Le escape room da qualche anno sono realtà che si sono affermate in molte città d’Italia.
In pratica si tratta di stanze dove un gruppo di giocatori vengono chiusi dentro. Lo scopo è quello di riuscire a uscirne, o comunque svelare il mistero che nascondono, generalmente entro un’ora.
All’interno c’è diverso tipo di materiale, la cui varietà e tipologia dipende solo dalla fantasia del creatore dell’escape rooms.
Tutti questi oggetti servono per creare enigmi, la cui risoluzione è per lo più legata all’individuazione di un codice.
I più tipici codici sono numerici e vengono utilizzati, soprattutto nelle prime, per aprire lucchetti con combinazione numerica. Prendete a paragone quelli che si usano per le valigie.
Si prova e riprova, meglio non alla cieca, fintanto che il lucchetto, anche metaforico, non si apre o dalla regia qualcuno ci dia qualche aiuto.
In questo modo si aprono contenitori, in senso anche lato, che mettono a disposizione nuovo materiale per altri enigmi.
Le escape room da tavolo: un confronto
Le escape room “reali” sonoora proposte nella versione da tavolo. Questi giochi mantengono l‘aspetto collaborativo e generalmente la durata di quelle live.
Che un’ora sia la soglia di attenzione massima che si riesce a prestare?
Fatto sta, che queste scatole ripropongono enigmi da cui estrarre codici per passare al materiale per l’enigma successivo, con la stessa sequenzialità delle escape room classiche.
Viene ovviamente a mancare l’esperienza motoria, come ad esempio la ricerca di un libro particolare in una libreria.
Sono interessanti i giochi non consequenziali, ovvero dove tutto il materiale trovato non serve necessariamente per l’enigma successivo, ma magari più avanti nel corso dell storia.
Storia che in realtà molto spesso non esiste, o è stereotipata in tutte le escape room.
Si va dal mistero degli Archivi Vaticani, un po’ alla Dan Brown, allo scienziato pazzo da fermare entro un’ora.
Nelle escape room reali è più facile trasmettere l’ambientazione ai giocatori, magari tramite l’arredamento ad esempio.
Nel surrogato da tavolo l’autore è messo più in difficoltà da questo punto di vista.
Cosa offre il mercato
Proponiamo di seguito una carrellata di ciò che offre il mercato ludico. Probabilmente mancherà qualcosa.
Per questo motivo quest’articolo è un work in progess, che accetterà vostre testimonianze.
Se poi si va sul mercato internazionale, allora spunta anche l’escape room di MacGyver, ma è un’altra storia.
Diciamo che generalmente ogni editore ha nel suo catalogo una escape room e molto spesso un’intera collana con diversi missioni.
Exit
Prodotta in Italia da Giochi Uniti, questa serie vanta circa una quindicina di titoli, ideati dalla coppia Inka e Markus Bran.
Il gioco si basa su un mazzo di carte che crea i puzzle da risolvere, ma anche i suggerimenti qualora ci si ritrovi incastrati.
Le soluzioni sono date mediante una rotellina, il Dischetto Decoder, dove una volta inserito il codice, con l’ausilio delle carte, capiremmo se la soluzione è corretta oppure no.
In alcune versioni straniere è presente anche un App scaricabile, non inserita in realtà nella meccanica di gioco.
Alcuni esperti ci dicono che anche per loro la serie Exit è complessa ed anche quelle proposte come semplici possono avere enigmi un po’ più sofisticati.
Ne La Baita Abbandonata non abbiamo trovato sfide davvero complesse, nonostante siamo delle pippe.
Dopo qualche scatola potreste trovare la meccanica ripetitiva, ma ci sono alcuni colpi di scena, dove bisogna pensare out of the box (fuori dagli schemi), come dicono gli inglesi.
Tutte hanno in comune la caratteristica di essere distrutti durante il gioco. Con alcune accortezze, che vi spiegheremo per La Baita Abbandonata, si può evitare.
