Dog Park: esci fuori il cane

E sì, Little Rocket Games preferisce mantenere il nome originale del gioco nelle sue localizzazioni, ma la naturale traduzione di Dog Park sarebbe “Esci il cane”.
Come il Dog Walker in qualche modo è il canaro o il Dog Sitter.
Beh… dopo queste fregnacce vediamo come si presenta Dog Park.

Tempo di lettura 6 minuti

Dopo Calico e Creature Comforts, tanto per fare due nomi, gli amici di Bracciano localizzano un altro titolo estremamente sornione.
Sì perché l’ambientazione di Dog Park farà andare in brodo di giuggiole tutti gli amanti dei cani.
Se poi la versione localizzata è quella deluxe…beh, “che te lo tico a fare“.
Vediamo come si diventa i migliori dog sitter in circolazione.

Per chi va di fretta
  • Un gioco con componentistica altamente pucciosa
  • Selezionate i cani all’asta, motivateli e portateli al parco
  • Ogni cane è classificato per Razza e ha abilità speciali
  • Il tracciato di avanzamento del parco è moderno (non temete il gioco dell’oca)
  • Semplice e rapido, sia nel setup che nel gioco

Dog Park
di Lottie e Jack Hazell
Little Rocket Games

Da 1 a 4 giocatori. Età 10+

Durata: 20 minuti a giocatore
Costo: lo trovate su Get Your Fun

 


Pucciosita’ ovunque

Dog Park è il gioco puccioso per eccellenza.
Ok, le risorse a forma di biscotto o palla ce le aspettavamo.
Il tray a forma di osso che le contiene è già qualcosa di estremamente sornione.
Ma c’è da dire che anche come tutto si incastra nel preformato in plastica, quasi come in un costoso organizer, dà l’idea di accuratezza dei dettagli di Dog Park.
Anche i meeple del giocatore, sia la sua pedina Dog Walker che il segnapunti Reputazione, sono sagomate e con le loro decals.
Insomma, se per Creature Comforts ci fu la corsa a Play 2022 per la copia deluxe, per Dog Park non servirà: è l’unica versione localizzata.

Come non innamorarsi di questo trail?

Più cani di quanti ne conosciate

Davvero tanti. Un mazzo di ben 263 carte con una varietà di cani incredibile.
A differenza di altri giochi non c’è una foto di repertorio, ma un grazioso ritratto.
Ogni cane ha una sua abilità e preferirà un certo tipo di giochi o premietti fra tutti quelli disponibili. Poi ci arriviamo. I cani alloggeranno nella vostra pensione, la plancia giocatore, e potrete portarne a spasso fino a 3 alla volta.
Avete anche un Disco Offerta: una rotella con dei numeri che vi servirà nella fase d’asta.
Dobbiamo quindi parlare di come si gioca a questo punto.

Ogni cane appartiene ad una Razza identificata da un colore e vuole qualche risorsa per uscire a passeggio.
Attenzione alle abilità di ciascun cane

Prendi il cane e portalo al parco

In sostanza questo è lo scopo di Dog Park.
Scegliete dei cani da una vetrina e li portate nella vostra pensione.
I cani sono pigri e non vogliono uscire.
Se pagate le risorse che chiedono, allora li potete mettere al guinzaglio (fino a 3 dicevamo) e portarli a spasso (dalle nostre parti si dice allo sgambatoio).
Questi cani sono anche un po’ rompi.
A fine turno, i cani che non sono usciti fino a quel momento, vi daranno penalità. Ma volete uscire o no?

Carini Dischi a forma di guinzaglio: servono per fare segretamente la propria offerta durante il Reclutamento (fase d’asta)

La fase d’asta

Una parte piuttosto strategica del gioco è la fase iniziale. I
n basso nel tabellone è proposta una vetrina. Ogni giocatore piazza la propria pedina vicino al cane che intende portare nella sua pensione. Nel Disco Offerta muove la rondella per fare un’offerta in punti Reputazione, i punti vittoria del gioco. L’offerta, ovviamente, sarà svelata solo che dopo tutti i giocatori hanno concluso la fase.
Anche chi non vince l’asta comunque prende un altro cane di quelli a disposizione in modo che ad ogni round ogni giocatore abbia il suo nuovo cane.

Andare piano e prendere tate risorse o correre veloci per il primo piazzamento?

