È ormai usanza, lo avrete notato, che in certi periodi dell’anno quali Natale e Pasqua, Volpe Giocosa faccia una svolta dal suo normale percorso.
In questo la vostra affezionata volpe si arrampica per sentieri sconnessi con un unico scopo: attaccarvi il pippone.
Il pippone altro non è che un discorso lungo e tedioso, ma che allo stesso tempo punta a fare riflettere su alcune questioni.
Ecco Pasqua è vicina e noi vi vogliamo parlare della crisi energetica.
Tempo di lettura 9 minuti
A dire il vero sapete come ci teniamo a fare crosslink fra il gioco da tavolo e altri campi, quali matematica e storia.
Lo facciamo più o meno ogni volta il gioco in questione lo renda possibile.
Come da cappello introduttivo a volte partiamo per la tangente.
Oggi parliamo della crisi energetica, che ha portato al rincaro delle bollette che, come avrete constatato in questi giorni, ha colpito tutti.
Non si parlerà della guerra in Ucraina.
Ne abbiamo parlato nella nostra prima live, con ospite Riccardo Masini, in quanto si introducevano wargame e volevamo fare un punto sull’opportunità o no di trattare l’argomento.
Alla fine di questo articolo non vi avremmo insegnato nulla.
Non proviamo neppure, ci mancherebbe, a fornire una soluzione, che tra l’altro non abbiamo.
Quello che invece vorremmo sia accaduto e che, alla fine, usciate più curiosi sull’argomento e conveniate che un gioco da tavolo può avere un valore istruttivo.
E magari con qualche nozione in più per la vostra strategia ad Alta Tensione.
Alta Tensione: il grande classico di Friedemann Friese
Alta Tensione, in una delle sue versioni, è sicuramente noto più o meno a tutto l’usuale pubblico di Volpe Giocosa.
Per coloro che si sono affacciati da poco al mondo dei giochi da tavolo, o ne sono del tutto digiuni, faremo un breve riepilogo.
Ovviamente fermo restando che nel nostro blog trovate un articolo che lo introduce con più particolari (non molti a dire il vero).
In questo gioco siete gli amministratori delegati di una compagnia elettrica.
Nella versione deluxe, ad esempio, dovete servire quante più città nel continente Europeo o Americano, a seconda del lato del tabellone scelto.
Domanda e offerta
Durante la partita partecipate ad aste per aggiudicarvi le migliori centrali elettriche.
Diverse le tecnologie e le risorse che possono essere usate per produrre energia: carbone, petrolio, gas e combustibili nucleari (diciamo uranio).
Le risorse si acquistano da un mercato comune dove vige la legge della domanda-offerta.
Più una risorsa è disponibile, ovvero meno è stata acquistata, minore il suo costo. Viceversa se c’è molta richiesta.
Non mancano anche soluzioni green, dove l’energia è prodotto senza “bruciare” risorse.
Ogni centrale può essere vista come una scatola, ciascuna diversa dalle altre.
In breve per ognuna “entra” un certo quantitativo di risorse per alimentare un dato numero di città collegate alla rete.
Ad ogni turno potete attivare le città che preferite, se avete in combustibili necessari in magazzino, e alimentare le città che avete collegate. Il profitto si genera in questo modo.
A mano a mano che si avanza nel gioco, vengono messe all’asta centrali di taglia maggiore, ovvero che possono alimentare più città.
Alcune situazioni possibili: fra gioco e crisi energetica
Vediamo qualche situazione, che nella nostra esperienza, seppure limitata, abbiamo dovuto affrontare.
Alcune circostanze sono dovute ad errori di valutazione, altre sono strategie, anche ciniche ma c’est la vie, che il gioco permettere di mettere in atto.
C’è da dire che molte di queste possibilità sono davvero riscontrabili nella vita reale, ricordando che comunque Alta Tensione è un gioco.
Non fare affidamento su una singola risorsa energetica
Abbiamo visto poc’anzi come in Alta Tensione il prezzo dei combustibili vari a seconda delle leggi di mercato.
Nei primi turni, o Fasi, si è tentati di acquistare per lo più centrali a carbone.
Sono economiche e fanno gola, soprattutto nelle prime battute quando la vostra disponibilità economica è ancora limitata.
Inoltre, il carbone è abbondante, con prezzi che potete permettervi.
Ci può stare.
Se però tutti fanno il vostro ragionamento e, magari tutte le centrali che avete sfruttano il carbone, allora siete presi per la gola.
Siete anche voi nel pieno di una crisi energetica, col problema che non potete rincarare le bollette: Alta Tensione paga in funzione delle città servite, fregandosene di quanto avete speso.
Come evitare di incappare nella scarsità di risorse
Non adagiatevi sugli allori.
Avete comprato all’asta la vostra centrale che vi fa sta facendo fare qualche soldino.
Probabilmente avete qualche remora a buttarvi su un’altra asta e spendere soldi per una centrale più potente o che usi altri combustibili.
È la stessa paura che alcuni hanno ad Agricola nel fare figli. Sono un’altra bocca da sfamare, ma in realtà sono anche braccia che fanno comodo all’agricoltura.
Attenzione a chi inquina il mercato
Fin ad ora abbiamo visto come i prezzi dei combustibili siano dettati semplicemente dalla loro richiesta.
Non è sempre detto che tale bilancia sia autoregoli per le necessità dei giocatori.
È infatti prevista la possibilità di fare scorta.
Comunque, Alta Tensione è un gioco ben bilanciato, il buon Friedemann ha pensato a tutto. Il regolamento fa in modo che non si possa fare una scorta forsennata.
Tuttavia, il giocatore prima di voi nella fase di turno, ha la possibilità di stoccare in magazzino.
