Pearladora è un titolo che abbiamo giocato già dalle vacanze estive di Agosto.
È infatti un gioco molto compatto, come andremo a vedere, che si presta ad essere portato in giro.
Tra l’altro, sebbene la grafica lo presenti come un gioco leggero, avremo modo di vedere come si presti a tattiche raffinate e a colpi gobbi.
Tempo di lettura 6 minuti
Pearladora ha molti aspetti in comune con The Gerrymandering Game, un gioco che Il Meeple Emico ci consigliò di provare su BGA .
Proporremo anche un breve confronto con questo titolo basato sul sistema elettorale americano.
Entrambi i giochi si basano infatti sul suddividere il territorio in aree (recintare) e aggiudicarsi la maggioranza, tramite i propri seguaci, su di esse.
Procediamo però con ordine.
Pearladora
di Christwart Conrad
Studio Supernova
Da 2 a 4 giocatori. Età 10+
Durata: 20-30 minuti
Costo: 25€ circa
Un gioco compatto con elementi di pregio
L’ambientazione è alquanto “polinesiana”, come lo è il tema relativo alla raccolta di perle.
Un’attività che coinvolge un’intera tribù, divisa in 4 fazioni diverse dette Clan.
Ogni categoria ha il suo set di token Raccoglitori: da un lato il volto del membro della fazione, dall’altra un numero.
La plancia è di dimensioni contenute: l’editore non si è fatto prendere da manie di grandezza, ma troviamo delle dimensioni appropriate alla situazione.
Del resto la plancia ha lo scopo di proporre una griglia 5×8 dove creare quelle aree anticipate nell’introduzione.
Molto carine le perle
Gli elementi più pregiati del gioco sono le perle.
Sono fatte di un materiale denso e opaco che richiama proprio quelle dei preziosi oggetti che si trovano in fondo al mare.
Buona scelta anche i legnetti da posizionare lungo i bordi della griglia per creare le aree.
Sono questi i Pontoni dove, idealmente, i Raccoglitori si calano per raccogliere le perle.
Troviamo infine degli schermi, uno per giocatore, per celare a occhi indiscreti le proprie tessere.
In questo modo potete operare in tutta tranquillità senza che gli avversari sappiano quali tessere, e soprattutto quale valore hanno, vi rimangono da piazzare.
Capiamo perché è importante questo aspetto.
Fra strategia e guessing game
Il leitmotiv di Pearladora è molto semplice.
È iniziata la stagione della raccolta della perle e chi ne porta a casa di più è il vincitore.
Le perle vengono disposte negli appositi spazi nella griglia, in mucchietti con quantità diverse di pregiate sferette.
Ci sono così gruppi di perle che variano da 7 a 3, per un totale di 8 gruppi.
È chiaro che i gruppi più cospicui saranno quelli più ambiti.
Due possibilità ad ogni turno
Nel proprio turno, con riferimento al gioco base, si può o piazzare un Pontone sui bordi della griglia o una tessera, senza che mostri il suo valore, in una casella della medesima griglia.
Ad un certo punto del gioco il tabellone sarà diviso in tante aree, grazie al posizionamento dei legnetti.
La maggior parte delle aree includeranno almeno una casella contente perle: saranno il premio per chi avrà la maggioranza sull’area.
Per aggiudicarvi questa fetta di mare dovrete giocare bene le vostre tessere.
Ad un certo punto anche le tessere, all stesso tempo, avranno riempito tutte le caselle della plancia.
Non resta che fare i conti e vedere chi vince.
Chi vince?
Molto semplice.
Per ogni area creata si girano le tessere e ogni giocatore somma i valori della propria fazione.
Chi ha la maggioranza su quell’area si aggiudica le perle della settore.
Finita la risoluzione di tutte le aree, il giocatore con più perle vince la partita.
Possibilità di varianti
Questo è un po’ il concetto base di Pearladora.
La partita in 4 si gioca a squadre, 2 contro 2, e una variante aggiunge ad ogni fazione un’abilità speciale.
I Segnalini Potere servono proprio in quest’ottica: ogni Clan ha i propri.
Poco conta. Come poca conta se il giocatore può o meno rivedere il valore sotto le tessere che ha già piazzato.
Il succo di Pearladora rimane: crea le aree, aggiudicati la maggioranza, prendi le perle.
Un confronto spontaneo
Si parlava di The Gerrymandering Game.
I due giochi hanno in come le stesse due meccaniche.
Quello che balza agli occhi è come Pearladora sia molto più family.
Quando si piazza la tessera, il valore che essa nasconde è noto solo al suo proprietario.
Diventa tutto meno calcoloso e meno incline alla paralisi d’analisi.
Ci si trova di fronte anzi ad un guessing game, dove il giocatore può solo intuire quale sia il valore delle tessere avversarie che sono state piazzate e la strategia che questi sta attuando.
Certo, probabilmente i “pezzi migliori” potrebbero essere piazzati intorno all’isolotto da 7 perle.
Tuttavia potrebbero avere piazzato solo pedine con numeri bassi, preferendo conquistare anzi aree di minor valore ma in maggior numero.
Due vie per la vittoria
In effetti Pearladora è incline a due diverse macro strategie, ciascuna facente leva su una delle due meccaniche di base.
La prima e’ quella, ovvia, di piazzare “bene” le tessere.
Per bene si intende ottenere la massima resa in perle cercando di ottenere la maggioranza quanto più risicata possibile nelle varie aree, al fine di non disperdere energie.
Tuttavia quella forse più proficua è quella che si concentra sulla costruzione delle aree stesse.
Avete piazzato i vostri pezzi pregiati in un’area ancora in costruzione e pensate di avere la maggioranza?
Correte a chiuderla, così che gli avversari non possano recuperare.
Volete far sprecare tessere all’avversario?
Posizionate legnetti attorno alle tessere avversarie in modo che siano recintate in zone che non contengano perle. Alla fine non importerà chi avrà la maggioranza: non c’è nessun premio da raccogliere.
In conclusione
Pearladora è un gioco da poco uscito per Studio Supernova.
Un gioco semplice ed elegante, ma allo stesso tempo molto strategico ed anche cattivo.
La dimensione family del gioco è in parte data dal fatto che quando piazzate tessere per garantirvi la maggioranza in un’area, potete solo fare supposizioni su quali siano le forze in campo.
Questa è una delle differenze principali con The Gerrymandering Game, che tra le altre cose ha anche un tabellone più complesso.
Ciononostante Pearladora, come dicevamo, è piuttosto cattivo, soprattutto quando scoprirete che la vostra strategia si basava su supposizioni sbagliate oppure vi hanno fregato chiudendo le vostre tessere in un’area improficua.
Interessante la variante con i poteri speciali.
Ovviamente non poteva mancare, ma già la versione plain vanilla e’ completa di suo.
Meglio forse la versione a squadre, per chi ama questa tipologia di giochi, dove ci si può coordinare col proprio compagno.
Attenzione però alla squadra avversaria: potrebbe intercettare le vostre informazioni.
Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi di questo editore.
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20 Settembre 2022