Palazzi di Carrara: il ritorno di una vecchia gloria

Eravamo agli inizi del nostro cammino nel modo dei giochi da tavolo quando ci imbattemmo in Palazzi di Carrara.
Ci sembrava così strano ci fosse un gioco sulla nostra città natale, sebbene sappiate tutti per cosa è nota Carrara.
Ci siamo messi così sulle tracce di una copia, all’epoca introvabile, senza sapere neppure se fosse qualcosa di serio o un incrocio fra tombola e il gioco dell’oca.
Scoprimmo solo dopo che Wolfgang Kramer è un mostro sacro dei giochi da tavolo.
Un “german” per i german. Non possiamo quindi che essere contenti di trovarci qua.

Tempo di lettura 8 minuti

Palazzi di Carrara non era stato più ristampato. Le poche copie sul mercato dell’usato erano vendute a prezzi di reliquia e per lo più in qualche lingua del nord Europa.
Quando stavamo per piegarci all’affarismo ludico, ecco che Giochix lancia un Giochistarter per la localizzazione della seconda edizione.
Questa volta non perdemmo l’occasione, anche perché il risparmio era interessante rispetto al costo retail.

Per chi va di fretta
  • Un old but gold finalmente di nuovo disponibile
  • Un gioco della premiata coppia Kiesling e Kramer
  • Tre soli tipi di azioni disponibili per tanta strategia
  • Faccio crescere la città o la metto subito a reddito?
  • Il retro back permette di rigiocare la prima edizione

 

Palazzi di Carrara (2a edizione)
di Michael Kiesling, Wolfgang Kramer
Giochix

Da 2 a 4 giocatori. Età 10+

Durata: 1-2 ore
Costo: 50€ circa


Ci scusiamo per l’anglicismo scorarare, che in italiano ha altro significato che quello qui inteso.
Nell’articolo significherà “ottenere puntggio da…”. Allora perché non  l’abbiamo scritto così? Perché siamo pigri.

Da rettangolare a quadrata

Il gioco si presenta nella classica scatola quadrata, abbandonando la versione originale rettangolare che forse stava comoda nelle librerie di qualche anno fa, ma che ora è un pasticcio incastrare nelle Kallax (lo sappiamo avete quella).
All’interno troviamo un tabellone quadrato dove sono riportate 6 città toscane e una grande ruota.
E’ una di quelle col perno al centro che le permette di ruotare su se stessa. Dopo ci torniamo.
Il tabellone ospita anche una vetrina di 9 Edifici, che sono quelli che selezioneremo per costruirli con i blocchi di marmo.
I Monumenti, un po’ spiacevole siamo fuori dal tabellone, sono degli Edifici più potenti. Mentre la vetrina degli Edifici è rimpinguata da una pila di pesca, i 6 Monumenti quelli sono e li trovate già disponibili fin dall’inizio della partita.
I blocchi di marmo non sono i classici cubetti, ma hanno più la forma delle argille di Agricola per intenderci, e sono disponibili in 6, improponibili, colori.
C’è una seconda plancia, il Palazzo Reale, dove è riassunto il sistema di calcolo del punteggio di fine partita e poc’altro che valga la pena qui menzionare.
Carino lo schermo in dotazione ad ogni giocatore per mettere al riparo da occhi indiscreti i propri Fiorini e i propri marmi. Lo schermo-palazzo ha anche un tetto: più carino, più solido.

Le nostre risorse sono al riparo da occhi indiscreti

Gira la ruota

Tocca spendere qualche parola sulla ruota, sistema che permette di approvvigionarsi di blocchi di marmo e motorino di avviamento dell’economia del gioco di Kramer e Kiesling.
La ruota è divisa in 6 spicchi, dove si posizionano i blocchi. Ogni settore ha stampato sul tabellone il costo della singola tipologia di blocco.
Avrete capito che quando si gira la ruota, trascinando i blocchi posizionati sopra, il prezzo delle risorse varia e, in particolar modo, scende.
Esiste una gerarchia fra i blocchi a seconda del loro colore: il marmo bianco statutario è il più caro, mentre quello viola lo trovate a buon mercato.

