Qualche settimana fa abbiamo parlato dei giochi a tema Ritorno al Futuro.
Questo, Back in Time, prodotto da Funko Games sotto design di Prospero Hall, era quello che ci convinceva di più.
Siamo quindi davvero entusiasti di presentarvelo.
Tempo di lettura 7 minuti
In Volpe Giocosa siamo tutti, tranne una persona in realtà, fan della saga Ritorno al Futuro.
Eravamo infatti in prima linea al cinema quando ci fu l’evento che celebrava il viaggio di Marty nel futuro.
Potrebbe quindi essere che parte di questo articolo sia condizionato da questa nostra passione.
Oppure no.
L’appuntamento per scoprirlo è alle conclusioni sotto l’orologio del municipio.
Back to the Future – Back in Time
di Prospero Hall
Funk Games
Da 2 a 4 giocatori. Età 10+
Durata: 1 ora circa
Costo: 30 eur circa
Su BGG leggete che Back in Time è anche giocabile in solitario. Anzi, alcuni lo prediligono in questo senso.
Essendo un gioco collaborativo è tecnicamente vero.
D’altro canto i giochi collaborativi sono belli… perché bisogna collaborare.
Da soli subiscono una limitazione, secondo noi.
Il gioco che presentiamo è inglese, dal momento non esiste ancora une versione localizzata.
Inseriamo sotto il tag di spoiler la trama del primo episodio di Ritorno al Futuro.
Non tanto perché ce ne sia necessità, quanto per non frammentare ulteriormente un post già lungo.
La trama del primo episodio in poche righe
Marty ha un amico scienziato, Doc Brown, che ha inventato una macchina del tempo sotto forma di DeLorean.
Vari vicissitudini fanno sì che Marty debba scappare con la macchina del tempo e, per caso, finisce negli Anni 50.
All’epoca i suoi genitori erano giovani studenti.
Il padre di Marty, George, conobbe la sua futura moglie Lorraine perché il nonno materno di Marty lo investì. Questa fu la scintilla che portò a conoscerli e farli innamorare.
Arrivato negli Anni 50 Marty mette in salvo il padre dall’incidente, compromettendo però la love story con la sua futura madre.
Marty dovrà riparare a questo guaio, altrimenti i suoi genitori non si sposeranno e lui non nascerà.
Nello stesso tempo dovrà usare la macchina del tempo per tornare a casa.
Il flusso canalizzatore e i bulli
Il problema è che la DeLorean consuma un sacco di energia. Un viaggio nel tempo consuma una carica di plutonio, materiale non reperibile nel passato.
Contatterà così il Doc Brown degli Anni 50 e, dopo averlo convinto circa la veridicità della sua storia, cercheranno insieme un modo per recuperare i famosi 1.21 gigawatt di potenza per attivare la DeLorean.
Marty si ricorda che da lì a pochi giorni un fulmine colpirà l’orologio del municipio.
Conoscendone l’istante esatto, dal momento la saetta bloccò l’orologio, “basterà” convogliare l’energia del fulmine alla macchina, che corre a 88 miglia orarie, per tornare nel futuro.
Tutto questo potrà accedere se Marty e Doc si muoveranno con tempismo e riusciranno a tenere a bada Biff, un bullo che tormenta Lorraine e George.
Un sacco di elementi wow
Uno dei punti di forza di Back in Time sono i materiali.
Non ci riferiamo solo alla qualità di per sé, ma proprio a come il gioco viene presentato.
Una sciocchezza che però rende l’idea: appena si toglie il coperchio dalla scatola appare, disegnato sul retro del tabellone, il flusso canalizzatore.
Sollevato il tabellone tutto si presenta in modo ordinato.
Ci sono diversi mazzetti di carte, di piccole dimensioni. Sono infatti per lo più della grandezza di quelle usate per 7 Wonders Duel, mentre altre sono all’incirca quadrate. Ricordano un po’ le centrali di Alta Tensione.
Le pedine sono in plastica, e sono “soldatini” che rappresentano i personaggi della serie.
Marty, Doc, Jennifer e Einstein sono personaggi impersonabili dai giocatori. Ognuno ha delle abilità speciali, come la scheda dedicata riporta.
Biff, Lorraine e George sono invece personaggi mossi dalla scatola, come vedremo a breve.
Quattro chicche per appassionati
All’interno del gioco sono presenti delle vere chicche, per chi ama questa trilogia.
Chicca 1: la foto
Partiamo ad esempio dal puzzle con la foto di famiglia di Marty.
E’ quella che nel film sbiadisce perché Marty ha interferito col passato, cosicché i suoi genitori non si ameranno e avranno dei figli.
Funko Games la ripropone, sotto forma di tracciato.
Durante il gioco, in base ai risultati ottenuti, si andranno a girare le tessere.
Se Marty e i suoi fratelli scompaiano è game over.
