I nani sono da sempre nella letteratura fantasy avventori delle peggiori taverne. Non lo sono da meno i nani di Nidavellir che dovrete ingaggiate.
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Nidavellir è un recente gioco di carte pubblicato da Studio Supernova. Vedremo nel corso dell’articolo come, zitto zitto, nasconda diverse meccaniche al suo interno.
Alle conclusioni cercheremo di capire se sono riusciti a uccidere il drago.
Studio Supernova
Da 2 a 5 giocatori. Età 10+
Durata: 45 minuti
Costo: 38 eur
Un gioco di carte con molte suppellettili
Nidavellir è un gioco di carte. La scatola quadrata, “nuda” all’interno, senza nessun inserto, ne contiene un mazzo ben nutrito e diversificato.
Possiamo però dire che l’editore non ha badato a spese, con suppellettili che contornano il gioco e cercano l’effetto wow.
Partiamo dalle listelle da defustellare e assemblare per costruire un Espositore.
Ha la forma di una tribuna, con delle buchette, dove si infilano le Monete.
L’altro optional di lusso sono dei supporti in plastica, come quelle usate in Scarabeo per sorreggere le tessere del giocatore.
Qui sono le carte Eroe a essere esposte, in modo da formare una vetrina per i giocatori.
Chiudono questa carrellata le plance giocatore e Gemme enormi, nonché dei token di grandi dimensioni che indicano tre Taverne differenti.
Semplice ma ricco
Nidavellir è molto più ricco, come visto, della media dei giochi di carte. Questa affermazione vale anche per le meccaniche.
La trama del gioco parla di una squadra di nani da ingaggiare per andare ad uccidere un mostro (un drago).
Delle Carte Nano vengono distribuite per ciascuna Taverna.
Ogni giocatore punta una Moneta delle sue su ogni Taverna, cosicché chi ha puntato di più ha la priorità di scegliere il Nano da ingaggiare in quella locanda.
È in questo modo che, una carta dopo l’altra, ciascun giocatore costruisce la propria griglia di carte, Armata, in due macro round chiamati Ere.
Alla fine della prima un premio intermedio, Onorificenza, viene assegnato in base alla propria Armata.
Una borsa di diversa ricchezza
Durante il setup, avrete perso più bei qualche minuto per ordinare le Monete nell’espositore. Tempo speso bene.
Durante la partita un giocatore, in pratica rinunciando alla priorità ad arruolare nani da una Taverna, può arricchire la propria Borsa.
Una meccanica di deck building, più leggera di quella vista in altri titoli (si veda Kodachi), ma che ha quel senso.
Costruire la propria Armata
La stessa meccanica, ma più ricca, è proprio intrinseca nell’arruolamento dei Nani.
Ci sono 5 tipi di nani, ognuno col proprio simbolo. Ogni giocatore compone accanto alla sua plancia la sua Armata.
Ogni riga, o Grado, può contenere un solo nano per tipo. Una volta completata una fila si ha diritto a scegliere un Eroe dall’espositore Scarabeo style.
Una sintesi del funzionamento
Se ci siamo ben spiegati, avrete capito come ogni giocatore ha una borsa di monete che ciclano fra puntate sulle Taverne e Borsa.
Quelle che rimangano in Borsa sono quelle che possono essere “potenziate”, scambiandole con quelle nell’espositore.
Si costruirà poi una griglia di carte Nano ed Eroe, l’Armata, dove ogni riga contiene nani di tipo diverso e ogni colonna quelli dello stesso tipo.
Alla fine della partita si calcolano punteggi ottenuti, segnandoli sul foglio Segnapunti.
Ogni set ha una logica diversa per l’attribuzione del punteggio. Gli optional vengono in aiuto, così come un app, non essenziale, scaricabile gratuitamente.
In conclusione
Nidavellir è un gioco di carte di Studio Supenova, uscito nel secondo semestre del 2020. Oltre le carte, specializzate in diversi tipi, l’editore ha dotato la scatola di migliorie come l’espositore delle Monete e gli stand per le carte.
Rendono un po’ macchinoso il setup, ma allo stesso tempo avvantaggiano la fluidità del gioco.
Dopo un paio di partite prenderete dimestichezza con la costruzione dell’espositore e, se così non fosse, troverete una soluzione a voi più comoda.
Un ambientazione standard del mondo fantasy
L’ambientazione di Nidavellir, con draghi e nani, ricorda vagamente Lo Hobbit.
Nel suo piccolo l’autore cerca di costruire una mini-mitologia dietro il gioco, ma la tipologia e la brevità di Nidavellir fanno percepire blandamente l’ambientazione.
Ricche meccaniche
L’autore si è forse dedicato più alla meccanica, usando un mix bilanciato di meccaniche.
Una di queste è quella chiamata di deck building, che riguarda la costruzione sia della propria Borsa di Monete che della propria Armata (in realtà una raccolta di set di oggetti).
Interessante la meccanica di puntata-asta al buio per prendere le Carte Nano, con un sistema che usa le Gemme per gli spareggi che vuole evitare ingiusti avvantaggiamenti.
Amanti del fantasy e della collezione
Come dicevamo l’ambientazione non è proprio il motivo per acquistare Nidavellir.
Tuttavia gli amanti del fantasy in genere riescano sempre a trovare un appiglio e sono persone dalla fantasia spiccata.
Se amate i giochi dove bisogna collezionare e ordinare elementi, troverete in questo gioco pane per i vostri denti.
Originale il sistema per avere la priorità nel reclutamento dei nani, con monete che non vengono effettivamente spese, ma che “ciclano” fra Taverne e un’area di riposo (Borsa).
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