Barenpark: questa volta è un parco con gli orsi

Siamo rimasti un po’ sopresi dall’ambientazione proposta in Barenpark.
Probabilmente ciò è dovuto in particolare dalla nostra ignoranza più che nella stravaganza del tema.
L’autore di Barenpark ci propone di progettare e allestire uno zoo per orsi.
Avevamo fatto coperte, anche costruito uno zoo a New York, ma uno zoo di orsi mai.


Tempo di lettura 6 minuti

Il Parco dell’Orecchiella ospita ad esempio degli orsi, ma non solo.
In Barenpark invece lo zoo è strettamente dedicato a questo tipo di animali, dove sono stati inseriti anche i koala per simpatia (come l’autore ammette nel regolamento).
Per chi vuole uscire dall’ottica dell’ambientazione, siamo di fronte a un piazzamento tessere su griglia.
Meccanica, che oltre agli esempio citati, ha reso celebre Seconda Chance e La Festa per Odino.
Qui l’autore non è Rosenberg, ma è abbastanza in linea con questi titoli, salvo alcuni elementi di originalità.
Nelle conclusioni vi diciamo le nostre impressioni.

Barenpark
di Phil Walker-Harding
uplay.it

Da 2 a 4 giocatori. Età 8+

Durata: 45 minuti
Costo: 30€ circa


Un sacco di materiale e un tentativo di organizer

Come dicevamo è un gioco che, banalmente, potremmo dire si basa sulla meccanica del Tetris.
E’ quindi ovvio che la maggior parte delle fustelle ospiti elementi sagomati in varie forme.
Sono divisi in divise secondo due criteri.
Il primo riguardo l’animale a cui sono destinati.
Sono orsi abbiamo detto, ma possono essere Orsi del Gobi, Koala, Polari o Panda.
In questo senso possiamo costruire per loro o delle recinzioni o delle strutture per accudirle (diciamo Case).
Ci sono poi degli elementi “neutri” che servono da intermezzo nel parco.
La Aree Verdi infatti includono ruscelli, strade e servizi igienici.
Tutta queste tessere trovano spazio e un ordine su un tabellone.

Pronti per una sfida a 2

Tutto maniacalmente ordinato

Le tessere con gli animali hanno un punteggio stampato sopra.
Generalmente tessere più grandi, o dalla forma più stravagante, danno più punti.
Per quanto riguarda le Case, quello della stessa specie sono di forma identica, ma vengono impilate in modo che sia disponibile prima quella col valore più alto.
Questo richiede un po’ un setup certosino, dove forse il classico mercato a tessere scorrevoli sarebbe stato più agevole.
Andando avanti nella disamina del materiale, ogni giocatore parte con un lotto di terreno 4×4.
E’ qui che poserà le sue strutture e dovrà acquistare nuovi lotti durante la partita.
Il gioco finisce infatti quando un giocatore completa 4 griglie (o se si rimane impallati, ma è un’altra storia).

Molte tessere divise per tipologia di animali e uso (casa o recinzione)

Il tentativo di regalare un organizer

A fine unboxing vi rimarranno in mano delle listelle con impressa una lettera dell’alfabeto.
Noi pensavamo a qualcosa tipo il dispenser di Nidavellir, ma nel regolamento non c’era nessuna traccia.
Ecco. Attenzione a buttare le fustelle.
In un angolo è indicato come assemblarle per costruire i setti di un organizer.
Il problema è che questi elementi creano spazi triangolari nella scatola, mentre gli elementi hanno per lo più forme rettangolari.
Difficile rimettere tutto a posto. Alle conclusioni vedremo come risolvere.

Le Aree Verdi sembrano inutili ma sono un toccasana per finire le griglie

Un sistema di gioco non innovativo, ma che può dire la sua

Come dicevamo nell’introduzione, Barenpark strizza l’occhio a titoli di Rosenberg, ma anche a Meeple Land, per cambiare autore.
Tuttavia ha qualche elemento di originalità che si può apprezzare spiegando a grandi linee il gioco.
Diciamo che l’idea è quella di una “reazione a catena”.
In principio si ha uno o più elementi, a seconda dell’ordine di turno, da piazzare sull’unica griglia che ci è stata consegnata.
Piazzandola si andranno a coprire delle icone.
Ogni icona coperta, in base al suo tipo, permette di accedere al tabellone che ospita le tessere o le griglie addizionali.
Si potrà così scegliere una tessere di qualità uguale o inferiore rispetto a quella che l’icona permette.
Un esempio pratico: se si copre un’icona con una betoniera si può scegliere una Casa o un’Area verde.
La classificazione di “qualità” è infatti: Area Verde ► Case ► Recinzioni.

