“Ciascuno in suo pensier farà ritorno“. Con questa frase ci improvvisiamo un po’ Emiliano, ma è davvero così.
Tornati a casa ognuno di noi si è affaccendato di nuovo nelle sue beghe quotidiane.
E per non perdere la memoria di questa 3 giorni, 5 per noi, gettiamo un po’ di inchiostro virtuale per fissare Play 2023 nella nostra memoria.
Oltre a questo evento, anche goliardico, volevamo, in questo post, scattare qualche istantanea di quella che è stata la “nostra” Play 2023
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Questa è la terza Play che facciamo, visto che nei primi anni di Volpe Giocosa, vuoi per un motivo vuoi per un altro, non siamo ma riusciti a partecipare.
La Play del 2021, la nostra prima, è stata quella più strana. Si fa o non si fa? Che dice il DPCM? Ah, ok Green Pass e mascherine.
Play 2023 tuttavia non è stata da meno, con l’inondazione della Romagna pochi giorni prima dell’evento.
Molte le disdette, anche di habitue dell’evento, o per problemi logistici o per timore che l’emergenza si potesse estendere all’Emilia. O ancora, più semplicemente, per non dover, alla fine giocare, in uno stato d’ansia.
Tutti gli argomenti trattati
Iniziamo subito questo racconto, dove speriamo nella fretta di non scordarci personaggi o elementi chiave di Play 2023.
Partiamo con questa nota di diario, che, nonostante il formato maxi, non potrà essere comunque esaustiva.
Primo Giorno
Il viaggio
In Volpe Giocosa Play parte già dal giovedì, quando ci attraversiamo 4 regioni per arrivare a Modena. L’autostrada era normalmente trafficata, con le solite code nei soliti punti.
Davanti a noi, per un tratto, un veicolo dei pompieri che trainava un gommone di quelli che si vedono salvare le persone al telegiornale. Fatto che ci ha fatto riflettere.
Questo particolare a parte, arriviamo a Modena all’orario previsto dove non troviamo nessun disagio.
“After Us”: l’era delle scimmie
In questo primo giorno di Play 2023 abbiamo invece avuto modo di provare alcune novità alla Lounge di MS Edizioni. Giochi molto attesi, come Ahoy! o localizzazione della Splotter Games, saranno disponibili in italiano sotto questo marchio.
Interessante la partita a After Us, anche questa prossima localizzazione di MS Edizioni.
Cosa accadrà quando l’umanità si sarà estinta? Ci troveremo in uno scenario tipo “Pianeta delle Scimmie”. Scimmie di specie diverse si specializzeranno in abilità diverse. Un deckbuilding dove ad ogni mano bisogna creare una sequenza con una logica simile a quella vista in Viandanti a Sud del Tigri.
Sicuramente da riprovare.
Beer & Bread: di non solo pane vive l’uomo…
Nella stessa giornata abbiamo provato anche Beer & Bread, una prossima uscita di Ghenos Games.
Il gioco, presente a Play 2023 in copie d’anteprima, avrà il suo Day One il mese prossimo, mentre le scatole presenti a Modena ci dicono sono andate rapidamente esaurite.
Un gioco per 2 giocatori con la sua scatola che non pecca in megalomania, ma allo stesso tempo con elementi curati e una meccanica lineare. Non ha tradito le aspettative che avevamo già anticipato.
…frase che ci porta su un tema religioso.
In tarda serata abbiamo provato anche Ierusalem: Anno Domini. Un titolo che, a causa dell’ambientazione, ha fatto un po’ parlare, ed anche ridacchiare, nella community.
Converrete che il tema è alquanto inusuale. Se vogliamo è anche coraggioso, visto l’aria che tira (si legga la polemica legata a Puertorico).
Ebbene, nonostante una demo un po’ sottotono, anche vista l’ora, abbiamo potuto constatare che sotto l’hype generato dal tema c’è realmente un gioco.
Ora, per saggiarne la robustezza, la fiera non è il luogo adatto.
Yucatan: sacrifici umani da Supernova
Un’altra opportunità che non ci siamo fatti scappare a Play 2023, è stata quella di provare Yucatan, una prossima uscita di Studio Supernova.
Ve ne avevamo già parlato: il titolo più ciccione del loro stand, magistralmente illustrato dal Club della Tovaglia.
