Questo articolo è bun estemporaneo rispetto al piano che ci eravamo dati.
Diciamo che è frutto della partita fatta ieri sera con Board Game Francesco a valle dell’intervista, o meglio della chiacchierata, avuta ieri sera. Vi presentiamo cioè Perudo.
Tempo di lettura 5 minuti
Non abbiamo capito se Perudo sia realmente un gioco tradizionale dell’America Latina.
Probabilmente in parte è vero, poi è stato “codificato” più di recente con qualche regola in più.
Fatto sta che si trova in mille versioni, dal momento che è di pubblico dominio.
Il Perudo che presentiamo oggi è quello che offre Asmodee, a grandi linee, inciampi a parte quello giocato con Francesco ieri sera.
Perudo
di Richard Borg
Asmodee
Da 2 a 6 giocatori. Età 8+
Durata: 15-30 minuti
Costo: vedi su Get Your Fun
Bicchieri e dadi
C’è poco da dire sui materiali. Ogni giocatore deve avere 5 dadi a 6 facce “tradizionali” e un bicchiere opaco, che non faccia intuire il contenuto.
Nelle versioni commerciali al posto dell’uno c’è un teschio o un pappagallo.
Si possono usare anche dadi normali e attribuire all’uno un significato di Jolly, così come farebbero quei simboli.
Un intuitivo gioco di bluff
Il gioco è molto semplice. Ogni giocatore frulla i dadi nel bicchiere bussolo.
Li poggia poi sul tavolo così che non si veda il risultato dei dadi, coprendoli col bicchiere rovesciato.
Ogni giocatore sbircerà cosa cela il suo bicchiere senza farsi vedere dagli altri.
Come è organizzato un turno
Perudo è un gioco di bluff e scommessa (guessing game).
Un giocatore nel suo turno scommette, o prova a indovinare se preferite, quanti dadi ci siano *almeno* con un certo valore.
Facciamo un esempio a tre giocatori al primo turno.
Al primo turno, con 15 dadi in gioco, se chi di turno afferma “3 cinque”, significa che scommette che fra tutti i 15 dadi ce ne siano almeno 3 di valore 5.
Il giocatore successivo può alzare la posta, incrementando o il valore dei dadi (“3 sei”) o aumentando la quantità presunta di dadi (“4 cinque”).
Gli eventuali Jolly prendono il valore scelto da chi fa la puntata (ovvero se scommetto “3 sei” e nel pool di dadi ci sono 2 sei “veri” e un Jolly, ho vinto la scommessa).
Fidarsi o no?
Se pensate che il vostro avversario la stia sparando troppo grossa, potete dubitare.
Chi avrà torto, fra lo scommettitore e l'”accusatore” perderà un dado. Zero dadi, fine dei giochi.
Le regole reali sono un pelo più complesse.
Ad esempio si può scommettere sui Jolly presenti usando una sorta di tasso di conversione.
Se il giocatore precedente ha scommesso “4 sei”, voi potete scommettere la metà proposta più uno in Jolly: “3 Jolly” in questo caso.
Vale anche l’opposto, per passare da Jolly a numero.
Nel nostro articoletto non riporteremo queste opzioni che incasinerebbe solo il ragionamento.
Lo stesso vale per le regole particolari che si applicano quando avete un solo dado o l’applicazione della regola Calza.
Per tutti questi dettagli c’è il regolamento pubblico di Asmodee.
Bluffare se si conosce la matematica
Ok, Perudo è un gioco di bluff.
C’è poco da fare sproloqui matematici. Sarebbe un po’ riduttivo comunque definirlo un gioco dove si sparano numeri a caso.
E’ un po’ come dire che Can’t Stop si basa solo sulla fortuna.
Prima di sbilanciarvi ad affermare se una puntata sia vera o falsa, avere un’idea di cosa sia effettivamente possibile o no può essere d’aiuto.
I Jolly confondono le acque.
Soprattutto le dichiarazioni date in precedenza possono essere un’occasione per capire il numero di Jolly in giro.
Le basi del ragionamento
Alla base del calcolo proposto ci sono solamente due considerazioni di base.
Ciascun dado può avere un qualsiasi valore tra 1 e 6 indipendente dal valore degli altri.
Sapere che 5 dadi su 6 hanno valore 3 non abbassa la probabilità che il sesto dado sia anch’esso un 3 (nell’ottica che generalmente viene applicata).
La seconda osservazione è che quello che conta è “prevedere” la composizione dell’intero pool di dadi, non solo quelli lanciati sotto il proprio bicchiere.
Difficile simulare il comportamento del giocatore
Allo stesso tempo il nostro modellino non può tenere conto delle scommesse passate, la tattica di gioco e la predisposizione al bluff di ciascun giocatore.
Questi elementi, per così dire umani, non sono calcolabili così freddamente e, tra l’altro, sono proprio la parte divertente di Perudo.
Qualche numero
Prima cosa da fare è sapere quanti dadi ci sono al tavolo sotto i bicchieri.
Più giocatori ci sono, più sono le combinazioni possibile che il pool di dadi può avere.
Se in 2 giocatori ci sono più di 60 milioni di disposizioni. In realtà solo circa 3000 sono diverse tra loro.
In 3 giocatori…esplode il calcolatore se usate un metodo forza bruta.
Un esempio a due giocatori
Prendiamo l’esempio della partita giocata con Francesco.
In due giocatori all’inizio ci sono 10 dadi in gioco.
Facciamo finta di non aver usato i Jolly. Scelto un numero qualsiasi, la situazione era la seguente.
L’asse verticale indica la probabilità che sul tavolo ci sia quell’esatto numero di dadi con quel valore.
Che ci siano, diciamo *esattamente* “2 cinque”, in realtà anche per qualsiasi altro valore, la probabilità è quasi il 30%.
Dal momento siamo interessati, vedi il regolamento, che ci siano *almeno* “2 cinque” dobbiamo sommare alla colonnina del due tutte quelle a destra.
Morale: abbiamo una probabilità del 51% di vincere la scommessa.
E se fossimo a quattro giocatori?
Usando la stessa logica, si può estendere il calcolo a quattro giocatori,
A questo punto il profilo disegnato dalle barre ci ricorda la cosiddetta legge del 7, anche se non proprio.
La prima cosa che si vede è che, molto probabilmente, ci sarà almeno un dado per ogni valore.
La probabilità che un valore non sia presente è infatti minore del 3%.
Allo stesso modo, nonostante in campo ci siano 20 dadi, abbiamo tagliato il grafico sulla destra.
Del resto la probabilità di avere 20 dadi tutti con lo stesso valore è una su centomila miliardi.
Forse non conviene scommetterci sopra. Sputafuoco Bill conosceva la statistica, ma fece comunque una scommessa malsana per salvare il figlio.
In conclusione
Perudo è un gioco talmente vecchio che si è evoluto con diversi regolamenti e con diversi nomi.
E’ nato in Sud America, ma poi è emigrato e ha cambiato diversi nomi.
La versione qui presentata è quella base, che può essere paragonata a quella di Asmodee senza l’uso di varianti e Jolly.
Un po’ come accaduto forse a Mancala, come riportano Bell e Parlett.
Perudo a Pirati dei Caraibi
Hollywood lo rende famoso
Il gioco poi, c’è un piccolo indizio nell’articolo, è stato reso famoso nel film Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma.
Senza conoscere Perudo, almeno per noi quando uscì il film, era un po’ di difficile capire come il padre del protagonista intendeva sacrificarsi.
Ora, almeno per noi, è tutto più chiaro.
Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi qui citati o inerenti questo articolo.
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16 Febbraio 2022