Roma, 6 Settembre 2021 ore 13:10
Questa volta in ritardo, ma condividiamo come promesso la pagina del nostro diario con la terza giornata a Play 2021.
Il viaggio ritorno ci ha rubato un quarto di fiera, non permettendoci tra l’altro di terminare la partita a Starship Interstellar.
Speriamo di trovare un’altra circostanza.
Tempo di lettura 8 minuti
Insomma, rincasati dopo più di 5 ore di viaggio ciucchi di fatica, non era il caso di scrivere la pagina del nostro diario ieri.
Anche perché le esperienze dell’ultima giornata, come le altre, meritano che siano giustamente curate.
Come al solito sono appunti buttati lì, come vengono.
Buona parte dei giochi provati , o delle notizie che autori ed editori ci hanno dato, saranno condivise con un articolo dedicato.
Non è nemmeno una sintesi di Play 2021 nel suo complesso, che meriterà un articolo a parte.
Magari fra una settimana, metabolizzato il tutto.
Tutti gli argomenti trattati
Dall’albergo alla fiera diverse traversie
Un po’ per pulciosità, un po’ perché ci siamo ritrovati all’ultimo minuto, avevamo l’albergo in una zona periferica e non era una struttura non di lusso (eufemismo).
Fatto sta che la domenica, i nostri centri per rifornimento alimentari dei giorni precedenti erano chiusi.
Forse complice un mercato domenicale, anche parte delle strade erano transennate.
Nonostante la campagna dormiente e campi repentini, siamo giunti in fiera proprio all’apertura.
Abbiamo investito i 7€ memori del vantaggio del giorno precedente.
Questa volta però c’erano 3 file: chi ha parcheggiato fuori o con mezzi proprio, quelli che spendevano 7€ e quelli che spendevano 10€.
Confermiamo però la nostra scelta: siamo entrati in pochi minuti
Anche questa volta problemi uploading: recuperiamo tutto con l’articolo di riepilogo.
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La Volpe Abitudinaria
Siamo andati allo stand di Dal Tenda, visto che la nostra scout ci ha indicato la prima mattina come la parte migliore della giornata.
A dire il vero è così un po’ per tutti gli stand.
E’ stata l’occasione per provare Bees e, finalmente, avere qualche delucidazione e toccare con mano Dany.
Come sapete a breve uscirà Dany va a Hollywood e non potevamo rimanere indietro.
L’altra faccia della medaglia di evitare le persone è che era troppo presto per mettere su un tavolo sufficiente per Dany.
Saremo in grado di farlo a Romics?
Ci piacerebbe. Il gioco ricorda un po’ Dixit, ma fra i “deduttori” c’è Dany che non si vuole far sgamare.
Questa cosa dei ruoli nascosti sapete ci intriga.
Non ce lo lasceremo scappare.
Prenotazione demo a Red Glove
Abbiamo finalmente incontrato Federico Dumas di Red Glove.
Eravamo passati per provare due giochi di Tesla che loro distribuiscono: Praga Caput Regni e Shinkansen: Zero Kei.
Peccato aver potuto provare solo il gioco ambientato nella capitale dell’Impero, mentre ci recheremo in Giappone in altre circostanze.
Così come per provare Borgo Parmigiano.
Forse non tutti sanno che buona parte della Redazione è conterranea di Federico.
Sentire parlare di luoghi ed eventi in programma sul territorio, ma non solo, ci fa sentire anche un po’ a casa.
Speriamo ci sia presto l’occasione per giocare insieme.
Le ultime battute con chi abbiamo conosciuto
Come dicevamo molte delle persone con cui ci sentiamo di frequente non le avevamo mai incontrate di persona.
Abbiamo risalutato un po’ tutti e ci scuseranno coloro che abbiamo saltato, ma è ovviamente non voluto.
Speriamo poi presto di rivederli a nuove manifestazioni, come il Romics, anche se non siamo sicuri la partecipazione sarà così nutrita.
Ripassando da Cranio Creations ed associazioni affianco, abbiamo visto giocare a Golem e dare alcune indicazioni.
Purtroppo non avremmo fatto in tempo a provarlo: ci sarà un’altra occasione.
