A Play 2024 ho avuto la fortuna di conoscere, si fa per dire, Shem e Sam della Garphill mentre erano allo stand della Fever Games.
Si può dire che il vostro Affezionatissimo li abbia praticamente teso un’imboscata mentre Sara documentava tutto.
Comunque, anche loro hanno una penna di Volpe Giocosa.
Beh oggi siamo qua proprio per parlare di un gioco di Shem: Skara Brae.
A parte questo siparietto, gli autori kiwi sono per lo più noti a Volpe Giocosa per la Trilogia del Regno Occidentale e la Trilogia a Sud del Tigri, essendoci di fatto persi diverse puntate precedenti.
Esistono poi quelli che definiremmo degli spin-off, ma non opere minori.
E già speriamo di avere l’opportunità di provare Ezra e Nehemiah, visto che abbiamo solo L’Eredità di Yu nello scaffale.
Oltre le trilogie
Skara Brae e The Anarchy sono alle ultime ore su Kickstarter, dove stanno raccogliendo una cifra che ha superato i 300mila euro, ed appartengono a questa seconda categoria.
Al lancio Anarchy era il gioco che ci sembrava più interessante, non conoscendo per nulla l’ambientazione proposta in Skara Brae.
Sebbene la maggior parte dei sostenitori (backers) sia andata all-in finanziando entrambe le scatole, chi ha deciso per uno solo dei due ha preferito The Anarchy.
Per inciso, se siete interessati al progetto, è prevista un’edizione totalmente in italiano a cura di Chur Games. L’opzione è già semplicemente inclusa nella pagina della campagna.
Prezzi interessanti: 42€ a scatola.
Se volete saltare tutta la questione legata alla prova in digitale, questo link vi traghetterà subito alle Isole Orcadi.
Altrimenti lo avrete voluto voi.
Skara Brae
La prova su Tabletop Simulator
Siamo sempre contenti quando le campagne di crowdfunding permettono di provare in anteprima il gioco.
È possibile provare Skara Brae gratuitamente su Tabletop Simulator, tranne per il fatto che il software stesso deve essere acquistato.
Altri editori, vedi quelli di Speakeasy, usano Tabletopia che è completamente gratuito e gira online.
Di contro la prova è spesso disponibile solo per un lasso di tempo limitato (generalmente la durata della campagna).
Skara Brae può invece rimanere nei vostri PC per i secoli futuri.
C’è poi da dire che l’implementazione è scriptata ed è una comodità.
Significa che alcune attività di manutenzione (bookkeeping) se le smazza il programma.
Non ai livelli di Board Game Arena, ma è comunque un risparmio di tempo, e di errori, significativo.
Provare per credere
Il poter giocare in anteprima un gioco è in qualche modo è vero che snatura un po’ il senso di Kickstarter, spostando l’ago della bilancia sempre di più verso la prevendita.
Viceversa, i giochi da tavolo sono sempre più costosi per ovvie ragioni che chiunque frequenti un supermercato può constatare da solo.
Ecco quindi che essere in condizione di fare una scelta ponderata, non esclusivamente basata sull’hype o, peggio ancora, sul FOMO (Fear of Missing Out), è una buona opportunità.
Più semplice di The Anarchy?
Premettendo che vorremmo giocare entrambi, oggi vi parliamo esclusivamente di Skara Brae.
The Anarchy adotta, e probabilmente sviluppa ulteriormente, le meccaniche proposte in Hadrian’s Wall.
Il foglione immenso che si è aperto su Tabletop Simulator ci ha fatto desistere dal provarlo in tempi brevi.
Già siamo arrivati sul filo presentando Skara Brae, sarebbe stato improponibile in tempi utili uscire con The Anarchy.
Ma non è detto non accadrà, magari quando uscirà retail.
L’ambientazione
Skara Brae ci fa fare un viaggio nel tempo di 5000 anni e ci riporta a una tribù primitiva delle Isole Orcadi. Lo si legge nel primo paragrafo del regolamento e, sebbene Shem ci avesse già abituato con la Trilogia del Mare del Nord ad ambientazioni di quei paraggi, questa ci è parsa fin troppo di nicchia.
Una ricerca su Wikipedia ci ha evidenziato che Skara Brae era già stata citata in un film di Indiana Jones e nel videogioco Ultima.
Di conseguenza siamo noi ignoranti.
Entriamo nella scatola
Siamo già a 500 parole e non abbiamo ancora parlato del gioco in sé.
Ok, rimbocchiamoci le maniche.
Ogni giocatore ha una plancia personale dove archivia le risorse accumulate in modo ordinato, e questo è un punto interessante, e dove gestisce due mini tracciati.
Ha poi 9 tessere uguali agli avversari più un’altra che sceglie fra due. Le tessere così posizionate scoperte accanto alla plancia giocatore sono di fatto degli spazi azione, con possibilità di essere migliorati.
Il fatto che la decima tessera-spazio azione sia differente dà al gioco una leggera asimmetria.
