PMBOG: il project management del giorno più bello

Chi ci segue sa quanto ci piacciano i cross-over (o mash-up?) che coinvolgono il gioco da tavolo.
Oltre alla scatola, con l’hype che trasuda dal cartone, ci piace anche fare dei link con altri aspetti.
Ecco quindi l’intervista alla Pedagogista Ludica o articoli su diversi libri.
Abbiamo proposto infatti riferimenti legati alla Storia del gioco da tavolo, come per il libro di Parlett, o dedicati alla formazione.
Il libro del prof. Brusa è rivolta alla scuola, mentre Aziende in Gioco è pensato per il mondo del lavoro.
PMBOG pensiamo possa coprire entrambi gli ambiti.

6 minuti
Per chi va di fretta
  • Un serious game sul project management
  • Avete 6 mesi per organizzare un matrimonio
  • Una sintesi perfetta della gestione di un progetto

Nei locali del Golden Store Talenti abbiamo avuto l’opportunità di provare PNBOG, grazie a Ergo Ludo che ci ha invitato tramite GdT Roma Players.
PMBOG può essere definito un serious game ed è stato sviluppato all’interno di un progetto che ha visto protagonista, ad esempio, l’Università di Roma.
Ai link poi trovate tutti i riferimenti per un’informazione corretta, con tutti i partecipanti al progetto.
E se PMBOG vi ricorda qualcosa, ad esempio PMBOK… beh, siete sulla strada giusta.

PMBOG

L’articolo è pieno di termini tecnici e perle di saggezza che non trovate in altri contesti.
Non serve ringraziare.

PMBOG è un gioco ideato da diversi autori, fra i quali Lorenzo Maria Conti e Luigi Ferrini.
Più di altre volte il riquadro dei link sarà importante per chi è interessato al progetto.
PMBOG, infatti, è un gioco che non troverete mai in negozio, proprio per i motivi descritti poco fa.
Al contrario, tuttavia, è disponibile in formato print & play e su Tabletopia.
È uno di quei PnP un po’ laboriosi, dato il numero elevato di carte.
Se avete una certa manualità magari è anche questa la parte divertente…

Qual è il progetto?

PMBOG vedrà i giocatori nei panni di… wedding planner. Ok ok… non cercate la X per chiudere la finestra.
Non è un gioco che cavalca l’onda di RealTime e di Enzo Miccio.
Se avrete la pazienza di seguirci nei prossimi paragrafi capirete quanto serio, e interessante, è organizzare il giorno più importante della vostra vita (almeno per alcuni).

Più complesso di quello che sembri

Chi vi scrive non ha fatto il grande passo, ma ha visto farlo. Ed è anche un fan del Boss delle Cerimonie.
Immaginiamo che, o per sentito dire o perché ci siete passati, avete un’idea di quanto possa essere stressante organizzare questo evento (perché tale sembra debba essere ad ogni costo).
Chi vuole evitare questo sbatti si può mettere in mano a un wedding planner.

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Esempio di sposi in PMBOG
Ogni coppia di sposi ha i propri gusti.
Soddisfarli darà punti a fine partita (attenti anche a quello che a loro non piace)

Il vostro ruolo

I giocatori gestiscono un’agenzia di wedding planner, con inizialmente 2 Assistenti.
Davanti a loro hanno una plancia del giocatore, che ha la funzione di un’agenda. Ricorda un po’ il recente Let’s go to Japan, ma saremo più precisi a breve.
Questa agenda ha anche un segnalino che si posiziona a 6 mesi prima del grande evento.
È il tempo che l’agenzia ha per lavorare sulle 6 task che fanno di questo matrimonio l’evento di cui si parlerà nei prossimi anni.

