Volpe Giocosa sale di nuovo sulla macchina del tempo.
Non è la De Lorean di Robert Lee Zemeckis, dove invece andremmo a parare fra qualche giorno.
Si tratta dei veicolo messi a disposizione dai ragazzi di Historygames.it.
Questa volta, dopo Egitto e La Città Eterna, voliamo nel medioevo con Tablut.
Vedremo nel corso dell’articolo come Tablut sia giocato dai popoli nordici fin dal 400 d.C.
Molto più vecchio degli scacchi insomma, almeno in Europa.
Nonostante sia un gioco con qualche secolo alle spalle è tuttavia molto moderno.
Nel corso dell’articolo vedremo il perché, magari davanti a dell’idromele alle conclusioni.
Tablut
Historygames.it
Due giocatori. Età 8+
Durata: 45 minuti
Costo: 64.90 eur
Una fredda giornata in Lapponia
Fa freddo. Terribilmente freddo.
Le giornate sono corte e il sole basso.
Astrid attizza il fuoco per scaldare la casa e non vede l’ora l’inverno sia finito.
Le giornate passano così, lunghe e monotone.
Come ammazzare il tempo? Magari con una bella partita a Tablut con la sorella Hilda.
Sono donne e la società del tempo non è aperta come quella di oggi.
Nonostante i loro spiriti indomiti non combatteranno o parteciperanno a incursioni.
Quello è un “lavoro” da uomini.
Le uniche battaglie che combatteranno saranno, per l’appunto, giocando a Tablut.
Gli scacchi prima degli scacchi
Ci scusiamo per il racconto un po’ banale,
Tuttavia in Volpe Giocosa siamo poco esperti di storia medievale dei Paesi Nordeuropei.
Ci piaceva però pensare a un quadretto familiare che coinvolgesse donne, anche per par condicio.
Tablut che abbiamo giocato noi è nella ricostruzione proposta da Historygames.it
Come per Senet e Tabula non parliamo di riedizioni, perché dietro ci sta un vero lavoro di ricerca e di ricostruzione storica.
Probabilmente il primo passo è stato fatto da Monica, nel ricostruire il regolamento.
Sebbene di epoca più recente rispetto agli altri due giochi, non deve essere stato facile rintracciare il regolamento corretto.
Gualtiero si occupa della realizzazione del gioco. Come gli altri, si tratta di un prodotto artigianale.
Ora, nel corso della storia, lo abbiamo visto e ci è stato confermato, i giochi da tavolo venivano realizzati nei più disparati modi.
Ovviamente tutto dipendeva dalle possibilità economiche del committente.
Immaginiamo che qualcuno giocasse anche semplicemente su tavoliere disegnati sulla sabbia o incisi nei gradini del Foro Romano (vandalismo prima dei Vandali?).
Un tavoliere per 21 pedine
Il tavoliere di Historygames.it è in pelle, con la griglia 9×9 finemente lavorata.
Le caselle indispensabili per il setup iniziale sono segnate in modo diverso, cosicché nessuno si confonda.
Ricostruzioni storiche ci riportano come Tablut siano una rievocazione delle battaglie fra i Moscoviti (gli Assedianti) e gli Svedesi (con il loro Re e Soldati).
Gli Assedianti sono in tutto 12 e sono disposti sul perimetro esterno del tavoliere.
Il Re invece è al centro nel suo castello (Konakis) circondato dai suoi soldati.
Nella versione che abbiamo giocato sono pedine in vetro di colore diverso, dove il Re è diversamente lavorato per essere riconosciuto. Grazioso il sacchettino per contenerle.
Quanti Tablut esistono?
Come scrivevamo poc’anzi, deve essere stato complesso ricostruire Tablut.
In effetti sappiamo che è una versione del Vichingo Hnefatafl o Tafl games, come riporta Wikipedia.
Quello che pensiamo è che le popolazione nordiche, portassero con sé i loro giochi nelle migrazioni e nelle scorrerie.
Accade quindi che in diverse regioni, sia per questo motivo sia per un’evoluzione stessa del gioco, si usi un regolamento diverso.
Forse c’è dell’altro.
Il Tablut è largamente citato da Linneo, noto naturalista svedese del 1700.
In gioventù intraprese un viaggio in Lapponia, davvero avventuroso, del quale tenne un diario.
E’ scritto mezzo in latino e mezzo in svedese, così da impantanare ancor di più le cose e, in parte, il regolamento.
Per questo il lavoro di Monica deve essere stato complesso, dovendo fare uno slalom fra traduzioni errate e riferimenti a versioni diverse.
Un wargame asimmetrico
Titolo del paragrafo molto tecnico, ma sarà più chiaro alla fine.