La ruota è divisa in 6 spicchi.
I nuovi blocchi entrano sempre nel primo settore.
Quando la ruota gira i prezzi dei blocchi si abbassano e alcuni diventano anche gratuiti.

Due versioni disponibili

Palazzi di Carrara era disponibile in due versioni, una standard e la classica Deluxe con ogni ben di Dio all’interno.
Un po’ per pulciaggine mascherata da una sorta di codice etico di Volpe Giocosa, abbiamo finanziato la versione per poveri, che comunque si avvantaggia di alcuni stretch goals.
Abbiamo avuto anche l’accortezza di sincerarci di avere un retro pack, ovvero un set di carte che consente di passare dall’attuale seconda edizione all’originale.

Tre sole opzioni per un sacco di strategia

La logica dietro al gioco è tanto semplice quanto efficace. L’azione per approvvigionarsi di blocchi è quella vista poco fa.
Si gira la ruota, aggiornando di fatto i prezzi, si ricarica il primo spicchio con i blocchi dal sacchetto. Fatto questo si sceglie un settore e si comprano i blocchi al prezzo indicato, ottenendo un bonus se si svuota un settore.
Un’altra azione disponibile è quella di costruire Edifici o Monumenti.
Ogni tessera indica quanti blocchi sono necessari. Il colore, invece, dipende dalla località in cui si vogliono collocare sulla propria plancia.
Lerici accetta costruzioni messe in piedi con qualsiasi colore di marmo, ma già Massa non accetta blocchi viola.
Si passa poi a Viareggio, che non accetta nemmeno blocchi blu, e così via fino ad arrivare all’esclusiva Livorno che accetta solo blocchi di marmo bianco.
È ovvio che sarà anche la città che ci darà più soddisfazioni in termini di punteggio.

Gli Edifici e Monumenti si impilano nella città in cui sono stati costruiti.
Ogni città accetta solo un certo tipo di blocchi.
Notate che ognuna di esse ha un moltiplicatore, in punti o monete, che si attiva quando la città viene scorata.
Infine, ogni città è scorabile da un solo giocatore e solo una volta per l’intera partita.

Fare punti: un po’ di attenzione

La terza azione possibile è quella che permette di “scorare” quanto costruito. Il giocatore sceglie, ad esempio, di prendere profitto da quanto costruito a Lucca.
Questa città dà 2 punti per ciascun punto-valore degli Edifici e Monumenti qui costruiti (valore che equivale al numero di blocchi spesi per comprare la tessera).
Supponiamo abbia un Palazzo da 5, una Biblioteca da 3 e una Villa da 2. In totale faranno segnare a chi ha attivato lo scoring 20 punti.
Attenzione: i punti vanno solo a chi ha attivato lo scoring e, inoltre, nessun altro giocatore potrà più scorare più Lucca.
Il giocatore metterà una Colonna sulla città nel tabellone ad imperitura memoria.
Comunque le costruzioni qui posizionate non sono del tutto perse.
Ogni giocatore può fare punti attivando “trasversalmente” le costruzioni.
Se attiva i Palazzi, ad esempio, trarrà benefico da tutte le tessere di questo tipo fino a quel punto costruite, ognuna relativamente al moltiplicatore e alla tipologia di beneficio, punti o monete, proprie di quella città.
Qui non c’è pericolo di essere tagliati fuori: anche se un giocatore attiverà questo scoring prima di noi, avremo tempo di farlo anche noi.
Ma avremo possibilità di farlo una sola volta per partita per topologia di edificio.

La costruzione di un Monumento (d’emblée o come miglioramento di un Edificio corrispondente) permette di scegliere un Miglioramento, ovvero un potenziamento di un moltiplicatore

Tutta una corsa

Palazzi di Carrara è un dilemma. Da una parte vorremmo aspettare a scorare una città, prendendoci il tempo per costruire più edifici, ma dall’altra viviamo col patema che qualcuno lo possa fare al posto nostro.
Se ciò non bastasse, per mettervi sale sulla coda, tenete conto che chi attiva il trigger di fine partita ha un bonus di 5 punti (trigger che si verifica con lo svuotamento della pila degli Edifici e almeno le Colonne scoring di un giocatore tutte spese).
Inoltre non passiamo fare punti su tutto, essendovi 19 modi di fare scoring, ma ogni giocatore ha a sua disposizione solo 8 Colonne.

