Dopo una bella mattonata come Brass Birmingham, viriamo su qualcosa di più easy, anche in vista del Natale ormai prossimo.
Già perché, come detto più volte, il Natale è un’occasione dove persone, più o meno pratiche con il gioco da tavolo il resto dell’anno, si dedicano a questo hobby.
Ecco quindi che vi proponiamo Little Secret.
Tempo di lettura 5 minuti
Little Secret è difatti il classico party game che può essere giocato da chiunque, dal momento che non richiede la conoscenza o la competenza in qualche meccanica particolare.
Potrebbe in realtà essere utile un po’ di intuito, per indovinare i ruoli, ma anche un po’ di bluffing per nascondersi.
Il titolo che oggi proponiamo è difatti un gioco a squadre a ruoli nascosti, di quelli che alla fine di non ogni manche farà aprire un mini dibattito.
Little Secret
JUDUKU
Da 2 a 9 giocatori. Età 10+
Durata: 14-45 minuti
Costo: 25 eur circa
Tanti mazzetti per tante missioni
La scatola, grosso modo delle dimensioni di un libro in A5, contiene al suo interno 10 mazzi di carte, uno per ogni Missione.
In effetti l’ambientazione del gioco parla di un intrigo internazionale con Discepoli, Infiltrarti e un Giornalista.
Tuttavia Little Secret è sostanzialmente un astratto incentrato sull’uso delle parole.
Un po’ come i grandi classici quali Tabù, per intenderci.
Le parole, infatti, sono al centro del gioco. In ciascuna Missione ogni carta, tranne una, riporta sul retro 10 parole e per ogni Missione sono riportate le stesse parole.
E in ogni Missione, dicevamo, c’è una carta che non riporta nessuna parola, ma semplicemente assegna il ruolo del Giornalista.
Lo capiremo a breve, ma questo significa che in totale Little Secret può offrire 100 partite differenti.
La logica dietro Little Secret
A prescindere dal numero di giocatori, in una partita a Little Secret avremo sempre 2 squadre e un Giornalista, dove la composizione delle squadre non è nota nemmeno a chi ne fa parte.
In base al numero di giocatori la dimensione di ciascuna squadra varia, cosicché in 8 giocatori, ad esempio, avremo 5 Discepoli, 2 Infiltrati e il solito Giornalista.
Per quella Missione, dovremo quindi cercare le carte afferenti a questi ruoli e mischiarle insieme.
Ogni giocatore riceve così casualmente una carta e si decide un numero, ovvero con quale parola delle 10 giocare.
Questa sarà la password.
Non so chi sono né con chi sono
E quindi ci eravamo lasciati nel paragrafo precedente che vi era stata consegnata una parola.
Nella partita in corso saranno “in circolo” 2 password.
Ogni parola identifica una squadra, Discepoli o Infiltrati, ma i giocatori non conoscono l’abbinamento.
La carta Codice Segreto di quella Missione sarà messa coperta al centro del tavolo ed è lì che è conservato l’abbinamento.
Inizia quindi la partita dove, a turno, ogni giocatore dà un Indizio, cioè una parola che possa essere collegata alla sua password.
Finito il round a turno si vota puntando il dito tutti insieme verso colui che vogliamo eliminare.
Se è stato eliminato il Giornalista, dovrà provare a indovinare la password dei Discepoli. E’ questo il suo modo per vincere.
Se invece è stato eliminato un altro giocatore, questi controllerà sulla carta Codice Segreto se lui era un Discepolo o un Infiltrato.
Gli Infiltrati vincono la manche se almeno uno di loro sopravvive alle votazioni, visto che i round si ripetono fintanto non viene scovato il Giornalista.
I Discepoli devono invece eliminare tutti i giocatori non della propria squadra.
Un esempio pratico
Il regolamento è in realtà molto più semplice di come possa sembrare dal paragrafo precedente.
Il gioco “gira” perché le due password sono sempre parole molto simili tra loro.
Prendiamo ad esempio “cavolo” e “insalata”, due parole non realmente presenti nel gioco.
Sono entrambe due verdure e sono entrambe verdi.
Il primo giocatore ha la parola “cavolo ” e dà l’Indizio “cappuccio” (il cavolo cappuccio, indizio molto dettagliato…).
Il secondo giocatore, con “insalata”, propone “verde”.
Supponiamo adesso il terzo giocatore sia il Giornalista. Deve anche lui, come gli altri, dire una parola o, se preferite, fingere di dare un Indizio.
“Folletto!”
Purtroppo si può basare solo sugli Indizi che ha sentito .”Verde” e “cappuccio” potevano starci con folletto, gnomo, o qualcosa di simile… invece è stata una cantonata assurda!
Alla votazione di fine round sarà improbabile sopravviva.
In conclusione
Little Secret è un gioco a ruoli nascosti che crea sempre grande ilarità e complicità.
Nell scatola non c’è nessuna parola ammiccante, così da essere adatto a tutte le età.
In particolare rende bene con gruppi numerosi, meglio da 6 a 8, sconsigliabile in 4.
E’ però vero che “l’esclusione del giocatore” è una dinamica un po’ antipatica che fa sì che l’eliminato debba attendere la conclusione della Missione per giocare di nuovo.
Tuttavia la tipologia caciarona del gioco permette al giocatore eliminato di fare un po’ da commentatore e sobillatore.
La longevità?
Aspetto interessante. Le parole sono 100 in tutto. C’è un però.
A seconda del numero dei giocatori varia la composizione dei team.
Ecco che quindi le carte Discepolo hanno uno sfondo di un colore e quelle Infiltrato di un altro per permettere il setup.
L’abbinamento colore-ruolo cambia di Missione in Missione.
Nella singola manche è possibile capire se si è un Infiltrato o un Discepole osservando anche solo il colore dello sfondo e ricordandosi l’abbinamento, se si è già giocata quella missione.
Ciò è vero solo teoricamente, dal momento che poi si è trascinati dall’ilarità del gioco e nella stessa serata non c’è motivo di giocare due volte alla stessa Missione.
Al contrario, l’introduzione della variante carte Potere, che assegna ruoli un po’ alla Lupus in Tabula, regala longevità al gioco.
Un titolo davvero caciarone e poco impegnativo da considerare per queste Feste.
17 Dicembre 2023