Avevamo già parlato di Small Railroad Empires tempo fa, in pieno lockdown. Fra poche ore si chiuderà il nuovo Kickstarter di Archona Games.
E’ l’occasione, per chi avesse perso la precedente campagna, di dare un’occhiata.
Oltre a riproporre la scatola base è stato aggiunto anche un playmat e un’espansione.
Small Railroad Empires è un capitolo della collana dei giochi “Small”, come si legge dal retro della confezione, che Archona Games propone.
Bisognerebbe andare a specificare cosa si intende per small e, come potete immaginare, lo vedremo in questo articolo.
Sarà l’occasione infatti per rispolverare il gioco base al di là di quanto riportato già nel precedente articolo.
All’epoca, del resto, giocammo una forma prototipale di Small Railroad Empires.
Ora siamo pronti a vuotare il sacco e fare le nostre osservazioni nelle conclusioni.
Small Railroad Empires
di Milan Taevski
Archona Games
Da 1 a 4 giocatori. Età 13+
Durata: 30-60 minuti
Costo: vedi il paragrafo
Il gioco base
Materiale compressi, ma ordinati
Scatola quadrata per Small Railroad Empires, ma non di quella da 27 cm.
Decisamente più piccola, forse meno appariscente, ma ergonomica. Tutto il materiale sta all’interno senza sgualcirsi e allo stesso tempo senza rubare prezioso posto nella vostra libreria.
La parola sgualcire è corretta dal momento che i componenti sono per lo più in carta e cartoncino, tranne il set di pezzi propri del singolo giocatore.
Questi sono in plastica è di differente colore per ogni giocatore, che le metterà.
Ogni magnate, perché questo ruolo impersona ogni giocatore, ha quindi dei binari da piazzare, e delle locomotive da mettere nelle varie città. Non mancano un certo numero di gettoni per aggiornare vari tracciati.
Uno di questi è quello della disponibilità economica della propria società.
Una soluzione per bypassare banconote o fiche: stratagemma spartano che riduce i tempi morti sacrificando un po’ di frivolezze.
In breve come si gioca
Alla pagine del Kickstarter è riportato il regolamento, ma vi facciamo un riassunto.
La scatola contiene alcuni “pezzi di puzzle gigante” che si vanno a combinare tra loro per formare il terreno di gioco.
La varietà la parola d’ordine del gioco, visto che ci sono diversi modi di comporre la mappa e, seguendo le indicazioni del regolamento, si riesce ad avere un territorio equilibrato.
Qua è là ci sono delle fabbriche producono beni e città che le richiedono.
I giocatori dovranno nel loro turno piazzare dei binari per creare i collegamenti, pagando un costo a seconda del tipo di terreno attraversato.
E’ chiaro che una pianura sarà facilmente attraversabile, mentre una montagna necessità una galleria.
Creato il collegamento si possono spedire le merci, che sono token. In sostanza la scatola ci ripaga in base alla lunghezza della tratta in termini di denaro e Punti Prestigio.
Di tanto in tanto le fabbriche producono nuove risorse e si provvedere a trovare nuovi clienti.
I trenini si mettono nelle città proprio per segnalare gli abitanti già serviti. Il gioco, infatti, non permette rendite ma premia chi crea collegamenti.
Un gioco pieno di varianti
Secondo noi l’autore aveva l’incubo che il suo gioco potesse essere ripetitivo. Le varianti, diverse a fine libretto, propongono infatti logiche diverse per la costruzione della mappa e una gestione diversa delle produzioni risorse.
Lo stesso vale per gli Obiettivi Comuni e Segreti, la cui differenza è auto-esplicativa nel nome. La sostanza è che se soddisfate il requisito, fate punti Prestigio.
Ci sono poi le carte Treno, che , in maniera sintetica, sono anche loro mini-obiettivi utili ad avere Punti Prestigio Extra dopo ogni consegna.
Potete fare un mix delle varie varianti, ma probabilmente la più interessante è la variante in solitario.
In pratica, tramite un mazzetto di carte, sono gestiti due giocatori automatici (bot) che faranno concorrenza al giocatore.
Sono competitivi, grazie a un setup customizzato in base al tipo di mappa. La strategia della Scatola si basa su una consegna rapida delle merci che crea una certa vitalità al tavolo.
La novità del Kickstarter
Materiali e componenti migliori
Partiamo dal playmat.
In poche occasioni siamo favorevoli a questo componente, che in molti casi è più un oggetto da collezionisti.
Ok, ha sempre una funzionalità di tenere in ordine la tavola, una sorta di organizer in game.
Ognuno magari poi si organizza anche in base alle dimensioni del tavolo a disposizione e il playmat perde questa funzione.
