Intervista a Comelasfoglia Studios: un gruppo di appassionati genuini

Se sfogliate il blog di Volpe Giocosa trovate un sacco di giochi di autori, ed editori, affermati.
Sono quei giochi che tutti i negozi hanno e che ci portano a discutere per ore se questa o quella scelta sia stata azzeccata.
Abbiamo attenzione però anche alle realtà che potremmo definire emergenti.
Per questo abbiamo avviato partnership con Tambù e Ludisburg, ad esempio.
Altre realtà vengono scovate direttamente da noi. Così è stato per Comelasfoglia Studios.

Tempo di lettura 5 minuti

I talent scout di Volpe Giocosa avevano infatti trovato la loro pagina Facebook.
Ad attirarli in particolare furono i giochi di Marbushka, un editore ungherese che distribuiscono in Italia.
Detto questo abbiamo letto la descrizione che offrono di loro stessi e abbiamo trovato molti punti in comune con alcuni capisaldi che guidano Volpe Giocosa.
Inutile perdersi in troppi discorsi, andiamo a conoscerli.

Comelasfoglia Studios

Come di rito le presentazioni

Ciao ragazzi. Innanzitutto grazie per questa intervista.
Ci raccontate qualcosa di voi?
Ciao! Mi chiamo Simone, sono presidente e fondatore di Comelasfoglia e in questa occasione portavoce.
Comelasfoglia è un’associazione che si occupa di promozione della cultura del gioco con base a Parma e dal 2008 organizziamo eventi, tornei, collaboriamo con enti ed aziende e autoproduciamo giochi da tavolo, di carte e di ruolo.
Per l’appunto, come la sfoglia.

Sicuramente il nome del vostro progetto, Comelasfoglia Studios, è abbastanza singolare.
Abbiamo letto sulla vostra pagina Facebook il concetto che c’è dietro, molto simile a quello che guida Volpe Giocosa in realtà.
Ci potete dire di più?
Il nome prende spunto dal modo di dire emiliano “fat in cà cme la fojeda”, letteralmente “fatto in casa come la pasta sfoglia”.
Da bravo emiliano il rapporto con il cibo è sempre forte e presente e, pur non occupandoci di cucina, questo nome particolare vuole rappresentare la cura e la passione che è tipica delle cose homemade, personali e sentite.
Tuttavia, se fatte bene, non da meno dei prodotti standard e industriali.

Conoscendo Comelasfoglia Studios

Nella vostre righe di presentazione ci è piaciuto leggere “Non andiamo bene per chi si prende troppo sul serio, ma nemmeno per chi non ci crede neanche un po’”.
Detto questo quanto pensate sia purtroppo applicabile al mondo dei giochi da tavolo odierno?
Dal nostro punto di vista, entrambi gli estremi non possono funzionare.
E’ un po’ come quando siedi ad un tavolo e giochi: gli assatanati agonisti incapaci di perdere sono fastidiosi quanto quelli che non ci provano nemmeno.
Credo valga in qualsiasi contesto, professionale e non, e a maggior ragione nel mondo del gioco.

Sempre citandovi: “Non piacciamo agli standardizzati, ai professionali ad ogni costo, a chi non sa o non vuole ridere.”
A questo proposito ci riallacciamo alla domanda precedente: non pensate a volte ci sia un eccessivo professionismo nel nostro campo?
A volte si confonde la serietà e l’impegno, con la rigidità e l’incapacità di saper apprezzare le cose.
Le prime caratteristiche ritengo siano due qualità fondamentali ogni volta si vuol fare qualcosa, indipendentemente dal contesto. Se chi si occupa di giochi non si diverte c’è qualcosa che non va, ti pare?

Rimanendo nel tema: cosa ne pensate del gioco da tavolo e della tanto chiamata in causa “inclusività”?
Uno degli aspetti che più mi piacciono del mondo del gioco è la sua trasversalità: ho avuto la fortuna di intavolare giochi con chiunque, senza distinzioni.
Mentre stai giocando, se quello che hai di fianco è “diverso” per una qualsiasi sua caratteristica, non ha importanza.
La forza del gioco può essere anche questa: veicolare idee, concetti e valori attraverso del tempo passato insieme.
Più giochini per tutti!

