Pharaon è un tipico german pubblicato in Italia da Studio Supernova.
E’ un gioco uscito di recente che in Volpe Giocosa stiamo giocando da diverse settimane.
Questo perché a noi piace la storia dell’Antico Egitto, con quell’alone di mistero che lo circonda.
Vedremo quanto Pharaon ci porterà all’interno di questo mondo.
Chi è di fretta, perché “la vita è breve e morire si deve“, ci può aspettare all’interno della Camera Sepolcrale o alle conclusioni.
Pharaon
Studio Supernova
Da 1 a 5 giocatori. Età 12+
Durata: 40 -75 minuti
Costo: 50 eur circa
Componenti abbondanti e grafica ambientata
Ziplock incluse. Ci vuole tanto?
La scatola di Pharaon è pesante. Trovate geroglifici e simboli dell’Antico Egitto, come lo scarabeo, in ogni dove, a partire dal coperchio.
All’interno trovate un sacco di materiale e le bustine con la chiusura a pressione (ziplock) che facilitano l’organizzazione.
E’ sempre una cosa positiva, che immaginiamo costi poco all’editore, inserire queste bustine già nella confezione.
Nessun inserto all’interno, ma tanto spazio utile.
Una plancia particolare
La plancia di Pharaon si compone grazie a cinque elementi che formano una corona circolare, alias ciambella.
Il diametro della plancia è di 60 cm, che lascia il posto al centro per un disco che può girare su se stesso di 22 cm.
Oltre alla comodità per organizzare il materiale, la plancia componibile permette di avere setup differenti.
In realtà non cambia moltissimo da una configurazione ad un’altra, se non alcuni obiettivi per il punteggio.
Ogni settore del disco descrive un’azione. Alcune di queste, due, permettono l’acquisto di una carta.
Per questo motivo all’interno della scatola trovate due mazzi di carte di piccole dimensioni, ma sufficienti allo scopo.
I vasi canopi e la piramide
Un’altra plancia, la piramide, permette di tenere traccia dei turni di gioco.
Rappresentano le 5 fasi della vita di una persona: nascita, infanzia, adolescenza, maturità e…trapasso.
Il tema ormai l’avrete intuito, ma dei token con dei vasi canopi ve lo possono rammentare ulteriormente.
Segnalini per tutti
Segnalini abbondanti, di cinque colori ed un tipo jolly. Rappresentano le risorse da ottenere e pagare durante il gioco.
Hanno delle icone che provano a dar loro importanza, ma alla fine li chiamerete in base ai colori in cui sono suddivisi.
Altri segnalini, che sono il materiale per un’azione, si pescano da un sacchetto di tela.
Non mancano poi segnalini in legno, che ogni buon german ha, come sottolineavamo agli autori di Valparaiso.
Ci sono anche delle listelle da impiegare per giocare in solitario.
Un blocchetto di foglietti permette di segnare i punti alla fine, ma Volpe Giocosa, da tradizione, non li usa.
Un’ambientazione particolare, ma in linea con il contesto storico
Il regolamento parla chiaro.
Siamo i figli del Faraone (c’è anche un segnalino per succedergli) e fin da bambini bisogna pensare a prepare il nostro viaggio nell’aldilà.
Ora, il tema può sembrare un po’ tetro, ma fin dai banchi delle elementari sappiamo quanto fosse centrale il culto dei morti nella società egizia.
Le Piramidi di Giza sono poi fra le 7 Meraviglie del Mondo Antico, come 7 Wonders ci ricorda.
Quest’ambientazione non è così “spessa” e il gioco scorre senza patemi.
La grafica è ben curata e ci porta dentro la cultura egizia, ma non è un punto di forza dei german in genere trasmettere una particolare ambientazione.
Un gioco complesso? Non crediamo
BGG assegna a Pharaon un 2.63 come peso, che lo posiziona fra i giochi di medio peso.
Girando sui vari forum e social vari, molti utenti temono che Pharaon possa essere complicato.
Potrebbe esserlo, ma il regolamento vi porta davvero per mano.
Sono in tutto 7-8 pagine, dove abbiamo già escluso la parte del solitario.
Le azioni sono spiegate nel dettaglio, ciascuna con esempi e, per chiarezza, a volte l’autore si ripete.
Ci sono molti simboli, sia sul tabellone che sulle carte, probabilmente per semplificare la localizzazione e rendere il titolo indipendente dalla lingua.
Questo all’inizio spaventò anche noi.
Tuttavia il regolamento, ancora una volta, spiega ogni carta e ogni simbolo.
Insegna anche la logica delle icone, come ad esempio l’uso di icone circolare quando la risorsa si ottiene e quadrate quando si paga.
Insomma, buttatevi.
La meccanica del gioco
Non proprio un piazzamento lavoratori
Sempre su BGG si parla di piazzamento lavoratori. Non nel termine più classico, dove ogni giocatore ha un tot di lavoratori che piazza qua e là per compiere azioni.
Per noi Agricola difatti è un classico gioco di questo tipo.
In Pharaon la meccanica principale è la scelta delle azioni.
La ruota all’interno mostra degli spazi sotto ciascun settore dell’azione corrispondente.
