Cangaceiros: la prova al Long Day Play

Solo qualche indicazione di Alessandro Lanzuisi, general manager di Ergo Ludo Editions, a Play 2022 furono sufficienti per segnarsi Cangaceiros nel nostro taccuino.
Abbiamo seguito dalle varie comunicazioni gli sviluppi e quando domenica, al fenomenale evento organizzato da GdT Roma Players, c’è stata la possibilità di provarlo… beh, ci siamo iscritti al tavolo non appena possibile.
Ecco qui un breve resoconto della nostra esperienza.

Tempo di lettura 7 minuti

Ok, una partita non è sufficiente a giudicare un gioco e tutto quello che volete. Infatti vi daremo solo un’impressione generale della nostra esperienza.
Comunque, dopo il fischio finale di fine partita, abbiamo scambiato qualche parola con Daniele Ursini, sviluppatore di Cangaceiros e, ovviamente, anche con Alessandro.
Quando poi avremo una scatola fra le mani scenderemo in tutti i dettagli del caso.
Di fatto alcuni materiali, come ad esempio la plancia, sono provvisori: l’uscita del gioco è attesa per Maggio.

Dove Daniele ci introduce al gioco

Un po’ di contesto sull’ambientazione…

E’ bene contestualizzare il gioco, così spieghiamo anche come il gioco sia stato presentato la settimana scorsa per l’Ambasciata Brasiliana a Roma.
Sebbene la grafica ricordi il Far West, con colori alla Western Legends, Cangaceiros è ambientato nel sertão.
Tuttavia l’equipaggiamento e l’abbigliamento di questi briganti, si veda ad esempio quello del celebre Lampião, possono ricordare quello di Mezcal di “Lo chiamavano Trinità“. Da qui forse l’errore.
In realtà ci troviamo un territorio semi-arido nel nord-est del Brasile dove a partire dalla fine del XIX secolo.
Il fenomeno del cangaço non è molto dissimile dal brigantaggio italiano.
I cangaceiros formavano bande costituite da membri dello strato più povero della società.
Generalmente depredavano i più ricchi, i latifondisti chiamanti anche colonelli (coronéis), e aiutavano la popolazione che a sua volta contraccambiava offrendo, ad esempio, informazioni e riparo.
Lo stato federale, per cercare di porre fine a questo fenomeno, organizzò squadroni di volantes.
Un po’ come avviene ancora oggi in zone del Sudamerica, erano pattuglie col compito di scovare e arrestare (o uccidere) le bande dei cangaceiros.
Alla fine, diciamo intorno agli Anni 40 del secolo scorso, il fenomeno scomparì.

Il nostro mazzo base ad inizio partita.
Da qui scegliamo 3 carte per il round

…che ritroviamo nel tabellone

Il tabellone di gioco riporta proprio il sertão, dove ai quattro lati troviamo altrettante città brasiliane che delimitano la regione.
Da qui partiranno le squadre di volantes e qui si potranno compiere affari (risorse per punti).
A Recife, in particolare, finiscono tutti i membri della banda che vengono catturati dalle volantes.
In effetti ogni cangacerois ha la sua banda e ogni giocatore ha la sua plancia con una carta che riporta le abilità del suo personaggio.
Inoltre trova spazio per posizionare i suoi membri della banda. Nel gioco questi meeple aumenteranno i valori per gli scontri a fuoco, in attacco e difesa, e per il corpo a corpo con un machete.
Oltre che sulla plancia i nostri meeple possono essere disposti a presidio di un’area del sertão.
Chi ha la maggioranza di un’area, quando si compie l’azione di depredare, raccoglie i frutti di quella facienda (indicati da un token).
Un ultimo aspetto, magari non fondamentale: all’interno del sertão ci sono delle zone montuose e in particolare macchie di caatinga.
La cattinga è una foresta secca dove, anche storicamente, i cangaceiros potevano trovare riparo.
E’ particolarmente inaccessibile ed anche le volantes, e anche qui c’è della storicità in questo, vi possono entrare solo nei turni finali di gioco.

Le donne hanno avuto un ruolo importante in questo fenomeno. Lidia è la nostra prima cangaceiros

Un po’ di tecnicismi di gioco

Ogni giocatore parte col suo cangaceiros, la sua plancia e un set di 7 carte base.
Il gioco ha un elemento deckbuilding, nel senso che nel corso della partita avrete l’opportunità di migliorare il vostro mazzo, ma le carte saranno sempre 7.
Tra l’altro non è un elemento determinante del gioco. Alla fine in 5 giocatori ci sono in tutto circa 10 carte “potenziate” disponibili.
Ad ogni round, 7 in tutto, si scelgono 3 carte dal mazzo e se ne gioca una per ciascuno dei 3 turni di gioco (se non disponibili, “ciclano” quelle dagli scarti).
Le azioni di base sono molto semplici: depredare, muoversi, attaccare le volantes e migliorare il personaggio.
Un personaggio completamente sviluppato potrebbe anche abbandonare il banditismo: se soddisfa i requisiti di una carta “Progetto di Vita” può ritirarsi.
Il giocatore farà punti e un nuovo cangaceiros, pescato da un mazzo, guiderà la banda.
I punti non sono altro che la fama che la banda ha acquisito e verrà premiato il “pericolo pubblico numero 1” a fine partita.

La nostra Lidia prende possesso delle montagne per evitare una retata.
Inoltre è qui e nella cattinga che si potenziano le carte.

