Continuiamo a raccontarvi la nostra esperienza con i giochi della serie XX72. Oggi tocca a 1872 – The Lost Crows.
Probabilmente in questo periodo dell’anno siete più propensi ai party game con persone la cui esperienza con i giochi da tavolo si ferma a Monopoly e Tombola.
Oppure è l’occasione per vedersi più assiduamente con il proprio gruppo abituale di giocatori e, magari, approfittare del tempo libero per portare a termine qualche campagna rimasta in sospeso.
Se questo è generalmente vero in prossimità delle feste natalizie, potrebbe verificarsi non per tutti questo Natale 2020.
Perché allora non vedere qualche gioco in solitario? Vedete alle conclusioni se siamo riusciti a portare in salvo la nostra tribù.
1872 – The Lost Crows
(Print & Play gratuito)
Un solo giocatore. Età 10+
Durata: 30-90 minuti
Costo: gratuito
Il terzo capitolo della serie XX72 che presentiamo
Questo è il terzo titolo della serie XX72 che giochiamo dopo 1972 – The Lost Phantom e 1672 – The Lost Crew.
Anche questa volta si è “Lost” qualcuno.
Prima di addentrarci in questa storia però, un riassunto veloce della serie XX72.
Si tratta di un Print & Play (PnP), ovvero un gioco che vi costruite da soli.
In realtà c’è poco da mettere insieme. Una stampante in bianco e nero è sufficiente per stampare la mappa di gioco, della quale ne serve una per partita.
Servono sempre dei dadi a 6 facce, qui un bel po’, almeno 12.
Sempre di aiuto un set di matite o pennarelli colorati, ma ci si può arrangiare anche con una classica matita.
Le meccaniche della seie XX72
Illustriamo qui la meccanica generale di un XX72, quella che più o meno è condivisa attraverso tutti i titoli.
In ogni capitolo di XX72 c’è un viaggio da portare a termine. Il movimento avviene attraverso una mappa ad esagoni che con l’uso dei dadi si colora.
I colori, o simboli in caso di mancanza di colori, indicano se ci troviamo di fronte ad una pianura, una montagna o quello che offre la regione geografica del capitolo.
L’ambientazione di The Lost Crows
In The Lost Crows guiderete la tribù degli Absaroke, meglio nota come Crows (corvi), che nasce da un equivoco linguistico con, forse, un senso dispregiativo.
Nell’epoca del gioco le tensioni fra le tribù indiane e gli Americani (nel senso storicamente riconosciuto) si fanno sempre più tesi. Le Tribù indiane vogliono scendere in guerra contro i Visi Pallidi, ma voi avete avuto una visione.
Per evitare una carneficina dovrete guidare il vostro popolo attraverso il Montana, attraversare la frontiera, e raggiungere il Canada.
Come è strutturato The Lost Crows
Il viaggio nel Nord America
Per giocare a The Lost Crows serve per l’appunto la pagina da stampare.
Il materiale, sia in inglese che in italiano, lo trovate su BGG.
Noi abbiamo già raccolto per voi quello che serve nel paragrafo dedicato della sezione Download.
La pagina di gioco ha il percorso a esagoni sulla sinistra, dove si parte dalla casella più in basso mentre il “traguardo” è in alto nella pagina.
A differenza dei titoli fino a qui visti, alcuni riferimenti topografici sono già riportati.
Ci sono infatti i fiumi a divider alcune caselle , un forte americano e alcuni esagoni riportano una lettera.
Se in 1972 potevamo fare qualsiasi percorso per sfuggire ai Vietcong, qui dobbiamo toccare le lettere rappresentate. In questo senso 1872 – The Lost Crows offre un viaggio a tappe.
Le risorse
In alto trovate le risorse che servono per il viaggio, non diversamente da quanto visto dagli altri titoli.
Tenete conto che qui dovete guidare una Tribù. Così oltre a cose pratiche come il Cibo, trovate il Consenso della Tribù. C’è anche come in 1972 la distanza che avete rispetto agli inseguitori, qui chiamata Vantaggio.