Sposi diversi, desideri diversi

E fate attenzione: ogni coppia avrà desideri diversi, così che dovrete scegliere i task nel modo migliore (si traduce in un set collection per soddisfare obiettivi segreti di fine partita).
Ci sarà chi vorrà un matrimonio più in stile etnico piuttosto che movimentato.
La vostra agenzia si dovrà fare carico di ingaggiare un fotografo, prenotare una location e provvedere agli abiti, magari cercando di incontrare i desideri dei futuri sposi.
Tutto questo non deve essere organizzato alla carlona, ma sarà opportuno incastrare i task nella successione corretta.

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Diverse vetrine dove prenotare i task

Come funziona?

Siamo sostanzialmente di fronte a un piazzamento lavoratori.
Invio gli Assistenti su diverse vetrine, raccolgo la carta che generalmente è una di quelle task, e la metto in agenda.
Prendere la carta è solo parte del lavoro. Una volta prenotato l’appuntamento con il negozio di vestiti, qualcuno deve accompagnare gli sposi a sceglierli (riecco Enzo..) e far recapitare tutto quanto ai piccioncini.
Insomma… le task vanno lavorate e anche qui è richiesto il piazzamento dei lavoratori.

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Un esempio di diagramma di GANTT
Anche un’evento semplice, come organizzare una giornata ludica, richiede una pianificazione.
L’abilità sta nel concatenare e gestire gruppi di lavoro diversi

L’aspetto didattico

Iniziamo dicendo che qualsiasi progetto, nel senso più ampio del termine di “raggiungimento di un obiettivo”, richiede una pianificazione.
Generalmente l’obiettivo, che possiamo anche definire come la consegna di un bene o un servizio a un cliente in senso lato, deve essere conseguito entro una scadenza.

L’incubo del Gantt

Il “progettone” viene diviso in task più semplici e alcune di loro sono predecessori di una successiva. Se avete accumulato ritardo in un task, dovrete insisterci sopra e rimandare quello che lo segue.
Altre invece possono essere svolte in parallelo.
L’ingegnere Gantt si inventò un diagramma, qui l’agenda-plancia giocatore, per organizzare questi task con durate, responsabili e collegamenti successore-predecessore.
Dal 1910 questo strumento è alla base della gestione dei progetti e dell’ingegneria gestionale.
Vedete come le cose si stanno facendo serie?

La board di PMBOG
Un tabellone condiviso che offre, tra le altre cose, la possibilità di gestire il personale

La gestione del personale

Un altro elemento fondamentale quanto si gestisce un progetto è l’aspetto economico.
Nel nostro caso gli sposi vi mettono in mano 35mila euro (35k, come dicono i Managerssss). Con questi dovete pagare vestiti, pranzo, fotografo e quant’altro.
E nel quant’altro ci sono pure gli stipendi degli Assistenti.
PMBOG vi permette anche di spremerli come tubetti del dentifricio, ma dovrete pagar loro gli straordinari.
Potrete assumere anche altro personale, per sbrigare il lavoro più velocemente.
E’ possibile anche impiegare personale interinale, che mediamente costa di più ma potrebbe essere utile per gestire un picco di lavoro.

L’importanza della formazione

Potete anche pensare di formare il personale, spendendo soldi e farlo diventare senior, così che lavori in modo più preciso e ci permetta di evitare rischi.
E arriviamo al risk management (“pararsi il c..”)

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Abbiamo pagato 2k€ per le Partecipazioni.
E’ un task con associato dei rischi: maneggiamola con cura

La vita e gli imprevisti

Abbiamo letto e scritto pipponi su pipponi sull’aleatorietà nei giochi da tavolo, sulla simulazione e su quant’altro.
Abbiamo difeso questa componente nei titoli a tema spazio, come Rocketmen.
Parlammo infatti di RAMS in quella circostanza.
Ora, chiunque abbia fatto una pianificazione, fosse anche solo per trascorrere le ferie, sa che l’imprevisto è dietro l’angolo.
A volte facciamo le cose “a correre”, come dicono a Roma, per mantenere le scadenze, ma sottoponendoci ad un rischio.
Ah.. se volete fare bella figura dite quick and dirty..

