Roma Est in Gioco 2022: un po’ di inchiostro

Non proprio inchiostro dal momento che stiamo digitando su uno smartphone appena rientrati a casa.
Diciamo però che l’intento è, appena sbragati sul divano, fare una riflessione a caldo sulla nostra incursione a Roma Est in Gioco in questo 2022.

Tempo di lettura 7 minuti

Effettivamente si parla di incursione, dopo che sabato il classico imprevisto last minute non ci h permesso di partecipare all’evento.
Ed eravamo già più o meno all’Orfea Village, struttura che ospita la convention romana, alle dieci e trenta.
L’assenza di sabato ci ha fatto perdere l’ennesima opportunità di giocare con Lo Chef Ludico, ma rimedieremo in un evento dedicato, e di riprovare Age of Comics dopo Play 2022.
Come dicevamo nell’inciso si è trattata proprio di un’incursione: siamo arrivati presto e siamo andati via (alquanto) presto.
Riuscendo comunque a portarci a casa una bella esperienza.

Fra novità (almeno per noi) e prototipi

Una delle opportunità che offre Roma Est in Gioco oltre a giocare, come ovvio, è quella di conoscere nuovi giochi alcuni già editi ma a noi ignori, altri ancora prototipali.
Una piccola carrellata di quanto visto.

PowerDeck permette con un unico mazzo di intavolare diversi giochi diversi fra loro per meccanica e complessità

Power Deck: più giochi nello stesso mazzo

Power Deck di Lega Giochi è una proposta interessante.
L’obiettivo dei ragazzi di questo studio è di proporre un giocattolo, un mazzo di carte, molto versatile.
Così versatile che permette all’incirca una ventina di giochi (qui il regolamento).
L’idea alla base è tanto semplice quanto efficace: dividere la carta in cinque parti, ovvero i quattro angoli e la parte centrale.
Ogni zona della carta riporta un tipo di informazione diversa e in ogni gioco sono coinvolte una più zone delle carte.
Se si segue il regolamento di un classico gioco a scarto, ad esempio, sarà sufficiente riferirsi ad un angolo in alto a sinistra.
I giochi sono per lo più semplici, introduttivi, e party game.
Si arriva comunque anche a giochi a ruoli nascosti, con differenti possibilità e livelli di difficoltà.
Un QR code sulla scatola permette di accedere a video tutorial per chi fosse meno pratico con la lettura dei regolamenti.

VEGEtables qui apparecchiato nella versione torneistica con tanto di app per il controllo della durata del turno.
Una piacevole scoperta da non sottovalutare

Non sottovalutate VEGEtables

Ignoranti come capre, quando avevamo letto la possibilità di provare VEGEtables a Roma Est in Gioco, pensavamo si trattasse di un gioco alla “Insalata di Punti”.
Capre noi che potevamo informarci: voi potete farlo a questo link.
Il gioco offerto da Daniele Ferri invece è tutt’altra cosa.
Come l’autore, produttore, editore, insomma factotum, tiene a precisare, VEGEtables non è un gioco con le carte, ma un gioco di carte.
L’ambientazione con frutta e verdura, sebbene le illustrazioni siano carine e alla fine anche utili, è solo un pretesto.
Il tutto funziona con un mazzo di carte con valori da 1 a 20 che anziché essere divise in semi, sono divise in colori.
Diverse le modalità di gioco, con l’autore che, in alcuni tornei, inventa regole inedite e note solo il giorno della competizione.
Abbiamo provato due modalità: una un po’ più family, con diverse tipologia di informazione e un minimo di alea, l’altra quella detta 2.0 usata nei tornei.
Un regolamento semplice ma trovare gli “incastri” giusti non è banale.
Un gioco che richiede tanto ragionamento e pianificazione al pari di giochi da carte storici. Se ne sono accorti alle Mind Sport Olympiad dove VEGEtables dal 2014 fa parte delle “discipline olimpiche”.
Una storia affascinante quella che Daniele ci ha raccontato: meriterà un articolo a parte.
Intanto trovate la versione per due giocatori, con regolamento da torneo, su Board Game Arena.

La Scamorra unisce gli scacchi alla morra cinese. Solo tre pezzi, non con mosse proprie, ma dettate dal gioco della carta.
(credits: BGG)

