Chi ci segue da un po’, sa come Volpe Giocosa sia attenta ai giochi a tema spaziale (ricordate Apollo XIII, 1969, Terra-017?). Nel weekend scorso si è tenuta la convention “Roma Est in Gioco” e la vostra Redazione, grazie anche a Riccardo, ha potuto provare Kolon.
Tesori nascosti nell’universo
Da tempo forse anche fra i non appassionati in materia, si sente parlare di metalli preziosi nascosti all’interno di corpi celesti, come asteroidi o comete. Cosa accadrebbe, se in futuro, si provasse a trasportare queste miniere celesti in un punto Lagrangiano? E se si attrezzassero navi con trivelle per andare a “succhiare” questo ben di Dio?
Kolon si basa per l’appunto su questa ipotesi. Attrezziamoci e partiamo!
A cavallo fra scienza e fantascienza
Ogni giocatore si mette intorno a un tappetino rappresentante lo spazio e al centro trova l’asteroide. Viene consegnato ad ogni prode armatore un sacchetto contenente i componenti dell’astronave e i piloti. Si parte con una configurazione minima e con solo un pilota.
Le componenti sono nodi, pannelli solari, trivelle...fino a componenti più sci-fi come un cannone laser e uno scudo spaziale.
Oltre all’asteroide e alle componenti astronave, completa il gioco due mazzi di carte. In uno ci sono le carte energia, che funzionano a mo’ di denaro, e nell’altro le carte speciali.
Spara e trivella, trivella e spara..
Quindi tutto sta nell’ingaggiare piloti, barattare energia per componenti e avvicinarsi all’asteroide per trivellare. Beh… non è proprio così. La situazione è alquanto bellicosa. Ricordate il cannone laser? Perché non usarlo per frantumare le astronavi avversarie? I pezzi che vagano nello spazio possono poi essere catturati!
Si disegna quindi uno stallo alla messicana, dove la direzione di sparo dipende a seconda di come si monta il cannone. Se non è contento, può comandare al suo pilota una manovra di cambio assetto (girare la nave, per i non addetti ai lavori), facendo attenzione che può essere a sua volta colpito, laddove uno scudo non lo protegge.
Regole e modalità configurabili
Gli spari del cannone per colpire sono regolati da un dado: si usa una carta energia e si deve fare un numero più basso o più alto, a seconda se si giochi in modalità dado positivo o negativo. Questo che può sembrare un dettaglio, ma ci permette di dosare la componente fortuna nel gioco. In questo modo il gioco si può proporre ad una vasta platea di giocatori, dal duro e puro a quello più novizio. La durata della partita è variabile, a seconda del setup iniziale e di quanti minerali si vuole porre come obiettivo finale.
Meccaniche ben oliate
Kolon è un prototipo, come dimostrano i materiali. Tuttavia le meccaniche non hanno niente da invidiare a giochi più maturi e il tutto è ben bilanciato. Durante la nostra partita di prova, che nella modalità a 3 minerali e 4 giocatori varia è durata circa un’ora e mezza, la vittoria è scivolata fra diverse mani. Nessuno si sente escluso, e appena un giocatore va in vantaggio, ecco gli altri gli danno addosso per equilibrare la partita.
In sintesi
Kolon ci è sembrato un gioco dove l’ambientazione spazio è sentita. Assemblare e modificare la propria nave è qualcosa che un appassionato (ma anche non) della tematica non può non apprezzare. Smontare e rimontare la nave, con gli incastri a puzzle, è difatti divertente.
Le meccaniche sono ben rodate ed è coinvolgente fin da subito. Che altro aggiungere? Aspettiamo la nuova campagna kickstarter.
estrarre minerali e distruggere chi attenta la tua sopravvivenza può essere dispendioso in alcuni sistemi, ma Kolon affronta ogni condizione!!
“quando le Torrette superano le Trivelle si è Pirati, quando le Trivelle superano le Torrette si è Minatori. Quando Torrette e Trivelle si bilanciano; solo allora si è Ammiragli.” Confucio, Sistema Solare.