Rimanere senza una di queste risorse, tenute aggiornate con un dado, porta alla sconfitta.
Il dado del Movimento invece può tranquillamente arrivare a zero, spostandolo dalla casella, ma determina l’impossibilità della Tribù di proseguire il viaggio.
Ci sono modi per rigenerare questi valori.
Ognuno nella Tribù dà il suo contributo
Questo è l’aspetto che contraddisse XX72 ed un po’ la sua “croce e delizia”.
Il popolo dei Crows è diviso in Popolo, Capo Tribù, Sciamano e Guerrieri.
Ogni porzione ha il posto per alloggiare due dadi.
Durante la partita si lanciano due dadi alla volta e se ne trova una casella.
Bisogna tenere conto che sarebbe chiamati a fare la differenza fra il primo e il secondo dado di una parte della popolazione.
Generalmente è bene se il risultato ottenuto sia 2 0 3.
Lo si capisce guardando la tabella sulla destra, incorniciando i risultati con la parte di popolazione che lo ha ottenuto.
Il simbolo così ottenuto si decifra nel regolamento.
Con 3 si “mappa una casella“, ovvero si identifica un esagono con un tipo di terreno, con 2 si aggiustano un po’ le Risorse.
La componente narrativa
In 1972 – The Lost Phantom c’era una sorta di Libro degli Eventi che indicava cosa trovava l’aviatore lungo il percorso.
In 1872 – The Lost Crow quest’aspetto si triplica, introducendo anche il paragrafo sulle Visioni, sulla Malasorte nonché il già citato elenco degli Eventi.
Anche la parte legata alla scrittura del diario, facoltativa nel gioco ambientato in Vietnam, è qui obbligatoria.
Un paragone rispetto agli altri titoli fino a qui giocati
In 1872 – The Lost Crow è un titolo più complesso da giocare e meno intuitivo.
Ci sono più aspetti da tenere conto e se non si fa attenzione è facile subire un crollo delle Risorse o non potersi più muovere.
Buona l’idea degli Spirti Danzanti e delle Visioni e tutto quello che crea narrazione, parte che in 1672- The Lost Crew è totalmente assente.
La complessità è legata anche all’abbinamento dei dadi nelle varie “classi” della popolazione.
Facendo un calcolo tanto rapido quando sbagliato, si ha il 20% di possibilità di ottenere un 2 o un 3.
In realtà se ci si mette con impegno si può alzare questa percentuale organizzando i dadi.
Questa possibilità permette, a chi non ama i dadi e la casualità, di sentirsi più padrone della sua fortuna (push your luck).
Il gioco risulta comunque difficile, qui intesa come capacità di raggiungere la vittoria, e molto spesso abbiamo perso avendo fatto poca strada.
In conclusione
1872 – The Lost Crows è un dei giochi della categoria XX72 di Mike Heim, un formato PnP per partite in solitario che ci è molto piaciuto.
Il titolo più famoso lo dobbiamo ancora provare, 1572 – The Lost Expedition, ma siamo già al terzo titolo giocato.
Questa volta dovremo guidare una Tribù di Indiani d’America attraverso la regione del Montana oltre il confine col Canada.
Questo li metterà in salvo dall’esercito governativo che la insegue.
Un gioco uscito nel 2019 e più difficile rispetto agli altri due.
Per difficoltà intendiamo sia il fatto che ha un regolamento più corposo sia quanto è complesso raggiungere l’obiettivo della partita.
Non sono comunque necessariamente due difetti.
La gestione dei dadi sicuramente è apprezzabile da chi cerca un gioco più maturo, mentre la complessità molto spesso fa rima con longevità.
Non per maniaci del controllo
Se siete maniaci del controllo, nonostante in 1872 – The Lost Crows ci siano più “leve” da muovere, rimane comunque un push-your-luck.
Il gioco trasmette la sua ambientazione, grazie anche alla componente narrativa, si riesce a percepire.
Quindi se volete capire qualcosa di più sulla cultura dei Nativi Americani, 1872 – The Lost Crows può raccontarvi qualcosa.