Trio: una buona memoria è utile

Sembra novembre? Avete fatto il cambio di stagione in anticipo e siete pentiti?
E va beh… non durerà ancora a lungo (speriamo). E quando la primavera avrà la decenza di presentarsi, ecco che un gioco come Trio potrebbe fare al caso vostro.
Un po’ come Le 5 Torri, Trio è il classico mazzo di carte che potete portare ovunque.
Ecco perché.

Tempo di lettura 5 minuti

Iniziamo col dire che Trio è forse noto ai più poiché ha vinto lo As d’Or quest’anno, nel 2024.
In realtà, almeno per noi, non è che questo equivalga ad un bollino di qualità.
L’anno scorso vince il premio d’oltralpe Akropolis e, quando lo provammo a GiocAosta e su BGA, non ci fece impazzire.
Trio invece ha avuto un impatto migliore sulla community dei giocatori.
In questo articolo cerchiamo di darvi anche le nostre motivazioni.

Per chi va di fretta
  • Un gioco di carte da 15 minuti
  • E’ presente una componente memory
  • Adatto anche ai bambini
  • Vincitore de l’As d’Or
  • Una partita tira l’altra

Trio
di 宮野 華也 (Kaya Miyano)
Ghenos Games

Da 3 a 6 giocatori. Età 6+

Durata: 15 minuti
Costo: 14€ circa


Solo 36 carte

Poco da dire sul materiale: Trio è un mazzo di carte. Precisamente sono 36 carte con valori da 1 a 12 in tre copie, senza seme o altro che non sia il numero di facciata.
Un mazzo di carte senza nessuna velleità di raccontare una storia.
Meglio così.
Non è che gli astratti siano cugini poveri di altri giochi ed è preferibile dichiarare l’assenza di tema senza appiccicarci sopra qualcosa con in Vinavil.
Il vostro Affezionatissimo ricorda ad esempio i giochi dell’Atari 2600, dove la copertina aveva un artwork da paura e la cartuccia conteneva un gioco che era o Arkanoid o Pac Man.
Ma tornando a noi, Trio ha poi un regolamento davvero semplice, su qualche facciata di un dépliant pieghevole.
È un formato spesso scomodo da leggere, ma che si addice a giochi di questa complessità (peso 1.03 su BGG) e formato.
Non resta quindi che distribuire un certo numero di carte e metterne altre in tavola, a faccia in giù, a seconda del numero di giocatori.

Formato ultra-compatto

Come si gioca

Ogni giocatore dispone nella sua mano le carte in ordine crescente, senza mostrarle agli altri.
Nel proprio turno un giocatore rivela una carta dalla sua mano e si procede così finché non vengono mostrate due carte diverse o 3 uguali.
Quando ciò avviene, si hanno due opzioni.
La prima è quella di scegliere una carta coperta sul tavolo e rivelarla.
L’altra possibilità è quella di chiedere a un giocatore di mostrare o la sua carta più alta o quella più bassa (dal momento sono disposte in ordine, sarà la prima o l’ultima carta della sua mano).
Il giocatore continua a rivelare carte, in uno dei due modi, finché non si verifica una delle seguenti condizioni.
Se scova tre carte uguali in modo consecutivo, allora ha messo a segno un punto e mette da parte le carte per ricordarselo.
Viceversa, non appena trova una carta diversa dalla precedente, si ricopre tutto e si riprendono in mano eventuali carte mostrate dai giocatori. Si passa quindi al giocatore successivo.
Vince la partita il giocatore che per primo completa 3 tris oppure mette insieme un tris di 7.

Una mano di Trio: le carte sono ordinate per numero

La fortuna del memory

La fortuna di Trio può essere legata a diversi fattori. È un gioco per tutti, da cui il discorso de l’As d’Or.
E quando diciamo per tutti, sicuramente includiamo anche i bambini. O soprattutto loro?
Trio ha, lo avrete capito, fra le sue meccaniche il memory. Come diceva Spartaco Albertarelli in una sua masterclass, il Memory, nelle sue migliaia di forme, è probabilmente il gioco più venduto al mondo.
È anche il tipo di gioco dove un bambino è competitivo quanto e più di un adulto.
Chi vi scrive probabilmente ha un deficit in termini di memoria, ma comunque ricorda sonore sconfitte con figli di amici o parenti in età prescolare giocando con le tesserine di Winnie The Pooh.

Due tris connessi è quanto serve per vincere con la modalità Speziata.
Il numero, o i numeri, negli angoli in basso, indicano le connessioni tra le carte.
10 e 3 sono connessi

Una modalità a squadre

Inoltre, qui non è stato riportato, Trio consente una modalità a squadre pensata per 4 o 6 giocatori.
In questa modalità i punti sono condivisi e i membri della stessa squadra possono scambiarsi carte.
Non è che queste regole introducano chissà quale variante, ma permettono di creare quell’effetto party game, anche bonariamente canzonatorio, che il segmento del pubblico di Trio cerca in un gioco da tavolo.
Per chi invece è più esigente esiste una modalità avanzata, la modalità speziata, che introduce un sistema diverso di punteggio, ma che tutto sommato non altera le dinamiche di gioco.

A Trio le carte in tavola sono coperte

In conclusione

Ghenos Games localizza in Italia questo “ultra-family game” che ha avuto un abbondante successo in diversi Paesi.
È infatti il classico filler che può essere tirato fuori in ogni circostanza e che mette, giocatori esperti e non, sullo stesso livello. Difatti basta davvero un minimo di logica per essere competitivi e memoria.
Il concetto non è nemmeno così originale, e trova un paio di giochi simili sul versante orientale, ma funziona.
Trio crea infatti al tavolo quell’ambiente chill e disteso, con qualche risata e imprecazione quando una carta rivelata non è quella attesa, che un giocatore che ama questo tipo di giochi si attende.
Tuttavia, come spesso ci viene detto, è più complesso far funzionare un gioco così semplice che non un complesso eurogame dove puoi stratificare una meccanica sull’altra per golosi, e mai sazi di complessità, hardcore gamer.
Si veda anche la chicca di premiare chi fa un trio di 7, che essendo “il numero medio” fra 1 e 12, è la carta che più difficilmente verrà rilevata.
Seguendo questa logica, possiamo dire che la variante speziata equilibra il gioco, in quando è chiaro che trovare i numeri “estremanti” sia più facile.
Un ode alla semplicità e all’efficacia.

9 Maggio 2024

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