L’articolo di oggi esce dal consueto flusso del blog.
Nessuna anteprima, nuovo gioco da presentare. Però non è nemmeno uno dei classici pipponi che ogni tanto spariamo (o forse sì?).
È un articolo legato ad un argomento molto dibattuto sui social in questo periodo: l’Intelligenza Artificiale (IA) e le “professioni creative”.
Tempo di lettura 8 minuti
Mettiamo le mani avanti.
Ce ne capiamo poco o niente.
Ovviamente il titolo è un “acchiappa lettori” (scusateci), ma vuole riportare un’esperienza che può interessare anche chi non è dentro il nostro hobby.
Ci siamo confrontati con un IA per progettare un gioco da tavolo.
Alle conclusioni la nostra esperienza.
Un mondo nuovo e per noi ostile
Abbiamo preso contatto con questa tecnologia emergente dopo qualche immagine prodotta con Midjourney e proposta su Facebook.
Poi, scavando, abbiamo trovato che ci sono decine di siti ed app che offrono lo stesso servizio.
Sono molto varie tra loro, sia in termini di cosa offrono col piano gratuito e sia come prestazioni (spoiler: Midjourney ci sembra l’esperienza migliore, anche se passare via Discord per noi è un ostacolo).
Abbiamo sempre ottenuto risultati sotto la media rispetto a quelli proposti da altri utenti che si sono avvicinati a questo mondo. Lo vedete anche dalla immagini vi proponiamo oggi, create con diverse IA.
Vabbè…
Nel frattempo abbiamo trovato AI per ogni uso. E proprio nel weekend ci hanno fatto notare ChatGPT.
Un collaboratore al vostro fianco
Arriviamo dunque a ChatGPT e ci iscriviamo.
Per quelle poche persone che fossero ancora più indietro di noi sull’argomento, ecco due righe di come funziona la cosa.
Si apre una chat (come fosse quella di WhatsApp) e iniziate a fare domande o richieste alla IA.
All’inizio, e l’esperienza che andiamo raccontando è la prima, non sapevamo come approcciarci e come la IA lavorava.
Comunque non c’è altro da sapere. L’esperienza è una botta e risposta col tizio IA.
Se la risposta vi piace, bene. Altrimenti potete chiedere una correzione.
Nessun linguaggio di programmazione: l’obiettivo è quello di scrivere in linguaggio naturale e ottenere una risposta “a tono” nella stessa forma.
Al momento abbiamo trovato solo IA che interagiscono in inglese.
Con queste nozioni siete nello stesso punto in cui ci trovavamo noi e potete capire come l’IA ha creato un gioco da tavolo con le caratteristiche che le abbiamo richiesto.
(spoiler: non lo ha fatto).
Iniziamo a creare il nostro gioco
L’idea di fondo che abbiamo è mettere a disposizione del materiale alla IA di ChatGPT e farci creare un gioco. Sic et simpliciter.
“Puoi progettare un gioco da tavolo con solo due dadi a 6 facce, matita e carta (pencil & paper)?”
Proviamo a stare stretti, in modo da non finire subito chissà dove.
“Come no! Ti propongo alcuni giochi“.
Ne propone 5, riportando che sono esempi (una delle caratteristiche della IA è di ripetersi, l’altra di mettere le mani avanti).
“Snake Eyes“: ogni giocatore tira i suoi dadi. Il giocatore col punteggio più basso è eliminato. Immaginiamo si proceda fino ad avere un vincitore.
“Race to 100“: ad ogni round aggiungi il punteggio ottenuto a quello dei precedenti round. Il primo arriva a 100 ha vinto.
Gli altri 3 sono più o meno simili, cita anche una variante dello Yahtzee nelle soluzioni.
Siamo onesti a costo di apparire stupidi: non abbiamo idea stia proponendo “giochi inediti” o virtualmente googlando.
Glielo chiederemo e ci piegherà sono proposte.
Così lo Spiel des Jahres però non lo vinceremo di certo.
Diamo un’ambientazione
“Mi piacerebbe un gioco con questi elementi, ma con un’ambientazione economica”
“Come no! Possiamo creare Stock Market Frenzy“.
Letteralmente “La Frenesia del Mercato Azionario“. Ci propone a grandi linee il regolamento, dove i giocatori vendono e comprano azioni.
Il prezzo delle azioni è legato dal lancio di un dado: da 1 a 3 il prezzo scende, da 4 a 6 sale.
L’altro dado indica che azione, immaginiamo i titoli quotati siano 6, è soggetta alla variazione di prezzo.
La IA si sbilancia anche, suggerendo di introdurre anche obbligazioni e warrant, in modo da poter scegliere prodotti con diverso rischio-rendimento.
Suggerisce anche di creare un mazzo evento che possa ad ogni turno condizionare il mercato al di là del lancio dei dadi.
Però…
L’idea è abbastanza banale, ma per noi ha del prodigioso.
Non è molto diverso da Financier che proponemmo settimane fa.
Comunque l’idea di introdurre anche diversi prodotti finanziari, oltre alle onnipresenti azioni, ci sembra una buona idea.
Un po’ meno quella delle carte evento. O meglio, l’idea ci può anche stare, ma avevamo escluso l’uso di carte dalla componentistica.
Però siamo piacevolmente impressionati nella nostra innocenza.
Alziamo l’asticella
“Potremmo usare lo stesso materiale per un gioco relativo alla gestione di una fabbrica?”
“Sicuro!”
Altra caratteristica: la IA è il vostro amico che ha una risposta su tutto. Salvo poi verificare sia corretta.
Cosa buona è che se criticate la IA perché ha toppato si scusa. Il vostro amico non so.
