Curators – Collection Conundrum: gestire un museo non è mai stato così facile

Curators: Collection Conundrum è ora disponibile dopo una campagna Kickstarter di successo. Worldshapers coordinava il progetto.

Il banner su Kickstarter

Il banner su Kickstarter

Curators, abbreviando, è un gioco che ci mette alla gestione di un museo a 360 gradi.
Il giocatore ha in mano tutte le leve necessarie per ampliarlo, installare opere e occuparsi del problema del budget.
Un titolo che viene definito german, per chi ama classificare tutto, ma che comunque trasmette la sua ambientazione.
Chi è di fretta, ci può aspettare al Cafe del nostro museo alle conclusioni.

Video ufficiale di Worldshapers per la campagna Kickstarter

Il progetto Kickstarter

Questa volta niente storie su come funziona un progetto Kickstarter, spiegato recentemente per Whale Riders.
Il progetto Kickstarter ha raccolto 350000 SEK, la moneta corrente svedese, per un equivalente di 34000€.
I finanziatori sono stati circa 830 e una copia standard del gioco, con consegna Aprile 2021, è costata loro circa 34€.
Altri tipi di pledge erano disponibili e durante la campagna si sono sbloccati diversi contenuti bonus.
Per chi si fosse perso la campagna, può comunque ancora procurarsene una copia come late pledge.
Sono 470 SEK per una copia e 200 SEK per farla arrivare a casa vostra. Totale circa 65€.
Altre 250 SEK (25€) se volete le fiche in metallo (vedi meccanica).

Disposizione delle tessere secondo una spirale, da seguire dall'esterno verso il centro. Se lo spazio è poco, risulta schiacciata.

Disposizione delle tessere secondo una spirale, da seguire dall’esterno verso il centro. Se lo spazio è poco, risulta schiacciata.

Un mare di segnalini

Come dicevamo, si può definire un german. Materiali utilitari, pratici e resistenti.
I componenti di Curators sono infatti abbondanti e con una grafica carina che facilita lo svolgimento di una partita.
Trovate plance quadrate, una per giocatore, che rappresenta la hall del vostro museo con alcune stanze principali, come l’ingresso alle ali del museo, la stanza blindata per il denaro e il magazzino.
Ci sono poi tessere a forma di pezzi del Tetris che rappresentano le ali del museo, con i segnalini reperto da collocarci sopra.
Questi si possono acquistare da un’altra plancia, la casa d’asta.
Già ma i soldi? Questi sono in cartoncino (tipo Vinhos).
Si ottengono in base ai visitatori nella hall, altri segnalini, che sono disposti negli appositi spazi della plancia principale.
Lo staff a disposizione del giocatore, i lavoratori, sono rappresentati da fiche double-face: su ciascun lato è rappresentato la tipologia del lavoratore.
Conclude la dotazione una serie di cartoncini con obiettivi da conseguire.

Le fiche per determinare le azioni. Sono double face. Abbiamo usato due set per mostravi cosa c'è dietro ciascuna

Le fiche per determinare le azioni. Sono double face. Abbiamo usato due set per mostravi cosa c’è dietro ciascuna

Una meccanica semplice, ma con scelte non banali

Linee generali

Il setup di Curators è rapido. Come dicevamo nel paragrafo precedente, lo scopo del gioco è far fiorire il proprio museo, principalmente allestendo nuove ali.
Questi cartoncini vengono disposti a spirale al centro del tavolo (tipo Patchwork), dove al centro c’è un segnalino da prendere quando sono terminate le ali.
La serie infatti è “attaccata” dall’esterno e si possono prendere ali più avanti nel percorso, rispetto alla prima disponibile, pagando un extra.

La plancia dell'asta, dove le opere possono essere acquistate (ma non con un'asta)

La plancia dell’asta, dove le opere possono essere acquistate (ma non con un’asta)

Le fiche azione

Ad ogni turno il giocatore deve svolgere un’azione.
C’è il Carpentiere (Carpenter), che costruisce nuove ali, e l’Archeologo (Archaelogist), che riempe il vostro magazzino con opere d’arte e ne porta anche alla casa d’aste.
Come dicevamo si possono acquistare, tramite il Responsabile della Collezione (Collection Manager), ma prima di essere esposte il Restauratore (Restorer) dovrà metterle in ordine.
I soldi non sono un problema, se ne occuperà il Responsabile Finanziario (Financial Manager).

