Paper Dungeons ci colpì come un fulmine a ciel sereno il primo giorno di Play 2021.
C’era una discreta fila per provarla, complice il fatto che il Covid non permetteva di stare più di 4 persone al tavolo.
Ci ha fatto una bella impressione, così da giocarlo anche a casa e provarlo anche su TTS.
Oggi vi parliamo più nel dettaglio, nonostante abbiamo rilasciato già qualche considerazione qua e là.
Tempo di lettura 8 minuti
Paper Dungeons è un roll & write, ovvero uno di quei giochi dove si lanciano i dadi e si annota qualcosa su un proprio foglietto.
Spesso l’abbiamo vista utilizzata per giochi semplici, come Penny Papers Adventures o print & play (si veda la serie xx72).
Si può arrivare anche a pesi medi, comunque, anche se adesso ci viene in mente solo Rome & Roll.
Ci sono anche giochi più articolati, anche se non complessi, come Natsumemo,
Ecco, probabilmente Paper Dungeons si colloca in quest’ultima fascia.
Alle conclusioni le nostre osservazioni.
Paper Dungeons
di Leandro Pires
dV Giochi
Da 1 a 8 giocatori. Età 10+
Durata: 30 minuti
Costo: in sconto da Get Your Fun
Una scatola che ci porta indietro nel tempo
La scatola di Paper Dungeons da 10 pollici ha un enorme drago e degli avventurieri che lo fronteggiano.
Impossibile quindi non trovare un collegamento con la Scatola Rossa di DnD.
Vi evitiamo il pippone già fatto in One Deck Dungeon, ma sicuramente farà scendere la lacrimuccia ad più di una persona.
I roll & write si dividono generalmente in due categorie: quella con i consumabili (foglietti in carta) e quella con i “pennarelli ad acqua”.
Paper Dungeons è del primo tipo, con le matite già presenti in una bustina con un bordino in colla per richiuderla.
Le matite, non proprio di dimensioni infime, hanno anche una mina molto dura che quasi incide la carta.
Carte di diversa dimensione ed uso
La stessa bustina con la colla contiene le 12 carte Boss e le 12 Carte Dungeon.
Sono di dimensioni ragguardevoli, 80 x 120 mm. Non siamo convinti servano le bustine: non serve maneggiarle molto.
Ci sono diverse cartine più piccole, simili quelle viste in 7 Wonders Duel: 45 x 68 mm.
Focalizzandoci sugli elementi principali del gioco, i due elementi principe di Paper Dingeons sono 6 dadi speciali a 6 facce, bianchi e neri e il taccuino da dove staccare i fogli da consegnare a ciascun giocatore.
I dadi sono un po’ più grandi del normale dado numerico a 6 facce che in genere si trova e un po’ più pesanti.
Una buona scelta.
Un’avventura per tutti…anche da soli
Abbiamo provato, come dicevamo, Paper Dungeons in fiera, a casa con amici e su Tabletop Simulator.
Probabilmente la versione digitale, non completa, era stata pensata dall’editore per pubblicizzare il gioco.
La verità è che risulta praticamente ingiocabile, ma forse è un giudizio che vale per tutti i roll & write di quella piattaforma.
Ci mancava invece il gioco solitario, gap esperienziale colmato in questi giorni.
Procediamo con ordine: la scheda
Il regolamento di Paper Dungeons è disponibile su dV Giochi.
Inutile perdersi in dettagli, ma, come sempre, proviamo a darvi un’idea a grandi linee.
Ogni giocatore insomma prende uno di questi fogli quadrati di carta dal blocchetto.
In un sistema che ricorda lo schema della battaglia navale è riproposto un dungeon parzialmente pre-compilato.
Alcuni mostri sono già all’interno, segnati, come le trappole, entrambi arredamenti tipici di un dungeon.
Qualche muro e corso d’acqua è già segnato, così come alcuni bottini (loot) già presenti.
Il resto della scheda riporta gli avventurieri. Ne gestiremo contemporaneamente quattro e, sì, sono i classici mago, guerriero, ladro e chierico.
Sorti collettive
Non ci sono pedine: si muovono tutti insieme e si tracciano i movimenti nello schema visto in precedenza.
Tutte le loro sorti, oggetti magici acquisti, Punti Vita massimi e punti danno inclusi, sono collettive.
L’unica cosa che hanno di proprio è il livello e l’Allineamento.
Il livello è la tipica caratteristica che hanno i RPG, a cui Paper Dungeons fa riferimento, ovvero la crescita del personaggio con l’esperienza.
L’Allineamento viene invece deciso ad inizio partita: due personaggi saranno bianchi e due neri.
Questa divisione serve solo a definire con quale colore dei dadi potranno interagire.
Il resto della scheda è una sorta di inventario che ci permette di tenere traccia di Pozioni, Gemme e Anelli a disposizione, nonché di informazioni che saranno comode nel calcolo del punteggio.
Inizia l’avventura
Sebbene il dungeon sia parzialmente prestampato, ad inizio partita si sorteggia una carta Dungeon fronte-retro.
Sul retro c’è un po’ di introduzione (story telling) all’avventura che andremo ad affrontare.
L’informazione utile ai fini del gioco è la scelta dei tre Boss, ciascuno di difficoltà diversa, che andremmo a cercare nel mazzo.