Il primo che completa una griglia, ovvero gli rimane solo un buco, sceglie la Statua dell’Orso che gli dà il punteggio più alto

Cercare di coprire al più presto la propria griglia (o jo?)

Il giocatore è quindi chiamato a fare delle scelte.
Come abbiamo visto, ogni tessera ha un punteggio.
E’ presumibile che le tessere con valore più alto siano razziate prima delle altre.
E’ anche vero che potrebbero essere quelle meno utili al completamento della griglia.
Una volta completata la griglia infatti, rimane uno spazio vuoto. Quello va riempito con una Statua dell’Orso fra quelle rimaste.
Anche in questo caso chi primo arriva meglio alloggia, prendendo le statue che danno maggior punteggio.
Il ragionamento che si può fare può essere anche quello di scegliere tessere che andranno a coprire icone che vi serviranno nel turno successivo.
Il WC non dà punti ed è forse l’elemento più umile di Barenpark, ma essendo 1×1 va proprio a coprire quello spazio che era rimasto vuoto.

Alcuni Obiettivi sono intuitivi e, se ci si punta, si raggiungono facilmente. Non è così per tutti

C’è anche la possibilità di alzare l’asticella

Dopo una partita, capita la meccanica copri-scegli-copri, potete alzare l’asticella.
Il gioco permette di inserire all’inizio degli obiettivi.
Queste tessere danno un punteggio più alto a chi per primo ne soddisfa i requisiti, e via sempre meno per la medaglia di argento e bronzo.
Alcuni sono abbastanza semplici, come avere un certo numero di tessere di un tipo di animale.
Altre possono richiedere la realizzazione di un pattern.
Può consistere ad esempio in tre recinti confinanti, o un ruscello o fiume lungo un certo numero di tessere.
Sembra banale, ma in realtà questa variante ci mette di fronte a nuove scelte da compiere.

In conclusione

Barenpark è un gioco di piazzamento tessere su griglia. Quel tipo di giochi che insomma ricorda il videogioco sovietico.
E’ una meccanica con cui Rosenberg incassa da diversi anni, cambiando qua e là degli elementi.
In Barenpark quindi non troviamo nessun elemento innovativo in questo senso.
Se vogliamo, l’elemento di novità, è dato da come si acquisiscono le tessere dal tabellone.
Siamo stati più o meno abituati a legare questa scelta ad un acquisto, ovvero pagando la tessera scelta in risorse.
Qui invece la posa di una tessera permette di sceglierne un’altra e così via, dove è presente “una tessera di consolazione” laddove ci dovessimo impallare e non avere tessere da piazzare.
Anche il sistema degli obiettivi, modalità apprendibile da tutti i giocatori alla fin fine, è gradevole e ci pone di fronte a diverse valutazioni.

Come ci siamo trovati

In Barenpark non c’è nessun elemento wow.
Come dicevamo “è un complesso di cose” (cit. Conte) che fa sì che alla fine Barenbark funzioni.
Non aggiunge nessuna novità, come un altro centinaio di titoli con questa meccanica, ma allo stesso tempo meriterebbe più notorietà secondo noi.
Alla fine di una partita ne abbiamo fatta subito un’altra pensando di capire dove avevamo sbagliato.
In realtà la differenza nella plancia iniziale e un diverso evolversi delle circostanze ci ha ppoi portato ad una terza partita per riscattarci.
Quando le cose vanno così, almeno per noi, signfica che il gioco c’è.

In un angolo della fustella come costruire un organizer. Un po’ di puzzle e poi lo smonterete subito

A chi può piacere

Facile identificare un pubblico per Barenpark.
Chiunque ami questa tipologia di giochi, come quelli menzionati nel corso di quest’articolo.
L’interazione, un po’ come nella natura di questa meccanica, è piuttosto bassa ed è limitata alla corsa.
Questo rush si può vedere nel correre alle tessere migliori o agli obiettivi, se li avete introdotti.
Anche il costo, per il gioco che è, può essere un fattore da considerare in favore di Barenpark.

Se volete aprire il vostro zoo per plantigradi, Get Your Fun ha una copia per voi.
L’organizer all’interno della scatola è un’ottima idea, ma la realizzazione non vi permette di sfruttarla.
Sarà per la prossima edizione.
Sempre sul negozio del nostro partner trovate, anche in maniera economica, un organizer serio per Barenpark.
Considerando l’alto numero di tessere e la macchinosità del setup può essere un acquisto da valutare.

Se volete acquistare questo gioco, vi consigliamo di rivolgervi a Get Your Fun.
Arrivarci attraverso questo link a te non costa nulla, anzi, ed inoltre aiuterai a sostenere Volpe Giocosa.

 

 

 

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