Top Hat e le sue nuove iniziative
Finalmente abbiamo catturato Matteo Pironi di Top Hat.
E’ stato continuamente braccato, anche mentre facevamo due chiacchiere, da chi voleva provare The Fall of the King e Dante Alighieri Comedia: Inferno.
Sta facendo un ottimo lavoro di promozione di Dante, anche e soprattutto in contesti non ludici.
Un gioco che poteva far venire l’orticaria, per le citazione dell’opera dantesca sulle carte ad esempio, sta diventando il suo punto di forza anche insieme alla grafica.
I ragazzi di Top Hat hanno difatti vestito coi panni del Sommo Poeta un gioco già maturo. L’operazione inverse poteva essere più ostica.
S’è parlato anche del proseguo delle loro attività. Dante passerà dal Purgatorio, come ci i insegnavano al liceo, ma dovrà anche combattere sui campi di battaglia, così come la Storia ci insegna ma nessuno sa.
Interessanti anche gli altri progetti legati agli educatori ludici, di cui abbiamo già parlato.
Approfondire questo argomento richiede uno spazio a parte.
INAF e la divulgazione scientifica
Ieri ci siamo persi il mini-seminario sulla terra formazione.
Abbiamo così tampinato la moderatrice che ci ha spiegato come recuperare una registrazione.
A dire il vero non tutto il male viene per nuocere.
E’ stata l’occasione per parlare di Pixel, un gioco proposto da INAF per divulgare l’osservazione della volta celeste.
C’è da dire che la maggior parte dei giochi di questo tipo sono o trivia o Monopoly “ambientati”.
E ‘ proprio l’errore che INAF non vuole fare.
Il gioco deve essere per prima cosa divertente. In effetti ci sono concetti già del gioco moderno in Pixel, come la plancia giocatore.
Troviamo però anche il piazzamento lavoratori e l’acquisto di carte risorsa.
Da amanti dello Spazio non possiamo che augurar loro il meglio e seguirli.
Tre titoli provati quest’ultimo giorno
Ve li elenchiamo nell’ordine in cui li abbiamo provati.
Bees: Il Reame Segreto
Un gioco di carte molto rapido. Un filler infatti da circa 20 minuti, che noi abbiamo giocato in 2.
Comunque è scalato bene e, secondo noi, non ha nessun problema in questo senso.
In effetti quando un giocatore sceglie fra due carte, lui guadagna un certo numero di risorse nettare di colore diverso (come se venissero da fuiori diversi), ma la carta dona altri tipi di risorse a tutti gli altri giocatori.
In questo modo, anche in caso di tavoli abbondanti, non c’è in pratica downtime.
Le risorse acquisite si spendono in un mercato per acquisire carte, ognuna col suo punteggio.
Alcune di queste carte danno anche azioni speciali una tantum.
Inutile dire di più adesso, scriveremo un articolo dedicato.
Ad ogni modo un gioco che ci ha coinvolto, soprattutto se amate i filler.
La Fotografa lo ha adorato e ha battuto di misura il vostro affezionato Redattore.
Praga Caput Regni
Il gioco dedicato alla costruzione di Praga, che da semplice villaggio deve passare a capitale imperiale.
Servirà un castello e la costruzione di una Città Alta e una Città Bassa, ovvero di case e chiede di migliore fattura.
Una delle caratteristiche di questo gioco è l’elevata qualità dei componenti.
Eravamo un po’ perplessi dall’uso della scalinata da costruire ogni volta si gioca.
Diciamo che è uno degli effetti wow, insieme alle uova di legno, di questa versione.
Tuttavia il ruolo della struttura 3D è rimpiazzabile da un’area classica 2D sul tabellone per i più frettolosi.
Interessante invece il meccanismo delle ruote.
Una grande sul tabellone è quella che ospita le tessere per scegliere le azioni.
In breve, ma non è solo questo lo scopo, ruotando posiziona le azioni, che si trovano sui denti, su settori dove costano meno o danno anche dei bonus.
La meccanica che si trova talvolta dello shifting verso sinistra della vetrina.
Materiale a servizio del giocatore
Le risorse in Praga Caput Regni non ci sono.
