Tales of Evil è un gioco che ha avuto un’ottima risposta dai sostenitori nel progetto Kickstarter promosso da Escape Studios.
E’ un titolo un po’ diverso da quelli che abbiamo presentato su questo blog, fatta forse eccezione per alcuni excursus su Above and Below e Tales of Arabian Nights.
Tales of Evil è infatti un gioco narrativo che ci porta nella provincia americana negli Anni 80 in un clima alla IT se vogliamo.
Chi non ha paura ci trova alle conclusioni per le considerazioni finali.
Tales of Evil
Escape Studios
Da 1 a 6 giocatori. Età 13+
Durata: 1 ora a missione
Costo: 50-60 eur
Materiali di eccellenza
Tales of Evil è nato attraverso un Kickstarter. Novantamila euro la cifra raccolta, che ha permesso di sbloccare diversi miglioramenti (stretch goal).
La scatola che abbiamo tra le mani beneficia di questo fattore, a partire dalla scatola quadrata con scritte in rilievo (tecnologia UV).
All’interno un inserto in plastica permette di organizzare il tutto. Sebbene spesso comodo, qui diventa fondamentale per un gioco che si sviluppa tramite una campagna.
In questo modo, infatti, sono stati ricavati degli alloggiamento le Tessere Personaggio e le carte, di cui il gioco abbonda.
Ogni personaggio ha una pedina, che può essere di cartone col suo stand, o una miniatura grigia. Si muoverà all’interno di una struttura, i cui spazi sono costruiti attraverso plance quadrate che formano un’area di gioco modulabile.
Carini i cinque dadi a 6 facce che si illuminano al buio, che riportano simboli diversi.
Un dado sarebbe stato utile in altre circostanze, tipo per sorteggiare un giocatore. L’autore qui ha preferito la tecnica del fiammifero più corto, che fa molto Hollywood.
Ci sono infatti dei segnalini di fiammiferi di lunghezza diversa che saranno scelti in modo che sembrino tutti uguali.
I libri: l’elemento chiave del gioco
Abbiamo detto nell’introduzione come Tales of Evil sia un gioco di narrativo. La storia è scritta in due volumi, uno per il Mistero della Burattinaia Demoniaca e l’altro per le storie bonus dell’espansione.
Il funzionamento è simile a quello di un librogame, che abbiamo presentato per sommi capi qualche post fa.
Un librogame è un libro con una storia che non è lineare. Intendiamo dire che sapete dove inizia ma il finale dipende dalle decisioni prese lungo il percorso.
I paragrafi di questo libro, infatti, sono mescolati all’interno del volume. Alla fine di ciascuno vengono proposte delle opzioni che rimandano all’opportuno paragrafo.
Ora, non tutte le opzioni a fine paragrafo sono “libere”. Alcune necessitano prerequisiti, come il possesso di un oggetto, oppure che venga superata una certa prova di abilità, che spesso coinvolge i dadi.
Un’avventura collettiva
Se avete capito come funziona uno dei libri all’interno della scatola, non c’è molto di più da spiegare. Lo sa lo stesso Antonio Ferrara, che nel regolamento spiega chiaramente come sia superfluo.
Per noi è addirittura nocivo. Leggetelo cioè sommariamente, giusto per capire il nome che viene dato ai vari mazzi di carte e al resto del materiale.
Anche capire la logica dei dadi e come è strutturata la scheda del personaggio può essere d’aiuto, come ovviamente la preparazione.
Un’analisi dettagliata del manuale rovina secondo noi al sorpresa e alcuni effetti wow all’interno del gioco.
Vi parleremo poi del tutorial.
Lo scopo del gioco
Ogni giocatore impersona un ragazzo della Pizza & Investigation. Chi, in età pre-adolescenziale o adolescenziale non ha creato un club privato per sé e i suoi amici?
Quello che unisce i ragazzini di questo gioco è qualcosa di simile.
Ognuno di loro ha i suoi punti di forza e timidezze. Queste caratteristiche sono ben delineare nella Scheda del Personaggio, con una metodica che traccia Forza, Percezione e altre caratteristiche (skill) del personaggio assegnando loro un valore numerico.
Un tipico approccio da gioco di ruolo.
I ragazzi gireranno per la plancia componibile, secondo le indicazioni del libro, dove saranno posti di fronte a scelte e prove.
Non mancheranno indagini facoltative o scontri con mostri, da affrontare con un semplice meccanismo, anche questo ereditato da giochi di ruolo o in giochi come Hero Quest.
Un mix di meccaniche tradizionali e nuovi elementi
Per quello che vi abbiamo raccontato, Tales of Evil ha un po’ le caratteristiche di un librogame collettivo.
In realtà, alcune meccaniche, come la raccolta di informazioni e la collaborazione tra i giocatori, lo rendono qualcosa di più complesso e avvincente.
Fra le meccaniche introdotte nel gioco, e che ci permettiamo di svelare, c’è il Fusion System.
Alcuni parlando di multi-dimensionalità del gioco. Noi vi faremo un esempio e deciderete voi come fare.
Fusion System
Immaginate che ad un dei ragazzi, magari rincorso da un qualche mostro, si buchi la bicicletta.
A quel punto il libro potrebbe chiedervi di recuperare, in casa vostra o dove state giocando, una pompa per bicicletta.
Se la trovate, supererete con successo la prova e il libro vi instraderà verso un certo paragrafo, dove magari vi metterete in salvo.
