Tabannusi: costruire la città di Ur

Il gioco di oggi vede fra gli autori, come diciamo noi in Volpe Giocosa, uno star designer.
Ci riferiamo a Daniele Tascini, che ci propone col suo Tabannusi: i Costruttori di Ur, un altro dei suoi giochi per esperti.
Definizione che usiamo sempre con cautela e vedremo perché.

Tempo di lettura 11 minuti

Può essere utile diradare un po’ la nebbia fin d’ora.
Tabannusi è una parola che deriva dal sumero. Ha un significato del tipo “costruire”, l’attività che principalmente terrà impegnati i giocatori.
La costruzione è quella di Ur. Sì, è la città fondata circa 6000 anni fa e dove già giocavano ai giochi da tavolo.
Più che altro è una parola che inizia con la T, andandosi a infilare nella T-games di Tascini.
Suoi anche Tzol’kin, Tekhenu, Teotihuacan  e il prossimo Tiletum.
Stesso strattagemma usato da Friedemann Friese, che dà ai suoi giochi titoli con le sue iniziali.
L’effetto, come in Alta Tensione rievocato ieri, si perde poi nelle localizzazioni.
Cosa che il nostro Tascini ha saputo astutamente evitare.
Però adesso è il momento di vedere il gioco e alle conclusioni fare qualche considerazione.
Troverete anche il link a un file secondo noi molto utile.

Per chi va di fretta

Tabannusi
di David Spada e Daniele Tascini
Giochix.it

Da 1 a 4 giocatori. Età 14+

Durata: 2 ore circa
Costo: lo trovate su Get Your Fun


Uno scatolone pesante as usual

Tabannusi è uno scatolone da quasi 3 kg col classico tabellone che occupa tutto il tavolo, come Tekhenu o Hippocrates, per rimanere su un titolo Giochix.
All’interno la prima cosa che balza agli occhi è il bustone, lo ziplock gigante, che contiene elementi in plastica.
Sono le Parti di Costruzione.
Per capisci, sono elementi quadrati che ricordano quelli visti in Santorini.
Sempre in plastica le Case che ciascun giocatore ha nella sua dotazione, che fanno un po’ Monopoly nella versione moderna.
Per finire la carrellata dei paragoni, ogni giocatore ha una propria plancia dove ospita le sue case disposte in una griglia, come le tende di Mombasa.

Plancia del giocatore ad inizio partita.
Ogni giocatore ha un set di Case, dell’Oro e parte con 5 segnalini Proprietà

Come è organizzata Ur

La Ur di Tabannusi è stata divisa dal piano regolatore in 5 Distretti, un po’ come fossero dei quartieri, ciascuno col proprio numero assegnato.
Tre di questi sono “standard”, o comuni.
Sono stati lottizzati, ovvero è stata costruita una griglia dove poi andremmo a piazzare le case.
I Distretti comuni, all’inizio tocca farci caso, sono divisi tra loro da corsi d’acqua.
Li potremmo far entrare nei Distretti, applicando le tessere Mare.
In questo modo daremo la possibilità di irrigare certi lotti, certe caselle, e piazzare sopra un Giardino.
Anche la cura del verde è importante.
Due Distretti sono invece speciali: il Porto e il quartiere dello Ziqqurat.
In questi luoghi il tipo di azioni consentite sono diverse.

La barca gialla ospita dadi gialli.
Durante il setyp si assegnano casualmente le barche ai Distretti

Dadi che diventano risorse

Altro elemento fondamentale del gioco sono i dadi.
Tascini vi è affezionato da tempo, probabilmente da quando era co-autore de Sulle Tracce di Marco Polo.
Ovviamente, se conoscete l’autore, avrete chiaro che non sono dadi che introducono chissà quale elemento aleatorio.
Sono dadi di piccole dimensioni, scelta corretta visto che devono essere maneggevoli, in cinque colori diversi.
Del resto, per costruire, o comunque far fronte alle azioni dei Distretti speciali, servono risorse.
Sono per l’appunto i dadi.
Ad ogni Distretto è associato un colore, preso da quello indicato sul segnalino Chiatta che vi staziona.
I dadi vengono per l’appunto divisi in modo che ogni barca contenga tutti e solo quelli del proprio colore.

