E’ un esplosione di novità. Da qualche anno a questa parte il settore dei giochi da tavolo sta davvero esplodendo, uscendo anche dal settore di nicchia che lo contraddistingueva. L’offerta, come dicevamo, è davvero ampia. Questo articolo nasce per individuare delle macro caratteristiche dei i giochi da tavolo e lanciare una discussione su quale siano i più importanti.
Ambientazione
Ambientazione vs. astrattismo. Generalmente quando giochiamo, cerchiamo un’ora (a volte più) di divertimento e, magari, di evasione. Alcuni giocatori chiedono che fra le caratteristiche di un gioco da tavolo ci sia l’ambientazione. Si chiede quindi che il gioco, se ad esempio simula le attività di una fattoria, ci faccia sentire dei contadini alle prese con i problemi quotidiani di un’azienda agricola.
Altri giocatori invece non badano a questo punto: l’importante che il gioco giri.
Giocabilità (o meglio…”intavolabilità”)
Qui mi viene in mente, ad esempio, Twilight Struggle. Bel gioco, bella meccanica, ma quanto è possibile intavolarlo? In genere le partite sono davvero lunghe e bisogna essere esattamente in due… Insomma c’è una carovana di titoli che ok, sono belli, ma non ballano. Rimangono così sullo scaffale, come un quadro in una pinacoteca, a prendere polvere.
Longevità
Quante partite riusciamo a fare con un gioco? I più attenti al portafoglio (cosa rara nel settore, ma insomma…) potrebbero vedere in questa caratteristica il “costo a partita”. Tralasciando i giochi legacy, che per loro natura sono giocabili una volta sola, quante partite fate allo stesso gioco? Prendendo ad esempio la Redazione, ha ammortizzato alla grande i costi di Agricola, mentre era più in crisi su Apollo XIII, visto che s’intoppava sempre sui primi livelli.
Numero di giocatori
Ogni gioco ha il suo numero di giocatori ottimale. Non ci riferiamo solamente al gioco a 2 giocatori, che magari può spesso essere esteso a 2 squadre. Alcuni titoli sono eclettici, altri richiedono un numero specifico. Ad esempio Diplomacy ha bisogno di 7 giocatori per funzionare, c’è poco da fare. Anche Scotland Yard, fra gli alti, gira bene solo a pineo regime.Per i party game, vale la regola generale “più siamo più ci divertiamo”.
Complessità
Questa caratteristiche va a braccetto con la longevità e con quanto un gruppo di gioco sia rodato. Nel senso che se dovete giocare con giocatori abitudinari, saranno più inclini a capire al volo le meccaniche. Se poi è un gruppo di gioco che non varia, anche un gioco complesso può andare bene: lo spiegate una volta sola e siete a posto. Cosa succede in caso di giocatori saltuari, che giocano con voi sporadicamente o, peggio ancora, pigri? O vi appoggiate a qualche tutorial online oppure conviene un gioco semplice, in modo che la volta dopo possiate zompare ad un altro agilmente.
In conclusione
Abbiamo voluto confrontarci su quali caratteristiche siano più importanti nei giochi e, forse, ne è venuta fuori anche una “guida agli acquisti” per capire quale gioco fa alle proprie esigenze. Siamo dell’idea non esista il gioco perfetto, ma il gioco adatto. Abbiamo scordato qualcosa? Quale è il vostro metro di giudizio? Contattate la redazione oppure commentate qui sotto.