Planta Nubo: un immenso viaggio solarpunk

Rosenberg è un gateway. È la porta che ti fa passare dal gioco da tavolo classico a quello cosiddetto moderno.
È il german che ti fa conoscere i german. Insomma, Rosenberg sta agli autori di giochi da tavolo come Alkyla sta agli youtuber italiani.
O almeno è stato così per buona parte della community dei giocatori, anche se recentemente potrebbe essere cambiato qualcosa.
Comunque quando esce qualcosa a suo nome, non possiamo fare a meno di provarlo per quanto possibile.
Ed oggi è il giorno di Planta Nubo.

5 minuti
Per chi va di fretta
  • Un titolo di tre super autori
  • Davvero enorme
  • Un’ambientazione solarstorm originale, ma da capire

Non sappiamo in realtà quando ci sia di Rosenberg in Planta Nubo, leggendo il suo nome in coda dopo quello di altri 2 autori.
Ma gli altri due autori sono Keller e Odendahl, autori di La Granja. Chiaro che le aspettative siano quindi ancora più alte.
Aggiungiamo che abbiamo registrato feedback ultra-positivo de Un Meeple per 2 a Giochi Senza Confini.
Ci armiamo di pazienza ed entriamo in questo mondo solarpunk.

Planta Nubo

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Autori

Michael Keller
Andreas Odendahl
Uwe Rosenberg

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Editore

Giochix

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Giocatori

1-4

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Età

12+

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Durata

30-120′

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Costo

60€ circa

Il poco conosciuto solar punk

Già, perché ci vuole un po’ di pazienza per entrare nel mondo di Planta Nubo. Un po’ per via anche dell’ambientazione.
Lo steampunk è forse in questa tipologia di generi quello più sdoganato, dove invece il dieselpunk ha meno rappresentanti, sebbene annoveri Scythe ed Expeditions.
Il solar punk abbandona un po’ la distopia dei precedenti due generi, soprattutto quello dieselpunk, in favore di un universo ricco di sensibilità ecologica e tecnologia sostenibile.
Davanti a noi un futuro ottimista e in sinergia con la natura.
Un “modello” già proposto da Earthborne Rangers, dove la civiltà fa tesoro degli errori del passato (ovvero del presente) per ripartire da zero.
Qualcosa di simile troviamo nei Reclamatori di Red Dust Rebellion, sebbene siano decisamente più violenti.

La piattaforma è dove posizionerete le aiuole per coltivare i fiori da consegnare. Evolveranno in Foreste

Giocatori sulla chioma degli alberi

E quindi in Planta Nubo siamo andati a vivere sulla chioma di alberi giganteschi, gli Arbor.
Questo è il punto di ripartenza dell’umanità che dopo aver portato al collasso l’ecosistema prova a iniettare ossigeno, che poi sono i punti vittoria, nell’atmosfera.
Su questi alberi giganteschi saranno costruite Aiuole per coltivare fiori da spedire a navi volanti che vi aspettano con i loro container.
Un lavoro pesante quello di coltivare in Piattaforma, una delle due plance del giocatore, ma non sarete soli. La Piattaforma è circondata da una rete energetica alimentata da risorse green alla quale innesterete Moduli.
Ogni giocatore ha poi un suo Robot da giardino che gestisce mediante un’altra sua plancia, il Capanno degli Attrezzi.

Nel Capanno degli Attrezzi tenete a disposizione il vostro Robot e gestite alcuni vostri tracciati

Container in attesa di fiori

Attraverso la lore vi abbiamo un po’ spiegato qual è la dotazione personale del giocatore, sebbene possa essere tutto più chiaro solo attraverso le immagini.
È presente, infine, una plancia comune che ha lo scopo di ospitare vetrine.
Per prima cosa offre una vetrina di carte, composto da Ossifattorie e Moduli, con una composizione variabile nel corso dei round un po’ come avviene ne Le Rovine di Arnak.
Troviamo poi le navi volanti, ovvero un secondo display con i container che aspettano i fiori.

I container vi aspettano nella plancia comune

Come ripristinare il pianeta

La logica generale del gioco è all’incirca quella di piantare Aiuole sulla propria Piattaforma.
Rosenberg ci ripropone i suoi polimini visti in altre circostanze, ma anche in giochi quali Ark Nova.
Questi pezzi di Tetris sono di diversa forma e colore e appena piazzati accolgono cubetti, i Fiori.
I Fiori vengono spediti ai container, o personali nel Capanno degli Attrezzi o alle navi volanti che vi aspettano sulla plancia generale.
Consegnare Fiori fa girare il Dado Energia nella vostra rete, alimentando i Moduli e caricandoli ogniqualvolta ne incontra uno. Attivarli permette di compiere azioni speciali.
Grosso modo, esauriti i Fiori, la Aiuole possono fare da base per costruirci sopra le Foreste.

Il sistema di tessere azione è originale.

Un po’ di struttura

Andiamo più in profondità nella meccanica.
Una partita di Planta Nubo è divisa in 4 round e ogni round in 4 fasi.
La prima fase è la reale anima del gioco. Ogni giocatore ha 4 token attrezzo: un cacciavite, un badile, un martello e una chiave inglese.
Le tessere azione sono disposte a formare una griglia. I giocatori nel loro turno piazzano un elemento fra due tessere e scelgono quale delle due attivare.
Le azioni sono quelle che coinvolgono gli elementi visti prima.
Troviamo quindi piazzare Aiuole, prendere Moduli e anche consegnare Fiori. Si può anche ricaricare il Robot.
Generalmente il Robot, via Moduli o altro, compie azioni spendendo la sua energia.