L’autore di Kemet ha dipinto una civiltà Maya diversa da come spesso ci viene offerta (ma forse più reale?).
Yucatan ha difatti contorni alquanto dark, ma storici in realtà, se si pensa anche solo ai sacrifici umani.
Ogni giocatore evolve la sua plancia migliorando edifici e i due eserciti a disposizione con nuove abilità.
Saranno utili nel ring dove entrano nelle varie città Maya, magari scontrandosi con gli altri giocatori, per ottenere risorse.
Amanti delle miniature avrete ciò che cercate.
Un po’ di dark anche da Little Rocket Games
In chiusura, mentre ci stavamo indirizzando verso il corridoio centrale, non è che ti manca proprio una bestia a Beast di Little Rocket Games?
Alle sette e mezza troviamo un tavolo un po’ assonnato che si ingaggia solo per qualche turno.
Modalità “uno contro molti” con la meccanica di base che, banalizzando oltre al consentito, attinge da Scotland Yard, Last Friday o Lettere da Whitechapel (ci siamo capiti insomma…).
Al gioco, in stile fantasy, troviamo però aggiunte carte azione e personaggi con abilità speciali.
Sarà opportuno che questi eroi crescano in fretta: non sarà sufficiente scovare la bestia, ma anche ucciderla.
Secondo giorno
Gioco, didattica, Storia
Secondo giorno di Play 2023 dedicato al wargame o, per essere più precisi, ai giochi a tema storico.
La mattina alle 10 avevamo pianificato di seguire una talk session fra Riccardo Masini, con quale collaboriamo sempre più spesso, e il prof. Antonio Brusa, il cui libro abbiamo presentato proprio a ridosso della partenza per Play 2023.
Interessanti scambi di battute e approfondimenti anche sui temi trattati in “Giochi per imparare la Storia”.
Torneremo poi sul gioco da tavolo storico in altre occasioni, anche parlando del progetto LudoStoria.
Rimanendo sul tema “giochi storici”, nel pomeriggio c’è stato il laboratorio dedicato a Repubblica Ribelle, che si svolgeva in contemporanea con quello di Cangaçeiro, gioco già provato a GdT Roma Players Long Day.
Un collaborativo, con qualche tinta semi-collaborativa, che ripercorre le vicende di Montefiorino del 1943.
Un gioco da tavolo sulla Resistenza quindi, come altri usciti l’anno scorso per l’anniversario dei “Fatti di Parma“.
O ancora come Resistenza!, di Alessio Serafini.
Repubblica Ribelle è sicuramente più family e flat rispetto al titolo sulla lotta partigiana apuana, ma svolge quel compito ludo-storico discusso al mattino.
Qualcosa di più family, ma non banale
In realtà, essendoci svegliati presto, in apertura abbiamo provato Codice Fantasma. Da amanti di Paranormal Detective, come scrivemmo anche quando uscì il comunicato, non potevamo mancare.
Forse complice l’ottima dimostrazione, ha confermato le aspettative. Peccato non fosse presente in fiera nessuna copia del gioco.
Sicuramente finirà nella Kallax.
Abbiamo una dimostratrice
Ed eccoci qua alla prima dimostrazione di Dog Park. Due sessioni dove abbiamo presentato questo gioco, recentemente uscito per Little Rocket Games, che ci ha coinvolto prima per la sua pucciosità e poi per lo spessore del gioco.
Come scritto nell’articolo dedicato, un gioco che arriva a tutti. Abbiamo difatti avuto due tavoli diversi, il primo più casual gamers, il secondo più “combattivo”, e in entrambi i casi è stato un successo.
Anzi, si è formato anche un capannello di persone.
Dimostrare un gioco, ovvero regalare un’ora di felicità a qualcuno, è davvero appagante.
Probabilmente anche per questo avrete visto Sara al tavolo per altre sessione nel corso di Play 2023.
E’ stato anche un piacere incontrare i ragazzi di Finis Terrae, titolo a tema piratesco che avevamo visto su diversi canali (come quello de La Congrega del Dado Incantato).
Il posizionamento tessere può ricordare Carcassone, ma gli altri elementi non sono statici. Al contrario, ciascun capitano dovrà muovere il suo veliero tra le tessere con diversi obiettivi che lo possono condurre alla vittoria.
