Rolling Realms Redux: 12 mini-giochi completamente nuovi

Stay safe. Questo è stato un mantra della pandemia. In quegli anni è nato il concetto di “distanziamento sociale” e altri mille neologismi.
All’epoca molti autori e case editrici proposero giochi che si potessero fare a distanza.
Rolling Realms era uno di questi. Oggi è proposta la nuova versione Redux.

6 minuti
Per chi va di fretta
  • Un nuovo Rolling Realms con 12 carte
  • L’essenza del roll & write
  • Mini-giochi non banali
  • Solitario ben curato

Non sapremmo in realtà se definirla una vera propria redux. E’ un termine che per noi calza meglio col lavoro fatto su Maestri d’Ascia.
Rolling Realms Redux è più un’espansione che offre la possibilità di essere giocata anche senza l’edizione precedente (standalone, come si dice).
Comunque nel corso dell’articolo vi farete la vostra idea.
Più di altre volte fatte attenzione ai link: come sempre Stonemaier offre un sacco di materiale scaricabile.

Rolling Realms Redux

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Autori

Jamey Stegmaier
Karel Titeca

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Editore

Stonemaier Games

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Giocatori

1-6

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Età

14+

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Durata

30-45′

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Costo

35€ circa

Un roll & write minimalista

La scatola di Rolling Realms Deluxe ha un formato un po’ strano. E’ quadrata e molto profonda, dandovi forse qualche difficoltà nel collocarla nella vostra libreria.
Il gioco che Stonemaier ci propone è un roll & write.
Generalmente questa meccanica viene implementata in due modi diversi.
C’è quello con la matita e il blocchetto dei foglietti. Quando finiscono devono essere ristampati.
La seconda soluzione è quella con le “lavagnette” e i pennarelli ad acqua: si cancella tutto con un pannetto.
Qui Stonemaier ha puntato sulla seconda soluzione, mentre le matite serviranno solo per tracciare die punteggi nella versione in solo.

Pennarello e pezzettino di stoffa: le basi

Un mazzetto di carte su cui scrivere

Il cuore di Rolling Realms Redux è un mazzetto di carte. A dire il vero sono 6 set di 14 carte ed ogni set è riconoscibile dal colore sul dorso della carta.
12 carte serviranno effettivamente per il gioco, i Reami, mentre sulle altre due si segneranno i risultati dei dadi e le risorse disponibili
Inutile cercare bustine per proteggerle: come detto poc’anzi bisogna scriverci sopra con i pennarelli ad acqua.
E non può mancare un altro elemento tipico dei roll & write: i dadi. Due bei dadoni di grandi dimensioni a 6 facce.
Un gioco anche da viaggio e infatti l’editore vi mette a disposizione una scatola per riporre le carte.

Una scatolina permette di riordinare tutto e portare Rolling Realms Redux con sé

Un po’ di contesto

Impossibile parlare della versione Redux senza parlare dell’edizione precedente e del contesto in cui è uscita.
Vi rammentavamo nell’introduzione la questione del lockdown e del distanziamento sociale. In quella circostanza Bruno Cathala propose una versione in solo per 7 Wonders Duel.
Nacque anche la versione ufficiale di Coloni di Catan per 2 giocatori.
Jamey Stegmaier pensò ad un gioco che fosse scalabile all’infinito e che fosse giocabile attraverso una videochiamata (ricorderete come spopolasse Zoom).
Pensate per un attimo a che caratteristiche debba avere un gioco di questo tipo.
Oppure pensate a cosa non possa avere un titolo dove i giocatori non condividono la stessa stanza.
Scambiarsi ad esempio delle carte, come in un draft di 7 Wonders, è impossibile. Non esiste neppure un pool di risorse a cui i giocatori possano attingere.
Mentre andiamo a spiegare come funziona Rolling Realms Redux tenete a mente questi vincoli che l’autore doveva rispettare.

Ad ogni round si estraggono 3 carte che sono altrettanti mini-giochi

12 mini-giochi

Un giocatore estrae casualmente dal suo set tre carte e ne legge a voce alta il titolo.
Gli altri giocatori, dal proprio set, cercano le rispettive carte e tutti quanti le pongono davanti a loro.
Queste tre carte saranno i 3 mini-giochi del primo round.
Già, perché ogni carta è in realtà un mini-gioco. Consideratele come delle black box: prendono in input il lancio dei dadi, il giocatore fa qualcosa e scarabocchia la carta di conseguenza.
A fine round, dopo 9 turni, si controllerà il punteggio ottenuto da ciascuna carta secondo il regolamento di ciascun mini-gioco.