La nostra partita

Un partita al femminile per Volpe Giocosa. Lidia è la nostra cangaceiros.
E’ molto fragile (ha 1 solo punto vita ad inizio partita) e potrebbe essere facile vittima delle volantes.
Tuttavia all’inizio il sertão è scarsamente presidiato in numero e qualità dalla polizia, cosicché Lidia ha il tempo di sviluppare le sue competenze (che le permettono anche di acquisire punti ferita).
Alla fine di ogni round accade qualche evento malevole che colpisce tutti i giocatori.
Vediamo che a breve è prevista una retata che arresterà tutti gli scagnozzi a presidio di un’area, a meno che non siano in montagna.
Un’azione permetterebbe di evitare ciò, ma preferiamo isolarci sulle alture del sertão.
Non va malissimo e siamo i primi a sbloccare il punteggio.
Riusciamo anche a migliorare il nostro mazzo di carte.
Non siamo particolarmente feroci, ma eliminiamo qualche volantes. Tra l’altro la polizia, mossa dalla Scatola con una logica più evoluta che in Peak Oil Profiteer, cerca proprio Lidia in quanto il bandito pericoloso al tavolo.

Qualche scelta sbagliata

Un errore, molto grave e banale, nel deckbuilding ci mette in difficoltà.
Davvero da principianti in senso assoluto. Tuttavia Cangaceiros non ci punisce troppo (non vinceremo, ma la classifica sarà corta).
Semplicemente abbiamo dovuto giocare coerentemente alla scelta fatta.
In questo caso non avevamo più modo di evitare gli eventi di fine turno, ma dovevamo prepararci in anticipo per soddisfare il requisito che evita la mannaia sui punti vittoria.
Alla fine Lidia riesce a raggiungere uno dei Progetti di Vita disponibili.
Inizia così il “regno” di Dulce.

All’inizio le volantes sono poche e scarse.
Dopo diventano un problema.

Alcune bande iniziano a stuzzicarsi

Già. Alcune carte che potenziano il mazzo permettono di minacciare gli altri giocatori.
Ogni carta di questo tipo richiede una risorsa, o un’azione, all’avversario che ha l’alternativa di abbozzare (sottostare) oppure pagare in punti vittoria.
Due bande in particolare iniziano a scontrarsi. Questo è un elemento di interazione diretta di Cangaceiros davvero coinvolgente.
Cerchiamo di non intrometterci: queste carte finiscono in breve tempo e abbiamo già delle grane con le volantes.
Non assaltiamo neppure la prigione per liberare i compagni arrestati.
Il mazzo delle volantes è costituito a livelli (come i mazzi Eventi ti alcuni giochi sono divisi in Ere e impilati) e dopo un po’ iniziano a controllare il sertão.

Ci chiudiamo a Juazeiro per evitare le volantes

Le volantes sbroccano

Più si avanza nel gioco, più ad ogni round escono sulla mappa in maggior numero e pericolosità.
Anche se non siamo più in cima alla loro lista, c’è sempre il rischio di venire braccati.
Se uccisi, perderemo un po’ di punti e i progressi della nostra Dulce.
Abbiamo anche pochi denari, che finiscono appunto in fretta per corrompere le volantes quando ci beccano ed evitano di ferirci.
Anche la cattinga ormai non è più sicura, come abbiamo detto.
Meglio giocare german e andare a far punti nelle città che danno punti per risorse.
Tuttavia alla fine le volantes sono davvero tante e la banda di Dulce non così forte.
Anche se sono impegnate a dare la caccia al leader della classifica, verso fine partita ripareremo a Juazeiro, nel mezzo del sertão, dove la popolazione protegge i banditi e la volantes non si azzardano ad arrivare.

Quando cominciò tutto

In conclusione

E finalmente abbiamo provato Cangaceiro. Partiamo con l’ambientazione.
Ci sta e arriva. Se vi leggete il nostro paragrafo iniziale, magari anche approfondendolo, eviterete di dire “ah… un altro gioco con ambientazione western” (sbagliando tra l’altro).

Una grande longevità

Una caratteristica a cui si dà meno importanza che in passato. Cangaceiros non è proprio un family (ma nemmeno così fuori portata).
I giochi dedicati agli appassionati “girano” poche partite, salvo qualche eccezione, ma senza contare quelli rimangono nel cellophane per anni.
Dopo questo preambolo possiamo dire che comunque Cangaceiros ha un alto replay value.
Non disponiamo qua dei numeri, ma i cangaceiros sono davvero tanti e ci sono carte ed eventi in abbondanza così che in ogni partita solo alcuni vengano messi in tavolo.
Senza contare che il setup è per buona parte casuale.
Con l’aumento dei prezzi delle scatole, che la longevità torni un valore?

Diverse vie al banditismo

Dalla nostra esperienza abbiamo visto diverse strategie di gioco equivalenti dal punto di vista di probabilità di vittoria.
L’importante è sapere leggere il personaggio.
Alcuni sono più da mischia, altri hanno abilità speciali più german. A questo proposito non ci sono dadi e solo qualche elemento push your luck quando si attacca una volantes.

Scalabilità

Dopo la partita Daniele ha avuto la cortesia di mostrarci il tabellone per un numero ridotto di giocatori.
Il mondo del sertão diventa più stretto, con meno zone, ma anche meno volantes. Da provare anche in 2 o 3 giocatori.
E sicuramente lo faremo.

Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi qui citati o inerenti questo articolo.
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21 Marzo 2023

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