Due lavoratori: un Architetto e un Assistente

Se arriviamo al peso che dicevamo poc’anzi, significa che Tabannusi nasconde altro materiale.
Ci sono diverse carte, che andremmo a vedere nei paragrafi successivi senza listarle tipo per tipo.
Importante invece sottolineare la presenza delle tessere Progetto, il primo step della costruzione.
Sono divise in tre colori: gialle, bianche e marroni.
Il colore sembra alludere a metalli più o meno pregiati, ma non ne abbiamo trovato riscontro.
Il motore comunque dell’intero gioco sono i due simpatici personaggi, l’Architetto e il suo Assistente, coppia che ogni giocatore ha a sua disposizione.
Questi due meeple, che ricordano un po’ Sancho Panza e Don Chisciotte, si aggirano per i Distretti.

Questo foglio di aiuto (in inglese) sintetizza le meccaniche principali di Tabannusi (link e credits alle conclusioni)

La logica di Tabannusi

Nel cappello introduttivo proponevamo Tabannusi a un pubblico esperto.
C’è da dire che il turno di gioco è alquanto lineare.
Ogni singola sottofase sembra avere diversi cavilli, ma dopo qualche turno si capisce che certe regole non possono che essere così, altrimenti si incastrerebbe la meccanica di gioco.
Non fatevi spaventare quindi dal regolamento di 40 pagine.
Tenete conto che buona parte copre il gioco in solitario e gli autori, consci forse del fatto che qualcuno poteva perdersi, hanno proposto un esempio per ogni azione.

Cosa fare? Intanto mandiamo i nostri uomini al lavoro!

Riepilogando, i Distretti hanno una Chiatta con dadi dello stesso colore imbarcati e in ciascun quartiere sono permesse quattro azioni.
I Distretti da 1 a 3, quelli comune, dicevamo, essere lottizzati in tante caselle.
Ad inizio turno Architetto e Assistente saranno insieme nello stesso distretto.
Subito dopo, scegliendo un dado dalla barca, l’Architetto correrà al Distretto indicato dal numero del dado.
Il dado a quel punto diventa un semplice cubetto colorato, una risorsa, perdendo di significato il numero impresso.
Rimarrà a lavorare, oggi come allora, il povero Assistente con due azioni a disposizione.
E qui tocca fermarsi un attimo per parlare della logica di costruzione.

Gli spazi azione dei Distretti comuni possono sembrare ostici.
Capita la logica di costruzione avremo chiari 3/4 delle caselle.
L’ultima è solo un per prendere risorse.

Come costruire in regola ad Ur

Non vedremo ad una ad una tutte le azioni, né ci soffermeremo a parlare nel dettaglio sui Distretti Speciali.
All’interno dell’economia del gioco hanno ragione d’essere, ma ci farebbero perdere il filo del discorso e trascurare la meccanica alla base di Tabannusi. Sarò qui sufficiente un riepilogo finale.
Ci riferiamo alla logica di costruzione.
Non chiudete qua la pagina, ma fare un ardito riferimento a Monopoly può essere di aiuto per la comprensione.

Tre tipologie di tessere per opzionare i lotti.
Sono

Opzionare il terreno

Ogni giocatore inizia con 5 dischi Proprietà (di dimensione diversa rispetto agli altri? Non ce ne siamo curati) e del suo colore ce ne sono 15 in tutta la scatola.
Se vuole intraprendere la carriera di palazzinaro, la prima cosa è aggiudicarsi un lotto del distretto in cui si trova l’Assistente.
Sceglie quindi una tessera Progetto in uno dei tre colori e la colloca, se altre già presenti, vicino ad una dello stesso tipo.
Vi posiziona sopra uno dei suoi segnalini in legno per indicarne il possesso.
Se stessimo giocando a Monopoly, avrebbe acquistato il terreno. E come nel noto (e odiato?) gioco da tavolo, non è detto che i lotti confinanti siano tutti dello stesso proprietario.
Sarà un caso, ma anche qui una singola “isola” di lotti dello stesso colore non può superare le 3 caselle.
La questione Giardini la vediamo dopo.