Due solidi dadoni sopra la carta per tracciare la disponibilità di risorse

Iniziamo a giocare

Un giocatore lancia due dadi e tutti quanti si annotano il risultato sulla propria scheda. Il turno di gioco viene infatti svolto in contemporanea.
Dopodiché scelgono su quale delle tre carte spendere il lancio dei dadi, seguendo la regola del mini-gioco.
In tutto questo intervengono anche le risorse: Zucche, Cuori e Monete.
I mini-giochi permettono di acquisire risorse che il giocatore segna nel suo registro. Questo è un trucco intelligente per giocare una partita asincrona.
Le potrà poi spendere, come azione gratuita, per degli effetti speciali, che per lo più coinvolgono la manipolazione del risultato dei dadi.
Dopo 9 turni si ripete la procedura con 3 nuove carte e così per 3 round. A fine partita si sommano i parziali di ciascun round.

Un’idea curiosa

Ma come sono strutturati questi mini-giochi? Iniziamo col dire che non sono per nulla banali.
A parte questo, ognuno di loro si rifà a un gioco da tavolo più o meno famoso che dà il titolo alla carta.
Troviamo quindi Dog Park, Meadow e Flamecraft, ma anche giochi tradizionali come il Poker.
Ricordate che la meccanica principale è il roll and write. L’autore del mini-gioco fa quello che può per trasmettere l’essenza del gioco da tavolo che deve proporre.
Per giochi tradizionali come Carta-Sasso-Forbice è più semplice, per Dog Park è più complesso.
Però col poco a disposizione l’idea comunque passa.
Nell’esempio citato abbiamo proprio tre cani da portare a passeggio lungo un percorso che ricorda il gioco localizzato in Italia da Little Rocket Games.

Il solitario è organizzato come un campionato di football. Magari non calzante al contesto, ma davvero originale

La versione in solitario

La versione in solitario è affidata ad uno studio specializzato in questo, Automa Factory.
Il gioco in solitario è ormai un must have e Stonemaier ci ha sempre dedicato una gran cura.
Non fa eccezione l’implementazione in Rolling Realms Redux.
Qui si è pensato addirittura a organizzare una sorta di campionato fra automi e il giocatore.
In un mondo dove spesso troviamo banali beat your score, questa soluzione è davvero ingegnosa.

Link utili

In conclusione

Stonemaier Games ci propone una versione redux del suo Rolling Realms.
Abbiamo quindi 12 nuove carte, che sono altrettanti mini-giochi, nuovi di zecca.
Sono difatti inediti, considerando anche le varie promo.
Il roll & write è una meccanica geniale. E’ davvero economica perché con una manciata di dadi e carta e penna potete sostituire praticamente qualsiasi componentistica.
Pensate se si fossero dovute stampare risorse sagomate con Zucche e Cuori.
Inoltre può essere impiegata in qualsiasi contesto ed è scalabile sia nel numero di giocatori che nella difficoltà.
Si può passare da un Welcome To… fino ad arrivare a un Twilight Inscription.

Tanti giochi non banali

Rimanendo sul concetto di difficoltà, Rolling Realms Redux si può porre a metà dei due titoli citati.
I singoli giochi sono infatti tutt’altro che banali e capiterà di leggere più di una volta il compendium che spiega ogni singolo mini-gioco, sebbene un riassunto sia già scritto sulla carta stessa.
Compendium tra l’altro decisamente ben fatto e che riporta i designer di ciascuna carta.
Un possibile problema potrebbe essere la necessità di prestare attenzione alla spiegazione di 9 giochi diversi ad ogni partita. Bisogna infatti considerare che quasi certamente ad ogni partita sarà presente almeno un nuovo giocatore.
Probabilmente un singolo round è sufficiente.

Ottima longevità

Se la varietà crea un po’ di complessità eccessiva all’interno della singola partita, tuttavia offre un’abbondante longevità.
Ad ogni partita si giocano solo 9 delle 12 carte del set e ad ogni round sono sorteggiate tre carte per un totale di migliaia di combinazioni.
Amanti del roll & write fatevi sotto.

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