Dopo un po’ di tempo riprendiamo i nostri unboxing in versione unplugged.
Oggi apriamo Chai, sebbene in realtà lo abbiamo già giocato con altre confezioni.
Contenuti davvero ricchi per questo gioco localizzato da Little Rocket Games che seguiamo fin dal Kickstarter.
“Che cialtronata!”
Così commenta senza possibilità d’appello la raffreddata Direzione Artistica di Volpe Giocosa.
Giudizio non speso per Chai, che anzi, proprio per la qualità dei componenti, a portato a commenti lusinghieri.
Senza dilungarci oltre passiamo ai punti salienti di questo unboxing.
L’unboxing di Chai: più ilare del solito
Perché un unboxing di Chai
Oltre al classico “perché ci andava di farlo”, proviamo a proporvi i motivi per cui prendere in considerazioni Chai dal punto di vista prettamente dei materiali e del comparto grafico.
1 – Una grafica ben curata
Colori e disegni fra il pastello e l’acquerello (durante educazione artistica giravamo per i corrodi, scusate).
Una linea simile a quella di Four Garden che ci piace.
Ottima anche l’idea di inserire “personaggi famosi” fra i clienti dei mercanti di tè (a.k.a i giocatori).
Chiediamo conferma che fra loro si nasconda anche D’Artagnan.
2 – Ottima accoppiata Aroma del tè e il suo mercato
Baraonda più totale nel video nell’uso dei termini (il tè non ha condimenti?).
Comunque, per la cronaca, le tessere in plastica sono gli Aroma del tè e sono una soluzione più elegante, ed immaginiamo costosa, rispetto a token in cartoncino.
E’ lo stesso materiale che abbiamo visto in Bumuntu o Honeycombs.
Elementi che si spostano bene con la plancia mercato di spessore doppio, che lascia “canaline” per far scorrere gli aromi.
Anche un maldestro come il Redattore non combinerà pasticci, soprattutto laddove queste tessere devono correre veloci e spesso.
3 – Le tazze da tè
In plastica, di enormi dimensioni, probabilmente maggiori di quelle reali, ricordano davvero quelle usate in oriente.
Non è un riferimento alle porcellane giapponesi, anche perché il chai è un termine usato in un’altra regione dell’Asia.
Pensiamo a quanti nomi usiamo noi per identificare la pasta: normale che 4 miliardi e mezzo di persone usino nomi differenti, a seconda della tipologia e della preparazione, per identificare una tazza di tè.
Lo stesso può valere per il modo con cui è servito.
In conclusione
Chiudiamo col solito disclaimer dove ci scusiamo se alcuni accenni al regolamento sono confusi addirittura sbagliati.
Il nostro scopo, seppure in modo cialtronesco, era quello di farvi passare un quarto d’ora in allegria presentandovi anche Chai.
Il passo successivo sarà vedere se tutto questo materiale, che costituisce una scatola pesante, leghi bene insieme e abbia un valido gameplay.
Se volete acquistare questo gioco, vi consigliamo di rivolgervi a Get Your Fun.
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