Una rotella sulla plancia tiene aggiornata la disponibilità di oro e pietra mentre un token su due tracciati la capacità estrattiva per i due minerali a disposizione del giocatore.
Soluzione che ci è molto piaciuta.
Ok, perdiamo il giochicchiare con le risorse meeple, ma si fa sicuramente prima.
E’ un gioco che offre molte possibilità grazie alle diverse meccaniche coinvolte (maggioranze, piazzamento tessere…) che non poteva permettersi di andare nel micromanagement delle risorse.
Inoltre, raggiunto un certo di numero di risorse, si ottengono dei bonus.
Se non si leva il cubetto che blocca la ruota, questa non avanza. Impossibile sbagliarsi dunque: un sistema Poka-Yoke adattato al gioco da tavolo.
Il gioco di per se andrebbe analizzato più in dettaglio perché offre davvero una miriade di opportunità.
L’impressione iniziale è comunque più che positiva e, ripetiamo, l’ergonomia dei materiali aiuta anche giocatori non espertissimi.
Starship Interstellar
Come avete letto nel post della seconda giornata, in tarda serata eravamo andati da Andrea Crespi e Davide Calza a portare le nostre credenziali.
In questo gioco, che entro fine anno andrò su Kickstarter, il Sole sta per morire.
E’ noto, ci riferiamo alla fisica, che ciò accadrà nella nostra vita reale. Il Sole difatti esaurirà le sue energie e come Gigante Rossa inghiottirà diversi Pianeti, probabilmente Terra inclusa (ci sono discussioni su questo punto).
In questo gioco che proporrà Pendragon Game Studio, il processo si è accelerato dal momento che l’umanità ha trovato un modo per drenare energia dalla sua stella.
Meglio quindi costruire la Interstellar e migrare verso Trappist, un esopianeta che sembra simile alla Terra.
Per fare ciò il Governo Mondiale ha creato un consorzio di diversi Stati, quelli dei giocatori, per costruire questa nave.
Si potranno anche spremere le ultime risorse dal Sole, ma bisognerà organizzare anche colonie minerarie sui Pianeti del Sistema Solare e fare la spola con la Terra per usarle.
Un Sistema Solare in movimento
La parte più interessante del gioco è che i Pianeti ruotano con velocità proporzionali alla distanza dal Sole, così come Keplero vuole.
Ora, Starship Interstellar non è un gioco di simulazione, ma più che altro un gestionale dove si fanno le azioni con le tessere.
Anche in questo caso torneremo più volte a parlare di questo titolo.
Qui anticipiamo che è un gioco dove il turno ha 3 fasi.
Nella prima ogni giocatore gestiste la sua Agenzia Spaziale: trivella, recupera risorse, ricerca e viaggia nel Sistema Solare.
Attenzione che a differenza di diversi giochi, dove si ha a disposizione in ogni dove le risorse, qui conta anche dove sono locate: sito, hangar e nave.
C’è quindi un po’ di pick-up & delivery all’interno.
Nella seconda parte del turno ci si occupa di portare a bordo persone e costruirei pezzi della nave in cambio di punti.
E’ una fase un po’ più politica e dove c’è l’interazione tra i giocatori.
Non è un gioco cooperativo, lo è solo l’ambientazione: ogni Nazione sarà premiata in base al contributo che di volta in volta dà.
Nella terza fase, secondo un sistema che qui non specifichiamo, un giocatore il leader del Governo Mondiale.
Le mosse sono per lo più regolate da un bot, ma lui si intasca i benefici.
Peccato dover essere scappati prima (volevamo provare anche altri giochi di Pendragon, come Diabolik).
Tra l’altro, per rimanere in tema, dovremmo provare First Martians prima o poi.
In conclusione
Ed ecco quindi la terza giornata di Play 2021 riassunta in qualche riga.
C’è all’interno un po’ tutto, dove forse manca il nostro passaggio a Ludus Magnus Studio che magari incontreremo di nuovo al Romics, se parteciperà.
Esausti alle 17 siamo usciti dai cancelli e ci siamo incodati all’autostrada.
Esausti ma felici.
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