Si parte con una singola Costruzione per giocatore.

Edificare

Dopo un po’ vorrete costruire.
La differenza rispetto a Monopoly è che, scelto un colore, costruite su tutti i lotti opzionati, a prescindere che siano vostri o degli avversari.
Scegliete cioè il colore (il famoso giallo, bianco e marrone) e passate a sostituire le tessere Progetto con le Parti di Costruzione.
Pagate un fisso in dadi locali (per presentare il progetto al comune di Ur?) e una risorsa per ogni *vostro* segnalino proprietà coinvolto.
Le tessere proprietà sono quindi sostituite dalle costruzioni in plastica.
Attenzione a non cadere in errore: Parti di Costruzione una a fianco all’altra creano una singola Costruzione, che quindi può avere dimensione da 1 a 3.
Su una Parte di Costruzione metterete una vostra casetta per segnalare che siete voi i padroni del maniero.

E gli altri?

Non si attaccano al tram.
Innanzitutto ricevono le loro pedine Proprietà indietro, mentre le vostre finiscono nella riserva.
E’ un fatto non secondario.
Le pedine Proprietà, come dicevamo, sono limitate.
Ciclano fra tabellone, plancia del giocatore e riserva generale.
Se in qualche momento non avete disponibilità di questi dischetti, perché o impegnati sul Tabellone o in riserva, non potrete svolgere tutte le azioni che ne richiedono l’impiego.
A parte questo indennizzo, i “proprietari terrieri” a cui avete soffiato il terreno vengono risarciti anche avanzando sul tracciato Maestria.
Ricordano un po’ il percorso dei templi di Tzolk’in.
Ci sono poi bonus anche per chi ha curato il verde attorno al vostro fabbricato, perché ha messo un Giardino in un lotto confinante.

Importante avanzare sui tracciati Maestria.
A sinistra il valore raggunto che indicherà il moltiplicatore per Costruzioni di quel colore

Come fare punti?

A forza di svuotare le barche, prima o poi una rimarrà vuota.
Infatti quando pagate risorse quando richiesto, i dadi non risalgano sull’imbarcazione, ma finiscono in riserva.
A quel punto del gioco si risolve il Distretto.
In partica per ogni Costruzione che possedete si calcola la dimensione e si moltiplica per il livello raggiunto sul tracciato Maestria per costruzioni di quel colore.
In questo modo è finito anche un turno: ora potete ricaricare la Chiatta vuota.
Questo evento scandisce anche la fine di un turno (visto non come l’alternarsi fra i giocatori) e toglie un Oro dal tracciato del Tempo.
Quando il tracciato Tempo sarà svuotato, la partita sarà conclusa.
Mancherà da fare qualche conteggio per determinare il vincitore.

Il Distretto dello Ziggurat stila anche una classifica in base a chi vi arriva prima a costruire

Cosa non vi abbiamo raccontato

Un gioco del genere è difficilmente racchiudibile in un solo articolo.
Non c’è stato tempo di parlare degli Ziqqurat e del Porto.
Sono Distretti speciali, su cui non è possibile edificare con la logica vista.
Diciamo solo che al Porto si ottengono abilità speciali, mentre nel distretto degli Ziqqurat chi pone per primo una casa sarà favorito nel punteggio.

Obiettivi a latere

Non si è parlato neppure degli obiettivi, ovvero carte del tipo “se raggiungi questa condizione, ottieni questo”.
Ce ne sono di comuni, palesi da inizio partita, che sono i Decreti, e privati e segreti, che danno bonus se per ogni distretto edificate le Costruzioni indicate.
Questa seconda categoria di obiettivi escono dal mazzo Piano Urbano.