Omicidio sul’Orient Express è proposto come miglior capitolo della serie, ma non ci prendiamo nessuna responsabilità su quest’affermazione.
Lo stesso editore ora localizza anche la serie Adventure Games
Unlock!
La serie Unlock è la proposta di Asmodee per le escape room, che ne ha 7 a catalogo in italiano.
Ci sono anche versioni Print&Play per farsi un’idea, non sappiamo quanto connessa all’esperienza di di gioco della scatola intera. Allo stesso scopo di avere un quadro generale, la lettura di un regolamento potrebbe aiutarvi, come il regolamento di Unlock! – Exotic Adventures
Anche in questo caso ne sentirete parlare a breve su questo blog.
Anche qui troviamo un mazzo di carte e un App, questa volta da installare per forza perché parte integrante del gioco. Chi ha giocato a tutta la serie ha trovato che ogni scatola ha meccaniche specifiche, molto spesso concentrate sull’analisi delle immagini delle carte.
Ogni scatola contiene tre avventure, collegate da un tema. Ad esempio, Exotic Adventures è strutturata su La Notte degli Uomini Ombra, L’Ultimo Racconto di Scheherazade e Spedizione: Challenger.
Se scegliete invece di giocare a Heroic Adventures troverete Insert Coin, Tombstone Express e Gli Avventurieri di Oz.
Deckscape
Deckscape è la linea di dV Giochi con 7 titoli a catalogo. Scatole di piccole dimensioni, anche qui con enigmi proposti per mezzo di carte (deck, mazzo).
Niente App in questa linea, ma le carte stesse vi diranno se la soluzione è corretta. Se non lo fosse, un malus di applicherà al punteggio finale.
Dalla loro hanno che la meccanica è semplice, ma avete solo un tentativo per proporre il codice. Infatti la verifica implica il venire a conoscenza della soluzione corretta.
Provate la versione Print&Play sul sito ufficiale della serie.
Escape Room Il Gioco
In Italia per Cranio Creations, ha il materiale che più si avvicina a quella di una escape room reale. Nel senso che il congegno all’interno a batteria, accetta proprio delle chiavi fisiche da inzepparci dentro. Trovate più dettagli nell’articolo dedicato.
La confezione base contiene 4 avventure, con 3 livelli ciascuno, il cui materiale si trova in buste di plastica.
La varietà di materiale è più quindi ampia rispetto alla media delle escape room da tavolo.
Esiste anche un App, ma non è indispensabile per giocare, ma riproduce una musica di sottofondo.
Qui i suggerimenti sono scanditi in base al tempo, visto che il decoder fa anche da timer, senza che nessuno chieda niente.
Cranio Creations è stata criticata da diversi recensori per alcuni errori nella localizzazione, principalmente uno, che possono rovinare l’esperienza di gioco. Sebbene l’errore sia un po’ grossolano, con un po’ di pazienza si può andare oltre.
Finite le missioni della scatola base, esistono delle espansioni, oppure si può passare alla versione tematica Jumanji, come ovvio ispirata al film con Robin Williams.
In Italia non è localizzata tutta la linea, che invece è più sviluppata nella versione statunitense.
Fuga dal Manicomio
Massiccia scatola di dv Giochi, in realtà un bundle di due scatole più piccole.
Una escape room basata su carte, con buste chiuse da aprire tramite risoluzione di enigmi. Ogni busta rappresenta una stanza di un sinistro manicomio.
Niente App, ma con alcuni enigmi che con materiale semplice vi faranno fare esclamare wow.
Cinque missioni per scatola, legate fra di loro da un filo narrativo più spesso che in altre giochi di questo tipo. C’è la possibilità di prendere scelte, tipo librogame, che influenzeranno i casi successivi.
Peccato si tratti di un gioco a sé stante e non inserito all’interno di una collana.
L’aspetto economico
Breve inciso sull’aspetto economico. Una escape room reale dura un’ora, salvo la bontà del gestore di lasciarmi sforare nel caso abbiate qualche enigma da finire.
