Eccoci qua. Con la solita inerzia Volpe Giocosa arriva a parlarvi di un evento accaduto tempo fa.
Comunque sembra sia prassi fare a inizio anno un ricapitolo dell’anno precedente, salvandoci così in corner.
Si tratta del riconoscimento a Not the End di Fumble GDR come Gioco di Ruolo dell’Anno 2020.
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Vi risparmiamo oggi tutta la tiritera sui giochi di ruolo, non molto trattati da Volpe Giocosa se non dal Redattore.
Il vostro affezionato è stato un noto ranger elfico nella prima decade del 2000.
Ogni tanto, mosso da quest’antica passione, vi propone qualche gioco.
Come si gioca di ruolo
In un gioco di ruolo, per chi ancora non lo sapesse, un gruppo di giocatori affronta un’avventura.
Potremmo definire questi giochi come dei collaborativi, anche se non è detto.
Ogni giocatore infatti è chiamato semplicemente a interpretare un personaggio, come fosse un attore.
Può quindi partecipare attivamente alla risoluzione dell’avventura, tirare i remi in barca o giocare contro.
Uno dei giocatori è il narratore (master), che racconta le vicende, propone le sfide e tiene le redini del gioco.
Non più un gioco per soli ingegneri
All’epoca dell’attività del Redattore, principalmente giocare di Dungeon & Dragons, i giochi di ruolo era per lo più un’attività da ingegneri.
Pagine e pagine di regole, statistiche, lancio di dadi per calcolare percentuali a cui assegnare modificatori.
Questo sistema, estremamente anglosassone, spaventava, secondo noi, i meno abili nel maneggio dei numeri.
Infatti poteva sembrare loro di stare svolgendo un compito di matematica e non di giocare.
Il motore del gioco diventava il gioco stesso, e il giocatore si scordava di interpretare il proprio ruolo.
Da un po’ di tempo c’è stata un’inversione di tendenza.
I giochi di ruolo di Fumble GDR
Ci eravamo avvicinati mesi fa a Fumble GDR perchè incuriositi da German Democratic Republic.
Abbiamo avuto il piacere di constatare che si tratta appunto di un gioco di ruolo moderno, attento al ruolo e non alla meccanica.
Anzi, il regolamento ci è parso talvolta volutamente lacunoso, per lasciare al narratore e ai suoi avventurieri libertà di azione.
La logica di Not the End
Il motore del gioco, il sistema HexSys, è ben descritto, ma manca l’ambientazione.
Nei giochi di ruolo, nel passato in particolare, erano molto rigidi. C’era l’elfo, c’era il mago, una serie di caratteristiche ben delineate tra cui scegliere.
Lo stesso per l’equipaggiamento. Ogni attrezzo aveva un costo e un peso, se non anche un ingombro.
Il sistema presentato da Not the End, con la sua struttura, è applicabile a qualsiasi ambientazione.
Possiamo quindi impersonare un elfo alla caccia di un tesoro o un cacciatore di taglie nel 2100. Perchè no, anche un cowboy nel far West: il limite sta nella fantasia dei giocatori.
Il motore HexSys
Il motore HexSys regola il gioco. Vedremo come abbia qualcosa in comune con Hellapagos.
Procedendo con ordine, il cardine del gioco, secondo noi alla base della vittoria del premio, è il sistema di costruzione della scheda del personaggio.
Se, come dicevamo, eravamo abituati a statistiche, Not the End usa una mappa a esagoni, come un alveare.
All’interno di ogni esagono va scritto un Tratto.
Nessun elenco da cui scegliere, ma libero spazio all’inventiva del giocatore e del narratore.
Al centro della mappa esagonale si scrive l’Archetipo, attorno ad esso 3 Tratti descrivono le sue Qualità, mentre nell’anello più esterno 4 Tratti descrivono le sua Abilità.
Un esempio renderà tutto più chiaro.
Il manuale ha altre regole, o meglio suggerimenti, per caratterizzare il proprio personaggio anche in presenza di giocatori poco creativi.
Il sistema di Prove
Ad esso il riferimento a Hellapagos sarà chiarito.
Come dicevamo, nei giochi di ruolo c’è un sistema di statistiche che caratterizzano il personaggio in modo quantitativo.