Se così non fosse, magari dovrete cercare di sconfiggere il mostro.
Non stiamo a raccontarvi le altre meccaniche in gioco. All’inizio del gioco c’è una mini avventura dove l’autore vi prende per mano e uno ad uno prova tutti i concetti del gioco.
Solo dopo verrete lasciati da soli e potrete usare il manuale per ricordarvi le meccaniche, comunque intuitive.
L’ambientazione: il punto di forza di Tales of Evil
Antonio Ferrara, l’autore, è anche uno scrittore. Avremo modo di conoscerlo meglio, così non ci soffermiamo su di lui in questa sezione.
Diciamo che l’ambientazione ci sembra molto influenzata dai libri di Stephen King e dalle rispettive trasposizioni cinematografiche (IT e Stand by Me – Ricordo di un’estate).
Sebbene leggiate un po’ ovunque che si tratta di ambientazione horror, non ci abbiamo visto niente di scioccante e in questo ricorda I Gonnies.
Come dicevamo, si parla di un club dei ragazzini, ognuno con la sua storia, che deve risolvere misteri nella provincia americana (sebbene non ci siano espliciti indicazioni sulla nazionalità, questo abbiamo intuito).
La grafica e tanti piccoli dettagli vi fanno immerge in questo clima, molto sfruttato da Hollywood, e in un ultimo dalla serie Stranger Things.
Sono avventure rigiocabili?
L’autore ci prova a conviverci su una parziale rigiocabilità di The Tales of Evil. In realtà, per nostra esperienza, sono avventure che si giocano una volta sola (one shot).
Le ore di gioco da questo punto di vista giustificano comunque il costo.
Tuttavia a breve Escape Studios Games metterà a disposizione gratuitamente, o comunque per tutti coloro che hanno una scatola, un software che permette di creare le vostre avventure.
Abbiamo capito esser un adattamento di LGC, un software gratuito che permette di scrivere facilmente, se avete una buona idea, un librogame.
Il programma che verrà messo a disposizione permetterà di creare avventure dedicate per questo sistema.
Non dubitiamo poi che Antonio non abbia nel cassetto qualche storia per noi.
Cosa si trova online
Sicuramente il primo approdo è il sito ufficiale del gioco, dove lo stesso regolamento consiglia di iscriversi per rimanere in contatto.
Trovate anche qualche video e foto più esplicita del materiale, che noi non condividiamo qui per pudore verso coloro che amano invece le sorprese.
Vi consigliamo anche un salto alla pagina della campagna Kickstarter, ormai conclusa.
Se prima di acquistare la vostra copia volete essere sicuri sia un gioco nelle vostre corde, allora provate il tutorial print & play messo a disposizione in formato gratuito.
Sempre alla pagine Kickstaretr alcune vignette riassumono le meccaniche principali: non serve di più per iniziare una partita.
EDIT 02/12/20 : E’ uscito Evil Tales Creator: lo trovate a questo link e all’indirizzo che trovate dentro il manuale.
In conclusione
Tale of Evil è un gioco di Antonio Ferrara che ha avuto un buon successo nella sua campagna Kickstarter. Non è per niente un autore esordiente.
Noi conosciamo almeno due suoi titoli, usciti con Pendragon Game Studio, Stay Away e Last Friday.
L’ultimo di questi due giochi lo stiamo cercando da tempo con poco successo, visto che ci ce l’ha se lo tiene stretto.
Con questo titolo ci offre una scatola piena zeppa di materiali. C’è tutto quello che potete trovare in un gioco da tavolo: plancia, dadi, miniature e carte.
E tutto in abbondanza.
Il mondo di Tales of Evil
Sarebbe davvero complesso orientarsi su una tavolata di roba.
In nostro aiuto il tutorial che ci conduce davvero per mano all’interno del mondo di Tales of Evil.
Un mondo adolescenziale, spesso affrescato dal Stephen King e dalla cinematografia.
Il gioco si sovvrapone spesso con il mondo reale tramite il Fusion System.
L’ambientazione è sull’horror, ma, per quanto scritto nella riga precedente, non ci sono “mostruosità gratuite”.
Questo gioco usa la meccanica della narrazione, se non vi fosse capito, con una storia principale che si snoda su 6 capitoli.
La scatola permette di sistemare tutto e, come in un videogioco, salvare le condizioni di fine missione per ritrovarle una sera successiva.
Per chi non è mai cresciuto
Girando su Internet ci è sembrato che Antonio metta qualcosa del suo vissuto all’interno della scatola. Non diciamo che fosse un cacciatore di mostri, ma è probabilmente è qualcuno che guarda con nostalgia agli anni dei membri della Pizza & Investigation.
E’ un’età dalla quale molto spesso si spera di uscire al più presto, per poi rimpiangerla per tutta la vita.
Non abbiate paura di impressionarvi: probabilmente la locandina è più di impatto del dovuto. All’interno della scatola non c’è niente che vi possa far passare notti insonni o che richieda sedute di psicanalisi. Questo è un messaggio anche per eventuali genitori.
Se siete amanti di questo tema, dei giochi di narrazione o dei misteri, Tales of Evil è sicuramente un titolo per voi che vi riporterà indietro nel tempo.
lo vuoi un palloncino Georgie?
Dove lo trovate:
Se volete acquistare questo gioco, vi consigliamo di rivolgervi a Get Your Fun.
Arrivarci attraverso questo link a te non costa nulla, anzi, ed inoltre aiuterai a sostenere Volpe Giocosa.