Le attività di Comelasfoglia Studios

Concluse le presentazioni di rito, ci descrivete le attività che vi vendono coinvolti e i vostri progetti recenti?
L’ultimo periodo, come purtroppo un po’ per tutti, ci ha costretto a rimanere a distanza.
Di conseguenza i nostri abituali appuntamenti settimanali sono diventati online.
L’estate dovrebbe riavvicinarci, per fortuna!
Per ora, abbiamo avuto modo di ripartire con una cena con delitto presso un ristorante della nostra città.
Invece, l’ultimo gioco su cui abbiamo lavorato è stato Europe 3020, candidato allo Spinelli Prize for Outreach indetto dal Parlamento Europeo, ora disponibile gratuitamente in edizione print&play.

Marbushka

Ci parlate della vostra collaborazione con questa casa editrice?
Abbiamo visto ci sono un sacco di titoli dove l’editore pone cura nei dettagli.
Quando abbiamo scoperto i giochi Marbushka ce ne siamo immediatamente innamorati.
Ci siamo quindi subito mossi per portarli in Italia, diventandone i distributori ma anche rendendo i giochi fruibili a tutti.
Debora si è infatti occupata delle traduzioni italiane dei regolamenti.
Oltre alle bellissime illustrazioni che saltano all’occhio, ci ha colpito proprio la cura e la passione con cui questa piccola casa editrice indipendente segue ogni parte dello sviluppo dei loro giochi, dall’ideazione alla realizzazione.
Credo che in un mercato sempre più affollato come quello dei giochi da tavolo, sia importante riscoprire il valore dei dettagli, anche loro un po’ “fatti in casa come la sfoglia”.

Questa macchina fra Toscana e Liguria è chiamata “Nonna Papera” e serve per fare la sfoglia fatta in casa (la troviamo anche nel logo di Comelasfoglia Studios). Come si chiama dalle vostre parti?

Progetti futuri

Quali sono i principali progetti di Comelasfoglia?
Promuovere e far conoscere i giochi di Marbushka è senz’altro ora il nostro primo obbiettivo.
Parallelamente stiamo portando avanti alcuni progetti interessanti in collaborazione con realtà locali e non, su cui c’è ancora stretto riserbo ma presto avremo modo di presentarli!
E’ già disponibile invece la caccia al tesoro interattiva per il borgo medievale di Vigoleno (PC), che abbiamo realizzato in collaborazione con ARTernative.
Infine, per il 2022, in occasione del centesimo anniversario delle barricate partigiane nel quartiere Oltretorrente di Parma, vorremmo ripubblicare il nostro gioco sulla resistenza “Parma Città Divisa” del 2015.

Domanda stupida: qual è il segreto di una buona sfoglia (oltre a tanto amore)?
La mia nonna, contrariamente a quanto quasi tutti consigliano in cucina, non ha mai seguito le ricette.
“Ce ne vorrebbero due ma son troppe”, “così è un po’ poco”, “ci vorrebbe questo ma a noi non piace”.
Ecco, non si fa così.
Ma io della roba buona come la sua non l’ho mai mangiata, e non ho intenzione di fare diversamente.

Europe 3020: un gioco ideato da Simone Terenziani di Comelasfoglia

In conclusione

E’ stato un piacere conoscere Debora e Simone di Comelasvoglia Studios.
Come vi dicevamo nell’introduzione, e come crediamo trapeli da questa intervista, questa realtà ha molti punti in comune con Volpe Giocosa.
Si mettono difatti d’impegno nella loro “crociata” per la semplicità, senza tuttavia prendersi troppo sul serio o pensando di essere arrivati.
Non professionisti, ma professionali” è un termine che talvolta usiamo per descrivere questo tipo di realtà.
Pensiamo che si possa calare anche per Comelasfoglia.
Con Volpe Giocosa hanno anche in comune la vulcanicità.
Sono davvero tanti e diversi i progetti che portano avanti. C’è la diffusione del gioco attraverso l’inclusività, la realizzazione di giochi e la distribuzione di una linea di prodotti quasi artigianali.
Tutto questo passando attraverso esperienze live come le cene con delitto.
Non possiamo quindi che augur loro il meglio sperando di poterci vedere presto dal vivo.

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