Posizionando in questo modo il token, si può scegliere una delle due Tessere Azioni e attivarne gli effetti

Spesi 3 token a giocatore finisce la fase Attrezzi. Il quarto, nella fase successiva, è automaticamente abbinato a uno dei 4 Artigiani con il simbolo dell’attrezzo corrispondente.
L’azione abbinata è così risolta.
Si passa poi a piantare Foreste (fase 3) attraverso il metodo già illustrato e si raccolgono rendite, in termini di energia e punti vittoria (fase 4).

Ossifattorie e Moduli

Preparate il tavolo

Planta Nubo è davvero mastodontico.
Parliamo di due plance giocatore, una comune e una griglia di tessere per le azioni. Già in due giocatori serve un buon tavolo, alimentando così una tendenza megaloname che ha caratterizzato il 2024.
In Agricola poi ci sembra logico quello che andiamo a fare.
Qui l’idea del “vivaio sull’albero”, con impianti hi-tech con la corona di energia verde che li alimenta, rende un po’ più complesso apprendere la logica di causa ed effetto che lega le azioni.
D’altre parte se si punta sempre alla solita ambientazione con legna, roccia e oro si taccia l’autore di ripetitività.

Il dado gira su un percorso circolare attorno alla Piattaforma. Quando incontra un Modulo lo carica

Non è difficile intuire strategie proficue

Dopo la prima partita entri invece in sintonia col solarpunk.
E inizi a mettere in piedi una strategia, che può essere quella di migliorare la rete energetica e far girare velocemente il dado, ricavando energia dalla consegna dei Fiori.
Oppure si può correre al miglioramento del dado e a piantare Foreste, così da massimizzare le rendite di fine round.
Un’alternativa è anche quello di puntare sullo scoring di fine partita.
In questo caso si raccoglieranno carte Ossifattorie, che forniscono obiettivi personali di fine partita, ma che rallentano la corsa del dado sulla rete energetica.
Interessante la meccanica che permette al giocatore di scegliere quali risorse residue valorizzare a fine partita, sebbene non sposti di tanto l’ago della bilancia.

Link utili

In conclusione

Planta Nubo è un gioco sicuramente per esperti.
Nonostante l’esperienza, comunque, le prime partite le farete con il regolamento alla mano per controllare il significato dell’iconografia o una delle eccezioni di una qualche fase.
Non siamo ai livelli de La Festa per Odino, che davvero è il file zip che unisce almeno 3 giochi di Rosenberg.
In realtà la community di BGG assegna lo stesso peso sia a Planta Nubo che alla mattonata del 2016.
All’epoca Odino ci piacque, e lo giocammo anche parecchio, ma era quasi una questione di sfida personale. Ci vedevamo anche la volontà dell’autore di impressionare i giocatori.
Planta Nubo ci sembra invece abbia avuto un’attenzione maggiore allo sviluppo.

I polimini sono uno dei classici elementi di Rosenberg

Alla fine un’ergonomia accettabile

Nonostante la necessità di un tavolo importante, comunque offre una certa ergonomia.
Le azioni principalmente vengono svolte sulle due plance giocatore Piattaforma e Capanno degli Attrezzi, che quindi sono a portata di mano.
Sporadicamente dovrete chiedere una mano a qualcuno per posizionarvi i fiori sui Container o per passarvi questa o quella carta.

Un esempio di container pieno di fiori

Un sistema che prova a scalare

Planta Nubo sembra essere consigliato per due giocatori. Non pensate di cavarvela in 30 minuti a persona come dice la scatola e fate attenzione alla paralisi d’analisi.
Inoltre, considerando che l’interazione non è così elevata, c’è il rischio vi giriate i pollici fra un turno e l’altro.
Ma a parte la presenza di pensatori seriali, è un rischio basso.

Le Foreste sono l’ultima evoluzione della plancia Piattaforma. Devono essere costruite su Aiuole o Terreno

Interazione nella scelta delle azioni

L’elemento principale di interazione è quello legato alla scelta delle azioni.
Una limitazione nel piazzamento degli Attrezzi fa sì che alcune azioni non siano disponibili se già scelte da altri giocatori.
In questo modo il livello di attenzione rimane alto anche al di fuori del proprio turno.
Tuttavia, nonostante il setup scali in base al numero di giocatori, è una dinamica che si avverte più in 3-4 giocatori e meno in 2.

Materiali pratici

I materiali sono onesti, ovvero di discreta qualità senza nessun elemento che sia stato introdotto solo per irretirvi.
Forse andava fatta una leggera attenzione ai polimini che a volte non si incastrano così bene tra loro, ma tutto sommato il gioco funziona.
I Fiori sono semplici e piccoli cubetti colorati.
Estremamente funzionali, meglio così che andare a rischiare optando chissà per cosa.

Planta Nubo è un german vecchia scuola dove gli autori hanno voluto sorprendere ma senza gli eccessi di altri titoli.
Un gioco originale forse passato troppo in sordina.

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