Per entrare in un settore, e svolgere la conseguente azione, bisogna piazzare sullo spazio un segnalino risosa del colore corrispondente.
Questi vorrebbero presentare valori come Giustizia e Regalità, ma, come abbiamo detto, si riconoscono più per il colore.
Forse il fatto che gli spazi per entrare nei settori sono limitati, riconduce il gioco a un piazzamento lavoratori.
Il flusso di gioco e le trovate
Come abbiamo spiegato anche nel Podcast, la ruota al centro del tabellone indica la richiesta della tipologia di risorsa per accedere all’azione.
Le azioni stesse richiedono un costo per progredire in un tracciato, acquistare una carta o, in pratica, barattare delle risorse.
Il punto fondamentale è che quando si paga l’azione si può scontare la risorsa pagata per accedervi.
Bisogna quindi piegarsi al gioco, scegliendo cosa si può fare con quello che si ha, con buona pace di quello che si vorrebbe fare. Un po’ come nella vita…
Regole semplici, pianificazione attenta
Il regolamento, dicevamo, è piuttosto semplice. Il gioco di per sé lascia poco spazio all’improvvisazione.
Gli unici elementi casuali sono nel sorteggio dei vasi canopi all’inizio, con una meccanica che mitiga la casualità.
Anche la ruota gira, ma con verso dettato da un segnalino e senza salti.
Significa che al turno successivo saprete che risorsa è necessaria per attivare l’azione desiderata.
Le carte sono in vetrina, ma il regolamento consente la pesca casuale durante l’acquisto. Difficile tuttavia si peschi la carta che risolve la partita.
Difficile che le risorse abbondino.
Se non pianificate in modo accorto le mosse, potreste trovarvi con poche risorse o non spendibili, perchè ad esempio gli spazi sono già presi.
In questo forse consiste la complicazione del gioco, ma forse anche l’aspetto che può appassionare.
Tuttavia un eventuale errore di pianificazione, che anticipa la fine del turno del giocatore, è mitigato dalla sosta sulla piramide.
Infatti, ad ogni round che salta, mentre gli avversari compiono azioni, ottiene bonus di consolazione che gli permetteranno di affrontare meglio il turno seguente.
Gioco in solitario
Durante la preparazione del gioco per più di giocatori vi sono avanzati dei listelli.
Sono quelli da usare in solitario per guidare il Traditore, ovvero la Scatola, o ancora se vogliamo il Giocatore Automatico.
I vasi canopi indicano che risorse ottiene il Traditore e una logica le impila lungo i listelli che, in base al livello di riempimento, attivano azioni speciali.
E’ una soluzione tipica dei sistemi di solitario, dove la difficoltà di attualizzare il gioco del Giocatore Automatico in base alla situazione che ha di fronte, è compensato da alcuni vantaggi.
Può sembrare un po’ macchinoso, ma esempi e iconografia corrono in vostro soccorso.
In conclusione
Pharaon di Studio Supernova è un german classico senza presenza di eventi aleatori, se non per quel minimo che abbiamo presentato.
Alcuni notano un’ambientazione un po’ fredda.
Ora, la questione è che comunque giochi di questo tipo trasmettono difficilmente un immersione nella realtà che vogliono raccontare.
Come ripetuto altre volte, molto dipende anche dall‘atteggiamento mentale del giocatore che si siede al tavolo.
Detto questo, la grafica, le tematiche, ma anche le stesse azioni, ci portano nell’Antico Egitto, anche se non immergendoci.
Se vogliamo fare un appunto sulla grafica, nel tabellone la grafica funzionale (icone, tracciati, etc..) poco si differenza dalla grafica prettamente ornamentale.
Sono comunque discorsi da sommelier dei board game.
In realtà il gioco, che poteva essere un incubo date le molte opzioni a disposizione, è ben spiegato dal regolamento.
In 10 pagine tutte le fasi sono spiegate con esempi e con una terminologia adeguata.
Il gioco poi scala bene anche in 2 giocatori, con occupazione fittizia degli spazi. per accedere alle azioni.
A chi può piacere
Quest’ultima regola, ci riporta a Tzolk’in, un po’ come altri aspetti di questo titolo.
Infatti i due giochi hanno in comune il coinvolgimento di antiche civiltà, un elemento rotante (il disco e le ruote di Tzolk’in) e la scalata dei tracciati.
In realtà poi Pharaon prende la sua strada e l’effetto deja-vu si ferma qui.
Certo se amate i german, l’Egitto o vi è piaciuto Tzolk’in, allora fa per voi.
Non temete la complessità, non ve n’è ragione. Anzi può essere un titolo di ingresso per chi vuole provare a giocare a qualcosa di più corposo.
Se volete acquistare questo gioco, vi consigliamo di rivolgervi a Get Your Fun.
Arrivarci attraverso questo link a te non costa nulla, anzi, ed inoltre aiuterai a sostenere Volpe Giocosa.
Get Your Fun vi aiuta per l’incontro con Anubi, speriamo per voi il più tardi possibile, con questo titolo.
Il costo della scatola è abbastanza importante. Get Your Fun offre un pagamento dilazionato, facilmente implementabile, oltre che a sistemi di scontische.
Provate a vedere se fa per voi.