Kifaké: stereotipi e associazioni di idee

Quella dell’intesa e delle associazioni di idee è una delle categorie di party game più riuscite.
Dixit all’epoca dell’inizio della pandemia aveva venduto 6 milioni di copie. E’ stato anche proposto in contesti non esattamente ludici così come da influencer non inerenti al mondo dei giochi da tavolo.
E’ tuttavia un titolo che oggi, almeno noi, lo troviamo superato.
Esistono diverse valide alternative che uniscono ad uno scenario comunicativo limitato il voting.
Kifaké rientra in questo cerchia.

Tempo di lettura 4 minuti

Kifaké è un gioco di carte collaborativo dove, come in un videogioco, i giocatori affrontano un livello dopo l’altro per arrivare a quello finale e vincere la partita.
Il regolamento è davvero semplice e chi sta organizzando le ferie estive lo può pensare come un compagno di vacanze, sia in presenza di bambini che come gioco aperitivo.
Questo anche perché ogni manche di questo gioco lascia aperto il campo a discussioni e a un debriefing per motivare la propria scelta.
E’ una discussione simile a “cosa vedi in quella nuvola”, ovvero dove tutte le risposte sono giuste e quindi non dovrebbero esserci i presupposti per un vero battibecco.

Per chi va di fretta
  • Un gioco di carte sulla linea di Dixit
  • E’ un cooperativo
  • Bisogna votare per abbinare una domanda al Coso che ci sembra più indicato
  • Buona longevità grazie alle carte fronte-retro
  • Per tutti

Kifaké
di Edouard (Edoul) Didelot
Ghenos Games

Da 3 a 8 giocatori. Età 8+

Durata: 20 minuti
Costo: 20€ circa


Carte e gettoni voto

Scatola quadrata per Kifaké, ma di dimensioni ridotte, non il classico 27 centimetri.
Probabilmente è un formato più grande del necessario, che tuttavia dà la possibilità di avere un inserto all’interno per ordinare tutto quanto.
All’interno troviamo quanto serve per fa votare i giocatori, ovvero un set di segnalini da 1 a 6 per ciascuno.
Altri token sono i quelli Sintonia e i Segnaposto.
Questi ultimi servono per ordinare la vetrina di carte che andremmo a disporre, cosicché ognuna delle 6 carte sul tavole abbia assegnato un numero.
I personaggi, più o meno buffi, presenti nel gioco sono i Coso. Ogni Coso è disegnato su una carta di dimensioni generose.
L’altro mazzetto di carte ha delle Domande, il cui uso sarà spiegato a breve.
Tutte le carte in Kifaké sono fronte e retro, stratagemma che aumenta la longevità del gioco e quindi un’idea editoriale encomiabile.
Le carte, soprattutto quelle dei Cosi, che devono essere evocative, sono di buone dimensioni con disegni suggestivi e improbabili come è giusto che sia per questo tipo di giochi.

Strani e buffi Cosi faranno cose

C’è sintonia tra di noi

E quindi ogni giocatore ha i propri token Voto e il setup dipende dal numero di giocatori.
In particolare in base al numero di partecipanti e al livello i difficoltà che vogliono affrontare, si avranno a disposizione un certo numero di segnalini Sintonia.
Hanno, come vedremo, la funzione di vite, per continuare l’analogia con un videogioco arcade.
La vetrina che si va a comporre, come anticipato, è sempre di 6 carte Coso ognuna con sopra il proprio Segnaposto.
Si gira così una carta Domanda e ogni giocatore vota segretamente quale dei Cosi, a suo avviso, si collega meglio alla Domanda.
Dovrete ad esempio “indovinare” chi dormirebbe su un letto di chiodi o chi farebbe meglio una capriola.
Sono cioè tutte domande alquanto surreali e stimolanti.
Svelate le votazioni, il Coso eletto viene messo da parte per il round finale se ha ottenuto la maggioranza dei voti.
Se invece il “voto è disperso”, allora si perde una vita-Sintonia e si ripete la manche con altre carte.
Dopo 6 vittorie consecutive c’è il round finale con i 6 Cosi eletti, ma se durante la partita finiscono i gettoni Sintonia… beh avete già indovinato che succede.

Chi fra questi sei Cosi ha il pollice verde? Una tipica Domanda di Kifaké

In conclusione

Come i diadochi succedettero a Alessandro Magno, esiste una folta schiera di eredi di Dixit. Mentre i diadochi non replicarono la grandezza del condottiero macedone, le evoluzioni di Dixit hanno per noi un appeal maggiore.
Secret Identity, ad esempio, rimane un competitivo ma permette di passare agli altri giocatori un’informazione più ampia che non quella contenuta in una singola parola.

Le domande di Kifaké sono degne della fisionomia dei Cosi

Ensemble introduce invece la cooperazione in questo sistema di gioco. Ecco, Kifaké è sulla stessa lunghezza d’onda come meccanica e modalità, ma ha una sua originalità.
Inoltre, il successo o meno di questo gioco si basa su due fattori: la confidenza fra i giocatori e la sagacia di figure e domande.
Se per il primo punto non ci possiamo fare niente, ma Kifaké può avere in realtà anche funzione di icebreaker, sulla seconda il gioco della Ghenos ha tutte… le carte in regola.

6 Luglio 2024

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