Le 5 Torri è il classico giochino da tirare fuori a tarda serata, quando si è troppo stanchi per concentrarsi ma non si ha voglia di tornare a casa. Oppure si può portare con sé in una gita fuori porta domenicale, come nell’anticipo d’estate del weekend scorso.
Insomma questo filler localizzato da Ghenos è un vero passe-partout.
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In effetti, come vedremo nelle prossime righe, Le 5 Torri è un gioco che, seppure semplice e dalla durata contenuta, non è banale.
Non inganni quindi il regolamento in formato dépliant, su carta plastificata, e il fatto che il materiale è solo un mazzo di carte.
Andiamo quindi a scoprire questo simpatico filler.
Le 5 Torri
di Kasper Lapp
Ghenos Games
Per 2-5 giocatori. Età 7+
Durata: 15-30 minuti
Costo: 12€ circa
Cinque torri per cinque abitanti differenti
Ne Le 5 Torri dovremo per l’appunto… costruire fino a 5 torri, differenti tra loro.
Ogni carta infatti è un elemento di una torre, contraddistinto da un colore e da un numero da 0 a 15.
Ciascun colore si riferisce ad un materiale diverso, così che il giallo è la sabbia e la torre rosa è costruita da dolciumi.
Tuttavia l’ambientazione è più che altro un pretesto per un gioco in realtà astratto.
Durante il gioco, con la struttura del round che vedremo a breve, ogni giocatore costruirà torri di colore diverso.
In buona sostanza andrà cioè a impilare carte dello stesso colore, seguendo un ordine decrescente.
Non importa infatti se non è rispettata la sequenza precisa, ma ogni carta che si aggiungerà ad una torre dovrà essere dello stesso colore delle altre e di valore inferiore.
Le carte 8 e 9 infrangono questa regola, dando un po’ di vivacità al gioco, ma al momento non consideriamole.
Come è strutturato un round
Ed eccoci già nel vivo del gioco. Dal mazzo di pesca creiamo una vetrina di 5 carte.
La prima fase, la puntata, è il cuore di Le 5 Torri. Partendo dal primo giocatore e procedendo in senso orario si fa un’asta al rialzo dove ogni giocatore dichiara quante carte si impegna a prendere dalla vetrina (oppure passa).
Come in Ra, si fa un solo giro, cosicché ciascun giocatore può o puntare o passare.
Chi vince l’asta prende dalla vetrina il numero di carte che ha dichiarato ed è costretto a impilarle nelle sue torri.
Ne può iniziare anche una nuova, ma non potrà costruire mai due torri dello stesso colore.
Attenzione che non è previsto che il giocatore tenga carte in mano: quante ha detto ne avrebbe prese, quante deve piazzare.
Se lo desidera può eliminare il pezzo più alto di una sua torre, proprio per fare spazio ad una carta appena presa dalla vetrina, ma deve essere conscio che questa carta sarà un malus a fine partita.
Finita la fase di costruzione, si pulisce la vetrina dalle carte non presi e la si ripristina a 5 carte.
Quando il mazzo di pesca è esaurito, si rimescolano gli scarti. Quando si esaurirà nuovamente, il gioco terminerà.
Come vinco?
Le 5 Torri si basa sulla classica meccanica del set collection. Un punto per ogni carta che compone una torre, due se è presente la carta 0, il tetto.
Un punto addizionale ogni elemento della propria torre più alta.
Interessante il sistema di conteggio delle penalità per le “carte demolite” (che segue una successione triangolare).
La prima carta “demolita” vale -1, la seconda -2, per un totale di -3 punti. La terza invece vale -3, per un totale di -6 punti, e cosi via.
Carte demolite | Penalità (in totale) |
---|---|
1 | -1 |
2 | -3 |
3 | -6 |
4 | -10 |
5 | -15 |
La nostra impressione
Siamo dei fan dei giochi di aste, quale che sia la complessità e il suo peso all’interno dell’economia del gioco.
Sebbene Le 5 Torri abbia la semplicità di Coloretto, offre alcuni spunti tattici.
Ci ribadiamo a dirlo: questo titolo può essere giocato anche dai più piccoli.
Il regolamento stesso prevede che, se nella fase di costruzione non si riesce ad allocare le carte che si sono prese, si può fare un passo indietro.
Tuttavia può anche essere affrontato ad un diverso livello.
A differenza di altri giochi, come No Grazie, la composizione del mazzo è nota. Il numero di carte compongono il mazzo di pesca dipende solo dal numero di giocatori.
Potreste quindi anche contare le carte. Non lo farete in modo preciso e sistematico, ma farete le vostre congetture.
Conviene già mettere uno zero, e “chiudere la torre”, in modo che ogni elemento valga 2 anziché 1?
O conviene aspettare, per farla crescere, ma col rischio di perdere un’opportunità?
O, ancora, mi conviene demolire un segmento di torre per andare avanti?
Probabilmente questo dipende da quanti elementi ho già rimosso, in quanto la sequenza vista prima è davvero punitiva.
In Conclusione
Le 5 Torri è uno di quei titoli anticipati da Ghenos Games nel comunicato di qualche settimana fa.
Ci aveva subito incuriosito la meccanica dell’asta che ti obbliga a incastrare i pezzi presi nel proprio tableau.
E’ qui che devi ragionare circa la convenienza o meno di accettare pezzi a cui noi sei interessato, anzi che forse ti danneggiano, in favore di un vantaggio globale.
Ed è anche da qui che nasce il paragone con Coloretto, sebbene l’introduzione del sistema d’aste doni originalità al gioco e garantisca un’elevata interazione.
Avremo forse preferito, come scritto poc’anzi, l’aggiunta di un elemento push your luck, come l‘eliminazione casuale di un certo numero di carte dal mazzo.
E’ tuttavia questione di gusti, dove giocatori che mal digeriscono l’alea probabilmente avrebbero storto il naso.
Le 5 Torri in effetti funziona anche così: capirete che non è così banale dopo qualche partita.
Interessante, di questi tempi, anche il prezzo.
18 Aprile 2024