Il gioco che vi proponiamo oggi è sicuramente dedicato alle volpine giocose, sebbene ci siano adulti che non hanno perso una puntata di Quark.
Il titolo di oggi è infatti Wild – Discovering Animals edito da Creativamente.
Tempo di lettura 6 minuti
L’autore di questo gioco è Emanuele Pessi, che è anche il CEO.
Abbiamo avuto modo di scambiare con lui due chiacchiere e di conoscerlo come autore.
Ci riferiamo ad esempio a Cosmos – 20 07 1969 che con Wild – Discovering Animals ha molti punti in comune.
Lanciamoci dunque in questo safari dove, per fortuna, non serve un fucile.
Alle conclusioni faremo un punto sugli animali avvistati.
Wild – Discovering Animals
di Emanuele Pessi
Creativamente
Da 2 a quanti si voglia giocatori. Età 5+
Durata: 30 minuti
Costo: 15 eur circa
Sia nel podcast sia in questo riassunto siamo stati un po’ vaghi sul numero dei giocatori che si possono coinvolgere.
Nel corso dell’articolo vedremo come Emanuele ha pensato a ben 4 modalità per questo gioco.
Alcune di queste, ad esempio se sono collaborative, non hanno a prescindere un numero massimo di giocatori.
Probabilmente dopo 6 persone può diventare caotico o prolisso. Dipende tutto dal tipo di giocatori.
Anche per la durata abbiamo indicato un generico 30 minuti, ma anche qui dipende dalla modalità.
Un’elegante scatolina di metallo
Come dicevamo Wild – Discovering Animals ha un punto di contatto con Cosmos – 20 07 1969.
Sicuramente la confezione (o packaging per chi è un esperto) è lo stesso.
Una scatolina cilindrica in metallo tipo quelle che i nonni usavano per tenere le caramelle alla menta.
Il coperchio è cesellato con una tigre in bassorilievo.
All’interno della scatola ci sono 48 carte. Sono di formato circolare, delle stesse dimensioni della confezione.
Per toglierle difatti, la cosa più semplice è capovolgere la scatola.
Ci sono anche due dadi a 6 facce.
Non sono dadini comuni, ma sono belli robusti e riportano disegni speciali studiate per Wild – Discovering Animals.
Carte con un sacco di dettagli
Wild – Discovering Animals è quindi un gioco di carte.
Queste hanno sul fronte una bella fotografia, anche buffa, dell’animale rappresentato.
In basso è riportato il nome scientifico, quello in latino per capirci, che spesso è difficile capire.
Del resto fa parte del gioco e si risolve voltando la carta.
Qui ci sono davvero molte informazioni, fra cui il nome comune dell’animale.
Altre informazioni sono di tipo numerico, come taglia e peso.
Altre invece sono informazioni generali, come curiosità o Paese di origine.
Una menzione anche per lo Stato di Conservazione, una sigla che in modo sintetico indica se e quanto quella specie è a rischio estinzione.
Ben quattro modalità di gioco
Abbiamo parlato con diversi autori. Spesso alcuni di loro vedono l’inserimento di varianti come una sorta di paura o indecisione da parte del suo designer.
Difatti l’autore dovrebbe avere chiaro dove vuole andare a parare.
Quest’affermazione ci trova in parziale accordo per i giochi per adulti, ma non siamo convinti sia estendibile ai giochi per i più piccoli.
In effetti, soprattutto i bambini, crescono a velocità diverse, spesso anche senza una correlazione standard per l’età anagrafica.
La Pedagogista Ludica, infatti, ci ha insegnato come adattare un gioco in base al bambino.
Usarlo insomma anche come giocattolo.
Se questo lavoro, spesso non banale, viene fatto dall’autore stesso, meglio ancora.
Il fatto che qui siano presenti ben 4 modalità è un punto a favore Wild – Discovering Animals.
Un’indagine collaborativa, ma non così tanto
Questa modalità ricorda, con i distinguo del caso, Sogni per Bambine Ribelli o Nome in Codice.