Quando la mora cinese incontra gli scacchi

Questo astratto, sembra sia stata la giornata ieri, è un ibrido proposto da Ivan Preziosi.
Il prototipo si presenta bene: una scacchiera in legno di grande dimensioni ma con un numero di caselle ridotto rispetto a quella degli Scacchi.
Tuttavia col nobile gioco Scamorra ha punti in comune, come vedremo a breve.
Somiglianze che esistono anche se i pezzi sono diversi.
Ciascun giocatore governa infatti solo tre pezzi: le Forbici, il Sasso e la Carta.
Nonostante la forma sia prototipale le pedine in stampa 3D sono molto carine.
Ma come si muovono? A differenza degli Scacchi le mosse consentite non dipendono dal tipo di pezzo.
Ogni giocatore ha infatti un suo mazzo di carte che gli consente di avere una mano 3 carte.
Ogni carta riporta una figura degli Scacchi, con le mosse che il noto gioco permette per quel pezzo.
Se ne gioca una e la si abbina ad un pezzo che in quel round si muoverà secondo le indicazioni riportate.
Ogni volta si mangia una pedina avversaria si fa un punto (la pedina ha anche modo di tornare in campo).
Finito il mazzo delle mosse vince chi ha fatto più prese.
Un gioco di mosse e contromosse, con reazioni a catena, ma anche di bluff.
Le carte che consentono le mosse rompono l’informazione perfetta tipica degli Scacchi introducendo aleatorietà nel gioco e, di conseguenza, anche un guessing game nell’intuire la mano avversaria.
Quando la morra cinese incontra gli scacchi usando la gestione della mano come collante.
Vi consigliamo il sito ufficiale del gioco, dove sono proposti diversi modi per giocarlo online e una versione PnP efficace.

Cronaca di Guerra dei 13 è un prototipo di wargame, di quelli dove i combattimenti non sono dettati dal lancio di dadi.
Diverse le carte personaggio, con abilità speciali per implementare diverse strategie.
Un in bocca al lupo all’autore.

Un wargame in erba

Ancora prototipale, compreso il nome che è provvisorio. Ci riferiamo a Cronache di Guerra dei 13 di Fabrizio Berrone.
Una mappa divisa in diversi settori, ma dove i punti non derivano dalla loro conquista ma dai nemici sconfitti.
Ci sono unità regolari, ma anche generali con abilità speciali e possibilità di “colpire” a lungo raggio.
Tuttavia, altri personaggi potrebbero condurre rapide incursioni, come Konrad il rapido, e andare a insidiare una delle capitali che controllate.
Non è infatti da sottovalutare il presidio dell’aree che consente di ottenere bonus, mentre altre zone possono essere semplicemente razziate.
C’è poi un altro modo di fare punti, ovvero quello di conseguire gli obiettivi comuni.
Non abbiamo avuto modo di provare questo prototipo, ci aspettavano a pranzo, ma sicuramente non mancherà l’occasione in futuro mentre Fabrizio lavora ogni giorno per far crescere il suo prototipo.

Domenica ci dicono è stata una giornata più scarica della precedente.
In realtà dopo pranzo abbiamo visto crearsi una discreta coda al “check-in” e tutti i tavoli riempirsi.
Edizione sicuramente riuscita

Non solo giochi

Sa di sviolinata, lo sappiamo.
Ma Roma Est in Gioco è soprattutto passione.
Diverse associazioni romane si incontrano e collaborano per dare vita a questo incontro all’Orfea Village.
Molti di loro li avevamo conosciuti in altre occasioni, magari nelle vesti dell’Associazione Ludica Il Gufo.
Ma a Roma Est in Gioco potevate trovare anche la ludoteca dei ragazzi di GdT Roma Players, conosciuti questa estate all’Aniene Festival, ma che portano avanti un lavoro incessante tutto l’anno.
A Roma Est in Gioco avevano in gestione la ludoteca dove si potevano prendere in prestito giochi in maniera gratuita, con un’ampia gamma di titoli, alcuni provenienti da Essen.

Un pazientissimo Antonio “AntoMatto” ci svela Newton.
Il vostro affezionatissimo viene distratto durante il setup

Noi e Newton

Noi abbiamo provato un po’ più datato Newton, gioco acquistato come sapete poco tempo fa e ancora nel cellophane.
Un titolo che merita un approfondimento e diverse partite per essere digerito, ma comunque si è fatto apprezzare anche se intavolato su due piedi. Buona anche la compagnia di gioco.
E ancora stand di negozi, come Doppio Gioco e WBS (dei primi vi ricordiamo Campus Cafè e Symphony, per gli altri date un occhio al recente Kickstarter).
Sempre nell’ottica della compravendita c’erano gli invenduti dell’asta della sera precedente, o per meglio dire, della notte.
Si trovano anche pezzi rari, ma il bello è l’imperdibile evento folkloristico che alla fine sono le aste di questi buontemponi.

I giochi che non hanno trvato una casa con l’asta, ci riprovano col mercatino dell’usato

In conclusione

Poco più di una mezza giornata a Roma Est in Gioco.
Ignacy Trzewiczek nel suo libro “Giochi da tavolo che raccontano storie” dice che forse, dell’hobby dei giochi da tavolo, la parte che predilige di più è il “contorno”.
Potremmo dire lo stesso, con uno scaffale della vergogna che nelle ultime settimane, complici gli impegni e il poat-covid, si sta soppalcando sempre più.
Ecco che un evento come Roma Est in Gioco permette di accedere a quel fondamentale contorno.
Un’occasione per trasformare conoscenze digitali, come quelle con Gli Astronani, in conoscenze reali.
Dopo il pranzo delle due (giocando si perde il senso del tempo), ci siamo fatti un gelato all’imbrunire e abbiamo preso la strada di casa.

Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi qui citati o inerenti questo articolo.
Acquistandoli dal nostro partner Get Your Fun attraverso questi link non ti costa nulla, anzi, e aiuterai a sostenere Volpe Giocosa:

25 Ottobre 2022

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