Compagnie delle Indie: intervista a Pascal Ribrault

Compagnie delle Indie (EIC) è un gioco che ci incuriosì fin da Play 2023.
Il problema che non eravamo i soli a volerlo provare. Ecco quindi che siamo tornati a casa con le pive nel sacco.
Una copia ora è nella nostra libreria e, come avete letto, l’abbiamo portata un po’ in giro.
Se avete letto la recensione, avrete capito quali sono secondo noi i punti di forza di questa scatola.
E’ il momento di parlare con l’autore, Pascal Ribrault, di alcune scelte di design.

Tempo di lettura 7 minuti

Quello che abbiamo fatto è stato raccogliere le impressioni di un buon numero giocatori, interni ed esterni a Volpe Giocosa.
Sono giocatori, tra l’altro, con diversa “estrazione ludica”, sia in termine di esperienza che di gusti personali.
Altri commenti li abbiamo invece trovati in rete (e sono probabilmente quelli a nostro avviso più superficiali).
Ad ogni l’autore, Pascal Ribrault, è stato così gentile da darci qualche indicazione.

Pascal Ribrault
(credits: guerre-plomb.fr)

Domande rompighiaccio

Grazie Pascal per questa intervista.
Puoi parlarci un po’ di te?

Ho poco più di 50 anni e sono insegnante di matematica e vivo vicino a Bordeaux.

Come ti sei avvicinato al mondo dei giochi da tavolo? Come molti di noi coltivi questo hobby fin dall’infanzia?

Ho sempre dedicato del tempo ad attività di gioco.
Quando ero studente mi dedicavo a giochi ruolo, più tardi a quelli da tavolo.

Invece, come e quando hai saltato lo steccato, passando da giocatore a autore?

Quando ero Dungeon Master ho sempre cambiato o adattato le regole nelle mie sessioni.
Come giocatore di giochi da tavolo non potevo smettere di analizzare regole e meccaniche.
Sono arrivato così, naturalmente, a creare giochi da solo.

Compagnie delle Indie Orientali

Anche se abbiamo giocato anche a Virtù, vorrei concentrarmi sulle Compagnie delle Indie Orientali. Come è nata questa idea?

Essendo un giocatore entusiasta di 18XX, avevo il desiderio di creare un gioco azionario più leggero con una vera meccanica di mercato delle merci.
Spero che Compagnie delle Indie porti i giocatori verso la famiglia 18XX.

In Compagnie delle Indie vediamo due macro strategie.
Il primo è arricchirsi attraverso il commercio con l’Asia e l’altro è speculare in borsa.
Ai fini del punteggio, se dovessi fornire delle percentuali, in che rapporto contribuisce ciascuna dinamica a determinare il vincitore?

È difficile dirlo perché entrambe le macro strategie sono fondamentali nel gioco:
Molto dipende dal fatto se i giocatori acquisteranno presto azioni.
Dirò che, anche se lo scambio di beni pesa meno durante il punteggio finale rispetto al possesso di azioni, non puoi vincere facendo scelte commerciali sbagliate.

Ci si è chiesto se la durata di una partita fosse congrua all’esperienza di gioco.
Pascal ha probabilmente ridotto tutto all’osso: la meccanica azionaria esige comunque i suoi tempi

La componente azionaria

Alcuni hanno visto una strategia di gioco che si è ripetuta in diverse partite.
Consiste nell’acquistare a metà partita le azioni del giocatore che secondo noi avrà i profitti più elevati.
Acquistando le sue azioni, in qualche modo colmiamo il divario o, forse, vinciamo al suo posto, “parassitando” la sua buona gestione aziendale.
In parole povere si potrebbe rispondere che il giocatore, attraverso un’azione di buy-back, dovrebbe evitare che ciò accada.
Ma se lui o lei non fosse così pronto, come potrà difendersi?

Questa è una strategia classica in Compagnie delle Indie e può essere contrastata principalmente in due modi.
In primo luogo devi essere sempre attento alle azioni della tua azienda e non lasciare che altri giocatori ne acquistino molte.
Puoi anche, di proposito, evitare che il valore delle tue azioni vada alle stelle durante i primi turni.
Lo puoi fare immagazzinando beni o conservando monete nella tua tesoreria.
In questo modo sarai in grado di acquistare la tua quota a un prezzo inferiore a metà partita.

Alcune parti più tecniche. Alcuni giocatori hanno trovato incoerente che la compravendita di azioni venga regolata tramite la banca, mentre i dividendi vengono pagati dal giocatore stesso (un po’ diverso rispetto a un 18XX).
In questa scelta ha prevalso l’ambientazione o la meccanica?

Ciò non è incoerente perché tutte le azioni della società sono già state vendute agli investitori all’inizio del gioco.
Quando un giocatore acquista un’azione in borsa, la acquista sul “mercato secondario” (da un investitore privato), ecco perché il denaro non finisce nelle casse della società.
Quando si pagano i dividendi, la società deve naturalmente pagarli a ciascun azionista.
In effetti i dividendi dovrebbero essere pagati anche per le azioni “di proprietà” della banca, (ovvero della parte flottante, N.d.R). (ma questo aspetto creava un gap eccessivo quando si dovevano pagare i dividendi).