Tonnellate di risorse
Un’occhiata alle risorse. Sono divise in ben 16 tipologie diverse e proposte con meeple risorsa sagomati. Skara Brae non premia gli accumulatori seriali.
Ogni qualvolta nella vostra plancia necessiterete spazio per nuove risorse, una barretta si sposterà per aumentare la capienza del magazzino.
Più la capacità aumenta, più a fine round il magazzino si riempirà di Rifiuti (Midden). È questa una risorsa inutile che andrà a intoppare ulteriormente il magazzino
Questo circolo vizioso può aumentare fino ad arrivare a perdere punti.
Ecco che sentirete la necessità di inviare un Lavoratore all’azione Pulire (Clean).
Sì, può sembrare tutto estremamente triviale, ma è un twist che ci è parso interessante.
Il sistema per l’ordine di turno
L’altro punto interessante è il sistema di ordine di turno.
A farla breve nel tuo turno puoi scegliere di aspettare e farti passare avanti, così da avere la scelta migliore nel turno successivo (leggi come si scelgono le carte).
Il sistema può sembrare macchinoso: meglio rimandare la spiegazione allo schema derivato dal regolamento condiviso.
La struttura di un round
Ad inizio di un round sono disposti in una vetrina 3 set di carte in numero variabile a seconda di quante persone stanno giocando.
Il proprio turno è composto da 2 fasi:
- la scelta e risoluzione di una carta
- il piazzamento dei lavoratori (che aumentano di round in round)
I giocatori si alternano seguendo la logica dell’ordine di turno vista poc’anzi.
Quando tutte le carte nel display sono finite si passa alla manutenzione di fine round e inizia ricostruendo la vetrina.
La scelta della carta
Nel proprio turno si sceglie una carta dal set più a sinistra.
L’anatomia delle carte e il loro uso ricordano un po’ le meccaniche già implementate in altri giochi, come ad esempio Maestri d’Ascia del Mare del Nord Redux.
I Coloni (Settlers) permettono di ottenere risorse e permettono un’azione opzionale addizionale.
A fine round dovranno essere sfamati. I Tetti (Roofs) permetteranno di avere sconti su questo mantenimento.
Ci sono altre due tipologie di carte, fra cui gli Utensili Domestici (Utensils) che permettono di limitare l’accumulo di Rifiuti.
Il piazzamento dei lavoratori
La fase successiva prevede il piazzamento lavoratori.
Si potranno fare diverse cose, fra cui barattare risorse con la riserva, potenziare gli stessi spazi azione o cucinare.
Quest’ultima azione non è altro che la trasformazione di risorse “base” in cibo per, come abbiamo visto, alimentare i Coloni a fine round.
Fine partita
Skara Brae prosegue così per 4 round, dove aumentano i lavoratori e i Coloni da sfamare, ma anche le risorse aumentano (quando si gioca un Colono attiva tutti quelli precedentemente giocati con lo stesso simbolo).
In tutto questo tenete sempre in mente di tenere il magazzino snello e di avere cibo per i Coloni a fine round.
In conclusione
Partiamo da cosa ci ha convinto meno. L’usare le tessere per gli spazi azione dà un’idea di cheap.
Un bel tabellone, così come in Ezra e Nehemiah, dà più solidità e gratificazione.
È vero che in Skara Brae, la modularità degli spazi azione e la possibilità di migliorarli, rende la scelta delle tessere più funzionale. Erroneamente in un primo momento pensavamo fossero carte, (dalla mod di TTS non si nota questo dettaglio e nemmeno c’è bisogno di sottolinearlo infatti). Il fatto siano tessere rende la soluzione già più confortevole.
Il gioco si presenta come un peso medio, sebbene, ma è una cosa personale, il fatto di dover sfamare i lavoratori ci mette ansia dai tempi Agricola.
Non c’entra niente col gioco, ma ci premeva condividere questo nostro limite
Le risorse da gestire sono di tante tipologie. Ad alcuni brilleranno gli occhi per questi intrecci di opportunità ad altri potrebbe sembrare un artificio.
I due punti che solleticano maggiormente il nostro interesse sono l’ordine di turno e la gestione del magazzino.
È proprio questa implementazione della gestione risorse che caratterizza Skara Brae dagli altri giochi e che vi invitiamo a provare.
L’ambientazione, nonostante le ricerche compiute, rimane sempre un po’ di nicchia.
Probabilmente tutta la questione dei rifiuti vi sembrerà un po’ strana.
E’ uno di quei casi dove partendo da zero interesse, dopo aver giocato, ci siamo interessati al tema raccontato.
Ecco che si scopre come le Middens siano collinette dovute all’accumulo dei rifiuti. Adesso il fulcro della “gestione dei Rifiuti” nel gioco prende un senso, anche se non cambia sostanzialmente l’esperienza di gioco.
E ci fa pensare che a Roma abbiamo il monte de’ cocci.