In pratica il giocatore di turno prende una carta che dovrà essere indovinata fra un set disposto sul tavolo.
Gli altri giocatori lavorano insieme per capire quale sia la carta “pensata” dal loro amico.
Il lancio del dado arancio indica su che argomento chi ha nascosto la carta deve dare un’informazione.
Piano piano, combinando tutte le informazioni, si dovrebbe evincere l’animale.
In realtà non è così cooperativo come dicevamo, perché alla fine fa punti chi trova l’animale.
Una sfida uno a uno
La seconda modalità è simile ma hanno uno scontro diretto.
Ogni giocatore ha un suo avversario (dirimpettaio) che prende quattro carte da una pila.
Lanciato il dado giallo, s’identifica l’argomento della manche.
Il dirimpettaio sceglie di quale animale svelare questo valore o informazione e pone tutte e quattro le carte sul tavolo.
Il giocatore di turno dovrà indovinare a quale carta si riferiva il suo avversario.
Se indovina, tiene la carta come promemoria del punto fatto.
Una modalità molto Anni 80-90
Il Redattore, ma anche altri membri di Volpe Giocosa, da piccolo giocava con un mazzo di carte che si comprava in tabaccheria.
L’argomento poteva essere gli aerei, mezzi militari o autovetture.
Sul retro, un po’ come in Wild – Discovering Animals, erano riportate delle caratteristiche.
Il giocatore di turno pescava la prima dal suo mazzo, così come gli altri, e sceglie una caratteristica.
Ogni giocatore declamava il valore relativo alla sua carta e chi aveva il valore più alto le prendeva tutte e le aggiungeva al suo mazzo.
Insomma, una specie di deck building ante litteram.
Ora, questo modo di giocare aveva chiaramente dei difetti, nonché la ripetitività e la lunghezza.
L’autore depura Wild – Discovering Animals da questi difetti e declina il gioco in modo più moderno e divertente.
Creare un ordine logico
Questa modalità ci era piaciuta molto in Cosmos – 20 07 1969 e riprende la meccanica di Timeline.
Si sceglie una grandezza con cui si vuole giocare e il giocatore di turno, presa una carta dal lato della foto, deve capire in che posizione va sul tavolo.
Infatti, sono già state schierate delle carte, dalla faccia che riporta le informazione, per creare un ordine crescente della grandezza scelta.
Scopo del giocatore di turno è proprio capire come inserire la sua carta senza spezzare l’ordine.
Un paragone con Cosmos – 20 07 1969
Per tutto l’articolo abbiamo richiamato questo gioco a tema spazio.
Infatti oltre a come si presentano, hanno molti punti in comune.
Qual è meglio?
Difficile dirlo. Sicuramente dipende dagli interessi del bambino.
Parlare di pianeti, e soprattutto di costellazioni, potrebbe richiedere un’età maggiore.
D’altra parte questi temi possono coinvolgere molto anche gli adulti, con alcune grandezze citate un po’ astratte o complesse per un bambino.
Wild – Discovering Animals si basa su un tema che affascina ogni bambino.
Anche la selezione degli animali è curata, con alcuni esemplari che sicuramente stimolano la fantasia.
In conclusione
Wild – Discovering Animals è un gioco di Creativamente che permette di giocare con gli animali imparando molte informazioni.
E’ un gioco totalmente italiano, dall’autore, all’editore, ai materiali e alla realizzazione.
Creativamente ne fa un vanto ed è giusto in fondo così.
Quattro modalità, in realtà con sottocasi per venire incontro a eventuali esigenze, lo rendono “uno strumento flessibile” da modellare sul bambino.
Ci siamo forse persi troppo nello spiegare le modalità di gioco, visto che il regolamento è scaricabile dalla pagina del gioco.
Dalla nostra esperienza, Wild – Discovering Animals coinvolge molto i bambini, che partono da una carta per fare mille domande sull’animale in questione.
Il gioco, in diverse modalità, ha il fattore “indovina”, che dà un sacco di soddisfazione ai bambini quando riescono.
Un gioco tascabile ed economico. Le #volpinegiocose apprezzeranno.