Due forse sono l’Età dell’Oro dell’Italia.
E se vi state chiedendo se la vostra vita sta attraversando una di queste, beh… abbiamo una brutta sorpresa per voi.
Le epoche a cui ci riferiamo sono quelle dell’Antica Roma e del Rinascimento.
L’epopea dei cesari è assai sfruttata nel mondo dei giochi da tavolo (leggete l’articolo dedicato scritto per Get Your Fun).
Il Rinascimento italiano probabilmente è alla pari, ma non per noi di Volpe Giocosa.
Ecco già un motivo per avvicinarci a Virtù.
Tempo di lettura 8 minuti
Usando la casella Cerca del nostro blog si trova comunque qualcosa legato a questo periodo.
Virtù però è molto più preciso. L’autore ci riporta in pieno Rinascimento Italiano, quello ampiamente insegnato (celebrato) durante il nostro percorso scolastico.
Una delle caratteristiche dell’Italia è quella di essere divisa in diversi Stati.
È l’epoca dei Medici a Firenze, degli Sforza a Milano, della Serenissima e dei Borbone a Napoli.
E tutte queste cose le ritroviamo nella scatola di Virtù.
Il nostro parere alle conclusioni.
Cliccando sulle immagini, si apre in un’altra finestra la versione a più alta risoluzione.
Virtù
di Pascal Ribrault
Cranio Creations
Da 2 a 5 giocatori. Età 14+
Durata: 2 ore
Costo: lo trovate sul sito di Get Your Fun
Sono tanto semplici li uomini, e tanto obediscono alle necessità presenti, che colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare.
– Niccolò Macchiavelli, Il Principe
Una scatola pesante
Virtù è il classico tedescone con una scatola pesante.
Tessere, carte, plance e anche diversi meeple “speciali” riempiono uno scatolone con un sacco di ziplock per suddividere il materiale nel modo più logico possibile.
La scatola vi consigliamo di organizzarla per semplificare il setup che altrimenti porterebbe via un sacco di tempo.
Se generalmente cerchiamo di presentare il materiale in modo sistematico, qui l’abbondanza e il livello di complessità del gioco vanno preferire un altro metodo.
Dipingendo a grandi linee quello che è stato il Rinascimento italiano potremo meglio trovare molti degli elementi presenti in Virtù.
Gestire la propria corte
Ogni giocatore ha il suo Palazzo, la sua plancia giocatore da dove amministra il suo potere. Non è solo. Ad inizio partita ha 3 carte che compongono la corte (la cosiddetta Casata).
Già nel setup deve trovare loro un ruolo: semplici Cortigiani o in una casella Azione della Plancia.
Possiamo pensare alle Azioni come a dei ministeri.
Espandere il proprio Dominio
Un tabellone, le cui dimensioni limitate permettono di guadagnare in ergonomia, rappresenta la penisola italiana.
Una rete di strade e di rotte marittime collega le città più importanti del Rinascimento.
Ogni giocatore ad inizio partita controlla due città in base alla “famiglia” di appartenenza (consentiteci il termine impreciso, che tra l’altro male incontra l’organizzazione veneziana).
I Medici controllano ad esempio Firenze e Pisa, mentre la Serenissima oltre a Venezia estende il suo controllo su Corfù.
Delle tesserine da mettere davanti al Palazzo indicano i possedimenti della famiglia, il Dominio.
Oltre a quelle iniziali, se ne possono accumulare ovviamente delle altre.
Con le buone o con le cattive.
A viso aperto o nell’ombra
Era una sera d’estate. A una bancarella di quelle che vendevano avanzi di magazzino, il vostro affezionatissimo Redattore comprò una copia de “Il Principe” con annotazioni di Napoleone.
L’opera di Macchiavelli è emblematica del periodo rinascimentale.
Il sistema di intrighi tipici dell’epoca sono presenti in Virtù con dei token-meeple a forma di maschera.
Le spie vi proteggeranno dai loro alter-ego avversari, o, per l’appunto, creeranno qualche problema nei Palazzi avversari.
Tuttavia il Rinascimento è anche l’epoca delle compagnie di ventura e di Giovanni dalle Bande Nere.
E magari preferite muovere eserciti.
Dei piccoli meeple, fin troppo dettagliati, rappresentano le vostre unità militari che potranno mettere sotto assedio città rivali o più piccoli borghi neutrali.
Il patrocinio delle arti
Ma il Rinascimento non è solo intrighi politici e famiglie potenti in lotta fra loro.
Non passerete alla Storia solo grazie all’estensione del vostro Dominio, ma anche le opere d’arte che finanzierete lasceranno un segno nei secoli.
Ecco che essere il mecenate di Leonardo da Vinci potrebbe dare lustro alla vostra famiglia.
Attenzione al bilanciamento
Sembra sia uno dei pallini dell’autore.
Il primo accorgimento, ovvio, è la rete di città che si amplia o restringe in base al numero dei giocatori.
Se poi al tavolo sì è in 3, il regolamento obbliga a schierare Venezia, Napoli e Firenze.
In questo modo la ripartizione dell’Italia è omogenea e ogni giocatore confina con gli altri due (tenete conto Venezia si estende nel sud-est del Mediterraneo con Corfù).
In due giocatori poi Virtù è un gioco completamente diverso, modificato non dalla tipica manciata di variazioni, ma offre proprio un regolamento dedicato.
La meccanica della rotella
Probabilmente Mac Gerdts è colui che meglio ha interpretato questa meccanica per la scelta delle azioni da parte dei giocatori (si pensi al successo di Navegador e Imperial 2030).