Attenti al cane

Ovviamente ci sono dei fattori da tenere in conto nella fase di Reclutamento.
Il primo è: avete le risorse per portarlo a spasso?
La seconda valutazione riguarda quanto quella carta vi può aiutare nel vincere il premio Esperto di Razza.
Ad inizio setup ad ogni razza di cane, ad esempio toy o di utilità, è affidato un punteggio posizionando dei token in una classifica.
Chi ha a fine partita avrà la maggioranza di carte di una razza acquisirà i punti associati.

Ogni volta che un cane esce prende un segnalino Passeggiato.
Siate equi con i vostri cani

Portare a spasso il cane

Prendete quindi il vostro cane e mettetelo in pensione.
Portatene fuori fino a 3, tenendo conto dei “premietti incentivanti”, come anticipato.
Qui dovete fare attenzione alle abilità del cane.
Alcuni vi fanno fare Reputazione se escono più volte, altri vi aiuteranno nella raccolta risorse al parco (ma è solo un esempio).
Già perché in questa fase il vostro Dog Walker camminerà su un tracciato con un sistema visto in Parks.
Nel tracciato potete avanzare fino a 4 passi e risolvere l’azione, in genere raccogliere risorse.
La logica farebbe pensare che conviene muoversi piano piano.
In realtà a chi finisce per primo il percorso vengono assegnati più punti Reputazione e così a scalare.
L’ultimo giocatore che rimane solo nel parco, tra l’altro, interrompe la passeggiata e becca pure un malus in Reputazione.

L’organizzazione del tabellone aumenta, se ce ne fosse bisogno, la comprensione dell’ordine delle fasi

Chi è rimasto a casa ci rimarrà male

I cani che sono usciti tornano alla pensione felici.
Tutti i cani vogliono uscire almeno una volta. Come dicevamo a fine turno ogni cane andato al parco in quel round fa punti, ogni cane che ancora non è uscito un malus.
A fine partita non c’è chissà quale insalata di punti: qualcosa per le risorse rimaste e bonus per le maggioranze, come visto sopra.

In conclusione

Dog Park è un titolo family, o family+, che gli amanti degli animali e della componentistica pucciosa non possono perdersi.
Un po’ come Calico, che si vendeva anche solo grazie al gatto sulla scatola, anche Dog Park è un titolo sornione a quel modo.
L’unico appunto che si potrebbe fare è riguardo alla coerenza della meccanica di gioco con l’ambientazione.
I cani difatti devono essere “pagati” per uscire, ma si straniscono se non escono.
Anche la fase d’asta non è chiaramente collocabile nell’ambientazione, ma tuttavia non è che Dog Park sia un titolo simulativo, no?
E si ci pensiamo bene, chi ha un cane sa quanto può essere volubile e capriccioso alle volte.

Il segnalino Primo Giocatore ricorda la casetta di Snoopy

Diverse meccaniche

Non vogliamo dire che Dog Park sia un giocattolo.
In realtà dietro c’è un gioco con diverse meccaniche. L’asta, tra l’altro senza rilancio così da rendere la fase più snella, sicuramente crea quel brio al tavolo in linea col gioco.
Se vogliamo c’è anche, tra le righe, un aspetto deckbuilding, in quanto i cani devono essere selezionati anche per avere le maggioranze a fine partita o combo tra le abilità.
Infine la meccanica della passeggiata al parco, seppure non introdotta da Dog Park, è comunque moderna e alcuni elementi qui non riportati, come la variazione del tracciato ad ogni round e una biforcazione per l’uscita, rendono ancora il tutto più vario e tattico.
Altra varietà, e quindi longevità, oltre che all’elevato numero di carte Cane è legata alle Carte Previsioni, che in ognuno dei 4 round applicano un evento, e alle carte Obiettivo personali assegnate durante il setup.

Scalabilità

Probabilmente Dog Park dà il meglio di sé in 3-4 giocatori.
Questa conclusione deriva dalla meccanica d’asta nella fase di selezione dei cani. L’autore lo sa e in 2 giocatori introduce un automa che punta alle razze più pregiate nell’asta e intoppa il tracciato parco nella passeggiata. Temevamo il peggio, traumatizzati ancora dalla soluzione di 7 Wonders per due giocatori, invece l’automa gestito dal dado fa comunque il suo lavoretto.
Non è l’unico accorgimento che Dog park usa per adattarsui al numero di giocatori.
Non avete insomma scuse per non uscire il cane.

Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi che possono piacerti se hai gradito l’articolo.
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31 Marzo 2023

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