Il costo è pro-capite e scala poco in base al numero di giocatori. Si può arrivare a 10-15€ a persona per una partita, tramite l’utilizzo di sconti.
Una scatola di escape room da tavolo si aggira sulle 10-15€ per qualcosa di semplice e monopartita, a circa 40€ per quelle più complesse e con più missioni.
In questo caso, quindi, anche il prezzo per ora di gioco scala di conseguenza diventando più basso di una single shot.
Dove vogliamo arrivare
Detto ciò le due esperienze probabilmente non sono neppure paragonabili e il gestore della room escape fisica ha costi da sostenere elevati.
Il paragone era per dire che, anche se la scatola non riuscite a rivenderla, la spesa comunque è giustificabile se quel tipo di gioco fa per voi.
Meno digeribili invece errori editoriali. Se trovate un problema, non avrete una seconda chance per rigiocare il gioco dopo avere chiesto consiglio.
Consigli per autori
Per questo paragrafo abbiamo saltato la barricata. Passando da Cardboard Edison, un sito che consigliamo a tutti gli aspiranti designer, abbiamo trovato un link esterno.
Quello che si trova è cosa deve avere una escape room per funzionare.
Ovviamente, si tratta di un parere, perciò molto opinabile, ma che noi condividiamo.
L’escape room deve essere un’esperienza totalizzante
Molti autori costruiscono una meccanica, o ne sfruttano una nota. L’ambientazione viene incollata.
Non parliamo dei giochi che nascono astratti, ma di quelli che risultano astratti ma se ne vergognano.
Nelle escape room “tutto fa gioco”.
Una escape room fatta male, ad esempio, ha solo calcoli matematici, con “trucchi” già visti. Oppure, come visto nell’introduzione, gli indizi sono strettamente consecutivi.
L’escape room sono fisiche
Le escape room reali comportano l’interazione fra i giocatori e l’ambiente, mobilia compresa.
Di recente abbiamo avuto un confronto su questo tema, con chi ritiene che comunque un escape room non è una caccia al tesoro.
I giochi da tavolo si basano per lo più su attività cerebrali, che possono non piacere a tutti.
E’ chiaro che mettere una escape room dentro una scatola e mantenere l’aspetto “fisico” non è facile, ma bisognerebbe tentare.
Sono giochi cooperativi, ma c’è “lavoro” per tutti?
Le escape room sono giochi cooperativi. Significa che il numero di giocatori può essere qualsiasi, anche uno solo.
Ad ogni modo, una buon titolo dovrebbe avere enigmi che non si risolvono per forza ” a cascata”.
Le attività, infatti, se divisibili in più gruppi permettono il coinvolgimento reale di più persone.
Sono anche carini enigmi che hanno bisogno di almeno due persone per essere risolti.
Probabilmente sono difficili da “inscatolare” e a qualche editore potrebbe non piacere.
Un sistema di suggerimenti efficace
Un gioco è bello quando dura poco.
Significa che un indovinello che vi sta mettendo a dura prova, all’inizio vi stimola, ma poi ne perderete l’interesse.
Un buon sistema di suggerimenti, in genere 3, tiene viva l’attenzione dando nuovi stimoli.
Nelle scatole è complesso, perché il gioco non può sapere cosa non avete capito o dove sia il punto duro.
Nelle escape room reali una telecamera monitora costantemente i giocatori con consigli sempre appropriati.
In conclusione
Le escape room sono giochi di società in tempo reale ormai presenti in tutte le città.
Alcuni autori hanno creato delle versioni da tavolo e spesso si sono create delle vere e proprie linee. Ne abbiamo proposte alcune che ovviamente danno adito a esperienze diverse a quelle reali.
E’ una categoria di giochi rompe gli schemi classici (es: piazzamento tessere o lavoratori, german o american).
E’ quindi un’esperienza di gioco che potete proporre anche a chi non ama i giochi da tavolo, anche vista la durata contenuta.
Buona parte di questi giochi li trovate su BoardGame Discount, dove sembra tiri aria di sconti.