Procedendo con ordine, lo scopo del gioco degli Svedesi è portare il Re in una casella angolare del tavoliere.
Scopo degli Assalitori è circondarlo, rendendone impossibile il movimento.
Tenete conto che i pezzi si spostano in orizzontale e verticale (ortogonalmente).
Il numero di caselle che possono percorrere è illimitato, ricordando che pedine proprie e avversarie non possono né essere “urtate” ne “scavallate”.
Insomma, allo stesso modo della Torre negli scacchi.
In più c’è il Konakis. Questa casella rappresenta anch’esso un ostacolo.
Il Re vi può ovviamente uscire, dopodiché nessuna pedina vi può entrare o attraversarlo.
Queste poche righe hanno già spiegato come Tablut sia asimmetrico.
Se ne gli scacchi ogni giocatore ha lo stesso scopo e gli stessi mezzi, qui ogni giocatore ha risorse differenti e un obiettivo di vittoria differente.
Rimane uguale il concetto di presa: una pedina che alla sua sinistra e alla sua destra (o sopra e sotto) due pedine avversarie è catturata ed eliminata dal gioco.
Che l’asimmetria abbia portato a diversi regolamenti?
Abbiamo spiegato come esistano versioni dei Tafl, dove Tablut è uno di questi.
Anche dello stesso Tablut esistono regolamenti diversi, dove ad esempio il Re non può partecipare alla presa.
Permetteteci un piccolo pippone.
Gli scacchi sono un gioco a informazione completa.
Nessun lancio di dado, carta da pescare o altre incognite.
Sedendovi al tavolo dovreste già sapere se vince il bianco e il nero, se ciascun giocatore non commette errori.
Ad oggi la teoria dei giochi non ha trovato risposta: le sequenze di mosse diverse possibili sono tantissime e il fatto che il gioco sia simmetrico non aiuta.
Esistano delle statistiche sì, ma niente che metta la pietra tombale sull’argomento.
Probabilmente le combinazioni sono elevate anche in Tablut, sebbene anche qui si dovrebbe sapere a priori il vincitore.
Chi progetta giochi, o si diletta nel pensarci, sa come sia difficile bilanciare un gioco asimmetrico.
Il rischio è che una parte sia a prescindere più avvantaggiata dall’altra, in modo che fin dall’inizio sia intuibile il risultato della partita.
Oltre al gusto personale, o a qualche errore nel raccontare le regole, qualcuno avrebbe potuto voler fare qualche modifica per ri-bilanciare il gioco.
Come gioco in sé
Avevamo proposto a Pasqua per la prima volta il gioco.
Volevamo fare un appunto storico e mostrare l’eccellente lavoro artigianale di Gualtiero.
Questo è stato sicuramente notato, ma poi Tablut non è stato riposto.
Le diverse persone al tavolo si sono alternate giocando e invertendo i ruoli, facendosi davvero rapire dal gioco che è diventato il passatempo della giornata.
L’asimmetria sicuramente è un elemento che aumenta la longevità essendo Tablut un gioco diverso a seconda del colore dei pezzi assegnati.
Dopo qualche partita ognuno aveva la sua strategia.
Non sappiamo se fossero realmente vantaggiose, dove è noto che Tablut è anche un tema per matematici, così come gli scacchi, Go o Othello.
Però all’inizio ci sembrava fosse troppo semplice per gli Assalitori, essendo in numero maggiore.
In realtà se sono troppo cruenti ed eliminano troppi Soldati, si creano vie di fughe per il Re.
Conviene anzi avere lungimiranza e anticipare di una mossa gli Svedesi, “tappando le corsie”.
Che sia la strategia migliore?
Non lo sappiamo ma ci siamo divertiti pensandoci e vedendo che, mentre la partita ha durato 2 minuti con un Re in salvo in poche mosse, dopo ci siamo amichevolmente accaniti.
In conclusione
Tablut è il terzo gioco di Historygames.it che giochiamo.
Il termine gioco è abbastanza riduttivo. Siamo di fronte a ricostruzioni storiche sia dal punto di vista del regolamento che della realizzazione materiale.
Ne nasce così una piccola opera d’arte che trova dignità anche in una vetrinetta di un appassionato di storia o di arte.
Ciò può avvenire sia per la qualità dei materiali che da come sono lavorati.
A parte ciò Tablut è divertente di per sé.
Se ora i giochi asimmetrici fanno esclamare wow, qui era qualcosa che già nel 400 d.C era implementato.
Ecco secondo noi dov’è la modernità di questo gioco che ci racconta Monica e dove troviamo menzione anche in Bell.
La community di BBG stacca appena la sufficienza per un gioco che secondo noi meritava di più.