Inutile dirvi che è da un po’ che aspettiamo questa campagna di crowdfunding.
Ci sono diversi motivi che giustificano la nostra attesa e nel corso dell’articolo li vedremo uno ad uno.
Partiamo già dal primo: gli editori sono Max Pinucci e François Gilles Ricard.
Il gioco è Hydroracers – the Schneider Trophy Epic.
Tempo di lettura 5 minuti
Per chi ci segue da un po’ i nomi appena citati non suoneranno come nuovi.
François lo abbiamo conosciuto per le sue due campagne Kickstarter: The Great Race e The Great Race 2.
Max aveva invece lanciato un’altra campagna su un tema simile.
Era Airships, il gioco sulla conquista del Polo Nord attraverso i dirigibili, una delle sue passioni.
Procediamo dunque alla scoperta di Hydroracers.
Alle conclusioni trovate il link alla campagna su Gamefound.
Quando si fanno le cose in grande
Max è una persona che cura nei dettagli il lancio delle sue campagne di crowdfunding.
Chi segue il mondo del gioco da tavolo, o anche solo quello dell’aviazione, avrà già sentito parlare di Hydroracers.
Annunciato prima a Venezia (con un rinvio per cause meteo), poi è stato riproposto anche a Vigna di Valle, uno dei templi aeronautica italiana.
Del resto, l’Aeronautica Militare trova un ruolo attivo in Hydroracers, fungendo da consulente per tutto ciò che riguarda il campo dell’aviazione e fornendo al team di sviluppo materiale per una ricostruzione storica accurata.
Un altro piccolo preambolo: la coppa Schneider
Concedeteci un altro piccolo preambolo, che si concentra sul sottotitolo di Hydroracers: the Schneider Trophy Epic.
Senza contestualizzare questo crowdfunding, infatti, si perderebbe difatti molto del messaggio.
Come ci racconta Wikipedia, la Coppa Schneider fu istituita nel 1911.
Era una gara di velocità per idrovolanti su un percorso triangolare, organizzata in diverse Nazioni
L’uscita quest’anno di Hydroracers celebra anche il centenario della competizione organizzata a Napoli, il 12 agosto 1922.
Quell’edizione fun vinta dal Regno Unito, con un Supermarine Sea Lion II.
Tuttavia l’Italia vanta 3 titoli, 2 vinti “in casa” a Venezia e uno negli Stati Uniti.
Il Regno Unito, comunque, nel 1931 si aggiudicò il terzo titolo consecutivo e, secondo il regolamento della Schneider, si aggiudicò la coppa.
Passiamo al gioco
Alla pagina Gamefound, dove Hydroracers è proposto, trovate anche il regolamento.
Partiamo dicendo che è un gioco per 1-4 giocatori, della durata compresa entro l’ora.
L’età minima consigliata è 14 anni.
Accuratezza della simulazione del volo
Inutile dire che il gioco mira a simulare quanto meglio possibile la competizione degli idrovolanti dell’epoca.
È chiaro che per una buona riuscita è importate proporre una simulazione del volo quanto più accurata possibile.
Ad esempio, un sistema simula i benefici dell’effetto scia, o i malus dovuti a una maggiore resistenza aerodinamica per l’aereo in testa.
Anche le manovre, come le virate, se non sono eseguite ad una velocità moderata, mettono a rischio il velivolo.
Lo stesso avviene per “incontri ravvicinati”, ovvero pedine-idrovolante che si trovano sulla stessa casella,
Nessuna paura: nessun dado per muovere l’idrovolante, che avrebbe generato un effetto “Gioco dell’Oca”.
Gli idrovolanti volano per mezzo di un mazzo di carte.
Sono possibili upgrade del proprio equipaggiamento.
Riproduzione dei comandi con plance giocatore raffinate
Ogni giocatore ha una sua plancia, che rappresenta il cockpit del suo idrovolante impiegato nella competizione.
Una soluzione già vista in Great Race.
Rimanendo in tema volo, ricordiamo ancora una soluzione simile, con tanto di lancette, in Yukon Airways di Al Leduc.
Oltre a un’asimmetria nel gioco, dal momento che ogni velivolo è caratterizzato, è anche un modo per tenere traccia dello stato del mezzo.
In effetti, esporsi ai rischi visti sopra, comporta di pescare da un sacchetto delle pedine che tracciano i danni che abbiamo subito.
A volte si riesce anche a scamparsela, senza ammaccare il velicolo.
Chiudiamo indicando che esiste una modalità base, una avanzata e una modalità campagna.
La campagna Gamefound
Passiamo a cosa offre la campagna.
Esiste una versione Core Box da 60€. È il gioco base, con sole quattro miniature di idrovolante.
Più ricca la versione All In che include il kit d’espansione.
Non solo la possibilità di giocare anche in 8, ma tutti i circuiti della competizione Schneider da correre. Il costo è di 100€
Per veri appassionati del lusso la versione…deluxe.
Costa 250€, ma la confezione è di legno pregiato e gli idrovolanti finemente decorati.
Non ultimo il fatto che contiene anche il libro Hydroracers, con tavole degli idrovolanti ricche di dettagli.
Chi conosce i lavori di Max Pinucci sa a cosa ci riferiamo.
Consegna prevista per il 2023 (preciso il Gantt sulla pagina, che dimostra la buona organizzazione industriale messa in piedi).
Costi di spedizione che variano da 18€ a 36, a seconda di cosa avete supportato.
In conclusione
Secondo noi Max Pinucci e François Gilles Ricard ci sembrano la coppia ideale per questo progetto.
Lo dimostrano i loro precedenti giochi, indicati nell’introduzione.
Entrambi amanti di competizioni e imprese epiche dei primi del Novecento, non potevano che essere i protagonisti di un gioco quale Hydroracers.
La campagna è partita ieri, e mentre scriviamo è circa al 30% del goal.
Alla pagina del crowdfunding, riportata ad inizio paragrafo, trovate poi un gruppo veramente nutrito che ha curato tutti gli aspetti.
Senza contare il contributo della già citata Aeronautica Militare.
Diverse le possibilità di pledge, anche se probabilmente vale la pena considerare di entrare almeno con un All In.
Ma questo ce lo direte voi.
Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi qui citati o inerenti questo articolo.
Acquistandoli dal nostro partner Get Your Fun attraverso questi link non ti costa nulla, anzi, e aiuterai a sostenere Volpe Giocosa:
22 Aprile 2022