Sul fronte della carta è indicato dove questi Boss sono locati, insieme ad altre opere murarie che customizzano il dungeon prestampato per quella partita.
Ad ogni giocatore sono poi affidate quattro carte, due Potere e due Obiettivo. Per ciascuna delle categorie se ne sceglie una e, in sintesi, il nostro party avrà un’abilità speciale e un obiettivo addizionale dedicato.
Come andare alla caccia dei mostri
Ogni partita si sviluppa in 8 turni.
Ogni turno un giocatore lancia i dadi e si gioca in contemporanea. Si scelgono cioè 3 dadi dal pool.
Ogni dado, che sia bianco o nero, avrà un simbolo di una classe di personaggi.
C’è la possibilità esca un Teschio, e a quel punto si perde un Punto Vita, ma anche un Quadrifoglio, da usare come Jolly.
I tre dadi spesi si possono spendere in diversi modi. Se si abbina classe e colore, si può aumentare di un livello un avventuriero.
E’ una buona scelta, visto che nelle caselle col mostro per sconfiggerlo è richiesto che il personaggio indicato dalla casella abbia raggiunto almeno quel livello.
Comunque si possono spendere i dadi in diversi modi, anche solo per muoversi nel dungeon, oppure per costruire Anelli e Pozioni.
Gli Anelli permettono di essere spesi per Oggetti Magici che consentono abilità speciali.
E poi arriva il Boss
Come da prassi, il dungeon è pregno di scagnozzi quali scheletri, orchi e marmaglia. Ci sono però anche i 3 boss che abbiamo posizionato in precedenza.
A certi intervalli di turno, se saremmo passati nelle loro caselle, avremmo modo di affrontarli.
A quel punto, sorvolando sulla tecnica particolare di ragioneria dei punteggi, il livello totale del gruppo di eroi si confronta con la forza del mostro e se ne esce con qualche graffio, speriamo, e un bottino di Punti Gloria.
In conclusione
Paper Dungeons è distribuito da dV Giochi e permette di esplorare un sotterraneo, ricco di inside ma anche di gloria, con un sistema roll & write.
Tocca due corde che in Volpe Giocosa ci piacciano molto: il dungeon crawler e, appunto il roll & write.
Abbiamo visto, in questi giorni, come i dungeon crawler non sia solo prerogativa di giochi con mille miniature.
Se non ci credete, vi riproponiamo ancora una volta One Deck Dungeon e One Card Dungeon.
Tuttavia ci siamo lasciati Paper Dungeon per ultimo, in quanto delle tre esperienze, ci è parsa l’esperienza più completa (dal nostro modesto punto di vista che andremo a motivare).
Giocabile a prescindere dal numero di giocatori
In Paper Dungeon i turni sono risolti in contemporanea, quindi la durata della partita è pressoché identica nonostante il numero di party al tavolo.
Ok, il gioco ha dei punti di contatto, sebbene ognuno scarabocchi la propria scheda.
Se alcuni bottini sono illimitati, le Gemme invece, una volta prese sul proprio foglio, non saranno disponibili per agli altri.
Anche chi mena di più un Boss rispetto agli altri ha bonus addizionali.
In realtà comunque i punti di interazione fra i giocatori sono limitati a questi confronti di fine turno.
Ci sono i dadi, ma c’è un limite all’alea
Si lanciano dei dadi e questo può non piacere a molti.
Comunque tiri troppo fortunati o sfortunati, con un eccesso di Teschi o Quadrifogli, sono considerati invalidi.
Una piccola accortezza che evita lamentele.
Fogli di carta o plance in plastica?
Entrambe le soluzioni hanno pro e contro. I fogli di carta, va da da sé, si consumano.
dV Giochi mette a disposizione delle ricariche stampabili, nonostante nella scatola già troviate 100 schede (probabilmente sufficienti per una trentina di partite?)
Probabilmente la scelta migliore: Paper Dungeons richiede diverse annotazioni, anche con caselle minute.
Un pennarello ad acqua avrebbe creato sbaffi scomodi.
C’è da dire che la scheda è ben strutturato: se per un attimo si scorda di aggiornare la scheda, dal momento che si segnano anche i dadi scelti per quel turno e tutto quanto, è possibile recuperare e rimettere a giorno la scheda.
Staticità e variabilità
Ad inizio partita si sorteggiano dungeon, Poteri e Obiettivi. Ci sono anche le Missioni, opzionali, che funzionano come gli Obiettivi ma sono comuni.
Avremmo quindi ad ogni partita una condizione iniziale differente. Tuttavia, dal momento che parte del dungeon è prestampata, trappole mostri scagnozzi saranno sempre nelle stesse caselle, a prescindere dal dungeon affrontato.
In definitiva
Paper Dungeons, oltre al test in fiera, ha confermato le nostre aspettative, anche facendolo giocare a neofiti.
In effetti è semplice, soprattutto se con calma si leggono le icone sulla scheda che indicano come i dadi possono essere spesi.
Il regolamento propone anche una piccola modalità campagna, che permette di confrontare i giocatori su tre partite.
E’ la fine degli appelli alla sfortuna.
Se volete acquistare questo gioco, vi consigliamo di rivolgervi a Get Your Fun.
Arrivarci attraverso questo link a te non costa nulla, anzi, ed inoltre aiuterai a sostenere Volpe Giocosa.
29 Ottobre 2021