Incubo allo specchio: il terzo capitolo di Decktective

Se ieri vi abbiamo parlato delle uscite riguardanti le escape room di Cranio Creations, oggi vi parliamo dell’ultimo investigativo i dV Giochi, Incubo allo Specchio.
Ci riferiamo alla serie Decktective, della premiata coppia Chiacchiera e Sorrentino.
Un po’ indietro, come numero di episodi, rispetto alla loro produzione di Deckscape, ci ha sempre coinvolto.
Tempo di lettura 5 minuti
Se avete visto gli articoli su Rose Rosso Sangue e Lo Sguardo dello Spettro, dovreste già conoscere di cosa parliamo.
Sono investigativi dal materiale molto semplice, che con poco materiale riescono a mettere su anche un effetto wow (tra l’altro anche funzionale).
Gli autori si concentrano invece sulla profondità dei casi e delle connessioni.
Nelle conclusioni vi diremo il nostro punteggio, ovviamente senza spoiler.

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Decktective – Incubo alla specchio
di Martino Chiacchiera e Silvano Sorrentino
dV Giochi

Da 1 a 6 giocatori. Età 12+

Durata: 1 ora
Costo: 10.90 eur


Le classiche comode 55 carte

E’ un gioco investigativo basato su un mazzo di 55 carte, di dimensioni che consentono una facile lettura (110 x 85 mm circa)
Il mazzo, una volta sigillato, ha due carte, la prima e l’ultima, che chiariscono da che parte debba essere sfogliato.
Infatti, le carte Decktective non devono essere mescolate e sono tutte numerate per riporle una volta terminato il caso.
Come per tutti i giochi della serie, ma così come per tutti i giochi del tipo, si gioca una volta sola (one shot).
Nella confezione non trovate alcun regolamento. Le prime carte del mazzo vi introducono all’interno del gioco.
Le clip, invece, servono alla fine.
Alcune carte, infatti, riportano delle domande a risposta multipla.
Il gruppo di investigatori userà appunto questi strumenti per segnare le proprie risposte e sul retro troverà il punteggio conseguito.

La scena del crimine 3D

Sicuramente l’elemento che contraddistingue questa serie è la costruzione della scena del crimine.
Si mette il coperchio rivoltato dentro il fondo della scatola, cosicché nei bordi rimane lo spazio per inserire in piedi delle carte.
Sarà il mazzo a dirvi quali, quando e come.
Chi ha familiarità con i diorama troverà nella serie Decktective elementi in comune.
Sebbene questo tipo di soluzioni siano in genere orpelli, in realtà qui la scena del crimine ha un aspetto più che funzionale per la risoluzione del caso.

Il mazzo è sufficiente a indicare il da farsi, fin dalla prima carta

Come si gioca

Come dicevamo, nessun regolamento da imparare.
Comunque, per illustrarvi un po’ come si svolge una partita, proviamo a grandi linee a riassume una partita.
Le prime 8 carte del mazzo spiegano il gioco e creano la scena del crimine.
Quelle che avanzano creano un mazzo di pesca da cui, in base al numero di giocatori, si attinge la mano iniziale.
Queste carte hanno ciascuna un titolo, l’unica informazione può essere condivisa fintanto che non vengono calate.
Nel proprio turno bisogna decidere se calare una carta o scartarla.
Se una carta viene scartata, finisce in una sorta di dimenticatoio, e chi l’ha scartata non potrà menzionarne il contenuto durante la partita.
Per giocare una carta bisogna vedere in altro a sinistra il valore.
Se la somma delle carte scartate da tutti i giocatori supera o eguaglia il valore di quella carta, allora può essere giocata.
A quel punto il contenuto diventa di dominio pubblico e la carta disposta sul tavolo scoperta.

Queste clip, in una comoda bustina, permettono di segnare le risposte delle ultime carte

Paragoni con le altre Deckscape senza spoiler

Ci piacerebbe qui fare un piccolo paragone con le altre scatole che abbiamo giocato di questa serie.
Ovviamente non faremo nessun spoiler, evitando così di rovinarvi il gioco.
Vorremmo solo dire che cosa abbiamo notato.

Una narrazione in crescendo

Come ci ha riportato Martino Chiacchiera in un’intervista, gli autori partirono più sicuri sulle Deckscape, introducendo la serie Detective dopo.
Se consideriamo i tre titoli in ordine cronologico, notiamo un crescendo delle loro abilità e della confidenza presa con le meccaniche da loro proposte.
In Rose Rosso Sangue alcuni elementi erano stereotipati e dopo una ventina di minuti si poteva un po’ intuire la storia.
Diverso il caso de Lo Sguardo dello Spettro, dove la storia inizia ad essere più articolata, fino ad arrivare a questo Incubo alla Specchio dove c’è davvero lo spessore di un giallo.

Un miglior uso della scena del crimine

In Rose Rosso Sangue la scena del crimine era un po’ statica, ma in Lo Sguardo dello Spettro era già tutto più dinamico e ricco di indizi.
Con Incubo alla Specchio, dove si parla di un rapimento, gli autori traggono probabilmente il massimo da questo espediente. Speriamo si continui in questo senso.

Colpi di scena e profondità dei personaggi

Stessa cosa vale per i personaggi e per gli indizi.
Ciascun “passo” può essere ricavato con informazioni provenienti da diversi contesti. In questo modo è difficile impantanarsi del tutto, sebbene ricavare piste da alcuni elementi sia più difficile che da altri.
I personaggi poi hanno un profilo più a tutto tondo, che rende difficile l’intuizione delle loro intenzioni.

In conclusione

Incubo alla specchio è la terza scatola di Decktective che Chiacchiera e Sorrentino propongono attraverso dV Giochi.
Questa volta si parla di un rapimento, quello di Danielle Doves, che deve essere liberata lavorando su diversi indizi.
Lei stessa, “una ragazza piena di risorse”, è riuscita a darvi qualche indizio.
Questa scatola usa le stesse meccaniche degli altri capitoli della serie fin qui pubblicati.
Gli autori dimostrano di prendere sempre più confidenza con questo tema e con le inerenti meccaniche.
Se non si fosse intuito, riteniamo in Volpe Giocosa sia il migliore capitolo della serie, al momento.
Era un traguardo difficile, visto che anche le altre scatole ci avevano divertito.
Per chi se lo chiedesse abbiamo fatto un punteggio abbastanza meschino prendendo fischi per fiaschi.
Il fatto che ci sia questa possibilità è, secondo noi, un elemento di merito.

Gli autori ci tengono che non sbagliate ad aprire il mazzo: il tono è molto perentorio

Se amate i giochi investigativi

Incubo allo Specchio, come le altre confezioni di Decktective, sono consigliabili a chi ama questo genere di giochi dove ci sono enigmi o bisogna fare delle associazioni di idee..
Rispetto a due grandi classici del genere, Sherlock Holmes Consulente Investigativo e Detective, la linea di Decktective è più immediata e, nonostante il materiale limitato nei componenti, riesce comunque nel suo scopo.
Chiaramente per titoli più corposi bisogna vedere altri giochi, tipo quelli citati.

Cosa ci dobbiamo aspettare

Come le Deckscape, lo vedremo a breve,  le scatole di Decktective hanno ciascuna un elemento o qualcosa che le contraddistingue una dalle altre.
In ogni episodio gli autori cercano sia di migliorarsi che sperimentare nuove idee.
Questo stanno già facendo con le prossime due scatole, attualmente in lavorazione.

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