Nasce comunque “Factory Tycoon” che più o meno funziona così.
Un po’ come nel gioco precedente i dadi rappresentano il mercato. In questo caso in base al risultato il prodotto è più o meno richiesto.
E’ un po’ generico dicendo che i giocatori devono organizzare la produzione su diverse linee, comprando i materiali e fissando un prezzo di vendita.
Fino a qui è un po’ come Middleman, che trovate in Il Gioco è Tratto e che un giorno di questi andremo ad approfondire.
Ci ripropone il solito mazzo di carte evento che crea scompiglio nella routine del lancio dei dadi.
Un po’ generico
Qui IA è stata troppo generica.
In pratica ha esplicitato la parola management.
L’esperienza ci insegnerà che più si dettaglia quello che vogliamo, meglio reagisce la IA.
Un po’ al contrario di quello che pensavamo, ovvero che si incartasse se messa alle strette.
“Factory Tycoon mi sembra un po’ troppo complesso. Puoi provare a propormi un gioco con gli stessi elementi?”
“Sicuro! Questo gioco è più semplice”
“Assembly Line Challenge” si sposta sulla gestione della linea di produzione, non sull’organizzazione aziendale.
Il lancio dei dadi determina le risorse per comprare macchinare o assumere personale alla catena di montaggio.
Ci propone anche la possibilità di investire in ricerca e sviluppo per migliorare i processi produttivi.
Alla fine del gioco vince il giocatore che ha prodotto più pezzi.
La spiegazione è più completa. Alla fine di ogni proposta c’è un paragrafo che invita a osservare la bontà della soluzione.
Sì, ma sempre ‘sto mazzo di carte ci proponi che non abbiamo.
Facciamole notare le sue contraddizioni
Dopo i primi risultati positivi, facciamo notare alla IA che non abbiamo un mazzo di carte.
Alla fine, inoltre, propone sempre l’uso di un dado per risorse o andamento del mercato. Perché non usare l’altro per gli eventi?
“Sicuro!”
Ci propone una soluzione che forse doveva trovare fin dall’inizio: il secondo dado che lanci è collegato ad una tabella che riporta eventi positivi e negativi per le prestazioni della fabbrica.
“Ok mi dai una lista di 6 eventi che possono influire sulla produttività della fabbrica?”
Nel frattempo abbiamo anche chiesto che la nostra fabbrica produca birra, per contestualizzare di più il progetto.
Esce con tre eventi positivi: sussidi governativi, incremento del turismo (con più clientela in birrificio) e l’arrivo di un mastro birraio con i controfiocchi.
Di contro potremmo essere colpiti dalla siccità, con un aumento dei costi per approvvigionarsi d’acqua, guasti all’impianti e sciopero degli operai.
Lo sciopero degli operai esce più volte.
Comunque siamo tornati, dalla gestione della linea, ad un gioco con una visione più ampia.
Proviamo ad andare nel dettaglio
Ok, abbiamo un birrificio e non abbiamo paura di usarlo.
“Ok, proponi tre birre che sono previste nel gioco”
Risponde IPA, Stout e Pilsner.
“Perfetto. Per ciascuna birra che hai proposto indicami 3 ingredienti caratteristici. In tutto il gioco non devono essere presenti più di 6 ingredienti”
Ora, la domanda è molto specifica.
E’ anche vero che è qualcosa di molto “computer oriented” anche per come è posta, e, in altre circostanze fuori da questo contesto, la IA ha fatto bene.
E qui invece si incaglia.
Non trova la quadra. O meglio, pensa di trovarla, ma se controlli scopri che viola i vincoli hai precisato (che forse è la cosa peggiore).
Ci riproviamo diverse volte.
Specificando anche che le birre a due a due hanno elementi comuni, specificando anche lo schema (es: IPA ingredienti A B C D, Stout C D E F, Pilsner E F A B).
Niente da fare. Proviamo a dargli carta bianca sulle birre, perché magari queste birre in effetti non hanno niente in comune.
Tirerà fuori anche birre particolari, ma niente.
Cambiamo anche numero di ingredienti per prodotto e numero totale di elementi.
Niente. Ogni volta che facciamo notare non va bene si scusa, ci riprova e fornisce una soluzione contradditoria.
Qui molliamo.
In conclusione
Finiamo il gioco nel gioco, che poi è il nostro confronto con la IA, con un’idea di un gioco sulla produzione di birra.
Per poi non far restare male il nostro amico, gli facciamo alcune domande quantitative.
Ad esempio facciamo associare ad ogni birra un prezzo al litro e un costo di produzione che facciamo ripartire fra i 3 ingredienti che la compongono.
Ora, non sappiamo se ci ha preso oppure no, ma per lo meno c’è un margine fra vendita e costi.
La nostra esperienza
Ovviamente la IA non è in grado di progettare un gioco da tavolo.
Almeno non ChatGPT e non per il livello di definizione che richiediamo.
Per quanto banali, in realtà, aveva subito proposto degli astratti.
Sarebbe divertente vedere cosa accade se si segue quel filone senza metterlo in difficoltà con l’ambientazione.
Comunque ha sempre risposto a tono anche sull’ambientazione, proponendo soluzioni che ci aspettavamo, sebbene non siamo game designer.
Allo stesso tempo ogni volta ha proposto qualcosa in più che non pensavamo.
In fondo questo, al momento, fa e mammette di fare: una sorta di brainstorming.
Abbiamo poi provato a creare altri giochi e, con la pratica acquisita, sono usciti spunti sempre migliori.
Un gioco intero no. Questo lo ammette anche la IA di non poterlo fare.
Addio Spiel e sogni di gloria a buon mercato.
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16 Gennaio 2023