Quando si trova davanti ad una Prova (es: un combattimento, raccogliere informazioni, scassinare una serratura), queste caratteristiche danno bonus o malus ad un sistema casuale (es: un dado) permette di verificare l’esito.
In Not the End si prende un sacchetto per superare una prova.
Si inseriscono all’interno biglie bianche (o qualcosa di simile) in base ai Tratti che si hanno a disposizione che possono tornare utili per superare quella prova.
Allo stesso modo si inseriscono biglie nere in base alle indicazioni del narratore, ovvero alla difficoltà della prova.
La meccanica è molto più varia, si possono includere fattori come Adrenalina e Confusione, ma per capire il succo non serve particolareggiare troppo.
Ad ogni modi il razionale è che si pescano un certo numero di biglie, sperando che siano bianche se non si vuole incorrere in una brutta situazione.
Un gioco di formazione
Bianco bene e nero male è abbastanza intuitivo, ma riduttivo. Non è detto che una biglia nera sia totalmente negativa.
Esiste un sistema di Cicatrici, ovvero eventi nel passato che hanno segnato il personaggio nel passato, ma anche Lezioni.
Queste si ottengono svolgendo Prove Cruciali, di particolare importanza, che daranno modo di ottenere una carta Lezione che sarà utile nelle Prove Future.
Orange Fox
Orange Fox è un Cacciatore di Taglie. Questo è il suo Archetipo, in questa parola il personaggio si identifica.
Come riporta il manuale, l’Archetipo indica chi è l’eroe, le Qualità com’è.
Orange Fox è un tipo Scontroso e Manipolatore. Inoltre è anche molto Pigro.
Fate attenzione: in Not the End non esistono qualità positive o negative.
Non sapete a priori cosa vi riservi l’avventura e quindi ogni Tratto potrebbe essere utile.
Inoltre, anche se fosse, chi è senza difetti?
Le Abilità indicano che cosa l’eroe ha imparato a fare. Se le Qualità non avevano nessun nesso né tra loro né con l’Archetipo, le Abilità sono invece in qualche modo figlie delle Qualità.
L’essere Scontroso ha dato qualche problema a Orange Fox, che ha imparato a Fare a Pugni.
Il suo essere Manipolatore ha imparato a “leggere” l’animo umano, così da capire cosa le persone vogliano e cosa provino.
Abbiamo sintetizzato questo aspetto in “Percepire Emozioni“.
L’essere Scontroso e Manipolatore gli hanno fatto sviluppare l’abilità di Intimidire.
Se ci fate caso, con 8 Tratti, siamo riusciti a delineare un personaggio.
Sicuramente farete meglio di noi e il manuale vi viene in incontro con altri dettagli per cesellarlo.
In conclusione
Not the End è il Gioco di Ruolo dell’Anno 2020. L’editore Fumble GDR, si conferma come in German Democratic Republic, un creatore di mondi.
In questo titolo fa qualcosa di più. Il sistema HexSys permette di gestire molte situazioni, ma non è né opprimente né calcoloso.
Il giocatore così si può divertire a impersonare il suo personaggio, senza tenere a mente regole e regolette.
Alcune ambientazioni sono proposte nel manuale, nel caso di mancanza di ispirazione, ed esistono volumi dedicati, ma Not the End è adattabile a qualsiasi mondo il narratore e gli avventurieri vogliano creare.
Interessante l’attenzione data all’evoluzione del personaggio, come in un romanzo di formazione.
Sono riusciti infatti a mettere da parte la fredda logica dei Livelli e dei Punti Esperienza con qualcosa di più introspettivo e realistico.
Infatti ogni avanzamento, ma meglio dire variazione, dei Tratti del personaggio è una diretta conseguenza del suo vissuto.
Un po’ come accade nella vita.
Cosa trovate sul sito di Fumble GDR
Sicuramente trovate il manuale da acquistare, che sia cartaceo o elettronico.
C’è anche un sacco di materiale addizionale, targato Not the End.
Se invece volete giocare a distanza, cosa utile in questo periodo, ci sono diverse risorse per Android e iOS.
Tutto in un’unica pagina.