Che sia una mossa per mettersi al riparo per i turni successivi? Oppure per evitare a sua volta una crisi energetica nei turni a seguire? Un po’ come mettere fieno in cascina…
Il più delle volte è così, altre volte, magari anche contro un suo immediato profitto, è solo una mossa per far impennare il costo dei combustibili.
Sebbene Alta Tensione abbia un “simulatore economico” semplificato rispetto alla vita reale, questo è un evento che può davvero realmente accadere.
Il fenomeno più vicino a quanto descritto è il cornering.
Chi ha qualche anno di più, o s’interessa di finanza, conoscerà quel capitolo della storia italiana a volte noto come “guerra della soia” che coinvolse Raul Gardini.
Una storia che passò dalle pagine della finanza alla cronaca nera.
Potreste essere voi i manipolatori
Se avete in mente di sfruttare quella tecnologia, carbone o petrolio che sia, ancora per un po’, l’idea di fare scorta può essere saggia (sempre con un occhio alla diversificazione).
In Alta Tensione è noto, per ogni fase e per ogni combustibile, quanto ne sarà rimesso sul mercato nel prossimo turno.
Valutate se conviene acquistare ora, o per mettervi a riparo per il futuro o per far alzare i prezzi, tirando magari un colpo mancino alla concorrenza.
Non tutto l’oro luccica
L’errore comune in Alta Tensione è cercare di aumentare i profitti e avere una cassa piena di Elektro, la moneta del gioco.
Senza scendere nei dettagli, il gioco premia invece chi riesce a servire il maggior numero di utenti.
È abbastanza comune, invece, concentrarsi sulla cassa.
Calcoliamo quanto abbiamo pagato i combustibili, dalla tabella capiamo quante città possiamo servire e se non conviene servirne di meno.
Si rischia quindi di concentrarsi eccessivamente a trovare il punto di ottimo dove abbiamo tratto il maggior profitto dalla singola unità di combustibile.
In Alta Tensione non è inusuale usare una calcolatrice per fare un piccolo bilancio economico ogni turno.
Non perdete però di vista che avere una società produttiva è solo un mezzo, non un fine.
A volte bisogna fare qualcosa di improduttivo
Nei paragrafi precedenti abbiamo capito come funziona un investimento, nella sua più classica definizione: spendo del denaro oggi per ottenere piccoli profitti nel tempo che mi giustificano il costo iniziale.
Anzi, alla fine, se ho fatto un buon lavoro, dovrei averci guadagnato.
Tuttavia, se volete davvero essere degli squali del settore energetico, alcune mosse potrebbero essere del tutto improficue, ma creare un danno alla concorrenza (a.k.a gli avversari) e porvi in una situazione di vantaggio.
Un sistema già accennato al paragrafo precedente, parlando di scorte.
Soprattutto nei primi turni di Alta Tensione, il numero di società elettriche che possono servire la stessa città è limitato.
Allo stesso tempo anche le connessioni elettriche fra due centri urbani sono limitate.
Se arrivate voi per primi, anche se l’infrastruttura vi costa di più rispetto ad un’altra soluzione, potreste mettere in difficoltà qualcuno che invece contava di arrivare a questa città.
Il regolamento, diversamente da Ticket to Ride, prevede che comunque “la strada” non sia del tutto bloccata, ma toccherà sborsare più denari per il collegamento successivo.
In conclusione
L’articolo di oggi non verte su Alta Tensione, gioco che abbiamo già avuto modo di presentare in altre occasioni.
Volevamo farvi vedere come questo gioco simuli in modo sufficientemente realistico certe dinamiche economiche così da avere anche una valenza educativa.
Giocare ad Alta Tensione, prendere delle scelte che possano o far bene alla vostra compagnia o danneggiare le altre (sono forse sinonimi?), può far capire meglio certi problemi legati alla crisi energetica che attualmente ci martella attraverso i media.
Ancora una volta: la valenza educativa del gioco da tavolo
Verrebbe da dire che questo titolo di Friedemann possa essere portato nelle scuole, ma visti anche i vari commenti nelle community dei social, se ne può tranquillamente suggerire una più ampia diffusione.
Abbiamo visto come non diversificare, nel gioco in termini di varietà di combustibili ma può essere esteso il concetto ai fornitori, ci renda qualche modo succubi del mercato e ci porti verso una crisi energetica.
È chiaro che è tutto più complesso di così, dove in mezzo passano anche equilibri di altra natura.
Tuttavia, dovrebbero esserci le basi che fanno capire il rincaro delle bollette.
Chi controlla Dune, controlla la Spezia
Frase presa in prestito da Dune, sulla cui ambientazione stanno uscendo e riuscendo giochi.
Ultimamente, oltre alla crisi energetica, si parla anche della crisi del grano, ad esempio, che porterà a rincari del settore alimentare.
La meccanica, sempre con le dovute semplificazioni, è la stessa con la quale il vostro amico vi fa pagare l’ira di Dio un’unità di carbone.
Non etico, è cattivo, ma “le regole del gioco” lo permettono.
In Alta Tensione, finita la partita, si va a bere una birra insieme. Non accade nella vita reale.
Non far decidere solo il portafoglio
Nel tenere la barra dritta, fra numeri con il segno più e altri col meno, a volte bisogna uscire dagli schemi.
In particolare quella del profitto immediato, della pronta cassa.
Alcune fonti di energia, o di approvvigionamento, possono sembrare più complesse o più esose al vostro commercialista di Alta Tensione.
Tuttavia, possono permettere di togliervi dallo stare sotto scacco dandovi un vantaggio strategico, anche se forse non l’immediato.
Alta Tensione, come spesso accade nella realtà, vi invita ad avere lungimiranza e a ragionare out of the box, direbbero gli inglesi.
Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi qui citati o inerenti questo articolo.
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11 Aprile 2022