Non manca l’opportunità di vestire panni pirateschi.
Una nota sulla realizzazione, eco-friendly al massimo livello.
Desiderosi di approfondirlo.
Spazio concreto agli astratti
Si passa poi a due astratti.
Il primo è Terxo, dalla geniale idea di Simone Paganoni che proprio a Play 2023 porta una versione maxi del suo gioco.
Se il Tris è il gioco più monotono possibile, in quanto risolto, non lo è Terxo.
27 cubi formano un cubo più grande e ciascun cubo ha 3 caratteristiche: segno, colore del segno e colore dello sfondo.
Non esistono due cubi uguali. Lo scopo è quello di fare più tris degli avversari. Un tris in senso esteso, ovviamente, che può considerare qualsiasi delle tre caratteristiche.
Chiudiamo la giornata con il nostro Board Game Francesco, vera macina dimostrativa allo stand di Oliphante.
Ha fatto giocare il suo Fruits a praticamente tutta la fiera. Gioco semplice e geniale, nato forse da un’esperienza reale?
Quando tornate a casa dal fruttivendolo evitate di mettere la frutta più fragile in fondo alla borsa, o farete la marmellata di albicocche.
Grande intuizione per un gioco davvero alla portata di tutti.
Terzo giorno
Nei cieli della Grande Guerra
Mattina presto di nuovo in fiera, mentre la pioggia sembra placarsi.
Una buona occasione per un volo nei cieli della Prima Guerra Mondiale allo stand di Aleph Games, più volte visitato.
Aces High è un gioco dove velivoli della Grande Guerra si scontrano sia per duellare tra loro, sia per “obiettivi al suolo”.
Aces High si fa giocare fin da subito, grazie a una semplice meccanica di gestione della mano.
Ma anche di deckbuilding, visto che i piloti incrementano la loro esperienza e possono azzardare nuove manovre.
Tuttavia molto dipenderà dal velivolo a loro disposizione, che evolve nella modalità campagna. Al contempo, col passare degli anni, anche nuovi velivoli, più performanti, saranno messi a disposizione.
Allo stand Ludus Magnus Studio
Doppio passaggio allo stand di Ludus Magnus Studio.
Alla mattina abbiamo provato Runar, gioco ricco di miniature ed elementi tridimensionali, cifra stilistica della casa tivolina.
Ottima la spiegazione del dimostratore che, in pochi turni, è riuscito a evidenziare anche logiche di fondo del gioco.
Se in una prima fase, infatti, le gemme da raccogliere sono grosso modo disponibili, in una fase più avanzata della partita toccherà menarsi.
Verso chiusura abbiamo provato Requiem, che si pone in un periodo storico fra Nova Aetas Renaissance e Black Rose Wars.
Un gioco tuttavia estremamente diverso rispetto ai precedenti.
Molti gli aspetti presi in prestito dalla videoludica per un gioco dall’alta componente narrativa.
Anche le meccaniche, ad esempio dei combattimenti, sono state altamente semplificate per dare spazio alla narrazione, quasi come in un gioco di ruolo.
Una storia non lineare e, a quanto sembra, parzialmente rigiocabile, ci fanno venire voglia di saperne di più.
Blue Room e giochi per bambini
Non è mancata anche quest’anno la presenza di Volpe Giocosa alla Blue Room organizzata da Pendragon Game Studio.
Due i titoli provati, che approfondiremo nel dettaglio con articoli dedicati.
Uno di questo è Mosaic, che abbiamo giocato con l’autore (già designer di un nostro titolo beniamino, Astoria).
Visitato anche lo stand con la nuova linea Happy Blue: non ci abbiamo visto solo bambini…
Come del resto fa Creativamente il giocatore medio di Karak ha finito la scuola dell’obbligo.
Le autostrade tedesche…
Sempre in ottica titoli cicciosi, qualche turno ad Autobahn.
Buffa circostanza: proposto più volte a Roma, anche alla presenza di Nestore Mangone, ci ritroviamo a giocarlo a Modena.
Tavoli Cranio per lo più occupati da prenotazione online, rimpiazziamo all’ultimo minuto un assente.
Autobahn si può definire in pieno stile Mangone, come Newton e Darwin’s Journey.
