Island Alone: un Kickstarter per naufraghi roll & write

Un Kickstarter insolito quello di Island Alone.
Il noto sito di crowdfunding, sempre più usato per proporre giochi, abbonda per lo più di titoli lussuosi, resi ancora più lussureggianti dai vari stretch goals.
Di natura completamente diversa Island Alone. Un roll & write con alcune sorprese.

Tempo di lettura 5 minuti

In Island Alone ci troviamo in un’isola deserta, come il più classico dei Robinson Crusoe.
Come l’eroe nato dalla penna di Defoe, il solitario isolano dovrà provvedere a sé stesso e, nel frattempo, cercare di migliorare le proprie condizioni di vita (magari tornando nella civiltà).
Affermazione quest’ultima un po’ vaga, ma del resto dipende da che Scenario affrontiamo.
Procediamo come sempre con ordine, con il link al Kickstarter alle conclusioni.

Per chi va di fretta
  • Un Kickstarter che propone un semplice roll & write: curioso
  • Tanti gli Scenari che indicano diversi obiettivi da portare a termine
  • Percha abbandonare l’isola? Ci sono mille altre cose da fare
  • Possibilità di giocare anche non solo in solitario
  • Costo del pledge davvero simbolico

Alcuni fogli da stampare e materiale di base da procurarsi

Essendo Island Alone un roll & write è chiaro che la maggior parte del materiale sia carta uscita da una comune stampante.
Vedremo poi, nella descrizione di come è organizzata la campagna Kickstarter, che sarà l’acquirente stesso a stampare il materiale.
Di proprio c’è anche da procurarsi un segnalino e un banale set di 4 dadi a 6 facce per ogni giocatore.
Già, perché Island Alone non è un gioco esclusivo per giocatori solitari, ma permette anche una modalità multigiocatore.
A seconda del numero di abitanti cambia la dimensione dell’isola, una mappa esagonale popolata da tipici elementi che ci possiamo aspettare in un’isola tropicale.
Chissà perché i naufraghi finiscono sempre ai Tropici…

Soli sull’isola abbiamo un’iguana al nostro fianco: servirà un arco per cacciarla. Non essendoci un negozio di caccia e pasca, partiremo col cercare fune e legna

Alcune basi sul gioco

Il gioco è molto semplice.
In qualche modo è assimilabile a una collezione di set di oggetti, che recupereremo girando per l’isola.
D’altra parte, quello che è il nostro obiettivo, dipende proprio dallo Scenario scelto.
Abbandonare l’isola? Oppure liberare l’isola dalle iguane e costruire la propria tenda?
A prescindere da tutto è importante fare fronte alle esigenze primarie che nei diversi turni, 17 in genere, andremmo a incontrare.
Quindi le classiche risorse cibo e acqua, che fanno molto Hellapagos, ma anche raccolta di pezzi mappa o quanto serve per accendere un fuoco e mandare segnali di fumo.
Per procedere più spediti sarà opportuno creare utensili che possono velocizzare il taglio degli alberi o darci una mano contro le iguane che infestano l’isola.
Generalmente, quando si raccoglie qualcosa di diverso da risorse base o si fabbrica qualcosa, si ottengono anche punti vittoria.

Comunque sia dal terzo giorno inizierete a sentore fame e sete: meglio avere provviste

Un po’ di meccanica

Passando alla meccanica, in un turno lanciamo i dadi e li spendiamo.
Un po’come nel gioco dell’oca, l’uso più comune è quello di muoverci sulla mappa di tanti passi quanto è il risultato del dado che vogliamo spendere.
Finiti su una delle tre risorse di gioco, o comunque non su una casella vuota, possiamo spendere uno dei dadi residui per raccogliere l’oggetto.
Con una stanghetta verticale si segna nell’opportuno spazio la risorsa, trasformandola in un più quando la spendiamo
Ci sono molti altri motivi per spendere dadi.
Una risorsa può essere, come dicevamo, essere spesa per un arco o una tenda, oggetti a volte chiesti dallo Scenario o semplicemente utili.
Insieme alle risorse, si dovranno spendere anche dei dadi col numero richiesto: rappresentano il tempo per la progettazione e fabbricazione del manufatto.
Acqua e cibo invece sono da consumare quando il turno in corso lo richiede, pena la perdita di salute del nostro naufrago.
Anche se non arrivassimo alla conclusione dello scenario, alcuni oggetti che costruiamo, come la zattera, o raccogliamo, come le maschere degli idoli, danno punti.
Il risultato finale ci darà un’idea della nostra prestazione.

