E ci sono sempre problemi quando si parla di Spazio.
Ce lo insegna Kubrick con 2001 Odissea dello Spazio, dove difatti siamo in presenza di un guasto di un computer di bordo.
Più o meno fantascientifici, ma c’è sempre qualcosa che fa storto in tutta la produzione sci-fi di Hollywood.
E quando il grande schermo incontra la realtà abbiamo Apollo 13.
Il gioco di oggi ci porta a gestire un imprevisto spaziale, catastrofico, o potenzialmente tale, come quelli appena menzionati.
Parliamo di Solar Storm, localizzato da Giochix.
Tempo di lettura 6 minuti
Solar Storm è un collaborativo che porta tutti su un’astronave con un’anomalia, se vogliamo essere tecnici, all’impianto di potenza a causa di una tempesta solare (s’intuiva, eh?).
Lo scopo dei giocatori sarà quello di correre a destra e a manca per riparare i vari settori (Stanze) del veicolo e ridare potenza a tutto l’impianto.
Sarà facile? Nelle conclusioni vi diciamo la nostra esperienza, as usual.
Solar Storm Deluxe
di Ayden Lowther
Giochix.it
Da 1 a 4 giocatori. Età 10+
Durata: sotto l’ora
Costo: lo trovate su Get Your Fun
Un compatissimo gioco di carte
Solar Storm è uno di quei giochi che si presenta in maniera compatta, contenendo al suo interno tutto ciò che serve senza lasciare spazio all’aria.
O occupando impunemente spazio prezioso nella Kallax, come preferite.
In questo ci ricorda Tetrarchia.
Andando all’interno della scatola, scopriamo la natura di Solar Storm, che non ha nessuna plancia, ma il terreno di gioco si compone da carte.
Un po’ come accade in Istanbul o ne L’Isola Proibita e successori più aridi.
Oltre alle carte, e a qualche token per tenere traccia di eventi vari, ci sono 4 meeple.
Non sono quelli tipici a braccia aperte, ma sembrano astronauti in movimento, con gli sticker sopra incollati che li aiutano a rappresentare questo ruolo.
Del resto vi stiamo presentando la versione deluxe.
Una manciata di cubetti Riparazione, in acrilico trasparente e un dado completano il kit di Solar Storm.
Diversa varietà nonostante la compattezza del formato
Solar Storm, nella versione che abbiamo tra le mani, include tre mini-espansioni.
Vi lasciamo a voi il divertimento di scoprirle, dove vi anticipiamo che il dado è coinvolto in una di queste.
Descriveremo il gioco base, ma alle conclusioni trovate un accenno a Capsula di Salvataggio.
Non è un problema solo energetico
Il podcast, per la brevità che lo contraddistingue, ha riassunto il tutto come un blackout elettrico, un po’ come se giocassimo a Blackout Hong Kong.
Un po’ diverso da così.
Come anticipato, la griglia 3×3 di carte rappresenta la nave su cui si trovano i malcapitati giocatori, ognuno col suo meeple.
Il setup permette di creare casualmente la vostra astronave e una delle tre mini-espansioni vi aiuta in questo.
Solo la carta centrale, dalla quale tra l’altro partono i meeple, è fissa: il Nucleo Energetico.
Ogni sezione dell’astronave ha le sue caratteristiche
Le altre carte dell’astronave sono i comuni ambienti che la letteratura di settore ci ha già presentato.
Troviamo quindi gli Alloggi, la Sala Macchine e la Stiva, ad esempio.
Una carta di questo tipo ha un trafiletto in calce che rappresenta l’abilità speciale che mette a disposizione una volta che è completamente riparata.
Attenzione: il sistema di Solar Storm è un po’ diverso rispetto ad altri giochi.
Se in genere siamo invitati ad aggiungere cubetti danno, qui dobbiamo togliere dalle stanze cubetti Riparazione.
Se, vedremo come, è richiesto di seccare un cubetto ma la carta ne è priva, siamo di fronte ad una delle possibili condizioni di sconfitta.
Per riparare le stanze il giocatore scarta dalla mano il tipo di carta con la risorsa richiesta e pone il cubetto Riparazione.
