Anche la meccanica di draft, motore principale di 7 Wonders, viene qua prestato al mondo dei giochi di ruolo.
Se in un gioco classico è il Game Master il deus ex-machina, qui una carta gira fra i giocatori che sceglieranno quale caratteristica aggiungere alla loro “casa” da un elenco.
Si chiude il giro (draft) quando per ogni voce si sono spuntate due caratteristiche.
Nella confezione base, questo luogo può essere una Prigione o un Ospedale.
Può essere una Carenza, ovvero qualcosa che non è più disponibile nell’Enclave, oppure una Vicinanza, ovvero qualche descrizione su una località vicina.
Sarà il Game Master a cesellare il tutto e metterà in moto la partita tramite una carta Fato, che può puntare su una caratteristica dell’Enclave.
Come muoversi nel gioco
Sarebbe alquanto tedioso entrare nei dettagli delle Mosse Base e di quelle Zombie.
Inoltre il regolamento è scaricabile gratuitamente.
Proviamo quindi con un esempio.
Supponiamo che l’Enclave sia un Ospedale dove la carta Fato iniziale indica che una carenza si aggrava.
Da come è strutturata la plancia, con la scelta del Game Master sul dettaglio finale, esce fuori che nell’Enclave scarseggia il cibo.
Nelle Vicinanze, si decise nella preparazione, si trova una tavola calda, di cui non si conosce lo stato, che potrebbe contenere ancora delle scorte alimentari.
Sara si incammina ma trova qualcuno di presidio. Non sente ragioni e sceglie di “Ricorrere alla Violenza“,
Quest’azione si basa sulla Ferocia, caratteristica dove Sara ha un valore 2.
Il Passato di Sara è di essere una lottatrice. Potrebbe essere utile.
Preferisce non svelarlo. Tuttavia nel Presente è una macellaia, cosa che le garantisce un bonus è +1.
Pesca così tre carte dal mazzo Superstiti. Pesca due Fallimenti e un Trionfo.
Sara, che non è stupida, sceglie la carta Trionfo.
Il regolamento mette a disposizione una lista di opzioni: migliore è la carta scelta, maggiori saranno le scelte.
Un regolamento chiaro e sintetico
Dicevamo nella descrizione dei materiali che i manuali dei giochi di ruolo possono essere anche corposi.
Zombie World si spiega nel suo regolamento di 35 pagine con esempi, dove le ultime 10 pagine sono consigli al Game Master su come dirigere una partita.
Il giocatore da tavolo sarà un po’ spiazzato, perché, a parte la meccanica descritta nell’esempio e poco altro, non troverà le regole tipo Codice Civile, che non lasciano spazio a interpretazioni.
La bontà di un gioco di ruolo infatti sta nell’avere poche regole, servirsi dei numeri e non esserne succube, lasciando spazio al Game Master e alla sua fantasia.
Il giocatore di ruolo troverà l’esatto opposto, ovvero in un manualetto c’è un mondo a disposizione con l’introduzione di carte e plance a lui poco famigliari.
In conclusione
Zombie World è il trait d’union fra il gioco da tavolo e il gioco di ruolo.
Potrebbe scontentare entrambi gli abitanti dei due mondi, invece ci aspettiamo soddisfi entrambi.
Innanzitutto perché non è un gioco dominato dalle statistiche, qualità che avevamo già trovato in German Democratic Republic.
In secondo luogo, anche il Giocatore Inesperto, grazie al sistema di costruzione dell’Enclave e della distribuzione delle carte per delineare il personaggio, può creare un mondo che vale la pena di essere giocato.
Il sistema, come diceva la campagna Kickstarter che raccolse 10 volte il necessario, può essere usato per un “film o per una serie TV”, ovvero per partite singole o collegate tra loro (campagna).
L’ambientazione è un po’ “consumata”, ma è generalista e funziona sempre.
Rimane poi il fatto che il Game Master può calcare la mano o no sull’aspetto horror in base ai gusti del suo pubblico.
Per chi è consigliato
Amanti degli zombie o no, poco importa. Il gioco è adatto a chi vuole avvicinarsi al gioco di ruolo provenendo da quelli da tavolo.
Dall’altra parte, anche chi è abituato a Carisma e Destrezza, potrebbe trovare in Zombie World un valido prodotto che approccia i giochi di ruolo in modo diverso.
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Zombie alle porte? Rissosi compagni nell’enclave? Meglio tenersi pronti e prendere una copia scontata da Get Your Fun.