Un incontro con un altro isolano; un’opportunità per commerciare risorse? O ci vorrà rapinare?

Possibilità di condividere l’isola

Generalmente giochi di questo tipo funzionano in solitario.
L’estensione a più giocatori è generalmente risolta con solitari più o meno di gruppo, come Paper Dungeons o Welcome to New Las Vegas.
Soluzioni che sono comunque sfiziose, ma che in Island Alone sono state scartate per un’interazione più diretta.
Per prima cosa ogni naufrago, o forse meglio dire isolano, gioca e si aggira su una mappa condivisa.
Anzi i giocatori stessi si possono incontrare per scambiare risorse, ma anche per suonarsele di santa ragione. L’autore pone solo un limite: non si può eliminare un avversario (a parte in alcuni Scenari…)

La zattera è l’oggetto del desiderio.
Ma l’abitante dell’isola non è per forza di cose un naufrago: abbandonare l’isola potrebbe non essere un suo obiettivo

Qualche accenno alla campagna

Questo il link alla campagna Kickstarter, che si sta chiudendo.
20000€ raccolti a fronte dei 50€, cifra simbolica, richiesta da Radosław Ignatów, autore di Island Alone.
Del resto, anche il prezzo è politico: 5€ il pledge base e 7€ l’all-in.
La differenza sta in alcune avventure, altrimenti acquistabili come add-on.
Gli Scenari, citati fin dall’inizio dell’articolo, erano degli stretch goal che sono stati prontamente sbloccati.
Per fortuna perché danno davvero un qualcosa in più al gioco.
Ovviamente parliamo di materiale PDF, stampabile sia a colori che in bianco e nero, che sarà recapitato nel mese corrente.

La copia che abbiamo provato è in inglese, ma quella che sarà consegnata ai sostenitori della campagna (backers) è in italiano.

Una carta Scenario.
Un po’ di storia, per quanti giocatori è dedicato e quanti turni si hanno per portarlo a termine.
L’obiettivo, come vedete, cambia di volta in volta e non culmina sempre con l’abbandono dell’isola. La versione che vi arriverà a casa sarà in italiano

In conclusione

>> Link al Kickstarter

I roll & write, e i loro gemelli diversi flip & write, ormai li abbiamo visti in diverse ambientazioni.
Ricordiamo sempre in questa circostanza Rome & Roll, “il più maturo” e lo scanzonato Natsumemo.
Durante Play 2021 abbiamo conosciuto Paper Dungeon di dV Giochi, che poi abbiamo presentato anche nel dettaglio. Sempre la valida la serie XX72 di Mike Heim, che sopravvive allo scorrere degli anni.
C’era bisogno di Island Alone?

Un filler con diversi elementi originali

Il gioco di Radosław Ignatów è ben congegnato.
Ci sono alcune catene produttive, come trovare un modo di accendere il fuoco prima e fare i segnali di fumo poi, che ambientano molto tutta la faccenda.
Gustabile anche in solitario, l’idea geniale (il twist) è quello di usare una mappa condivisa per le partite multigiocatore (mutliplayer).
Tuttavia non calca la mano, evitando che diventi una sorta di Risiko ad eliminazione degli avversari.
Il punto decisivo in Island Alone viene messo a segno con gli Scenari che davvero introducono longevità.
Siamo poi di fronte ad un Kickstarter genuino: un ragazzo ha un’idea, disegna un gioco, chiede una cifra onesta e ve lo recapita.
Ci piace.


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4 Aprile 2022

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