Anche se tutta riparata, prima di stare tranquilli e occuparci ad altro, toccherà spendere ulteriori risorse per riportare la corrente alla sezione.
Fra i vari token che avevamo illustrato, alcuni servono proprio per indicare la risoluzione della stanza.
E noi che facciamo?
Molto semplice, ve lo abbiamo già detto: correte a destra e manca per portare cubetti riparazione.
Più tecnicamente avete un tot di azioni da spendere ogni turno e un certo numero di carte Risorsa.
Nel vostro turno potete spendere azioni che potremmo riassume con lo spostarsi, procurarsi carte o spenderle dedicandosi ai settori dell’astronave come visto prima.
Una corsa contro il tempo
Tutto sarebbe tranquillo se non fosse per le carte Danno che si mangiano i cubetti Riparazione.
Il setup vi fa assemblare questo mazzo così che in principio è colpito solo un ambiente, dopo qualche turno due e dopo altri ancora si presenta l’apocalisse.
Ad un certo punto, infatti, le stanze si danneggeranno a ritmo 3 e sarà difficile tamponare da tutte le parti.
Anzi, alla fine viene pure chiamato in causa il dado a porre ulteriore scompiglio.
Una buona squadra dovrebbe avere tutto sotto controllo prima che questo accada.
E con questa osservazione passiamo alle conclusioni.
In conclusione
Solar Storm è un gioco che Giochix.it ha localizzato tramite il suo sistema di crowdfunding Giochistarter.
Il gioco che Ayden Lowther ci propone ha molti punti in comune con L’Isola Proibita, non solo nei materiali presentati all’inizio.
Tutto ha ovviamente più un aspetto spaziale, anche se l’ambientazione non arriva così netta.
Se ad esempio la messa a punto dell’Officina semplifica le riparazioni, ma i bonus di altre Stanze sono meno connesse alle loro caratteristiche.
La community di BGG lo consiglia soprattutto come solitario, secondo noi senza però fare una considerazione a tutto tondo del gioco.
Alla fine, questa modalità è l’equivalente di una partita a 3 giocatori, ma perdendosi di fatto il confronto al tavolo.
E forse, appunto la discussione e l’organizzazione, è il punto di forza dei giochi collaborativi.
Quindi ci uniamo al parere della nota community per quanto riguarda la meccanica in generale, ma non l’esperienza di gioco.
Casualità? Beh, sì…
È ovvio che non conoscete la sequenza di danneggiamento delle varie Stanze.
Del resto, le missioni spaziali sono tutto fuorché deterministiche. Al più si può gestire il rischio.
Tuttavia, tranquillizziamo “i giocatori deterministici”: non c’è altro che sia imprevedibile (beh, il mazzo danni ti pare poco?) e il dado è chiamato in causa poche volte.
È comunque molto difficile, almeno nelle nostre partite, riuscire a ricollegare tutte le stanze al Nucleo Energetico.
Sebbene non ci sia un meccanismo contro il giocatore alfa, un confronto generalmente permette di tenere sott’occhio più aspetti.
Ecco perché pensiamo che il solitario sia più difficile.
La varietà delle mini-espansioni
Tenete conto Solar Storm è molto lineare.
Nel senso che anche gli astronauti non sono specializzati. Non hanno cioè abilità speciali che li differenzino gli uni dagli altri.
Ad introdurre varietà vengono le mini-espansioni.
La più forte è forse “Capsula di Salvataggio“, dedicato per ovvie ragioni ad almeno 3 giocatori.
Senza entrare nelle meccaniche è qualcosa di simile a Nemesis, ma c’è anche qualcosa che vedremo in un prossimo Kickstarter di Pendragon Game Studio.
In pratica si aggiunge una carta, la Capsula di Salvataggio.
Il giocatore che vi entra, e c’è posto per un solo astronauta, scommette che gli altri giocatori non riusciranno a riparare l’astronave.
Ad esso Solar Storm è diventato un cooperativo con traditore, sebbene le possibilità di sabotaggio del disertore si limitino a bruciare carte Risorsa.
Una buona variante.
Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi qui citati o inerenti questo articolo.
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30 Agosto 2022