Qualcosa di simile ritroviamo in Virtù.
Il Palazzo è composto da 5 spazi azione disposti in circolo.
In Primavera, prima fase del turno, ricorremmo alle azioni che il Palazzo consente.
La stagione invernale, l’altra fase, è invece dedicata alla manutenzione e alla ricerca di talenti per potenziare il Palazzo.
È così che l’azione del primo round è libera, ma poi bisogna muoversi in senso orario, tenendo traccia della posizione col proprio segnalino di legno (davvero pesante, quasi un birillo).
Scelta l’azione si paga il costo richiesto sfruttando, ad esempio, i Cortigiani, le carte a lato del Palazzo.
Organizzate il vostro governo come meglio credete
Sulla plancia Palazzo sono prestampate delle azioni. Tra l’altro il loro ordine è diverso da famiglia a famiglia.
Bene, in Inverno potete reclutare da un mercato personaggi per poi inserirli a Palazzo.
I personaggi, in una sintesi estrema e anche non del tutto corretta, oltre a portare risorse hanno anche un simbolo di un’azione.
Coprendo la casella azione prestampata, quando il vostro token vi arriva sopra, attiverà la nuova azione indicata dalla carta.
Ci sono anche i Potenziamenti, ma è un dettaglio che qui confonderebbe solamente.
Risorse astratte
E quindi abbiamo visto che la peculiarità di Virtù è la rondella delle azioni che potete personalizzare nel corso del gioco.
Scendere nel dettaglio della singola azione potrebbe essere tedioso, ma qualcosa avrete intuito mentre illustravamo il materiale.
C’è tutto quello che serve per gestire il vostro Dominio: spionaggio, patrocinio delle arti, movimento di truppe e annessione di città non controllate da nessuno.
Ogni azione costa risorse.
Solo i fiorini, il denaro, sono tangibili, il resto sono icone che neppure si accumulano.
Le risorse le trovate sulle carte che acquistate e sulle tessere, lo abbiamo visto sia parlando del materiale che dell’organizzazione del Palazzo.
Un prelato fornirà Croci, un capitano di ventura segnalini Cavalleria utili per l’azione Guerra.
Anche fare evolvere il proprio dominio, in Repubblica o Regno, consente di avere tessere che fanno risorse.
Sono del tipo “usa e ripristina“, dove esiste un’azione dedicata proprio per renderle di nuovo disponibili.
In due un altro gioco
Come scrivevamo, in 2 è un altro gioco.
Niente può arti da patrocinare, ma Virtù diventa un WarEuro.
Siamo all’epoca della discesa di Carlo, dove un giocatore guida i francesi verso Napoli per fare valere le ragioni di Carlo VII, mentre l’altro difende Napoli.
In mezzo ci stanno gli altri Stati, che possono essere influenzati tramite un tracciato.
Una modalità che non trova molti afecionados su BGG, ma in realtà gradevole se non la si paragona per forza alla versione con più giocatori.
In conclusione
>> Link alla pagina di Cranio Creations
Quando togli il cellophane da Virtù hai già in mente il peso del gioco.
Due manuali e 23 pagine solo quello base confermano il presentimento.
Sfogliando il regolamento tuttavia si trovano un sacco di esempi.
L’autore come, spesso accade quando il livello di difficoltà si alza, si ripete nei vari paragrafi.
Non è un male: nelle prime partite, anche a causa dell’eccessiva stringatezza del Player Aid, lo sfoglierete spesso. Trovare paragrafi senza troppi rimandi evita di dover perdere troppo tempo a fare avanti e indietro tra le pagine.
Il materiale
Abbondante.
Forse pure troppo, con una caratterizzazione di Truppe e Agenti anche troppo spinta viste le dimensioni.
Il tabellone è corretto invece sia piccolo, dal momento che se ne fa un uso limitato e già la plancia giocatore ingombra.
Ha lo spessore di un foglio di carta o poco più. All’apertura della confezione speravamo nel quasi standard formato dual-layer, ma alla fine non ci sono cubetti da posarci sopra, ma solo carte.
Il birillo Azione funge poi anche fa fermacarte.
Frittole, estate quasi 1500 […].
Santissimo Savonarola, quanto ci piaci a noi due! Scusa le volgarità eventuali.– Non ci resta che piangere
Siamo davvero nel Rinascimento?
Se amate questo periodo storico, sebbene sia un eurogame, Virtù vi può catturare.
C’è una certa asimmetria iniziale già nella Corte, il set di carte iniziali. Venezia è orientata al commercio, Napoli allo spionaggio.
C’è poi tutta quella fase di specializzazione attraverso l’acquisto delle carte.
Quindi sì, si ha la sensazione di guidare una Signoria, per quello che la tipologia di gioco può offrire.
Inutili complicazioni?
L’unica parte un po’ più macchinosa è la gestione degli assedi.
Virtù non si sporca le mani con dadi e offre un sistema deterministico, con bonus e amenità varie.
Sono previste anche Alleanze, ma non tra i giocatori.
Semplicemente avendo la meglio su delle track, pagando risorse, si ottengono bonus.
Anche qui un po’ macchinoso il sistema dello spionaggio, ma niente di trascendentale.
Per il resto: muovo il birillo, tappo Cortigiani se serve per pagare l’azione e applico gli effetti.
Nessuna complicazione, a nostro avviso, che il gioco non ripaghi.
Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi qui citati o inerenti questo articolo.
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12 Novembre 2022