Il nostro piccolo museo si sta espandendo

Il nostro piccolo museo si sta espandendo

Meccanica

Le fiche, come dicevamo, riportano il simbolo di un lavoratore che permette le azioni e ce n’è un set per ogni giocatore. Svolta l’azione, la fiche viene girata così da mostrare un’azione differente.
Comunque parte del vostro tempo sarà preso dal collocare le nuovi ali del museo, come in un puzzle, in modo da disegnare uno schema (pattern), che magari porti punteggio a fine partita in base agli obiettivi.
Si parte sempre in modo che il primo abbia una porta che combacia con l’ingresso all’esposizione e,le seguenti, devono seguire le ali già posizionate.
Ogni stanza ha un colore diverso (rosso, blu, grigio) e può ospitare opere dello stesso colore.
Si può quindi identificare una catena:

► costruisco e posiziono un ala
► mi procuro un’opera dall’archeologo o la compro
► la restauro e così porto anche un visitatore al museo
► incasso soli in base al numero di visitatori tramite il Responsabile Finanziario

Alla fine della partita si ottengono punti in base alla disponibilità finanziaria, lo stato delle ali completate, il numero di opere e i contratti completati, compresi quelli avanzati se ad inizio partita avete introdotto questa modalità.
Worldshapers mette a disposizione un regolamento in inglese (a breve le altre lingue).

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Giocare in solitario

Fino a questo momento abbiamo scritto che è un gioco semplice, un german introduttivo magari.
Per giocatori più sicuri di sé consigliamo la modalità solitario.
Come riporta il regolamento, il giocatore viene posto davanti a una serie di missioni. Assomigliano ai livelli di un videogioco.
Sono da affrontare in sequenza e per ogni livello ci sono regole e obiettivi da seguire.
Il primo obiettivo è minimo, ma se si fa di meglio si ottengono più stelline. Un sistema tipo medaglia di bronzo, argento e oro che si usa, appunto, in diversi videogiochi.
Vi assicuriamo che sono problemi davvero tosti ed è difficile risolvere ciascuno al primo tentativo.
La questione è che, dal momento che il setup iniziale è lo stesso per ogni missione e non ci sono elementi casuali, ogni missione è giocabile una volta sola.
Nel senso che basterebbe ripetere le stesse mosse per ottenere lo stesso risultato.
Ad ogni modo ci si può sfidare a migliorare il proprio risultato, per conseguire più stelline, e comunque ricordarsi le mosse su 18 turni non è banale.
Le missioni poi sono 11, così da garantire diverse ore di gioco solo in questa modalità.

Obiettivi con le carte anche per il gioco avanzato

Obiettivi con le carte anche per il gioco avanzato

In conclusione

Curators è un progetto Kickstarter conclusosi con successo nella primavera 2020, dove Worldshapers, un editore svedese, ha curato la proposta.
E’ un gioco con nessun aspetto casuale e indipendente dalla lingua, dal momento che ogni informazione è nota a tutti i giocatori, tranne per gli obiettivi. Questi sono presenti in modalità semplice e avanzata.
La parte da leone la fa il posizionamento delle tessere attorno alla plancia giocatore, per formare un puzzle.
Il sistema delle azioni, gestito con le fiche double-face, lo abbiamo trovato davvero arguto con la possibilità di fare combo interessanti (fiche simili si possono giocare in un’unica azione). Inoltre se volete sbloccare un’azione che vi interessa, dovete prima farne un’altra se questa è sulla faccia non visibile.
Spesso i giochi di questo tipo s’incasinano con regole e regolette per cercare a fatica una profondità.
Curators non soffre di questa problema, dove le regole sono poche e ci si concentra sul gioco e non su come giocarlo.

Obiettivi semplici e obiettivi complessi

Obiettivi semplici e obiettivi complessi

Per chi è adatto

L’interazione nel gioco è abbastanza impalpabile, tranne quando un giocatore prende, magari pagando un malus, un’ala dal mercato dal comune che potrebbe servirvi.
Lo stesso dicasi per l’acquisto di un’opera alla casa d’asta, con incremento di prezzo di quella successiva.
Non esiste difatti un’asta, ma le opere si acquistano in sequenza.
Quindi è da giocare con persone “rilassate” che vogliono prendere i semi e curare il loro orticello (vedi anche Sagrada). L’aspetto di “solitario di gruppo“, fa sì che funzioni bene con qualsiasi numero di giocatori.
In solitario, opzione spesso che viene messa dall’editore a fini commerciali, è qui invece un gioco a sé stante che è creato con cura come il gioco a più partecipanti.
Una strategia base, che segue le indicazioni date in precedenza, fa sì che sia un gioco semplice, senza orpelli cervellotici.
Tuttavia, un sistema di punteggio che premia fattori diversi, potrebbe dare adito a strategie diverse da quella presentata.
Possiamo definire Curators un buon introduttivo ai giochi della sua categoria, con target family, ma, perché no, anche per giocatori più esigenti nelle ore di libertà da mattoni micidiali.

Get Your Fun ha a disposizione la copia localizzata da Little Rocket Games. Se volete darvi all’arte, passate di là.

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