Gasha: gira la manovella e prendi la sfera

Una volta, non sappiamo adesso, si trovavano in tutti i bar.
Erano quelle macchinette a gettone, dove mettevi una monetina, giravi una manovella e… trick track… usciva un premietto.
A dire il vero, negli Anni 90 almeno, il premio non era scontato. Spesso te le dovevi guadagnare a fronte di una qualche prova di abilità.
In epoca più recente, e forse attuale, la manovella fa cadere una sfera di plastica che contiene un oggettino.
Gasha si basa proprio su queste macchine regala pupazzetti.

Tempo di lettura 4 minuti

In effetti, regolamento alla mano, Gasha è un gioco di collezione di set di oggetti, dove i pupazzetti “cadono” da un gashapon, il nome giapponese della macchinetta sopra descritta.
Cadono, ovviamente, in maniera metaforica, dal momento che Gasha è un gioco di carte che consigliamo anche a volpine giocose.
Vediamo di capirne di più.

Per chi va di fretta
  • I gashapon sono quelle macchinette dove si mette la moneta e si ottiene un gadget
  • Le carte Gasha ricordano proprio queste macchinette
  • Bisogna collezionare i giusti set per ricevere i Premi
  • Molto semplice, adatto anche ai più piccoli

Gasha
di Jason Levine
Studio Supernova

Da 2 a 6 giocatori. Età 7+

Durata: 20 minuti
Costo: lo trovate su Get Your Fun


Carte e Gettoni

Gasha è un gioco di carte senza nessun altro elemento particolare, se non dei gettoni usati per bonus.
Le carte sono di due tipi, Gasha e Premio.
Le carte Gasha sono divise nei 5 pupazzetti che sono disponibili nel gioco, che possono essere i tipici robot della cultura nipponica o un portachiavi a forma di nigiri.

Come ti ricostruisco il distributore di pupazzetti

Molto carino il dorso della carta, che raffigura proprio il distributore di capsule.
A parte questa piccola caratteristica di ambientazione, sul dorso sono disegnate diverse capsule, con due o più gasha.
In effetti, come accade nella realtà, quando giriamo la manovella non sappiamo che capsula cadrà. Sapremo solo che avremo uno dei pupazzetti che vediamo attraverso il vetro del gashapon.
Questo vale anche nel gioco: il dorso della carta ci dice che cosa possiamo aspettarci.
Qualcosa di simile avviene in Shining, ad esempio.

Consegno i pupazzetti (la bambolina “paga” il jolly).

I Premi

Più “ordinarie” le carte Premio. Sono obiettivi comuni disposti in una vetrina: quando si soddisfa il requisito nella parte alta della carta, si riscatta la carta Premio col punteggio associato.
Senza abbondare con i particolari, quando si realizzano particolari combo con le carte Premio, si ottiene un segnalino Bonus.
Possono essere punti o abilità speciali una tantum.

Il giocatore si trova di fronte 4 gashapon da dove pescare

Un gioco davvero semplice

Le basi di Gasha sono già in parte passate nella tradizionale presentazione del materiale.
Abbiamo un setup dove le carte Gasha vengono divise in diversi mazzetti rivolti a faccia in giù, così come i giocatori fossero davanti a una serie di gashapon.
Subito sotto ci sono le carte Premio, come abbiamo detto gli obiettivi con i set da comporre per fare punti.
Nel regolamento non c’è molto di più.
Nel proprio turno o “si gira la manovella”, ergo si pescano da qualsivoglia mazzetto due gasha, oppure si riscatta un premio.
A fine partita, quando uno dei trigger di fine partita basati sulla disponibilità di materiale si attiva, si contano i punti.

Raccogliete gli oggetti indicati per incassare il premio

Molto push your luck

Chiaramente Gasha ha una forte componente push your luck.
Dovete “scommettere” cosa si cela dietro quel dorso della carta Gasha e valutare da quale mazzetto sia più conveniente pescare.
Alcuni dorsi delle carte daranno indicazioni più vaghe sul gasha che nascondono. Magari dei tre proposti solo uno vi fa comodo per andare a prendere il Premio che ambite, quello di più alto valore nella vetrina.
Forse è meglio ripiegare su un mazzetto dove siamo più sicuri del risultato, ma magari ci porta ad un Premio più contenuto.
La strategia dipende dalla propensione al rischio del singolo giocatore e se, magari, è indispensabile azzardare la ricerca di un gasha per colmare il gap rispetto ad un avversario.

In conclusione

Gasha è un rapido e semplicissimo gioco di carte, come altri nel catalogo di Studio Supernova.
Alta giocabilità, effetto party game (fino a 6 giocatori per Gasha) e prezzo contenuto.
Nella sua facilità raggiunge lo scopo che si prefigge.
Nel senso che il gioco è astratto a prima vista, ma il meccanismo fronte-retro della carta Gasha crea nel pescare dai mazzetti la stessa suspance che si aveva nel mettere le 500 lire nelle macchinette.
E probabilmente l’autore questo effetto voleva ottenere, usando come meccanica la collezione di set di oggetti a corredo.

I gettoni si vincono con certe combo dei premi.
Le sfere senza simbolo sono i jolly

Si poteva fare di più?

Si poteva fare qualsiasi cosa.
Si poteva aggiungere ad esempio un’interazione fra i giocatori, che qua manca un po’. Non è presente nemmeno in maniera indiretta, visto che non sappiamo che cosa abbia pescato l’avversario.
L’autore poteva condire il gioco con abilità speciali dedicate per ciascun giocatore.
Ma anche no.
Nel senso che Gasha arriva diretto così, senza fronzoli o regoline bizantine.
È così che porta a casa un 1.20 di peso su BGG e la possibilità di entrare in tutte le case, anche laddove ci siano bambini piccoli.
Semplice e diretto.

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7 Febbraio 2023

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