Proprio ieri sera alle 18, un orario di uscita a cui Kickstarter sembrano orientarsi, è uscito Shogun no Katana di Placentia Games e Post Scriptum.
Questa casa editrice l’abbiamo già incontrata. Ad esempio, prima dell’estate, abbiamo parlato di Wendake e teniamo in serbo la sua espansione per il, temiamo, prossimo lockdown.
Con questo progetto Kickstarter Randazzo e il misterioso P. S. Martesen ci portano nel Giappone feudale.
Niente combattimenti tra samurai, ma un eurogame dove diventeremo i fabbri del Sol Levante. La vostra katana vi aspetta alle conclusioni.
Una storia che parte da lontano
Il progetto di Shogun-no-Katana è un progetto che parte da lontano.
Anche noi, per capire l’ambientazione, dovremmo fare un salto nello spazio e nella storia. Dovremmo parlare di samurai, guidati dal bushido, la via del guerriero, il codice d’onore che ancora oggi è un riferimento in Giappone.
Un discorso che ci porterebbe far divagare un po’ troppo.
Ci limiteremo a presentarvi alcuni termini, che il regolamento stesso non traduce perché sarebbe difficile trasportarvi in questo mondo facendolo.
Qui anticipiamo la traduzione del titolo, che significa “La Katana dello Shogun“, una sciabola a due mani tipicamente usata dai samurai. Lo shogun era all’epoca il più alto comandante del Giappone Feudale, dove l’Imperatore era privo di potere temporale.
Al centro del gioco
Messo da parte questo volo pindarico sul Sol Levante, ci fiondiamo nel gioco.
Come dicevamo nell’introduzione, i giocatori sono fabbri. In realtà, considerando il valore artistico ed economico di una katana, sono qualcosa di più.
I materiali
Il tabellone è organizzato come per i classici eurogame. Si trova quindi la cornice con il percorso dei punteggi e le posizioni dove porre i lavoratori.
Quello dei punteggi non è l’unico tracciato, ma ce n’è anche uno che considera l’abilità nell’appore decorazione alla katana, ad esempio.
Ci sono diverse carte, prelevabili da una vetrina, ma forse quelle più importanti sono le Tessere Spada.
Sono quelle da posizionare nella propria forgia e riempire dei materiali, i classici cubetti, per ottenere il prodotto finito.
La Washitsu è un altro tabellone disponibile per ogni singolo giocatore dove, se vogliamo, i lavoratori riposano prima di essere giocati.
In Shogun-no-Katana i ragazzi di Placentia Games e Postsciptum cedono alla tentazione di introdurre miniature e non meeple.
Il flusso di gioco
I giocatori posizioneranno i lor lavoratori sul tabellone comune per attivare le azioni. Potrebbero usare anche un monaco, che dà abilità speciali in cambio di un pagamento al suo tempio.
Inutile scendere nei dettagli di ogni singola azione.
Il regolamento è a disposizione nella pagina Kickstarter ed è molto chiaro. I Beatles, come in Wendake, sono usati negli esempi.
Detto questo, il flusso fondamentale è quello di vendere spade ai daimyo, feudatari locali, i quali pagano in anticipo.
Al mercato si comprano le risorse per forgiarle. Oltre alla quantità conta anche la qualità, che migliora tramite l’Accademia.
Migliori saranno le finiture, maggiore sarà il valore della katana.
In Shogun no Katana non si fabbricano spade solo per profitto, ma quella per lo shogun viene donata. C’è una meccanica che tiene conto su come progettarla e su che benefici darà la sua benevolenza.
L’uso della Forgia
Spiegare il funzionamento della Forgia è uno di quei casi dove è più semplice in video che in testo.
Provate a seguirci.
La Forgia non è altro che una griglia dove scorrono le Tessere Spada. Ogni Tessera Spada ha degli spazi dove allocare le risorse ed è specificato per ogni spazio la risorsa necessaria.
Posizionare un lavoratore a lato della griglia attiverà tutte le Tessere Spada di quella fila o quella colonna.
Le tessere attivate si devono spostare di una casella nella griglia. In base alla riga destinazione si dovrà aggiungere la risorsa corrispondente a quella riga.
Fate attenzione: il movimento e l’aggiunta di una risorsa è sempre abbinato, non fate i furbi.
Inoltre bisogna seguire l’ordine di risorse richiesto dalla Tessera Spada.
Se avete capito, bene, altrimenti a pag. 11 del regolamento c’è un chiaro esempio con i ragazzi di Liverpool.
Immaginate comunque che buona parte del gioco sta nell’organizzare un balletto, o la catena di montaggio se volete, all’interno della Forgia.
Il progetto Kickstarter
Post Scriptum e Placentia Games si prefiggono di raccogliere 30.000€. Al momento, mentre scriviamo, sono già a 25.000€.
Una copia base di Shogun no Katana o costa 59€, che sale a 89€ se volete alcune amenità, come monete in metallo e personaggi speciali.
Ci vorrà circa un anno per avere la propria copia recapitata e altre 10€ di spedizione per l’Italia.
In conclusione
Shogun no Katana è l’ultimo progetto di Placentia Games e Post Scriptum.
Eravamo abituati a vedere il Giappone feudale come teatro di battaglie tra samurai, un classico campo per wargame.
Questa volta ci viene proposto un Kickstarter che ci mette di fronte alla forgia di splendide katana, l’arma prediletta del samurai.
Un eurogame insomma, con il classico tabellone comune con diverse azioni a compiere in 4 turni.
Turni che possono scorrere veloci, visto che l’attivazione di alcuni di questi, vedi l’Accademia o andare a piangere al palazzo dello Shogun per ottenere qualche favore, attivano tutti i giocatori al tavolo.
E’ comunque la gestione della Forgia il cuore del gioco. E’ qui che bisogna coordinare l’attivazione di righe o colonne, un po’ come si faceva in Wendake per scegliere le azioni.
Abbiamo raccolto pareri su Internet e studiato bene il progetto Kickstarter: non vediamo l’ora di provare il gioco fisico.
Se volete si può provare anche su Tabletop Simulator.