Qui però ci sono anche le sagome per le tessere che compongono la mappa: può facilitare il setup.
Anche nella versione che abbiamo con le meeple risorse industriali, i binari rimangono bacchette che ricordano i regoli in colore.
Oddio, non devono fare altro. Comunque ben vengano i binari a forma…di binario.
Un’espansione: Freight On Board
Anche per la mini-espansione Freight on Board c’è un regolamento, ma è ancora in bozza (draft).
Rispetto al gioco base, oltre a binari e locomotive, ogni giocatore riceve anche dei container.
Ad inizio partita è anche rivelata una carta Cargo, una nave che dovrà caricare i container.
Adesso, quando si consegna un bene in una città, si verifica che sia quello richiesto nello spazio vuoto più a sinistra nella carta.
In caso positivo si copre col proprio container e si porta a casa un bonus, altrimenti è semplicemente occupato da un container “neutro”.
Quando la nave Cargo è carica, chi ha contributo con il maggior numero di container al caricamento si aggiudica la carta.
In genere acquisizione di un Cargo comporta un guadagno in denaro e Punti Prestigio.
L’aspetto economico
E ora parliamo di soldi.
C’è la possibilità, con pochi euro, di aggiornare la propria copia base che magari già disponiamo.
E’ la versione Investor da 42€ che permette anche chi si affaccia per la prima volta a Small Railroad Empires di avere il gioco con l’espansione e “i binari a forma di binario”.
La versione all-in da 85€ comprende tutto, compresi gli Scenari, così da non avere nessun rimpianto.
Le spedizioni arrivano a 15€, ma possono costare anche meno visto che dipendono dal pledge.
Controllate alla pagina le politiche sui dazi doganali.
In conclusione
Small Railroad Empires è di nuovo proposto con un Kickstarter da Archona Games.
Secondo noi l’aggettivo “small2 può riferirsi sia alla scatola e ai suo materiali, che al gameplay in sé.
I giochi con treni sono tantissimi e di varia complessità. Il più famoso è Ticket to Ride, ma se volete è quasi astratto o, comunque, non si ha la sensazione di gestire una compagnia ferroviaria.
All’estremo opposto troviamo i 18xx, dove abbiamo con voi aperto la scatola di 1883 di Aleph Game Studio. Davvero minuzioso, ma impegnativo.
Small Railroad Empires si piazza giusto a metà, con una sintesi delle caratteristiche essenziali che fanno passare l’ambientazione in un’oretta.
Qualcosina di difficoltà in più rispetto a Paris Connection, che comunque è ampiamente ripagata.
Grande varietà
Small Railroad Empires ha un sacco di varianti. Come traspira dalla pagina del Kickstarter, uno degli obiettivi dell’autore è stato quello di massimizzare la longevità e rigiocabilità.
Batterie di Obiettivi, abilità speciali per ogni compagnia e diverse varianti che customizzano la mappa mirano a questo obiettivo.
Il sistema di bilanciamento aiuta ad evitare il problema de I Coloni di Catan, dove senza un sistema correttivo si rischia che dopo il setup si possa già identificare un probabile vincitore.
Ci sono poi gli Scenario Pack, con mappe di nazioni, fra cui l’Italia.
Oltre ad una mappa dedicata ci sono anche achievements dedicati (per l’Italia focalizzata sul suo patrimonio artistico).
Freight On Board
Se mettiamo da parte il playmat, che comunque può essere utile, e i pezzi a forma di binario, carini ma si vive anche senza, la ciccia di questo Kickstarter è nella mini-espansione Freight On Board.
Nel senso che dal punto di vista del gioco la novità e qui dentro.
E’ un’espansione davvero piccola, che aggiunge una serie di altri Obiettivi al gioco.
Se quelli contenuti nella scatola base erano istantanei, qui c’è una logica di maggioranze interessante, che potrebbe condizionare la pianificazione della rete ferroviaria.
A chi ama i treni ma ha poco tempo
Small Railroad Empires è pensato per giocatori che amano la simulazione ferroviaria, ma hanno un tempo limitato.
Per rivivere l’esperienza di un magnate dell’800 c’è tutto, a tratti anche troppo.
Nel senso che per evitare di avere un deja-vu, l’autore ha caricato il gioco di elementi secondari come gli obiettivi o la caratterizzazione delle varie compagnie.
Obiettivo raggiunto, ma tutto è più complesso con possibilità di downtime dove si cerca un’ottimizzazione della rete.
Comunque, se giocate anche con bambini ad esempio, potete togliere questi elementi più strategici.
In fondo il gioco è vostro.
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3 Novembre 2021