Cartaventura: avventure in un mazzo di carte

Una serie quella di Cartaventura che ci incuriosiva. Infatti, la maggior parte dei titoli di questa collana evocano luoghi esotici, come il Tibet.
In questi giorni abbiamo provato la demo, Tintagel.

Tempo di lettura 7 minuti

Come Deckscape e Deckective, Cartaventura si gioca una volta sola.
Nel corso dell’articolo converrete con noi sul fatto che il paragone con i giochi di Chiacchiera e Sorrentino è azzeccata.
Tornando a noi, presentare questi giochi è sempre complesso.
Si rischia cioè il famoso spoiler: ti dico come va a finire e ti “brucio” l’esperienza.
Playagame saggiamente ha distribuito un print & play gratuito (calma, avete tutte le coordinate alle conclusioni) per avvicinarvi a questa loro gamma di giochi.
Noi ne abbiamo trovato uno nella cassetta della posta e vi raccontiamo la nostra esperienza.
Sebbene la logica sia proprio quella di permettere di essere dettagliati, ci censureremo lo stesso anche su questa versione demo.
In questo modo anche voi potrete giocarla in modo genuino e valutare, con la vostra esperienza, se andare avanti in questo mondo. Intanto partiamo per la Bretagna e ci vediamo alle conclusioni.

Per chi va di fretta
  • Un’avventura in un mazzo di carte
  • Ad ogni carta una decisione da prendere o un oggetto da conservare
  • Sul tavolo, una tessera affianco all’altra, si crea una mappa
  • Tintagel è disponibile in formato print &play
  • Un gioco di narrazione dove non serve altro che il mazzo di carte

Un blocchetto di carte quadrate

Demo o no, l’idea di Cartaventura è minimal così come i giochi citati nell’introduzione.
Parliamo di un mazzo di carte quadrate, robuste, stampate fronte e retro.
Non sono da mescolare (no bustine quindi), tant’è che sono numerate al fine di ricomporre correttamente il mazzo a fine partita.
Una delle caratteristiche di questo gioco è che non serve altro.
Non è un escape room in formato cartaceo, dove un block notes per appunti e un’attenta osservazione della carta può svelare segreti.
Cartaventura è un insieme di storie, quasi da paragonare a un libro game.
Come i famosi libri che la EL rese celebri negli anni 90, e che notiamo con piacere essere di nuovo in voga con meccaniche moderne, Cartaventura ci racconta una storia.
Durante lo svolgimento del viaggio, o dell’avventura se preferite, sarete messi di fronte a scelte.
Ci sarà l’opportunità di raccogliere oggetti e, tramite una carta, tenere aggiornato un tracciato
Però questi sono tutti dettagli: non si era detto di andare in Bretagna? E allora cosa aspettiamo!

La Cartaventura che più incuriosisce il Redattore

Ricordate stiamo giocando ad una demo

Non resta quindi che togliere il cellophane e affrontare l’avventura.
Ovviamente ciò che scriviamo si basa sull’avventura Tintagel e cerchiamo di estrapolare verso il resto.
Del resto, il mazzo di carte che abbiamo tra le mani è solo una demo per familiarizzare con i concetti chiave.
Le carte di Tintagel sono 25 con due possibili finali “positivi”.
Una missione standard di Cartaventura vanta invece 70 carte e 5 finali e ad ogni avventura è proposto qualcosa di nuovo anche in termini di gameplay.

Tintagel e il ciclo brettone

La storia usata per la demo è ambientata in Bretagna nel 487 d.C.
Nostro padre è sul viale del tramonto e prima di affidarci il regno vuole che in qualche modo facciamo parla di noi.
Essere il protagonista delle storie dei bardi, diventare una leggenda, farà di noi un grande re.
Senza troppi indugi, ci manda all’avventura insieme del monaco Lucio, che dovrà in qualche modo essere il nostro biografo.
Avremo modo durante il gioco di odiare il chierico che è una sorta di rompiscatole bacchettone.

Alcuni concetti chiave: diverse tipologie di carte

Ogni carta in Tintagel, e in Cartaventura in genere, può essere collocata in una certa categoria.
Senza scendere nella nomenclatura ufficiale, cerchiamo di darvi un’idea.
Durante l’avventura raccoglierete oggetti che metterete da parte.
In Tintagel, ad esempio, avremo dei capitoli scritti da Lucio o oggetti che ci forniranno i personaggi.
Già da principio una carta tiene traccia tramite un punteggio della stima che Lucio ha per noi.
In realtà non che ci freghi qualcosa della sua opinione, ma a volte è richiesto un controllo di questo valore.
Alcune carte difatti riportano un testo e alla fine vengono proposte delle possibili reazioni, dei bivi.
Alcuni sono liberamente opzionabili, altri invece richiedono un prerequisito, che può essere per l’appunto un certo valore di stima da parte del ‘sor Lucio.

In Volpe Giocosa c’è chi ama i western.
Questo gioco non è ancora disponibile.

