Symphony è un gioco di Doppio Gioco Press dove dovremo dirigere un’orchestra.
L’editore è lo stesso che abbiamo conosciuto per Campus Cafè, gioco con il quale ha punti in comune.
Abbiamo avuto modo di partecipare ad un’intervista all’editore durante la versione digitale di Roma Est in Gioco del 2020.
Chi volesse seguirci in questa overture vada avanti, oppure ci vediamo al foyer per le conclusioni.
Da 2 a 6 giocatori, Età 12+
Durata: 30-60 minuti
Costo: 45 eur
Materiali di qualità, come l’editore ci ha abituato
Ok, non c’è una tonnellata di meeple risorsa, che mettono sempre allegria, come in Campus Cafè.
Tuttavia anche in Symphony troviamo una certa cura del materiale.
Partiamo dal tabellone, che grazie alla chiara iconografia, rende più facile assimilare e ricordare il regolamento.
E’ double face, con la faccia da scegliere in base al numero dei giocatori.
Sempre di buona qualità i cartoncini Fogli Spartito. Sono di grandi dimensioni per essere, se vogliamo una plancia secondaria.
Sono infatti 30 x 21 cm e l’essere anch’essi fronte-retro permette più combinazioni per il setup.
Un sacco di carte
Ci sono poi tantissime carte, queste di dimensioni ridotte.
60 sono solo le carte Strumento, che includono anche il Coro, che dovranno trovare posto negli spazi sul tabellone.
Ogni giocatore dispone poi di un set di segnalini in legno, in puro stile german, del colore che ha scelto.
Oltre al meeple a forma di direttore di orchestra e alla marea di altri segnalini, una menzione speciale vanno alle bacchette del direttore di orchestra.
Sono due e, sebbene hanno un ruolo limitato nel gioco, lo completano con eleganza.
Un gioco dove dobbiamo entrare piano piano
Regolamento Completo e Introduttivo
Rispetto al cugino Campus Cafè, Symphony è un po’ più complesso.
Il regolamento è disponibile sia in italiano che in inglese.
In 20 pagine il Regolamento Completo, con l’uso di colori dedicati per fasi e parole chiave, illustra il gioco nella sua completezza.
Mostra, inoltre, come arricchire in gioco tenendo conto delle possibili varianti (come Pubblico Esigente od Orchestra Progressiva).
Non ci sono particolari “buchi”, ma proprio le scelte tipografiche prese rendono il tutto un po’ confusionario, come avevamo visto in Campus Cafè.
Tuttavia si riesce a digerire dopo un paio di letture.
L’editore comunque mette in campo anche un Regolamento Introduttivo di 8 pagine scarse. Questo permette di giocare davvero subito.
E’ una modalità che permette di prendere confidenza con le carte, con le loro icone e come si fanno punti posizionando le Pedine Giocatore dalle Carte Strumento ai Fogli Spartito.
Una panoramica di gioco
Dopo una o più partite seguendo i dettami del Regolamento Introduttivo, vorrete giocare al gioco completo.
Magari ci andrete piano con le varianti all’inizio, ma fin dall’inizio il Draft degli Strumenti è consigliato.
Significa che sostanzialmente le Carte Strumento circolano fra i giocatori con la meccanica del draft, che ha reso celebre 7 Wonders e abbiamo spiegato in Draftosaurus con un paragrafo dedicato.
Alla fine i giocatori disporranno gli strumenti negli stalli del tabellone, prendendone possesso con una Pedina Giocatore.
Tralasciamo qui tutti i dettagli sulle abilità speciali e altri aspetti che rendono questa fase forse la più strategica della partita.
Suonare gli strumenti
Si passa a poi suonare le Carte Strumento e le Pedine Giocatore si spostano dal tabellone ai Fogli Spartito.
Questa fase l’avrete appresa nel Gioco Introduttivo.
Il piazzamento delle pedine e l’ordine con cui gli strumenti suonano dipende dalle loro caratteristiche.
Non ce ne vorranno gli esperti di musica, ma il Foglio Spartito può essere visto come una tabella che viene riempita per colonne e righe.
A seconda delle varie maggioranze in ciascuna area, si ottengono punteggi nelle fasi intermedie.
Il calcolo del punteggio della fase finale, una volta che i Fogli Spartito sono completi, dipende più che altro dalle varianti scelte.
In conclusione
Symphony è un gioco di Doppio Gioco Press ambientato nel mondo della musica da orchestra.
Il comparto grafico è affidato a Marina Fischetti e Bartłomiej Kordowski, che confermano l’ottimo lavoro fatto in Campus Cafè.
Rispetto a questo titolo, Symphony richiede un impegno maggiore. Come detto anche durante la videointervista Roma Est in Gioco, “bisogna attaccarlo per gradi”.
Si parte col Regolamento Introduttivo per passare al Completo, introducendo varianti a seconda dei gusti e dell’esperienza. Un plauso alla modularità del gioco.
Lo stesso editore, nella già citata intervista, sottolinea come effettivamente il regolamento sia migliorabile.
Probabilmente è così, ma solo nella scrittura e nelle scelte tipografiche.
Il gioco in realtà, una volta presa confidenza con i vari simboli, scorre tranquillo anche grazie all’intuitiva iconografia del tabellone.
Sicuramente per amanti di musica
In Volpe Giocosa siamo delle capre. Per questo Symphony ci sembra per lo più un astratto.
Chi invece ha una sensibilità musicale, troverà in questo gioco di Angelo Tonin diversi richiami al mondo della musica.
Non è un prerequisito per avvicinarsi al tavolo, visto che il regolamento spiega ogni termine.
Conoscere però prima duine, crome e non chiamare il diesis cancelletto, permette forse di entrare in sintonia prima col gioco e di apprezzarlo di più.
C’è stata l’attenzione di sezionare il regolamento in diverse fasce di difficoltà, ma il Giocatore Inesperto deve comunque portare un po’ di pazienza.