Tessere Giardino e Mare.
Indispensabili per il verde pubblico.
Le tessere col punto interrogativo creano una vetrina dove, quando si riesce ad accedere, si ottengono bonus

Un intreccio di bonus e colori

C’è poi tutto un sistema di bonus, abbastanza intuitivo, che si ottiene ogni volta una casa “esce” dalla propria plancia o un Progetto copre una casella con un simbolo.
Diverse possibilità, oltre pescare tessere Mare o avere Oro, un jolly sempre utile.
Elementi non secondari, insomma, che richiedono al giocatore di organizzare al meglio le azioni del proprio Assistente.
I colori dei dadi, delle Costruzioni e dei distretti si intrecciano.
Tocca prenderci un attimo la mano, anche se è qualcosa di più semplice di Tekhenu.

In conclusione

>> Foglio di aiuto giocatore (in inglese da BGG, utente veector)

Tabannusi è stato recentemente localizzato da Giochix.
Gioco abbastanza complesso, come Tascini ci ha abituato da tempo.
La complessità non sta nel regolamento, la cui corposità è uno spauracchio, ma nel rischio di agorafobia che il Giocatore Inesperto può incappare nelle prime partite.
Le azioni disponibili, gli intrecci con i bonus vari, la libertà lasciata al giocatore in una parola sola, possono disorientare.
Un giocatore alle prime armi, da nostra esperienza, avrà bisogno di un paio di partite per fare i link giusti,
Chi è più scafato già dopo qualche turno intuisce come muoversi.
Un foglio riassuntivo sarebbe stato comodo, soprattutto per evitare di sfogliare ininterrottamente il regolamento nelle prime partite.
Ad inizio paragrafo ve ne proponiamo uno preso da BGG.

I Decreti sono degli obiettivi in una vetrina comune che possono essere reclamati quando si soddisfano le caratteristiche

Un setup elaborato

Tabannusi richiede un setup abbastanza laborioso.
E’ utile tenere organizzato bene il materiale nella scatola, anche se fosse solo con ziplock addizionali.
Il fatto è che, sia i Distretti che possono essere di colori diversi da partita a partita, che diverse customizzazioni (azioni di ciascun distretto, obiettivi da sorteggiare,…), garantiscono un’alta variabilità che però si paga in tempo.
Lo stesso per tutto l’armamentario di plastica.
In particolare è vero per le case che non si può fare a meno di ordinare sulla plancia giocatore.

Siete dei veri costruttori?

Tabannusi è per lo più astratto. Su quest’aspetto gli autori mollano proprio.
Le risorse non hanno neppure un nome.
Nemmeno finto.
I dadi sono chiamati solo per il loro colore,  i Distretti per il loro numero e, nuovamente, le Costruzioni per il loro colore.
Una scelta preferibile ad incollare con lo sputo un qualcosa che avrebbe retto poco.

Il Distretto delle Navi è molto semplice.
Si reclamano navi del quadrato 3×3, con un bonus quando si realizzano file o colonne.
Bisogna prendere familiarità con l’iconografia.

Alcuni aspetti semi-collaborativi (o opportunistici?)

Tabannusi scala abbastanza bene. Anche perché il tabellone ha due lati, da usare a seconda delle numero di persone al tavolo.
Meglio tuttavia non avanzino sedie.
Si sente meglio la cooperazione nell’edificare Costruzioni.
Come abbiamo visto, anche se i terreni sono di proprietari diversi, la Costruzione è solo di un giocatore, colui che paga le risorse perché l’edificio sia eretto.
La costruzione sarà per lui più economica se ha poche tessere Progetto col suo segnalino.
Allo stesso tempo anche gli altri giocatori hanno dei vantaggi, anche se non ottengono la Costruzione, che ci sono sembrati qualcosa di più di un mero premio di consolazione.

Un edificio di base (messo a inizio partita) e un loto opzionato (giusto per capire la differenza)

Laboriosa la versione in solitario

Laboriosa la versione in solitaria, con un regolamento davvero ricco.
Usa un sistema guidata dalle carte, con mazzi che indicano diverse personalità.
Potrebbe essere familiare, ad esempio, a chi ha giocato in questo modo a Progetto Gaia o Pax Pamir.
A nostro avviso Tabannusi è più immediato di Tekhenu, anche se meno scenografico.
Per la parte in solitario aspettate però di avere preso dimestichezza con quella multigiocatore.

Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi che possono piacerti se hai gradito l’articolo.
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13 Aprile 2022

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