Il re è morto e adesso la Gran Bretagna è divisa fra tre pretendenti: Scozzesi, Gallessi e Brittano-Romani. Queste popolazioni sono ora in lotta tra loro, facendo attenzione ai Sassoni. Questa è l’ambientazione di The King is Dead.
The King is Dead
Giochix
Da 2 a 4 giocatori. Età 14+
Durata di una partita: 30-50 minuti
Prezzo: 25 Eur circa
Tuttavia stiamo parlando più che altro di un gioco astratto, molto tattico, dove l’ambientazione si sente poco. Così dopo pochi turni parlerete di rossi, gialli e blu.
Questa è l’unica pecca, se pensavate di immergervi nella corte di re Artù. Per il resto nulla da eccepire: il gioco è ben bilanciato e vi appassionerà, mentre cercate di muovere i fragili equilibri in vostro favore.
I grandi burattinai
In The King is Dead nulla è scontato, perché nessun giocatore impersonerà uno schieramento, come accade a Risiko ad esempio. Voi sarete alla corte del re deceduto e dovete assicuravi che la popolazione che si aggiudica il trono abbia i suoi seguaci alla vostra corte. Immergiamoci un po’ nel regolamento.
La Gran Bretagna è divisa in 8 regioni. In ogni regione sono disposti all’inizio 4 seguaci appartenente alle 3 popolazioni, sorteggiati a caso. Ciascun giocatore parte con due seguaci nella sua corte. La partita si articola in 8 turni, in ciascuno dei quali si “risolve” un territorio, ovvero si determina in base alla maggioranza di seguaci in quel luogo, che popolazione si aggiudica la supremazia sulla regione. La risoluzione è basata su una sorta di asta, dove i giocatori possono o passare o giocare una delle carte in mano per muovere o aggiungere seguaci sulla mappa, cambiando gli equilibri.
Inoltre, per ogni carta giocata il giocatore muove dalla sua mappa alla sua corte un seguace del colore a sua scelta.
La delicata bilancia del potere
Il gioco, come la stessa scatola riporta, si spiega in 10 minuti. Ma non fatevi ingannare: il gioco è molto profondo e lascia aperti a molte strategie diverse. Per questo a breve ci sentiamo di dover fare una breve guida strategica. In effetti, ogni volta che prendete un seguace di un colore, nella speranza sia quella la squadra vincente, nel contempo diminuite i seguaci di quella fazione sulla mappa.
Allora forse conviene concentrare i seguaci che ci interessano su pochi territori? Ok, ma quando una regione è risolta, tutti i seguaci che vi erano presenti sono eliminati.
Ok..ma se non ho la maggioranza, allora non vinco il territorio e se non ho seguaci alla mia corte della fazione che vince più regioni, allora non posso vincere la partita.
Potete giocare una carta per cambiare le cose, ma sono solo 8 e non vengono ripescate durante la partita. Vale la pena giocarne una o è meglio serbarla per periodi più bui?
E mentre pensate a tutto questo gli equilibri sul tabellone sono cambiati.
Insomma The King is Dead è un gioco che, con una componentistica limitata, riesce ad essere molto profondo che vi coinvolgerà a pieno e vi ritroverete immersi in supposizioni ed elaborazioni di tattiche senza nemmeno che ve ne accorgiate.
Si ringrazia Giochix per la copia per la recensione.
all of these 4 way stop practically ‘forward