Ode al dado

PMBOG ci mette di fronte a un aspetto importante della gestione dei progetti: la gestione del rischio.
Molti dei task che il giocatore intraprende richiedono, una volta completate, il lancio di un dado.
Se esce 1 o 2 la carta va voltata e bisogna subire un imprevisto. Può essere richiesto un extra budget per svolgere il task oppure dobbiamo svolgere da capo l’attività.
Che tipo di dado bisogna lanciare? Dipende.
Se non si prendono precauzioni, si lancia un dado da 6.
Se si opera un’azione di mitigazione del rischio, che costa denaro, un dado da otto.
Insistendo in questo senso, si può passare a un dado a 20 facce.

Padroni del proprio destino (per quanto ci è concesso)

Se come, come si diceva, abbiamo un po’ tirato via, facendo lavorare persone nel fine settimana o assegnando Assistenti non così brillanti, il task sarà completato con cubi neri che daranno malus al lancio del dado.
In probabilità passiamo da un 30% di pestare un escremento canino fino al 10%.

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Link utili

In conclusione

Chi vi scrive è uno che mastica un po’ questa roba.
Un po’ ci è arrivato con l’esperienza (quelli bravi direbbero training on the job, che in italiano si traduce in “pensaci te, arrangiati”) e un po’ attraverso lo studio somministrato o personale.
Negli States, il serious game era pratica già diffusa col Beer Game, ideato a MIT nel 1960.
Il problema, invece, soprattutto in Italia e fino a qualche anno fa in maniera più accentuata, i corsi erano tonnellate di slide, pisolini e pause caffè.
Diventava quasi team building, che, sempre tradotto, significa “cazzeggiamo tra colleghi in modo da prendere confidenza e non menarci al primo problema”.

Il futuro della formazione

Forse più per moda e per washing, sono iniziati a spuntare prima esercizi pratici e poi timidi serious game anche dalle nostre parti.
Ecco che mi ritrovai a gestire un’industria di insaccati.
Dopo qualche turno io, col mio consiglio di amministrazione fallimmo, in quanto investimmo troppo in ricerca e sviluppo senza fare introiti.
Imparai che la qualità non sempre paga, soprattutto se tenti di vendere prosciutto a 6€ l’etto in un Paese in via di sviluppo.

E’ gratuito

Se cercate in rete troverete esperienze della durata di una giornata, con briefing e debriefing gestiti da facilitatori certificati dalle stesse aziende che vendono il gioco.
Insomma, il mercato della formazione ha sentito l’odore del sangue e la possibilità di fare cassa.
PMBOG è scaricabile gratuitamente.
Ovviamente valutate se l’impiego che avete in mente è compatibile con la licenza d’uso e nel dubbio chiedete.

E’ sintetico

PMBOG dà la soddisfazione che darebbe un gioco da tavolo pensato solo per divertire.
Gli autori fanno un eccellente lavoro di sintesi, mettono nella scatola gli elementi visti primi che caratterizzano la gestione di un progetto.
Mentre il regolamento veniva spiegato riuscivo a trovare tutti i collegamenti con attività e scelte che sono chiamato a prendere quotidianamente nella mia vita professionale.
Allo stesso tempo l’esperienza di gioco non risulta ingolfata, posizionando la difficoltà su un peso medio.
Del resto la finalità i PMBOG non lo può collocare fra i giocatori hardcore.
Gli autori creano quindi un gioco complesso ma non intricato.

E’ coinvolgente

Gli stakeholder del progetto (“quelli a cui frega qualcosa che il progetto funzioni”) non cadono nella trappola di incentrare l’ambientazione su qualcosa di specialistico, ma propongono un tema complesso, ma dal sapore nazionalpopolare, come il matrimonio.
Il coinvolgimento, come l’apprendimento, è assicurato

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