Qawale è un gioco entrato da poco nella Kallax di Volpe Giocosa. Eppure ci abbiamo così giocato, sia tra di noi che online, che ci sentiamo di potervelo raccontare.
Questo nuovo astratto della Gigamic, distribuito da Ghenos Games, ha del resto un regolamento davvero semplice come la maggior parte dei giochi di questa linea.
Riuscire a padroneggiarlo è qualcosa di diverso.
Tempo di lettura 6 minuti
Qawale è un gioco di Gigamic della stessa linea di Squadro e Quoridor, per intenderci.
In una scatola quadrata troviamo un tavoliere e un sacchetto di tela contenente gli elementi di gioco.
Confermata quindi l’eleganza della confezione che fa di questa serie anche un elemento da collezione.
Qawale
di Romain Froger, Didier Lenain-Bragard
Ghenos Games / Gigamic
Per 2 giocatori. Età 8+
Durata: 15 minuti
Costo: lo trovate su Get Your Fun
Dal diario del Redattore
“Se ripenso alle fasi dell mia vita, c’è sempre di mezzo il mare. Il mare quando da bambino preparavo “l’insalata di alghe”, il mare quando giocavo a biglie sulla spiaggia.
Il mare nell’adolescenza, con le sue montagne russe emozionali, con i riflessi del sole sulle onde e malinconici tramonti.
E il mare con le passeggiate con Isaac di inverno lungo la scogliera.
Ecco. In quella occasione per la prima volta ho visto pile di pietre in equilibrio. Le stesse che sono fotografate in quarta pagine nel regolamento di Qawale.
Affascinanti. Seppure logicamente instabili, stavano lì.
Ora non so bene dirvi se quelle pietre fossero state impilate un minuto o una settimana prima.
Tuttavia erano monumenti. Monumenti alla caparbietà”
Gli eleganti materiali a cui siamo abituati
Beh, il concetto delle pietre in equilibrio appare per l’appunto in quarta pagina, laddove Qawale è un gioco totalmente astratto. Dicevamo un tabellone di plastica, di quella pesante come per una scacchiera, con una griglia 4×4.
Non proprio caselle, ma “scalini”, un po’ come se le stesse pietre che sono le pedine del gioco, fossero state incastonate nel tavoliere.
Il sacchetto in tela contiene tre set da 8 pietre: uno per voi, uno per il vostro avversario e uno neutro.
Hanno una forma “morbida”. Vedendo una foto sembra quasi che le pietre abbiano la consistenza di chips, mentre al contrario sono di legno e pesanti.
Una sensazione piacevole al tatto.
Una delle meccaniche principali del gioco consiste di impilare le pietre.
Vista la forma si può temere che le pile che si formano siano instabili. In realtà non è così, almeno per l’altezza tipica che si raggiunge in una partita.
Una meccanica che viene da lontano
Chi ama gli astratti generalmente ama anche classificarli. Non è facile. Esistono molte categorie, alcune anche con una storia che viene da lontano.
Ci viene per fortuna in aiuto la community di giocatori, che trova somiglianze fra Qawale e Awale.
In effetti la meccanica del movimento della pedina, che ricorsa quasi “una semina”, ricorda in effetti giochi come il Mancala.
Sempre nei commenti allo stesso posto viene trovata una somiglianza a Tak.
In realtà, come vedremo, sebbene Qawale “sommi” meccaniche e logiche di classici del gioco astratto, offre una “soluzione” originale.
Seminare a caso per il tavoliere
Questa è un po’ la sensazione che si ha nelle prime partite a Qawale. Si inizia con due pedine neutre, gialle, impilate in ciascuno dei quattro angoli del tavoliere.
Il giocatore di turno deve posizionare una sua pedina dalla propria riserva su una pila (o singola pietra) già presente sul tavoliere.
Fatto questo, raccogliere l’intera pila e si muove ortogonalmente in uno spazio a sua scelta, rilasciando la prima pietra sul fondo della pila.
Continua così a muoversi, potendo tornare anche indietro nel percorso ma non nello spazio esattamente precedente, lasciando ad ogni passo una pietra dal fondo della pila.
Il movimento termina quando tutte le pietre della pila che si aveva in mano sono state posate.
Le pietre così seminate andranno quindi a porsi sopra altre pietre o su spazi vuoti (vedi gif).
Vince chi per primo riesce ad avere una fila di 4 pietre visibili, ovvero nella posizione più alta di una pila o da sole in una casella, che formino una linea orizzontale, verticale o diagonale.
Dategli il suo tempo
Quindici minuti è il tempo medio indicato per Qawale. Può esserlo come no.
Nella nostra esperienza abbiamo iniziato con partite rapidissime, per poi vederle allungarle mano a mano che si faceva esperienza, tornando dopo un po’ ad una durata più contenuta.
Nelle prime partite ci si trova davanti a un tavoliere vuoto e non si riesce a trovare una logica.
Abbiamo quindi proceduto per tentativi, posizionando anche un po’ a caso le pietre per vedere che cosa succedeva.
Presa un po’ di dimestichezza, allora si inizia a trovare una connessione di causa ed effetto.
Si iniziano a vedere le altezze delle pile, quante pietre del proprio colore contengono e in che posizione.
Ecco che Qawale diventa un gioco e non una semina.
Uscire dal proprio stagno
La durata delle partite tende ora a contrarsi grazie ad “automatismi” simili alle aperture negli Scacchi.
Quando poi si gioca in un gruppo ristretto di giocatori, soprattutto in un gioco come Qawale, si rischia di diventare prevedibili. Ecco che allora per capire meglio il gioco conviene confrontarsi con altri gruppi.
Per Qawale, anche se non aperta a tutti gli utenti, esiste una versione su Board Game Arena.
Qui è stato davvero facile confrontarsi con decine di giocatori e ci ha permesso di approfondire meglio il gioco.
E forse di apprezzarlo di più.
In conclusione
Non abbiamo molto di più da raccontarvi su Qawale. In effetti il regolamento è semplicissimo ed più facile impappinarsi nello spiegarlo che per quello che realmente è.
Padroneggiarlo è invece più complesso. Se vi spazientite subito, Qawale vi sembrerà senza senso e non supererete quel senso di spaesamento iniziale.
Se siete quel tipo di giocatori che vuole “capire” il gioco, potreste avere invece la stessa esperienza del Redattore: notti insonni su BGA a capire perché pecan dal Giappone la spunta sempre.
Tra l’altro in maniera imprevedibile.
E siamo qui a scrivere giusto perché siamo riusciti a batterlo almeno una volta.
Tuttavia questo aneddoto non è volto a celebrare il gioco da tavolo online. Qawale è un gioco dai materiali curati, che si fa anche pagare per questo come hanno fatto notare, ma che vi ripaga proprio nella sua “esperienza fisica”.
Saranno gusti personali, ma anche gli Scacchi, molto pratici nelle mille vesti online, rimangono per eccellenza un gioco dove due persone si devono sedere uno di fronte all’altra.
E anche su questo il Redattore avrebbe un sacco di aneddoti per voi.
Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi che possono piacerti se hai gradito l’articolo.
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9 Giugno 2023