Anche questo è un titolo che non basta giocarlo 20 minuti in fiera per averne una chiara idea. Tuttavia anche in questo caso menzione d’onore al dimostratore.
Interessante e stretto gioco economico, dove anche la componentistica a supporto del pick-up & delivery è gustosa.
Non solo truck, ma anche strade e pompe di benzina per scalare i posti della dirigenza.
Sicuramente da riprovare con la calma e attenzione che merita.
…portano a chioschi giapponesi
Ultimo, ma non ultimo, il prossimo Kickstarter di DTG Publisher, che abbiamo conosciuto per Verrix.
Di tutto altro genere questo Yatai, che ci vede alle prese con una bancarella di street food in Giappone.
Alcuni elementi, come la scelta delle azioni, ricordano giochi più hardcore.
In realtà un titolo più family, family+ se vogliamo, dove non bisogna lasciare insoddisfatti clienti.
Ok che mangiano e bevono tutto, ma perché non fornire loro quello che desiderano? Se necessario, imparate nuove ricette!
In conclusione
E mentre torniamo a casa sulla A1 ritroviamo i gommoni dei Vigili del Fuoco che tornano a sud.
Ci piacerebbe pensare che l’emergenza sia finita, ma purtroppo i dati di cronaca ci smentirebbero.
Una Play 2023 diversa da quelle fino ad oggi da noi vissute anche per questo fattore.
Ma alla fine cosa è la Play 2023? Se ne è parlato molto sulle varie community.
Se è vero che non si arriva quasi mai ad una conclusione, a maggior ragione non ci si può arrivare in questo caso.
Play è qualcosa di diverso per ognuno di noi.
Cosa è Play?
Ci sono le famiglie. Sempre meno in realtà, che si avvicinano davvero per la prima volta al gioco da tavolo. Per loro Catan è una scoperta e il lavoro della Tana dei Goblin, che ha prestato migliaia di giochi, impagabile.
C’è chi, non partecipando “attivamente” alla community, comunque segue questo o quell’influencer. O quel content creator. O quello che preferite.
Per loro Play è un momento per “toccarli”.
Poi c’è chi invece gioca, bisticcia, si tiene in contatto e quant’altro con altri appassionati, che per la maggior parte dell’anno o non vede o vede dietro uno schermo.
Allora Play è un modo per parlare con Board Game Physicist e vedere come spiega High Frontier 4 All.
O tirarsi due schicchere con lo Chef Ludico a Set & Match Volley XL (toccherà organizzare la “Coppa Rosenberg”).
Manco a menzionarla La Congrega del Dado Incantato, che praticamente è di famiglia con Volpe Giocosa.
Altre volte può essere un’occasione per fare nuove conoscenze come un Meeple x 2 o incontrare la terza esploratrice degli Esplora Giochi, l’anno scorso visionabile solo in versione “pancia”.
E ci fermiamo qui, altrimenti la gaffe di scordare qualcuno sarebbe imperdonabile.
In questi casi occasioni come Play sono una festa che, come il Fuorisalone di Milano, va avanti a ciclo continuo per tutta la durata della kermesse.
(Il nostro plauso va a chi riesce a giocare a tarda notte dopo cena: noi siamo svenuti nel nostro letto a 20 km dalla fiera).
Dove non tutto è possibile e scatta la gaffe
Play 2023 sta diventando sempre più grande. O forse solo per noi, che stiamo ludicamente crescendo di anno in anno.
Poi c’è chi ha scoperto la propria vocazione come dimostratrice…
Ecco quindi che le persone che vorremmo incontrare diventano di più. E qualcuna non la incroci neppure e la vedi sono in qualche feed il lunedì dopo.
O gli impegni (brutta parola, sembrano imposti, ma invece sono piacevolmente cercati) ti fanno arrivare tardi alla presentazione di S.55 di Angiolino. Che figuraccia!
Oppure vorresti seguire più assiduamente le talk session, ma riesci solo a seguire Masini e Brusa per mezz’ora e “sorvolare” di tanto in tanto la sezione Boardgame Storico.
Ci vorrebbe una settimana di Play per seguire tutto, ma, come ha detto un amico, dove se ne andrebbe la sua magia?
Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi di questo editore.
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25 Maggio 2023