I 18XX sono i fratelli maggiori di Compagnie delle Indie. Molte più scelte e profondità, ma dall’altra parte un livello di complessità e una durata che possono mettere in difficoltà. Pascal ci offre una sintesi di questa tipologia di giochi

Riunendo nuovamente le opinioni a tavolo, c’è chi avrebbe preferito che la partita avesse un turno in meno.
Come scritto nel nostro articolo non vediamo alcun motivo per abbreviare il gioco.
La durata è, in qualche modo, la linfa vitale che alimenta i sistemi azionari nei giochi da tavolo.
Cosa ne pensi?

Cinque turni sono obbligatori se si vuole consentire un’espansione del commercio e un sistema azionario significativo.
In effetti, durante i turni 4 e 5 si può verificare un interessante fluttuazione dei profitti.
È anche durante questi due turni che vedrai il reale impatto delle scelte dei giocatori sui mercati più vantaggiosi.
Pensa che originariamente Compagnie delle Indie aveva 6 turni!

Per alcuni Compagnie delle Indie sembra simulare quasi un “fair trade” fra gli europei e gli asiatici.
In realtà l’autore è conscio delle atrocità portate avanti dalle compagnie all’epoca e non c’è alcun revisionismo nel suo gioco

L’ambientazione

Una nota fuori dalle meccaniche di gioco.
Dell’ambientazione si è parlato in vario modo, anche con toni accesi, tanto che un post su BGG è stato chiuso da un moderatore.
Cosa puoi dirci sull’opportunità di utilizzare questa impostazione per il tuo gioco?

Dirò che questa impostazione è stata utilizzata perché era il tipo di meccanica di trading che desidero simulare.
La durata dei viaggi in nave, principalmente a vela, fornisce l’incertezza di entrambi i mercati dei beni, simulati attraverso i dadi e le carte.

Scusa se insistiamo su questo pulsante. Compagnia delle Indie non è un gioco di simulazione, pertanto non ci si può aspettare che catturi tutte le sfumature storiche del periodo in cui è ambientato.
Tuttavia c’è chi vede nel gioco del revisionismo.
In effetti, il commercio con le Indie non era così pacifico, anche se nel gioco non si commercia mai con le popolazioni indigene, ma, si può immaginare, con gli europei che colonizzarono la regione.
Qualunque sia la nostra interpretazione, cosa ne pensi di queste osservazioni?

Conosco bene tutte le atrocità e le violenze commesse dalle varie Compagnie delle Indie Orientali e le affronto sempre prima di insegnare a giocare.
Come hai detto, questo non è un gioco di simulazione storica e si concentra solo sull’aspetto commerciale del periodo in oggetto.
Non pensavo che questo sarebbe stato un problema così grande e che alcuni giocatori avrebbero visto in esso un manifesto filo-colonialismo.
Non era mia intenzione.

L’ambientazione, tramite le navi a vela, permette di introdurre e giustificare un ritardo fra mercato dove i beni si acquistano e quello dove si vendono.
In più crea una vera e propria corsa attraverso l’Oceano

Cosa aspettarsi dal futuro

Parliamo un attimo del futuro.
Su cosa stai lavorando?

Sto lavorando ad un terzo gioco: S1NGUL4R1TY in cui ogni giocatore incarna un’Intelligenza Artificiale.
Il gioco utilizza una meccanica mancala interattiva.

In conclusione

Interessante intervista all’autore di Compagnie delle Indie, Pascal Rimbrault.
Questa intervista ci conferma le strategie che avevamo intuito da soli. Il fare soldi, o punti, sulle spalle degli avversari è una tipica meccanica da gioco azionario.
Le “contromosse” sono proprio quelle tipiche di questa meccanica.
Implementarle, ad esempio anche solo dilazionando la vendita delle merci, è una strategia che richiede tempo.
Ecco perché un gioco di questo tipo non può essere ulteriormente ridotto.

Riguardo l’ambientazione e il politically correct

Ci è piaciuta anche la strategia del “chi primo arriva trova i prezzi migliori”.
Siamo d’accordo anche che l’ambientazione scelta è quella che meglio si presta a questa dinamica.
Tuttavia, e ce ne dispiace, sembra che questa scelta abbia urtato la sensibilità di qualche giocatore.
Viviamo però in un momento difficile. Come difficile è incontrarsi è parlare di questa questione dell’etica nei giochi da tavolo.
E’ un discorso trasversale, che affrontammo ad esempio anche per i wargame.
In realtà è un concetto ancora più ampio che investe attualmente la nostra società, dove chi cerca effettivamente una correttezza di comportamenti è mischiato insieme a chi cavalca l’onda per fare polemica.
Questi ultimi non aspettano altro, come cecchini, di additare a priori chi prova ad avviare un confronto intellettualmente onesto e aperto.
Non vogliamo che Compagnie delle Indie, così come altri giochi, cada sotto i colpi di queste persone.

Se volete acquistare questo gioco, vi consigliamo di rivolgervi a Get Your Fun.
Arrivarci attraverso questo link a te non costa nulla, anzi, ed inoltre aiuterai a sostenere Volpe Giocosa.

31 Ottobre 2023

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