Chicca 2: la DeLorean
Non poteva poi mancare la DeLorean. In effetti questa automobile è talmente un’icona del film da essere la “macchina di Ritorno al Futuro”.
Ci sono altri giochi con questo modellino, ma questo non ha eguali in termini di solidità e robustezza.
Chicca 3: il municipio
Infine, il municipio. Alcuni dicono che il municipio di Hill Valley col suo orologio sia il vero protagonista del film.
E’ la costante di tutta la trilogia, dalla sua costruzione nel Far West fino a quello del futuro.
Qui viene riproposto in modo tridimensionale e per l’occorrenza è una torre lancia dadi.
Chicca 4: il regolamento
Ultima chicca, il regolamento. Pensavamo nella scatola non ci fosse, ma si era solo nascosto.
Questo perché la copertina è quella del fumetto che leggeva un giovane George.
Apprezzato.
Molti elementi ma un regolamento davvero semplice
Tutto il materiale dentro la scatola, in parte lo vedrete in un unboxing dedicato, lascia pensare a un gioco complesso.
In realtà non è così.
Il regolamento è didascalico e c’è poco da sbagliarsi.
Il tabellone rappresenta Hill Valley negli Anni 50 e sono riportate come caselle le 10 location del film.
Non possiamo dire nel film le distanze siano quelle proposte o no.
Fatto sta che il gioco si accentra attorno al municipio.
E’ anche tracciato il percorso che va dal dove la DeLorean è riposta fino all’appuntamento col fulmine.
Lo scopo del gioco è infatti trovarsi all’ultimo turno di gioco con la DeLorean in posizione per portarci a casa.
Più dettagli nel regolamento.
Un gioco ricco di sfide
La meccanica del gioco si incentra sul concetto di sfida.
I ragazzi di Prospero Hall mettono al centro le due caratteristiche principali del film.
Sono queste la già citata foto che sbiadisce e essere puntuali all’incontro col fulmine alle 22:04
Un Biff che allunga le mani
In tutta la trilogia Biff, o i suoi antenati o discendenti, saranno una spina nel fianco per la famiglia di Marty.
Nel primo film, a cui fa riferimento Back in Time, Biff si interpone fra George e Lorraine per non far decollare la loro storia d’amore.
Questi tre personaggi nel gioco girano sulle caselle esterne, grazie alle carte Movimento.
Si crea una specie di acchiapparello dove Biff cerca di raggiungere i due innamorati.
Se ci riesce, si perdono punti sul tracciato delle foto. Questo può portare, come anticipato, a conclusioni spiacevoli.
I giocatori hanno la possibilità di spostare George e Lorraine ed anche di menare Biff per rallentarlo.
Sfide da risolvere con i dadi
La risoluzione delle sfide avviene attraverso i dadi.
I dadi sono a 6 facce e consentono di avere diversi simboli.
Nel gioco esistono diverse circostanze dove questi dadi devono essere impiegati. Le chiameremo genericamente “sfide”.
Si può trattare di avanzare sul tracciato della foto, rimediando a quanto fa Biff.
Oppure si possono raccogliere dei pezzi per la DeLorean o anche farla avanzare.
Ci sono anche diverse possibilità per potenziare il proprio personaggio.
Ogni giocatore ha dei token che permettono di accedere a dei dadi. In principio c’è un set diverso per ogni personaggio.
Ogni sfida richiede che si ottengano almeno certi simboli (che sono per lo più ottenibili solo da alcuni dadi).
Con un sistema visto in Yahtzee, i dadi possono essere ritirati.
C’è però il rischio esca la faccia di Biff con conseguenze nefaste.
In conclusione
Back to the Future – Back in Time è un gioco ambientato nel mondo di Ritorno al Futuro.
Prospero Hall, a differenza di altri autori, si concentra su un episodio specifico della trilogia, il primo.
In più caratterizza anche le meccaniche del gioco su scene cardine del film.
Il resto lo fa l’editore investendo su materiali evocativi e che non passano inosservati.
Ne risulta un gioco opulento e molto ambientato, che però non è vuoto.
Al contrario la meccanica gira bene e velocemente, con un turno costituito da due sole fasi.
La base del gioco è un sistema push your luck, dove dobbiamo sfidare la fortuna con il lancio dei dadi.
Meccanica che in realtà abbiamo già visto, ma che ci sembra qui adatta.
Amanti della serie e collezionisti
Come dicevamo in Volpe Giocosa siamo amanti della trilogia, salvo un membro della Redazione-
E’ chiaro che quindi questo gioco, già dalla confezione, susciti il nostro interesse.
All’interno trovate un sacco di materiale di entità diversa, da pedine con le sembianze dei personaggi al municipio lancia dadi.
La DeLorean poi è stupenda.
La meccanica è gradevole e il gioco funziona anche da sè.
Tuttavia se non si conosce il film, non si ha la chiara percezione del senso di quello che si sta facendo.
Ovviamente sappiamo essere un’eventualità rara