Una mappa che si costruisce sul tavolo

Questo è l’aspetto che giustifica l’avere carte quadrate tipo centrali di Alta Tensione.
Sono più facilmente componibili tra loro per creare una mappa (ok, esagonali sarebbe stato meglio ancora, ma erano sicuramente meno pratiche).
Dicevamo nel paragrafo precedente di seguire le istruzioni di gioco alla lettera.
In base alla scelta fatta, scartiamo carte oppure ci è permesso di leggerne il retro.
Altre volte introduciamo una carta che rappresenta un luogo.
In un angolo ha una rosa dei venti, logo di Cartaventura, dove al posto dei simboli cardinali ci sono i numeri.
In questo modo è indicato quali carte prendere dal mazzo e dove porle.
Nella demo Tintagel l’esplorato è di 4-5 carte, che comunque evolvono grazie alle interazioni che abbiamo con esse.

La mappa che abbiamo costruito

Parte della mappa che “abbiamo costruito”,

Luoghi che aspettano di essere esplorati

I luoghi descritti in precedenza fanno un po’ da portiere verso le altre carte luogo, nel modo che abbiamo indicato.
I nuovi luoghi possono avere una rotella disegnata in un angolo.
In questi posti possiamo interagire.
Potrebbe esserci una fortezza da esplorare, un personaggio con cui parlare o una taverna dove rifocillarci.
In calce è riportato cosa fare se decidiamo di visitare quella località e, talvolta, ci sono offerte possibilità diverse.
Al proprietario di un castello potremmo difatti presentarci con le nostre credenziali oppure adottare un più basso profilo.

Trailer ufficiale di Cartaventura

In conclusione

>> Tintagel print & play

Tintagel è la demo che Playagame offre per avvicinare il pubblico dei giocatori alla loro collana Cartaventura.
Il formato è quello del “mazzo di carte narrativo”, usato già in altri contesti e con altre ambientazioni.
Sebbene la soluzione “meccanica” non sia quindi innovativa, il suo uso è originale.
Nessun caso da risolvere o lucchetto da aprire. Nessun dado, matita o clessidra.
Né tantomeno applicazioni. Quello che serve lo avete in mano
Già questa è una novità.

Da 1 a 6 giocatori, ma forse meglio da soli

Cartaventura è un gioco per un ampio numero di giocatori. A libretta.
In realtà ci è sembrato un ottimo solitario.
È un gioco narrativo che molto si confà con un’esperienza personale.
Poi nulla vieta di condividere le scelte con altri, per carità.
Oppure alcune avventure potrebbero essere scritte in modo che essere un gruppo anziché singolo le renda più soddisfacenti.

Rigiocabile? Dipende

Come dicevamo, Tintagel è una versione limitata in 25 carte e con due esiti positivi.
Ora, non chiedeteci come sia potuto accadere, ma la prima partita è durata 2 minuti.
Sarà stata colpa di Lucio o di scelte avventate, siamo finiti su un binario morto.
Benissimo.
Riazzerra tutto e riparti.
È chiaro che giocandolo esattamente un minuto dopo non ci si possa aspettare chissà che novità.
Quindi a quel punto alcune carte sono saltate in modo meccanico e ci si concentra su quelle nuove.
Tutta la storia prende senso e “usciamo” con un finale glorioso.
Tuttavia, ci sembra che qualcosa dell’avventura non sia stato svelato.
Se ci avessimo rigiocato una terza volta di fila capirete bene che sarebbe stato come fare il Sudoku.
E qui arriviamo alla domanda: Tintagel, e più in generale una Cartaventura, è rigiocabile?
Probabilmente con giorni o settimane di distanza da una partita all’altra.
E magari non la demo, ma una Cartaventura da 70 carte (ci immaginiamo a quel punto un tavolo più ricco di carte luogo).
Si aggiunga il fatto che la trama di Tintagel è nota a priori a tutti i giocatori; quindi, si sa dove andare a parare.

A chi potrebbe piacere

Amanti della narrazione e magari chi ama giocare in solitario.
Bisogna mettersi l’anima in pace che il gioco è destinato a morire dopo un po’.
Se però una escape room la giocate una volta sola, qualcosa di più un Detective, Cartaventura potrebbe farvi compagnai più di una sera.
Comunque, provare la demo, non vi costa nulla.

E se vi è piaciuto?

Allora siete a posto. Playagame ha un piano editoriale fatto giusto giusto per voi.
Oltre a Lhasa e Vinland, già in commercio, a Maggio uscirà Oklahoma.
Caravans, un viaggio da Tangeri all’India, partirà sempre nel 2022.
Versailles e Hollywood sono invece i titoli per il 2023.
Fate attenzione: come dicevamo non è solo questione di ambientazione o tematica.
Ognuno di questi mazzi di carte, oltre alla meccanica di base che Tintagel ci ha permesso di apprendere, ha piccole modifiche che lo caratterizzano.
Magari anche questo aspetto può influenzare la vostra scelta.

Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi che possono piacerti se hai gradito l’articolo.
Acquistandoli dal nostro partner Get Your Fun attraverso questi link non ti costa nulla, anzi, e aiuterai a sostenere Volpe Giocosa:

 

25 Marzo 2022

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