Attenzione alla scoring di fine partita

Nonostante tutte queste opportunità di fare punti durante il gioco, attenzione ai punti di fine partita, dove gli autori hanno messo dentro tutto: set collection delle Decorazioni e maggioranza delle Statue per singola città (sono queste quelle risorse, viste in precedenza, che si prendono come bonus nell’azione di approvvigionamento blocchi, ma si possono anche comprare a 10 monete il pezzo).

Ogni volta si attiva l’azione di scoring si prende un Pilastro, si riceve il bonus indicato, e lo si posiziona sul criterio di scoring che si vuole attivare

In conclusione

La seconda edizione di Palazzi di Carrara di Giochix ci ha fatto arricchire la nostra collezione senza finire in mano a qualche affarista.
Sebbene la community di BGG veda 3 giocatori come il numero perfetto per godersi la scatola, è godibile anche in 2, sebbene più tattico e largo.
L’interazione indiretta è fortemente presente. La prima, più esplicita, è quella legata alla corsa allo scoring della città, la seconda è legata alla meccanica della ruota: ogni volta che viene girata si abbassano i prezzi anche per gli avversari e si caricano nuovi, imprevedibili, blocchi.
Palazzi di Carrara non è cavilloso. Ci sono infatti solo tre azioni disponibili: prendo risorse, costruisco, faccio punti e/o monete.
Certo, la seconda edizione poteva essere un’occasione per riordinare il regolamento: un po’ complesso orientarsi tra le righe.
Consigliano, anche ai più pigri, di cimentarsi quanto prima col regolamento avanzato, che è quello descritto qui, che coinvolge Statue, Decorazioni e più possibilità di scoring.
Ha molti punti simili alla versione della prima edizione quando si aggiungeva l’espansione.

Le Decorazioni entrano in gioco se adottate la variante per esperti, quella qui raccontata.
Passate a questa modalità il prima possibile.

Ambientazione

Nessuno si aspetta che questa tipologia di giochi trasmetta un’ambientazione.
E Palazzi di Carrara non fa eccezione.
Già i marmi colorati destano qualche perplessità in un carrarino.
Nella scelta delle città, come indicato su BGG, si potevano spendere due minuti di più.
I marmi di Carrara, in diverse tipologie, hanno trovato impieghi in diverse corti, sia italiane che straniere.
Sembra quasi che la scelta delle città sia legata a qualche vacanza o aneddoto degli autori (stiamo indagando).
Senza togliere nulla alle città proposte in Palazzi di Carrara, ma Roma e Firenze potevano rientrare nella cerchia delle città di Palazzi di Carrara.
Sarebbe cambiato qualcosa? No. E infatti va a bene anche così.

Ogni Edificio è disponibile in valore da 1 a 5 e ha la sua propria Decorazione e sfondo associato (per catalogarlo come urbano o no). < br /> A seconda dei giocatori scala il numero di Edifici disponibili

Retro pack e prima edizione

Il retro pack, messo a disposizione a costo irrisorio, viene incontro alle esigenze dei più intransigenti o dei giocatori della prima ora.
Potete così giocare alla versione originale di Palazzi di Carrara, quella che poi trovate anche su Board Game Arena.
La differenza che ci balza più agli occhi, dove forse la prima edizione era più accattivante, è legata allo scoring di fine partita.
Nella seconda edizione sono sempre gli stessi, mentre invece nell’edizione precedente sia il trigger di fine partita che il sistema di assegnazione dei punti erano sorteggiati con le carte (che, ripetiamo, ritrovate nel retro pack).
Era una soluzione che creava un po’ di variabilità, mentre il setup “statico” della seconda edizione potrebbe annoiare i meno german.

25 Gennaio 2024

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *