The Eternaut: ora ve lo possiamo raccontare

Avevamo da poco raccontato la nostra esperienza nella Blue Room con Mosaic, che Pendragon Game Studio ci comunica che ha tolto il riserbo sul progetto Eternaut.
Eccoci quindi qui a parlare della nostra esperienza a Play 2023.

Tempo di lettura 6 minuti

Generalmente negli inviti nella Blue Room è ben esplicitato il gioco che verrà proposto.
Tuttavia per questa sessione era semplicemente indicato Progetto E.
La curiosità ci ha spinto ancora di più ad accettare l’invito, che comunque è sempre ben gradito in ogni caso.
Ora possiamo condividere con voi quelle due ore passate nella Blue Room.

Trailer di Eternaut di Pendragon Game Studio

Quando entriamo nella Blue Room troviamo già altre persone tavolo, fra cui Barbara del Topo di Ludoteca e Lorenzo, il Board Game Physicist.
Sara era con il vostro Affezionatissimo, spinta dalla curiosità e per fare qualche foto.
Ad aspettarci Mauro Chiabotto, il progettista del gioco che ci andava presentando.

Eternaut non richiede un master, ma Mauro Chiabotto ha letto i paragrafi per noi. Qui ci stava forse mettendo in guardia…

Davanti a noi una sorta di menabò. Per intenderci c’è un tabellone con una griglia tipo quella della battaglia navale dove si intuisce andranno posizionate delle tessere quadrate.
Tuttavia si inizierà con solo un paio, con dei personaggi in quella che è una stanza. L’idea, è facilmente deducibile, è che tessera dopo tessera andremo a mappare il tabellone con stanze e luoghi all’aperto.
Ci sono anche le plance personaggio, ma sono collezionate tutte insieme davanti a Mauro.
Difatti il gioco che andremo a giocare è un collaborativo, dove tutti i personaggi sono a disposizione dell’intera squadra di giocatori.
Ogni personaggio ha poi slot per equipaggiamento e altre cose andremo a vedere.

L’interazione con gli oggetti, la lettura dei paragrafi, posizionerà nuove tessere (non casualmente) sulla mappa, insieme a nuovi oggetti con cui interagire. Qui era ancora tutto possibile.

Una narrazione di una storia che non conosciamo

Mauro ci chiede se conosciamo il fumetto L’Eternauta. Ora, se siete amanti dei fumetti, lo abbiamo scoperto tornando a casa, Eternaut è un grande classico.
Né il vostro redattore né Sara avevano la più pallida idea di cosa parlasse.
“Tranquilli tanto uscirà una serie su Netflix”.
Non abbiamo Netflix.
Per tutti coloro che invece sono inseriti in quest’ala del mondo nerd, non temete di annoiarvi.
Come in Dune i Segreti della Casa, il gioco sfrutta l’ambientazione del fumetto, ma crea una storia parallela, uno spin-off, coerente con la trama originale.
Ci porta a pensare che Mauro abbia seminato qua e là dei link con il fumetto di Héctor Oesterheld, che renderanno felici tutti coloro che già conoscono questo universo.
Come ci disse Ignacy Trzewiczek, grosso modo, proprio alla Blue Room nel 2022, “una scatola vi dà indietro quanto voi ci mettete dentro“.

Quattro personaggi in cerca di autore

Eternaut è fondamentalmente un gioco di narrazione.
Mauro si è messo a nostra disposizione per leggere le parti narrative all’interno di un libretto con i paragrafi relativi allo scenario che stiamo per affrontare (un po’ alla This War of Mine se volete).
Per le premesse viste prima, che voi conosciate la saga o no, le informazioni ad inizio partita sono poche.
Quattro personaggi si rifugiano in un edificio, una sorta di garage, dal momento che vedono nevicare per la strada.
Mauro ci legge qualche riga di background di ciascuno di loro e cosa pensano di questa nevicata che ha colpito Buenos Aites nell’estate del 1969.
Sappiamo che un personaggio è un pompiere, che ha soccorso un’infermiera anche lei adesso all’interno del garage e poco altro.
Ad esempio perché un personaggio è equipaggiato con una rudimentale arma?
Ecco, se avete letto il fumetto sapete cosa sia la neve e la sua natura. Se non lo avete fatto, sarete già presi all’interno della storia, come è accaduto a Sara nonostante questo genere non sia la sua “cup of tea“.

Quattro sconosciuti dovranno collaborare per uscire dall’edificio e capire cosa sta acacdendo a Buenos Aires

Un po’ di meccanica

La meccanica del gioco è molto semplice.
Ogni giocatore ha delle carte azione. Nel suo turno deve abbinare una azione ad un personaggio.
Sono azioni basilari che, come ha scritto Lorenzo su Geek Pizza, ricordando molto un punta e clicca degli Anni 90.
La carta associata andrà in un slot di un giocatore. Quando gli spazi per le azioni, di un singolo personaggio, sono esauriti, il personaggio sarà esausto e il conta turni avanzerà.
E’ inutile dire che bisogna concludere la missione entro un certo numero di round, altrimenti Mauro, probabilmente, leggerà un triste paragrafo.
Già, ma quali sono le missioni da compiere? Accanto alla “planimetria incompleta”, ci sono 3 carte con 3 obiettivi.
Non andranno risolti insieme, ma seguire una delle tre strade proposte sarà la via per risolvere lo scenario, che chiede di scappare.
In base alla perizia con cui si chiude lo scenario, si riuscirà a “fare più punti”, si sbloccheranno informazioni utili nel resto della campagna e così via.

La meccanica delle interazioni

Mauro trova un modo molto astuto per gestire le interazioni fra i personaggi e l’ambiente.
Ogni oggetto, delle tile, che sia una porta o mobilia, ha un numero. Se vogliamo ispezionarlo, dovremmo giocare l’azione corrispondete e Mauro ci leggerà il paragrafo.
E fin qua…
Se vogliamo invece interagire bisogna usare insieme i codici.
Mettiamo che pensiate di essere all’Overlook Hotel: se l’ascia che un personaggio possiede ha codice 123 e la porta a sul retro 456, il paragrafo 123456 ci dirà cosa accade dalla loro interazione.
Ad esempio la porta potrebbe frantumarsi, oppure resistere alla nostra furia.
Se c’era una riposta frustrante in Monkey Island era proprio “non sembra funzionare” quando si cercava di fare azioni improbabili.
In Eternaut Mauro ha sempre trovato qualcosa, anche quando la nostra scelta era malsana.

Immagine con alcune miniature proposte per il KS di Eternaut. (credits: pagina mailchi del progetto)

Uno sguardo al futuro e un po’ di link

Eternaut avrà al suo interno da 7 a 10 scenari, la cui successione dipenderà dalle scelte dei personaggi, che lungo la storia subiranno un processo di caratterizzazione.
Il crowdfunding di questo progetto inizierà nell’inverno del 2023 e potete iscrivervi alla newsletter tramite questo link.
Inoltre, ça va sans dire, i materiali e la grafica che abbiamo visto a Modena sono quelli del prototipo: aspettiamoci tutte le amenità viste ad esempio in Fuga da New York.
Coloro che vogliono invece sapere qualcosa di più sulla serie, che sicuramente farà da volano al gioco, possono leggere direttamente il comunicato Netflix.

Il teaser di Netflix per Eternaut

In conclusione

Dicevamo che eravamo completamente digiuni di quest’ambientazione. Se Sara avesse avuto tutto il contesto prima della dimostrazione, probabilmente non sarebbe entrata nella Blue Room.
E avrebbe fatto male.
Infatti è rimasta coinvolta dal thriller che si è creato, col time conta turni che scorreva mentre cercavamo di uscire da quel postaccio, come in una vera escape room.
Ecco che quindi senza avere un personaggio ha proposto strategie all’interno di un team che ci ha dato dentro per portare a casa la pelle.
Non sappiamo dirvi se per gentilezza o no, ma Mauro ci ha detto che eravamo vicini alla soluzione dello scenario.
Forse una gestione all’italiana, dove un personaggio si faceva il mazzo mentre alcuni stavano a guardare, non ha ottimizzato il numero delle azioni giocate. Il fallimento poteva solo seguire.
Inoltre le possibilità erano davvero molteplici e solo negli ultimi round abbiamo messo insieme una logica che non fosse un “frugo dappertutto e vede che succede”.
Rimaniamo con la voglia di riprovarci e seguire Eternaut.
Faremo l’abbonamento a Netflix?

Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi qui citati o inerenti questo articolo.
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6 Luglio 2023

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